Chi guadagna (davvero) con l'intelligenza artificiale? Gli stipendi folli dei maghi del codice

Mentre gli stipendi dei programmatori comuni crollano, una ristretta élite di sviluppatori AI incassa milioni. Ecco chi sono, dove lavorano e perché il mercato del lavoro tech non sarà più lo stesso
di Rosario Grasso pubblicata il 09 Luglio 2025, alle 15:16 nel canale WebLucas Beyer non è un nome noto al grande pubblico. Eppure, nel ristretto circuito dell'ingegneria AI, il suo è un profilo che conta. Dopo l'esperienza in OpenAI, ha recentemente scelto di entrare nel team AI di Meta, un episodio che ha scatenato speculazioni su possibili offerte da 100 milioni di dollari all'interno del settore dell'intelligenza artificiale. Anche se il programmatore ha smentito cifre così alte (fonte: The Economist), il fatto che sia stato costretto a farlo dimostra quanto la corsa al talento nell'AI abbia ormai raggiunto livelli senza precedenti.
Dietro il boom retributivo di pochi eletti si nasconde un dato più amaro: il crollo del mercato del lavoro per la maggioranza dei programmatori. Secondo i dati di Indeed, le offerte di lavoro per sviluppatori software negli Stati Uniti sono diminuite di oltre i due terzi dal 2022. Microsoft, dopo aver già annunciato 6.000 esuberi a maggio, ha comunicato altri 9.000 tagli il 2 luglio, che hanno colpito in larga parte proprio i ruoli di sviluppo.
Il divario salariale si sta allargando. L'analisi di Levels.fyi e della newsletter The Pragmatic Engineer mostra come, tra gli sviluppatori con almeno cinque anni di esperienza assunti tra il 2022 e il 2025, la retribuzione mediana nelle AI lab di punta come OpenAI o DeepMind e in hedge fund come Jane Street superi i 400.000 dollari all'anno. Poco sotto ci sono i colossi tech come Alphabet e Microsoft, con stipendi attorno a 300.000 dollari. Per la maggior parte degli altri sviluppatori, la cifra scende a circa 180.000 dollari.
I numeri d'élite sono pochi. Sempre secondo The Economist, un recruiter stima che solo qualche centinaio di persone al mondo possieda la combinazione ideale di competenze matematiche, esperienza nella ricerca e abilità ingegneristiche necessarie per costruire modelli AI avanzati. Molti provengono dagli stessi centri d'eccellenza – OpenAI, Anthropic, DeepMind – e si muovono tra San Francisco e Londra. Le assunzioni seguono dinamiche da club privato: le aziende si contendono i talenti e raramente guardano all’esterno.
Questi profili non si limitano a scrivere codice: devono saper dialogare con i team di prodotto e contribuire all'impostazione strategica. Per tutti gli altri sviluppatori, lo scenario è molto più incerto. Dopo le assunzioni massicce durante la pandemia, l'aumento dei tassi di interesse ha riportato in alto la scure dei licenziamenti. E l'introduzione massiccia di strumenti AI non ha fatto che accelerare la riduzione del personale.
Copilot di Microsoft, ad esempio, promette aumenti di produttività tra il 10% e il 30% tramite l'automatizzazione delle attività più ripetitive. Gli sviluppatori usano sistemi generativi per completare funzioni, suggerire correzioni o addirittura scrivere intere sezioni di codice. Risultato: meno manodopera necessaria e assunzioni congelate in molte aziende.
“La maggior parte delle imprese vuole capire cosa può ottenere con il personale attuale”, spiega Zuhayeer Musa, co-fondatore di Levels.fyi. Per le aziende più avanzate nell'AI, ogni ingegnere vale milioni se riesce a ottimizzare infrastrutture informatiche che costano miliardi. Per le aziende più tradizionali, invece, è solo un costo da limare.
Secondo Dario Amodei, CEO di Anthropic, presto sarà l'AI a scrivere tutto il codice. È una visione estrema, ma la direzione è chiara: nel mondo dello sviluppo software, a vincere non saranno più quelli che scrivono codice, ma quelli che progettano i sistemi che lo generano.
10 Commenti
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Copilot e' ormai fisso su tantissime postazioni, compresa la mia, per agevolare la programmazione sveltendo robe tediose e facendolo anche bene. con Office puoi gia' utilizzare l'IA per scrivere testi partendo da un input. Altre aziende sfruttano l'IA per la ricerca su nuovi prodotti e materiali. Insomma, se pensi che l'IA serva solo per giochini e video magari quello che ha la mentalita' limitata a riguardo sei tu.
Sotto i 50.000 anno netti sei considerato povero, qui sono un ottimo stipendio.
In pratica quello che producono le AI è una mucillagine di codice legacy che poi è un incubo da verificare e debuggare, solo che per non perdere la faccia i manager daranno in outsourcing verifica e debug.
Questa è un occasione d'oro per per chi sa come muoversi e come rivendersi come "esperto".
Perché di là è solo stipendio. Niente sanità, pensione, tredicesime, quattordicesime, TFR...
Assicurazione sanitaria e fondo pensione te li devi fare te, e questo incide non poco sullo stipendio.
Che schifo non fanno ma non sono 180.
Che schifo non fanno ma non sono 180.
La questione, secondo me, e' che quasi mai si tiene in considerazione una cosa importante, cioe' che lo stipendio non deve essere inteso in senso assoluto, ma relativamente al costo della vita del posto dove abiti. 50.000 euro lordi a Milano non ti fanno ricco, a Caltanissetta fai vita da nababbo, per dire... Anche per questo la gente tende a fare smart working prevalentemente con le aziende che lavorano al nord, cosi' riescono a prendere uno stipendio nordico ed a goderselo dove la vita costa meno (ne' piu' ne' meno di quello che fanno i frontalieri, per dire). Quindi si, puoi arrivare a 120k in America non facilmente ma neanche con tutto sto sacrificio, se sei ingelligente. Ma con quello stipendi a New York non e' che tu ci faccia chissa' che vita, tant'e' che lo stipendio medio li' e' sui 75.000 dollari, e include anche lo stipendio di camerieri, muratori, insomma quei lavori che di certo non ti fanno pensare ad un lauto stipendio. Anche nei posti dove lo stipendio medio e' piu' basso come in Arkansas, lo stipendio medio e' quasi 50.000 dollari, per dire, e non e' che li' ci siano chissa' quali ville...
beh "ottimo"mi sembra un pochino sminuente... NETTI sono lo stipendio di un dirigente eh
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