TikTok citata in giudizio da 14 stati degli USA: ''Il suo funzionamento crea dipendenza nei giovani''

In un'azione senza precedenti, un gruppo bipartisan di 14 procuratori generali degli Stati Uniti ha avviato procedimenti legali contro TikTok, la popolare piattaforma di social media. L'accusa principale? Creare dipendenza tra gli utenti più giovani e non fornire adeguate misure di protezione.

Una battaglia legale su più fronti

Le cause, presentate separatamente in diverse giurisdizioni tra cui New York, California e il District of Columbia, segnano un'escalation nel confronto tra il colosso dei social media e le autorità regolatorie statunitensi. Altri Stati coinvolti includono Kentucky, Louisiana, Massachusetts, Mississippi, New Jersey, North Carolina, Oregon, South Carolina, Vermont e Washington.

Le accuse: un sistema progettato per creare dipendenza

I procuratori generali sostengono che TikTok abbia deliberatamente implementato meccanismi per mantenere gli utenti, specialmente i più giovani, incollati allo schermo il più a lungo possibile. Rob Bonta, procuratore generale della California, afferma: "TikTok coltiva la dipendenza dai social media per aumentare i profiti, prendendo di mira intenzionalmente i ragazzi che non hanno ancora sviluppato le capacità per stabilire limiti sani sui contenuti che creano dipendenza."

Impatto sulla salute mentale

Letitia James, procuratore generale di New York, evidenzia come "le persone più giovani stiano lottando per la loro salute mentale a causa della dipendenza da piattaforme come TikTok." Le azioni legali puntano il dito contro vari aspetti dell'app:

• Algoritmi che suggeriscono continuamente nuovi video, creando un feed potenzialmente infinito
• "Challenge" che incoraggiano comportamenti rischiosi
  
• Notifiche inviate anche in orari notturni
• Promozione di standard di bellezza irrealistici, che possono portare a ansia, depressione e disturbi alimentari

La risposta di TikTok

Un portavoce di TikTok ha respinto le accuse, definendole "inaccurate e fuorvianti". L'azienda si dice delusa dalla scelta di procedere per vie legali anziché collaborare per trovare soluzioni applicabili all'intero settore. TikTok sottolinea di aver già implementato misure di sicurezza, come la limitazione di alcune funzionalità per gli utenti più giovani e specifiche impostazioni sulla privacy per i minori di 16 anni.

Questa serie di cause legali potrebbe segnare un punto di svolta nel rapporto tra social media e regolamentazione, soprattutto per quanto riguarda la tutela dei minori. Il risultato di queste azioni potrebbe portare a cambiamenti significativi non solo per TikTok, ma per l'intero panorama dei social media, con possibili ripercussioni su design delle app, politiche di moderazione dei contenuti e strategie di engagement degli utenti. Resta da vedere come si evolverà questa battaglia legale e quali saranno le conseguenze per TikTok e per l'industria dei social media nel suo complesso. Una cosa è certa: il dibattito sulla responsabilità delle piattaforme digitali nei confronti dei loro utenti più giovani è destinato a intensificarsi nei prossimi mesi.