Correre una maratona con Huawei Watch GT al polso

Correre una maratona con Huawei Watch GT al polso

Ho corso la mia maratona numero 30 alcune settimane fa; l'esito non è stato dei migliori per via di una condizione non all'altezza, ma in quei 42km e 195 metri ho messo alla prova lo sportwatch di casa Huawei

di pubblicata il , alle 13:41 nel canale Wearables
Huawei
 

Ho corso alcune settimane fa la maratona numero 30 della mia carriera di podista amatore. Come per molti coscritti l'amore per la corsa è scoppiato vicino alla soglia degli "anta", in quella che in molti viene indicata come una risposta indiretta alla famigerata crisi di mezza età. Non so se sia stato così anche per me: quello che è certo è che la passione per la corsa è stata sin da subito abbinata a quella per la distanza regina, i 42km e 195 metri della maratona.

Dopo aver corso una trentina di maratone si dovrebbe conoscere bene le difficoltà che una gara di questo tipo porta ad affrontare. Passato il traguardo a Brescia e avendo realizzato di aver fatto il mio "personal worst" è stato facile pensare che "non si smette mai di imparare dai propri errori". La gara, dal punto di vista sportivo, non è di certo andata come pensavo ma non è certo questa la sede dove parlarne: le giornate storte capitano.

Ho corso questa maratona utilizzando Huawei GT, lo sportwatch dell'azienda asiatica che è stato sviluppato specificamente per far fronte alle necessità specifiche degli appassionati di sport. Con il nuovo GT Huawei ha scelto di utilizzare un proprio sistema operativo abbandonando Android Wear: il primo beneficio di questa scelta è nell'autonomia di funzionamento, pari a svariate giornate.

Nella fase di preparazione ho corso affiancando Huawei GT al mio abituale Garmin Forerunner 935, registrando di fatto lo stesso tipo di autonomia residua al termine di ogni seduta d'allenamento. Tutto questo utilizzando il sensore cardiaco ottico integrato nello sportwatch e ovviamente servendomi del GPS per tenere traccia del percorso. Sono rimasto sorpreso dall'autonomia, soprattutto considerando la qualità dello schermo che è quella che ci si aspetta da uno smartwatch top di gamma e non quanto si è abituati a trovare in prodotti specifici per lo sportivo.

Nelle settimane della preparazione ho sempre indossato, giorno e notte, il mio abituale sportwatch su un braccio e Huawei GT sull'altro. In questo modo ho potuto monitorare alcune caratteristiche nel corso delle ore della giornata, avendo dati legati al battito cardiaco e alla qualità del sonno. Il battito cardiaco a riposo, soprattutto quello minimo registrato durante il sonno, è un interessante indicatore della condizione fisica: più tale valore è basso minore sarà il livello di stress, tanto fisico come mentale. Da questo si capisce come, per chi si allena con continuità, indossare uno sportwatch facendo registrare dati è utile sia quando si svolge un'attività sportiva sia durante le altre ore della propria giornata, con il fine di ottenere la migliore condizione fisica possibile.

Durante la gara ho impostato il mio ritmo di corsa su due grandezze rilevate da Huawei GT: battito cardiaco e passo al km. Nel primo caso il sensore ottico ha rilevato l'andamento del mio cuore in modo sincrono con quanto misurato dalla fascia cardio da petto che ho indossato. Nel secondo, le indicazioni ogni km sono arrivate con una buona corrispondenza rispetto ai cartelli chilometrici lasciati dall'organizzazione lungo il percorso. Al termine della gara Huawei GT ha segnato una distanza di 42,3Km complessiva, una differenza in eccesso di 100 metri che è assolutamente entro il margine di errore di dispositivi GPS di tipo commerciale. Per entrambe le grandezze misurate Huawei GT ha rilevato valori allineati a quelli del mio sportwatch di riferimento, fornendo indicazioni utili a farmi capire quale fosse il mio ritmo durante lo svolgersi della gara.

Un'accortezza: con sensori cardiaci al polso è sempre bene curare come il cinturino venga allacciato al polso. Lo sportwatch deve infatti essere ben aderente alla pelle, posizionato non sul polso ma staccato di alcuni centimetri così da evitare il contatto con le ossa del polso. In questo modo si evitano misurazioni errate, più frequenti tanto più è sottile il polso di chi indossa lo sportwatch.

Terminata la gara è stata la volta di analizzare la prestazione: oltre che da orologio è stato semplice farlo da smartphone, potendo in questo modo meglio osservare l'andamento dei singoli km. Tutto bene fino al km 28, poi dolori addominali mi hanno impedito di correre facendomi lentamente camminare sino al traguardo. Esito finale: 50 minuti più del personal best e peggiore maratona della mia vita. Ma questa distanza è troppo bella per essere delusi da una giornata partita bene e andata veramente nel modo peggiore: il giorno dopo ho potuto rimettermi le scarpe e, ancora con Huawei GT al polso, riprendere a correre senza acciacchi particolari.

Ed ecco a chiudere i dati della prestazione in gara una sintesi dell'effetto di questi troppi minuti passati a correre una maratona, con l'indicazione dell'effetto dell'allenamento dal punto di vista della forma aerobica, del VO2Max stimato e del tempo di recupero. Sono queste grandezze che aiutano a meglio valutare, per ogni allenamento, rispettivamente l'intensità del lavoro svolto, lo stato di condizione fisica presunta e un tempo indicato che deve trascorrere non tanto prima di riprendere a correre quanto di ritornare ad un lavoro di una certa intensità. Sono queste indicazioni oggettive che aiutano l'appassionato a meglio adattare i propri allenamenti alla condizione raggiunta e a quanto intensamente si è faticato sino ad ora per ottenerla.

Gli smartwatch tradizionali non sono quasi mai all'altezza di un prodotto specifico come uno sportwatch dedicato in modo pressoché esclusivo alla corsa. Nel corso degli ultimi anni sono però emerse alcune eccezioni, tra le quali annoveriamo Huawei GT. E' un prodotto completo che convince per i dati che offre allo sportivo e per l'autonomia di funzionamento, nettamente superiore a quella classica di uno smartwatch. La risposta del GPS è sempre stata valida nel corso delle uscite di allenamento pre-maratona e uan volta ben indossato anche il sensore ottico di battito cardiaco ha fornito una buona risposta. L'unico vero limite è l'impossibilità, quantomeno al momento attuale, di esportare i dati dei nostri allenamenti fuori dalla App Huawei Health, impedendo di scaricare le tracce su piattaforme universali di analisi quali Strava, Runkeeper oppure Endomondo.

5 Commenti
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ignatech21 Marzo 2019, 14:34 #1
Complimenti, arrivare a concludere una maratona è già di per se essere un campione!
I
Fede T.21 Marzo 2019, 15:18 #2
Del Watch GT non me ne frega niente, volevo solo fare i complimenti a Paolo!
Non mollare
elevation121 Marzo 2019, 21:12 #3
Mi interessa uno sportwatch e sono indeciso tra questo ed il bip... A quanto ho capito i sensori battito e gps non sono niente male... Oltre alla batteria
lobotom17322 Marzo 2019, 08:42 #4
Non vorrei fare polemica sterile ma mi pare un dispositivo "vecchio" dal punto di vista sportivo. Il trend degli ultimi sportwatch è quello di analizzare la prestazione per stabilire le varie soglie, il carico di lavoro ed il recupero con lo scopo ovviamente di massimizzare la prestazione riducendo il rischio di infortunio, il tutto con occhiodi riguardo ai rilevatori di potenza (che per inciso anche sul Vantage V fa "cacare" ed è necessario usare un footpod tipo stryd)

Dallo screenshot della FC secondo l' orologio hai corso 185 minuti in zona anaerobica, ciò puo' significare solo che le zone sono impostate a mano (non correttamente) spero non rilevate dall' orologio perchè ovviamente non puoi stare 3 ore di fila con una FC oltre soglia. Il valore del Vo2Max stimato è pressapoco 10-12mi/kg/min più alto del tempo che hai ottenuto così come il recovery time è troppo basso contando che per l' orologio hai corso 180min oltre la SAN.

Riguardo ai sensori ottici per la FC la coperta è sempre molto corta, è proprio un limite di tecnologia (parlo in particolare dei sensori garmin su fenix 5X plus e vantage V). In condizioni ideali (palestra ?) puo' rendere risultati paragonabili alla scomoda fascia cardio ma di inverno al freddo i valori dei sensori ottico sono poco affidabili, anche quello del Polar Vantage (che sembrava fatto molto meglio) ha dei limiti notevoli per cui, per allenarti seriamente, non ci sono alternative alla fascia sopratutto per ripetute brevi dove già c'è il lag del sistema cardiaco (per cui è meglio usare la potenza).

L' unica notizia è che è possibile avere uno sportwatch con il display figo senza forse ammazzare troppo la batteria.

Riguardo alla tua corsa mi spiace per il personal worst (anche perchè mi pare che hai dei tempi da "STICAZZI" in Strava con Berlino a 2h52' :-O ) ma vedo che sei partito a canna sei andato forte fin oltre metà (45"/km rispetto alla media finale), immagino cosa sia successo dopo i 30/32km. Siccome sei alla 30esima (quindi direi non proprio uno di primo pelo) che problema hai avuto ? Dubito che tu abbia sbagliato la scelta del tempo gara sovrastimandola e complimenti per non aver mollato, chissà la fatica degli ultimi 10k.
IlCarletto22 Marzo 2019, 09:39 #5
come si accoppia con iOS? features/limiti?

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