Xiaomi sta sviluppando un suo processore mobile. Obiettivo: ridurre la dipendenza dagli USA (e non solo)

Xiaomi sta sviluppando un chip mobile proprietario per ridurre la dipendenza da Qualcomm e MediaTek. L'azienda cinese punta alla produzione di massa nel 2025, inserendosi nella corsa tecnologica e aprendo nuove prospettive anche per i veicoli elettrici.
di Nino Grasso pubblicata il 26 Novembre 2024, alle 10:31 nel canale TelefoniaXiaomi
La corsa tecnologica tra Cina e Stati Uniti si arricchisce di un nuovo capitolo. Xiaomi, fra i più popolari produttori di smartphone, si prepara a lanciare un processore mobile interamente progettato internamente. L'obiettivo? Ridurre la dipendenza da fornitori esterni come Qualcomm e MediaTek.
L'azienda punta a completare la produzione di massa del nuovo chip entro il 2025, inserendosi in un panorama competitivo dove pochi player hanno finora raggiunto risultati significativi. Solo Apple e Google sono riuscite a trasferire completamente i propri dispositivi su silicio progettato in casa, mentre giganti come Samsung continuano a fare affidamento sui chip di Qualcomm.
Xiaomi sta sviluppando un proprio chip mobile
Lo sviluppo del processore s'inserisce in un contesto più ampio di politica industriale cinese: i funzionari governativi hanno più volte sollecitato le aziende nazionali a ridurre la dipendenza da tecnologie estere, rendendo il progetto di Xiaomi perfettamente allineato con gli obiettivi strategici del Paese. L'investimento nei semiconduttori rappresenta per Xiaomi non solo un'opportunità nel mercato mobile, ma anche una prospettiva di espansione in altri settori.
L'azienda sta già muovendo i primi passi nel mondo dei veicoli elettrici e lo sviluppo di competenze interne nella produzione di chip potrebbe accelerare questo processo di diversificazione. Un ulteriore aspetto interessante riguarda la collaborazione con TSMC, che potrebbe dover affrontare pressioni dalle autorità statunitensi per ridurre le attività con clienti della Cina continentale. Per il 2025, Xiaomi ha dichiarato una spesa stimata di oltre 4 miliardi di dollari in ricerca e sviluppo, in aumento rispetto ai 3,3 miliardi dell'anno in corso, con particolare focus su IA, sistemi operativi e chip.
Per Xiaomi non si tratta di una sfida semplice, comunque: tentativi simili di aziende come Intel e NVIDIA nel settore dei chip per smartphone non hanno finora prodotto risultati eclatanti, laddove il produttore cinese può vantare competenze chiaramente inferiori. Il percorso richiederà investimenti significativi, ma potrebbe ridisegnare gli equilibri fra Cina e USA nel mercato dei semiconduttori.
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