Apple, Samsung e Motorola: smartphone con emissioni sopra i limiti secondo il Chicago Tribune

Apple, Samsung e Motorola: smartphone con emissioni sopra i limiti secondo il Chicago Tribune

Un'inchiesta del quotidiano statunitense solleva un caso. Secondo i produttori i test non sono stati eseguiti in maniera adeguata. Si muove anche uno studio legale, determinato a voler andare a fondo della vicenda

di pubblicata il , alle 19:21 nel canale Telefonia
AppleSamsungMotorola
 

Il quotidiano statunitense Chicago Tribune ha di recente portato avanti un'inchiesta tesa a far luce sui livelli di emissione delle radiazioni in radiofrequenza di alcuni smartphone presenti in commercio. E i risultati emersi - seppur l'analisi sia limitata solamente ad una manciata di modelli - indicano che la maggior parte di essi supera i livelli di guardia stabiliti dalle linee guida federali.

Ora, nell'inchiesta del Chicago Tribune, che ha commissionato l'analisi ad un laboratorio specializzato, sono stati messi alla prova 11 modelli di differenti produttori tra cui Apple, Samsung, Motorola e Vivo, ma il quotidiano si concentra in modo particolare sui risultati dei test effettuati su alcuni modelli di iPhone.

Tra i vari modelli testati solamente iPhone 8 Plus rispetta i limiti fissati dalle norme federali, mentre iPhone X, iPhone 8 e iPhone 7 sono tutti al di sopra: in particolare per quest'ultimo si sono registrate emissioni doppie rispetto a quelle dichiarate da Apple nei documenti per la Federal Communication Commission. I telefoni sono stati sottoposti ad un secondo test, dopo che la Mela ha fornito un riscontro sulla metodologia segnalando come posizionare il telefono affinché si potessero attivare i sensori progettati per ridurre la potenza di emissione del dispositivo. I risultati di questa secondo ciclo di test non sono comunque stati particolarmente differenti dai primi.

Apple ha confutato i risultati pubblicati dal Chicago Tribune, dichiarando che il laboratorio ha testato gli iPhone in maniera differente a come essa stessa li mette alla prova, pur non precisando che cosa vi fosse di effettivamente sbagliato nella metodologia adottata dal laboratorio assoldato dal quotidiano statunitense.

Dicevamo che anche altri modelli sono stati testati: nel caso di Samsung i modelli Galaxy S8, Galaxy S9 e Galaxy J3 sono risultati rispettosi delle linee guida della FCC quando le emissioni sono state misurate ad una distanza di 10 e 15 millimetri. Riducendo invece la distanza a 2 millimetri le emissioni sono risultate essere ben superiori agli standard. Il colosso coreano si è limitato a dichiarare che "I dispositivi Samsung venduti negli USA rispettano le normative FCC. I nostri dispositivi sono stati testati con gli stessi protocolli usati in tutto il settore".

Il Moto e5 Play di Motorola ha invece mostrato emissioni tre volte superiori rispetto ai limiti quando misurato alla distanza di 5 millimetri. Anche Motorola ha fornito un riscontro affermando che nel test non è stato attivato il sensore di prossimità del telefono che ha lo scopo di ridurre la potenza della trasmissione radio. Il test è stato ripetuto e le emissioni sono risultate essere in tal caso al di sotto dei limiti. "Tutti i dispositivi Motorola rispettano o eccedono quanto richiesto dalla FCC. Le nostre tecniche di gestione energetica e l'esperienza di Motorola rappresentano un vantaggio significativo sul mercato. Il Chicago Tribune non era al corrente delle tecniche proprietarie di Motorola, necessarie per ottenere risultati accurati" ha comunicato la società.

I risultati dell'inchiesta hanno pungolato anche la Federal Communication Commission, la quale ha espresso la propria posizione per voce del portavoce Neil Grace: "Prendiamo in seria considerazione qualsiasi accusa di non conformità con gli standard di emissione in radiofrequenza e otterremo e verificheremo i telefoni in oggetto per il rispetto delle regole FCC".

Il Chicago Tribune evidenzia come il punto problematico di tutta la questione sia proprio il modo in cui i telefoni vengono messi alla prova: produttori e FCC devono testare gli smarthpone prima che possano essere rilasciati sul mercato per verificare che rispettino gli standard di emissione, ma basta che un solo telefono passi il test perché possa essere autorizzato alla commercializzazione. Non solo: i produttori possono scegliere il laboratorio dove far effettuare le misurazioni, e condurre gli stessi test entro i paletti stabiliti dalla FCC che prevede la possibilità di misurare l'emissione delle radiazioni in radiofrequenza fino ad una distanza di 25 millimetri.

La vicenda sollevata dal Chicago Tribune ha spinto lo studio legale Fegan Scott ad interessarsi del caso per condurre ulteriori indagini. "Se individuiamo che un prodotto venduto in un supermercato contiene il doppio dei pesticidi consentiti dall legge, saremmo sulle barricate per chiederne la rimozione dal mercato. Non c'è nessuna differenza. In questo caso sappiamo che le radiazioni del cellulare sono pericolose, ma la parte terrificante è che non sappiamo quanto siano pericolose specialmente per lo sviluppo del cervello dei bambini" ha dichiarato Beth Fegan, managing partner di Fegan Scott. Fegan va poi oltre, affermando come l'inchiesta del Tribune sembra suggerire che i produttori di smartphone siano a conoscena del fatto che i livelli di emissione dei loro prodotti sono al di sopra dei livelli consentiti e cerchino di occultare opportunamente queste informazioni. Lo studio legale non ha però offerto altri dettagli sull'indagine che intende avviare e in particolare verso chi saranno rivolte le azioni di approfondimento.

Trovate l'inchiesta integrale del Chicago Tribune a questa pagina, ma per la sua consultazione potrebbe essere necessario ricorrere ad un proxy o sfruttare la copia cache di Google. Ricordiamo infine che le radiazioni in radiofrequenza non sono radiazioni ionizzanti: per un approfondimento su questo tema, rimandiamo all'articolo 5G e salute: facciamo il punto fra fake news e ricerche reali.

7 Commenti
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Mechano24 Agosto 2019, 12:26 #1

Xiaomi

Stanno a fare le pulci ai cinesi vedi Xiaomi con Mi A1, e poi i loro terminali sono i peggiori emettitori di microonde.
giovanbattista24 Agosto 2019, 18:20 #2
Per la redazione cosa ne dite di fornirvi dello strumento atto a misurare i livelli di emissione delle radiazioni negli apparecchi che provate? è un dato molto importante da tenere in costante misurazione (durante tutta la prova) sopratutto quando il segnale di rete è scarso (in quanto dovrebbe aumentare)
djfix1325 Agosto 2019, 09:49 #3
io ho lo strumento ma è chiaro che va gestito anche in base a dove lo si punta: se lo mettiamo a contatto della zona antenna chiaro che avrò emissioni alte se lo metto nella zona della capsula e dove ci metto l'orecchio le emissioni sono meno della metà.
il consiglio di usare lo smartphone con auricolari era intelligente finchè non vi hanno dato quelli BT attaccati all'orecchio anche mentre ascoltate musica...microonde forever!
Burke25 Agosto 2019, 10:02 #4
Infatti l'auricolare BT è un nonsense per chi non vorrebbe assorbire radiazioni.
Dall'articolo però si evince che tutti i terminali provati nel modo giusto hanno dato risultati entro i limiti.Praticamente bisogna stabilire in origine come devono essere posizionati per misurare l'assorbimento.
Curiosa la condizione posta da Motorola, secondo la quale bisogna far spegnere lo schermo col sensore di prossimità affinchè si riducano le emissioni sotto i valori consentiti.Non ne avevo la minima idea, mai sentito da nessuna parte.

Anche Motorola ha fornito un riscontro affermando che nel test non è stato attivato il sensore di prossimità del telefono che ha lo scopo di ridurre la potenza della trasmissione radio. Il test è stato ripetuto e le emissioni sono risultate essere in tal caso al di sotto dei limiti.
biometallo25 Agosto 2019, 10:51 #5
Originariamente inviato da: djfix13
il consiglio di usare lo smartphone con auricolari era intelligente finché non vi hanno dato quelli BT attaccati all'orecchio anche mentre ascoltate musica...microonde forever!


Originariamente inviato da: Burke
Infatti l'auricolare BT è un nonsense per chi non vorrebbe assorbire radiazioni.


Io però da quel che sapevo il "denteblu" era considerato molto più innocuo a causa della bassa potenza di emissione, ad una prima ricerca:

https://www.money.it/Wi-Fi-3G-4G-5G-radiazioni
[I][FONT="Georgia"]Per quanto riguarda i dispositivi Bluetooth, la potenza impiegata è troppo bassa e l’impatto energetico minimo “per poter danneggiare qualsiasi tessuto biologico con i meccanismi a noi noti attualmente. Se fosse rischioso per la salute dovrebbe esserlo in modi che nessuno ha mai immaginato”, ha spiegato John Moulder, biologo esperto di radiazioni dell’Università del Wisconsin. Il Bluetooth impiega una frequenza di onde molto simile a quella del Wi-Fi, ma possiamo considerarlo più un “Wi-Fi light” e per questo ancora più innocuo.
[/FONT][/I]

https://www.tuttoandroid.net/approf...-salute-691075/

I valori limite internazionali sono piuttosto lontani e non viene indicata alcuna misura precauzionale all’uso di auricolari Bluetooth o cuffie. Tutti gli esperimenti e le misurazioni effettuate per l’omologazione e la diffusione sul commercio dei dispositivi Bluetooth hanno determinato un pericolo pari a zero per la salute,
Burke25 Agosto 2019, 11:04 #6
Originariamente inviato da: biometallo
Io però da quel che sapevo il "denteblu" era considerato molto più innocuo a causa della bassa potenza di emissione, ad una prima ricerca:


Si quelle ricerche sono in prima pagina con Google, ma come ogni altra cosa io sarei cauto con i meri calcoli aritmetici.
Dipende dall'utilizzo che se ne fa, dalla qualità del prodotto (certi acquistati a due lire magari di importazione sconosciuta chissà se esporranno dati veritieri), dal tempo di esposizione, dal fatto che si utilizzi con le chiamate piuttosto che con la musica ecc.
Insomma sappiamo anche i cellulari non dovrebbero far male, ma ci sono state persone che hanno vinto cause contro aziende, e dopo anni si è dimostrato che l'unica arma che abbiamo è la prudenza.
Io dicevo che è un nonsenso perchè se uno ci tiene veramente a limitare al massimo l'assorbimento di radiazioni, tanto vale che usi il filo.
Alla fine scopriranno che un pò di onde elettromagnetiche passeranno anche attraverso quelli
ComputArte28 Agosto 2019, 10:07 #7

Prudenza...sempre e comunque

Dei proclami fatti dall ISS sul fatto che i cellulari non sono cncerogeni rimango IMMENSI DUBBI.

innanzitutto tutti i cellulari sono a norma di legge ( secondo i parametri fissati dall OMS ) se utilizzati ad una distanza fra i 15 ed i 25 mm dal corpo....

Quante persone rispettano questo requisito di sicurezza?!?!
Vedo spesso gente in scooter con i caschi non integrali che INCASTRANO il telefonino all'altezza dell'orecchio...assurdo!

E poi vogliamo prendere in considerazione la SENTENZA DI CASSAZIONE sul caso Marcolin dove è statuita una causalità fra l'uso del cellulare ed il cancro?!
http://www.prontoinfermieri.it/item/713-.html
http://www.corriere.it/cronache/10_...l?refresh_ce-cp
http://www.ilfattoquotidiano.it/201...diretto/386387/

Ma l'articolo più interessante è questo: http://www.epiprev.it/attualit%C3%A...A8-indipendente

Se avrete modo di leggere , constaterete come il Prof. Levis difenda e sconfessi gli autori dello studio Interphone ( finaziato dalle lobbies delle Telco e dei produttori ) che sancirebbe la perfetta innocuità del cellulare....

...e poi si viene a scoprire che nello studio dell ISS si ritrovano gli stessi autori di interphone....

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