Nasce il progetto Phonebloks, il primo smartphone modulare

Uno dei maggiori problemi degli attuali smartphone è legato alla scarsa riparabilità e alla impossibilità di aggiornare i componenti singolarmente, Phonebloks è un progetto che cerca di risolvere questi problemi
di Davide Fasola pubblicata il 11 Settembre 2013, alle 16:31 nel canale Telefonia
28 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoTra l'altro, se si è riusciti a trovare uno standard per i pc non vedo perchè dovrebbe essere impossibile per uno smartphone.
Ok, intel ed amd hanno i propri socket per la cpu, ma il resto è uguale: pci express, sata, alloggiamenti per le ram ecc sono standard a cui si attengono tutti i produttori.
Quelli come te hanno capito tutto dalla vita e della vita degli altri.
Questa discussione è la fiera della grammatica andata a male... mi sono messo a segnare tutti gli errori e mi sono rotto le palle al secondo messaggio... Sono inorridito.
Molti hanno già detto perché è irrealizzabile, ci sarebbe ancora qualcosa da dire tra cui la miniaturizzazione dei contatti.
Ma per quanto riguarda la modularità, magari alcuni produttori se ne fregano ma altri li costruiscono bene. Ad esempio l'anno scorso ho dovuto aprire il BlackBerry di mia sorella per cambiare lo schermo ed è facilissimo da smontare.
Tanto che l'ho fatto 2 volte: la prima perché il riparatore professionista non aveva rimesso l'aggancio dell'antenna al suo posto, che prendeva quando il caso voleva che fossero a contatto, la seconda perché quel cretino non aveva considerato la colla dello schermo nuovo sul case...
E non si tratta di un modello semplice, ma il Torch che ha una tastiera a scorrimento, quindi più complesso del normale.
Ogni contatto era piccolo, ottimizzato e si agganciava in qualche modo per non uscire dalla sede accidentalmente, anche se solo a spinta e tenuto in posizione dagli altri componenti e paratie.
Non è necessario fare i lego, basta una serie di BUS fatti come si deve. Gli appassionati lo sanno comunque fare e chi non lo è si affiderebbe comunque o al parente o al negozio (anche con i lego).
Sarà piena di limitazioni è vero, ma vale la pena provarci. Se si riesce a sviluppare un prototipo, non importa se non entra in commercio: la ricerca avrà fatto un passo avanti lo stesso.
E va anche detto che se uno gettasse subito la spugna, al giorno d'oggi non avremmo neanche la corrente elettrica.
(che poi diciamocelo, sfogo mio eh, nel mercato c'è la tecnologia "più vecchia", quella testata per far vomitare soldi dalle persone. Chi pensa che se spende 34234€ in un cellulare ha il "top dell'elettronica" è fuori strada come un land rover. E' al top del consumismo, che è diverso)
anzi, mi viene in mente ciò che auspica il movimento Venus Project, se non costa una follia lo prendo
L'idea è buona non tanto per chi intende aggiornare il terminale negli anni, ma per chi vuole adattare il terminale alle proprie esigenze.
Compri un terminale e ti accorgi che per l'uso che fai la ram è poca? Compri il modulo con più memoria. Inizio ad usarlo per scattare qualche foto in più? Faccio l'upgrade della fotocamera.
Non secondario il fatto che ci si può liberare dalle scelte di progettazione degli assemblatori che ti impongono terminali fatti in un certo modo (ciò di cui parlava Canonical quando ha proposto EDGE) e dalle scelte di mercato con cui ti fanno pagare 100 euro 16GB di memoria interna in più.
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