A800, ecco come NVIDIA affronta le restrizioni sulle esportazioni di acceleratori in Cina
NVIDIA sta commercializzando in Cina un nuovo acceleratore chiamato A800. Si tratta di una variante di A100 in grado di rispettare le normative vigenti in termini di esportazioni di tecnologia statunitense verso il paese asiatico.
di Manolo De Agostini pubblicata il 08 Novembre 2022, alle 11:11 nel canale Schede VideoNVIDIA
NVIDIA ha trovato un modo per "aggirare" le restrizioni statunitensi sulle esportazioni di acceleratori di intelligenza artificiale in Cina. L'azienda ha messo a punto un "nuovo" prodotto chiamato NVIDIA A800. A parlare di questo sviluppo sono state per prime Reuters e Techcrunch, trovando successiva conferma tra le fila della società.
NVIDIA A800 è "un prodotto alternativo a NVIDIA A100 per i clienti in Cina", ha dichiarato un portavoce. Il nuovo acceleratore è conforme ai requisiti imposti dal governo USA sui limiti di potenza e funzionalità che gli acceleratori di IA destinati alla Cina devono rispettare. "E non può essere programmato per superarli", puntualizza il portavoce.
La società guidata da Jensen Huang agisce quindi come da previsioni, infatti ci si aspettava la commercializzazione in Cina di acceleratori con capacità inferiori ad A100. Quest'ultimo, insieme al più recente H100, sono finiti all'interno della lista sul controllo delle esportazioni USA che mira ad "affrontare il rischio che i prodotti possano essere usati o indirizzati verso un 'uso finale militare' o un 'utente finale militare' in Cina e la Russia".
All'annuncio della nuova normativa, NVIDIA aveva fatto sapere che avrebbe avuto un impatto economico di 400 milioni di dollari sulle potenziali vendite in Cina nel terzo trimestre. NVIDIA A800 è entrato in produzione proprio nel corso del Q3 e alcuni distributori locali l'hanno già inserito nel proprio catalogo.
Quali sono le differenze tra A100 e A800? Non molte, a dire la verità, perché la potenza di calcolo è la stessa. A mutare è la velocità dell'interconnessione NVLink: su A800 tocca un massimo di 400 GB/s, mentre su A100 arriva a 600 GB/s, che è il valore scelto come base di partenza per il veto sulle esportazioni.
Secondo un'analisi del Center for Strategic and International Studies, un think tank bipartisan, "prendendo di mira solo i chip con velocità di interconnessione molto elevate, la Casa Bianca sta tentando di limitare i controlli ai chip progettati per essere collegati in rete nei datacenter o strutture di supercalcolo che addestrano ed eseguono grandi modelli di intelligenza artificiale".
Oltre a NVIDIA, AMD e Intel, anche altre realtà nel mondo sono colpite dalle normative statunitensi e stanno cercando di aggirarle in qualche modo. Alibaba e la startup cinese Biren, secondo il Financial Times, stanno intervenendo sui loro progetti affinché rientrino nei parametri corretti per poter essere prodotti nelle Fab cinesi di TSMC, dove vengono usati macchinari e software con tecnologia a stelle e strisce.
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3 Commenti
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In genere i Cinesi prendono la tecnologia degli altri, la copiano e la migliorano..Non dico sia facile, ma col tempo produrranno Loro anche questi per IA (visto che glieli danno da usare e studiare), tutte le limitazioni servono solo a rallentarli secondo me..
Non dico sia facile, ma col tempo produrranno Loro anche questi per IA (visto che glieli danno da usare e studiare), tutte le limitazioni servono solo a rallentarli secondo me..
Li stanno già facendo, solo che devono rivolgersi a TSMC per produrli quindi sono sottoposti a restrizioni ugualmente
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