Intel, Dell e Microsoft insieme per l'adozione di memorie NAND Flash
I tre colossi statunitensi uniscono le forze per far capire l'importanza di adottare la tecnologia NAND Flash all'interno dei PC
di Alessandro Bordin pubblicata il 31 Maggio 2007, alle 15:49 nel canale StorageIntelMicrosoftDell
NVMHCI, ovvero Non-Volatile Memory Host Controller Interface Working Group. Una sigla che potrebbe non suscitare interesse, se non fosse che alla base di questo gruppo di lavoro troviamo aziende del calibro di Intel, Dell e Microsoft. Lo scopo del nuovo Working Group consiste fondamentalmente nel realizzare soluzioni software per ottimizzare l'utilizzo di memorie NAND Flash all'interno dei PC, oltre a promuoverne l'importanza, non recepita a dovere dagli assemblatori.
Intel, che nel gruppo di lavoro riveste il ruolo più importante, intende così promuovere l'adozione di moduli NAND Flash sia in ambito desktop che notebook, soprattutto dopo la presentazione della nuova generazione Centrino che prevede l'adozione facoltativa di TurboMemory. Ricordiamo che TurboMemory non è altro che il nome di un modulo integrante proprio dei chip NAND Flash, utilizzabili dal sistema per ottimizzare alcune operazioni I/O a beneficio di prestazioni e autonomia.
Microsoft entra in gioco in quanto è grazie alle tecnologie ReadyBoost and ReadyDrive, integrate in Windows Vista, che tali ottimizzazioni potranno portare i benefici appena esposti. La presenza di Dell nel consorzio fa pensare alla commercializzazione imminente da parte dell'azienda di PC portatili integranti TurboMemory, caratteristica finora snobbata dalla maggior parte dei produttori, probabilmente in attesa di appurare sia l'effettiva bontà della tecnologia stessa, sia di valutarne l'impatto sul prezzo finale.
Lo scopo del nuovo gruppo NVMHCI sarà dunque quello di offrire strumenti e argomenti per convincere i grossi assemblatori della bontà di adottare moduli NAND Flash nei PC, anche se già da ora si parla dell'ingresso di molti altri partner entro la fine dell'anno. Maggiori informazioni su Digitimes.










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8 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infosi continua a dire che ready boost serve a poco o niente..
Ma usare nomi univoci ma "leggibili" no, eh?
si continua a dire che ready boost serve a poco o niente..
ready boost non serve a niente, ma ReadyDrive è una cosa diversa, ready boost usa la semplice e lenta chiavetta usb, ready drive usa delle memoria ad alta velocità
Concordo, ma mi piacerebbe vedere qualche test.
Spero che il sistema sia aperto anche perchè Intel e Dell sembra che tengano abbastanza in considerazione il mondo linux. Comunque è sicuramente MS che ne ha più bisogno. Ognuno è libero di avere la propria opinione su Vista, ma credo sia un dato di fatto la minore velocità e la maggiore richiesta di ram rispetto sia a XP che a Linux, per questo MS deve riuscire a sfruttare al più presto queste tecnologie in modo da mettere una "pezza".
ReadyBoost serve più che altro se hai poca RAM, con 1 GB serve molto a poco con 2 GB è praticamente ininfluente. Tenendo presente che con Vista è molto difficile fare dei test sulla velocità di caricamento dei programmi, dato il superfetcher (o come si chiama) molto aggressivo.
Vista richiede dei valori minimi in lettura/scrittura per poter usare la chiavetta USB come ReadyBoost (altrimenti si rischia di peggiorare le prestazioni invece di aumentarle), per questo ci sono le certificazioni (cmq Vista fa un piccolo benchmark prima di poterti fare utilizzare la chiavetta).
ReadyDrive è una cosa diversa e se ho capito bene la NAND di Santa Rosa verrà usata come ReadyDrive, non come ReadyBoost.
Su ReadyDrive non ho ancora visto test o bench, se qualcuno ne ha posti pure.
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