Huawei P smart 2021, un mostro di autonomia: focus batteria

Huawei P smart 2021, un mostro di autonomia: focus batteria

Abbiamo provato di recente Huawei P smart 2021 e siamo rimasti sorpresi dalla sua autonomia, fra le più alte mai misurate nei nostri test. In questa pagina approfondiamo l'argomento.

di pubblicata il , alle 11:51 nel canale Telefonia
Huawei
 

Huawei P smart 2021 è uno degli smartphone più interessanti del produttore cinese se si bada al sodo. Con un prezzo di listino di 229€ non vuole di certo rappresentare il flagship dell'azienda e non è un mostro in fatto di potenza, ma ad un prezzo budget fornisce tutto quello che si può desiderare su uno smartphone senza alcun sacrificio.

Si rivolge all'utente meno esperto - come ad esempio un amico, genitore o un nonno poco pratico - ma può rispondere anche alle esigenze di un utente più pratico della media che vuole spendere meno di 250€ per il proprio telefono. Ne abbiamo parlato in maniera approfondita nella nostra recensione completa. Ma c'è un aspetto, nello specifico, che ci ha lasciati letteralmente senza parole in questa fascia di prezzo.

Huawei P smart 2021, mostro di autonomia

Nella nostra recensione di P smart 2021 abbiamo scritto che lo smartphone "sbaraglia la concorrenza in termini di autonomia". Se da una parte è vero che non si tratta dell'unico smartphone con batteria da 5.000mAh, dall'altra è altrettanto vero che il dispositivo low-cost di Huawei dispone di diverse funzionalità che difficilmente si trovano sui concorrenti.

Huawei P smart 2021

Rispetto ad altri smartphone low-cost Huawei P smart 2021 può contare su una piattaforma hardware fatta in casa estremamente ottimizzata, e lato software dispone di tanti accorgimenti che chi ha dimestichezza con la EMUI conosce già piuttosto bene. Il risultato è un'autonomia estremamente elevata, ai vertici della categoria, e impensabile anche su altri smartphone di pari fascia di prezzo con specifiche simili per quanto riguarda la batteria integrata. Il tutto grazie alla sinergia con cui lavorano le componenti integrate e alle ottimizzazioni su cui Huawei lavora ormai da diversi anni.

Nel nostro test abbiamo realizzato un punteggio di 940 minuti in navigazione web, oltre 15 ore e mezza con schermo sempre attivo (e solo 50 minuti in meno dal top assoluto del 2020 in questo ambito). Abbiamo anche utilizzato lo smartphone su base quotidiana raggiungendo quasi sempre le due giornate piene di autonomia con un uso non proprio moderato. La EMUI è decisamente affidabile, invece, per quanto riguarda la gestione dei tempi in idle: lasciando il device lontano da una presa di corrente per una notte intera si perdono solo pochi punti percentuali, il tutto a vantaggio dell'autonomia complessiva, di fatto su valori eccezionali.

Un risultato ottenuto grazie a tantissimi ingredienti, fra cui anche l'Intelligenza Artificiale: la batteria infatti è legata ad un algoritmo IA sviluppato dai tecnici Huawei che consente di ottimizzare in ogni momento, e in base all'uso del device da parte del possessore, il risparmio energetico. In questo modo Huawei promette fino a 38,2 ore di chiamate in 4G, fino a 16,6 ore in riproduzione video in streaming, e fino a 12 ore di navigazione internet in 4G (noi abbiamo superato le 15 ore in Wi-Fi).

Huawei P smart 2021, specifiche hardware

La scelta attenta di hardware parco nei consumi conduce agli ottimi risultati di P smart 2021 in termini di autonomia. Ad esempio il display: su questo modello troviamo un TFT LCD IPS che, sebbene possa vantare una diagonale da ben 6,67 pollici e una risoluzione di 2400 x 1080 pixel, garantisce un consumo energetico ridotto sia nella riproduzione di video, sia nella navigazione online con schermate per lo più chiare. Si tratta di un pannello di buona qualità che, anche se non raggiunge la fedeltà di dispositivi più alti in gamma come P40 Pro o Mate 40 Pro, garantisce un'ottima resa anche sotto la luce del sole. Questo grazie ai circa 450nit di luminosità massima e a un ottimo rapporto di contrasto di 1250:1.

Huawei P smart 2021

Gran parte del merito dell'ottima autonomia di Huawei P smart 2021 è dovuta, oltre all'unità da 5.000mAh (4.900mAh nominali), al SoC integrato. Lo smartphone utilizza un processore fatto in casa: lo Huawei Kirin 710A octa-core, basato su quattro core "big" Cortex-A73 da 2,0 GHz di frequenza operativa massima e quattro core "LITTLE" con microarchitettura Cortex-A53 da 1,7 GHz. Il processore è realizzato inoltre a 14-nm, un processo produttivo collaudato che fino a poche generazioni fa veniva utilizzato sugli smartphone di fascia alta e che garantisce un'ottima efficienza energetica. SoC e display sono due fra le componenti che incidono maggiormente nei consumi di uno smartphone, ed è proprio per questo che Huawei ha riposto grande attenzione su questi elementi.

Come resto delle caratteristiche citiamo i 4GB di RAM e i ben 128GB di spazio di archiviazione interno espandibile via microSD (fino a 512GB), le quattro fotocamere al posteriore con un modulo principale da 48MP e un modulo ultra grandangolare (più macro e sensore di profondità), il connettore USB Type-C e il supporto al Wi-Fi (purtroppo solo single band) e al Bluetooth 5.1. Non manca il jack audio da 3.5mm, mentre il sensore di impronte è laterale (e fulmineo). Il tutto in una scocca spessa solo 9,3 millimetri e con un peso di circa 206 grammi, numeri abbastanza interessanti considerando le dimensioni della batteria integrata.

Huawei P smart 2021

Tre le finiture disponibili: Crush Green (quella del dispositivo da noi in prova), Blush Gold e Midnight Black.

Le magie del software

Un hardware selezionato non può molto senza le dovute ottimizzazioni lato software, e da questo punto di vista la EMUI 10.1 basata su Android 10 preinstallata su P smart 2021 non delude.

Con questo smartphone l'utente può davvero configurare ogni aspetto della batteria e dei consumi in generale, non solo per il risparmio energetico ma anche per ottenere le prestazioni massime. È sufficiente accedere alla schermata Batteria delle Impostazioni e selezionare le opzioni desiderate, in base alle attività da svolgere con il device. Nello specifico abbiamo tre modalità:

  • Modalità prestazioni: attivandola il dispositivo imposta diverse opzioni per offrire le performance massime garantite dall'hardware integrato. Questo genera ovviamente delle controindicazioni: la durata della batteria diminuisce e in casi eccezionali lo smartphone potrebbe surriscaldarsi. Nelle nostre prove non abbiamo assistito a nessun riscaldamento, neanche attivando la Modalità prestazioni, anche grazie alle caratteristiche tecniche di Kirin 710A. Si tratta di una modalità che offre vantaggi sensibili solo con software pesanti, come ad esempio con giochi in tre dimensioni.
  • Modalità di risparmio energetico: questa modalità è da usare quando sappiamo che non potremo caricare lo smartphone per diverso tempo. Limita le attività delle app in background, disattiva la sincronizzazione automatica delle e-mail e l'audio di sistema. Riduce inoltre alcuni degli effetti visivi. L'esperienza d'uso viene in parte compromessa, ma di fatto l'efficacia delle singole applicazioni rimane ottimale con qualche penalizzazione nel multitasking.
  • Modalità ultra risparmio energetico: fra la modalità di risparmio energetico e la modalità prestazioni c'è una consistente differenza in termini di autonomia. Se con la prima otteniamo un'autonomia di 100, ad esempio, attivando la modalità prestazioni potremmo ambire a circa 30. Con la Modalità ultra risparmio energetico, invece, arriveremmo a 300: si tratta di una modalità specifica con cui lo smartphone inibisce diverse funzionalità e garantisce l'accesso solo alle app base del terminale, fra cui telefono, contatti e pochissimo altro. Consente comunque di rimanere collegati via Wi-Fi ed è da utilizzare soprattutto in caso di emergenza.

La EMUI non offre solo queste tre modalità, ma anche diverse funzionalità personalizzabili dall'utente. Ad esempio Avvio app, che consente di gestire la modalità di avvio e di esecuzione delle diverse app. Quando la gestione automatica è attiva alcune app non potranno essere eseguite sul dispositivo, ed è l'utente che potrà selezionare quali gestire manualmente. Tre le opzioni presenti: Avvio automatico, per consentire di avviare l'app e mantenerla in background; Avvio secondario, che consente di avviare quell'app attraverso altre applicazioni; ed Esegui in background, che consente di mantenere sempre quell'app in background (massimo consumo).

Abbiamo poi la possibilità di monitorare in maniera capillare i consumi energetici da parte di tutte le app o delle singole componenti hardware, o di stabilire se mantenere le connessioni Wi-Fi e di rete dati anche a terminale in sospensione. La EMUI rileva inoltre le app a consumo energetico intenso, suggerendo cosa fare per evitare che eventuali applicazioni installate possano ridurre la durata della batteria del device. Dulcis in fundo, l'opzione Ottimizza utilizzo batteria, pensata per gli utenti che non vogliono perdere troppo tempo per ottimizzare le proprie applicazioni.

Premendo un solo tasto P smart 2021 può suggerire alcune impostazioni da applicare per aumentare la durata della batteria del dispositivo. Ad esempio consente di ottimizzare il timeout dello schermo o disattivare alcune impostazioni ritenute inutili in un determinato momento.

In extremis ci salva la ricarica rapida SuperCharge

Se l'autonomia garantita dalla batteria da 5.000mAh non dovesse bastare, c'è un'ultima ancora di salvataggio su P smart 2021: la ricarica rapida. Lo smartphone di Huawei supporta infatti una funzionalità che fino a pochissimi anni fa potevamo trovare solo sui flagship più costosi. Nello specifico viene adottata la tecnologia SuperCharge proprietaria, disponibile già attraverso il caricabatterie da 22.5W e il cavo forniti in dotazione. Non serve comprare alcun accessorio per sfruttare la funzionalità, ottenendo così fino a 2 ore di autonomia con soli 10 minuti di ricarica.

Huawei P smart 2021

Una ricarica troppo aggressiva potrebbe, però, compromettere la durata nel tempo della batteria integrata, ed è per questo che lo smartphone viene configurato di serie con l'opzione Smart Charge attiva: questa consente di ottimizzare il processo di carica sulla base delle abitudini dell'utente. In base a queste ultime infatti lo smartphone potrebbe decidere se rallentare la ricarica prima di arrivare al 100% se non viene rilevata la necessità di operare una ricarica eccessivamente veloce (ad esempio la notte). C'è inoltre un'altra funzionalità per preservare l'autonomia di P smart 2021 per il maggior periodo di tempo possibile: Capacità della batteria smart.

Huawei P smart 2021

Il nome è un po' criptico, per una funzione a nostro avviso molto interessante: all'attivazione (l'opzione è disattiva di default) la batteria finirà di caricarsi appena al di sotto della sua effettiva potenza di picco. Questo riduce la durata delle singole cariche, tuttavia prolungherà la durata della batteria nel corso del tempo. Sono dettagli, questi, ma fanno parte di tutta una serie di accortezze da parte di Huawei per consentire agli utenti non solo di ottenere la durata massima da parte della batteria integrata, ma di preservarne tutte le sue qualità per un periodo di tempo che sia il più lungo possibile.

3 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info
megthebest26 Novembre 2020, 13:14 #1
Non capisco perchè in ogni test non ci sia mai una sim installata nel dispositivo, così da avere come minimo una corrispondenza sull'uso reale, indipendentemenre se si è connessi alla sola wifi o meno (a tal proposito sarebbe auspicabile anche un test di durata nella sola configurazione 4G per capire l'influenza della ricezione 4G rispetto al Wifi per la durata batteria).
Inoltre non viene mai menzionato il fatto che l'assenza dei servizi Google, ha portato un deciso miglioramento lato consumi, perchè come ben sappiamo, gli stessi su altri dispositivi hanno un peso che sfiora anche il 20% dell'intero utilizzo in una giornata tipo.
Questo articolo non porta nulla di nuovo, tranne confermare che un hardware datato di 2 Anni Fa (710A mutuato dal 710F che era sui Psmart di fine 2018), l'assenza dei servizi Google e le ottimizzazioni della EMUI, fa meglio ad esempio di un dispositivo pari fascia ma con servizi Google...direi abbastanza scontato..
Che poi, 229€ per 4+128Gb (e pure eMMC 5.1) , sono comunque una cifra spropositata quando a 229€ c'è il Poco X3 Nfc, il Realme 7 5G, Il Moto G9 che hanno hardwate nettamente superiore in tutto e per tutto...
trapanator26 Novembre 2020, 13:33 #2
mia moglie ha una Huawei P Smart 2018. Abbandonata dalla casa madre dopo 1 anno. Scaffale a vita.
Sandro kensan26 Novembre 2020, 16:24 #3
Io ho il P40 lite e posso confermare la lunghissima durata della batteria tramite l'ottimizzazione Huawei e senza i servizi google. Occorre ricordare che Whatsapp e facebook sono immediatamente installabili tramite Petal serch sul mio P40 ma anche sul P smart e non è che siano servizi leggeri ma sono energivori. Non ostante questo il mio P40 che ha una batteria da 4200 mAh e il p smart con una batteria da 5000 hanno secondo tutti quelli che ce l'hanno una durata entusiasmante, la concorrenza è molto indietro su questo fronte.

Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".

La discussione è consultabile anche qui, sul forum.
 
^