Windows 10 non morirà nel 2025: 0patch promette supporto e aggiornamenti per anni

Windows 10 non morirà nel 2025: 0patch promette supporto e aggiornamenti per anni

Con la fine del supporto ufficiale di Microsoft per Windows 10 prevista per ottobre 2025, molti utenti si trovano di fronte a una scelta difficile. 0patch si propone come soluzione affidabile per mantenere sicuro il sistema operativo per almeno altri 5 anni, offrendo una valida alternativa all'aggiornamento forzato a Windows 11 o al costoso programma Extended Security Updates.

di pubblicata il , alle 16:31 nel canale Sistemi Operativi
MicrosoftWindows 10
 

Sono ancora milioni gli utenti di Windows 10, con il sistema operativo che si appresta relativamente a breve a raggiungere la fine del supporto. Ottobre 2025 segna la data in cui Microsoft interromperà il rilascio degli aggiornamenti di sicurezza per il suo popolare sistema operativo, forzando la stragrande maggioranza degli utenti al passaggio a Windows 11. Tuttavia ci sarà una soluzione alternativa: 0patch.

Già nota per il rilascio di micropatch in tempo reale su software e sistemi operativi, spesso obsoleti o in assenza di fix ufficiali, 0patch promette di estendere la vita di Windows 10 ben oltre la sua data di "pensionamento" ufficiale, almeno per altri 5 anni. La fine del supporto per un sistema operativo non è una novità nel mondo dell'informatica, ma rinunciare a Windows 10 potrebbe avere effetti negativi secondo numerosi utenti. Windows 10 è installato su centinaia di milioni di dispositivi in tutto il mondo, molti dei quali non sono compatibili con i requisiti hardware di Windows 11, il successore designato da Microsoft.

Windows 10 non morirà nel 2025: a supportarlo ci sarà 0patch (ma non sarà gratis)

Secondo stime pubblicate negli scorsi mesi da Canalys, circa 240 milioni di computer non soddisfano i requisiti minimi per l'aggiornamento, creando un potenziale problema di sicurezza su larga scala. Molti utenti, inoltre, preferiscono non aggiornare per diversi motivi, fra cui la UI familiare e la scarsa voglia di adattarsi a una nuova esperienza d'uso.

Ci sono anche motivi più "seri", fra cui preoccupazioni riguardo alla privacy e alle funzionalità integrate su Windows 11, come il tracciamento automatico delle attività dell'utente o la spinta verso l'uso di un account Microsoft. Non mancano le consuete questioni di compatibilità con software specifici o dispositivi specializzati che potrebbero non funzionare correttamente con il nuovo sistema operativo, ed è per questo che Microsoft rilascerà ancora aggiornamenti di sicurezza attraverso il programma Extended Security Updates (ESU). Una soluzione, quest'ultima, molto costosa che si rivolge prevalentemente alle aziende.

0patch si propone come un'ancora di salvezza. L'azienda ha annunciato che "adotterà" Windows 10 versione 22H2 dal punto di vista della sicurezza, fornendo patch critiche per almeno 5 anni dopo ottobre 2025. Un approccio che non rappresenta una novità per 0patch, che ha già offerto un servizio simile per sistemi operativi più datati come Windows 7 e varie versioni di Windows Server. Il concetto alla base di 0patch è legato alle "micropatch" di cui parlavamo poco sopra, piccole correzioni di codice che vengono applicate ai processi in esecuzione nella memoria, senza modificare i file binari originali di Microsoft. Questo metodo permette di applicare le patch senza necessità di riavviare il sistema, un vantaggio significativo soprattutto in ambienti aziendali dove il tempo di inattività può essere costoso.

Un aspetto interessante dell'offerta di 0patch è la sua capacità di fornire patch per vulnerabilità 0day, ovvero quelle appena scoperte e non ancora corrette ufficialmente. Purtroppo, i servizi di 0patch per Windows 10 non saranno gratuiti, ma richiederanno un abbonamento annuale per ogni computer usato: 0patch PRO, destinato a piccole imprese e utenti individuali, e 0patch Enterprise, pensato per organizzazioni di medie e grandi dimensioni. I prezzi attuali sono rispettivamente di 24,95 e 34,95 euro all'anno per computer, tasse escluse, comunque di gran lunga inferiori rispetto agli Extended Security Updates (ESU) di Microsoft, soprattutto per le organizzazioni commerciali. Per tutte le informazioni sul servizio vi rimandiamo al sito ufficiale di 0patch.

34 Commenti
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giovanni6927 Giugno 2024, 19:48 #1
Questo si fa interessante...ormai 0Patch si è fatta le ossa con Windows 7...

Certo, si tratterà di capire se c'è da fidarsi.
demon7727 Giugno 2024, 22:54 #2

Ma chi sono questi qui? E soprattutto.. come fanno a fare patch per un sistema di cui non sono proprietari e di cui non hanno il codice?
silviop27 Giugno 2024, 23:01 #3
Originariamente inviato da: demon77

Ma chi sono questi qui? E soprattutto.. come fanno a fare patch per un sistema di cui non sono proprietari e di cui non hanno il codice?


Nello stesso modo in cui si fanno gli exploit.
xxxyyy28 Giugno 2024, 02:36 #4
Non mi fido, passo a Linux.
raxas28 Giugno 2024, 05:52 #5
io metto Upuntu.
dirac_sea28 Giugno 2024, 06:23 #6
Se il supporto esteso a pagamento che Microsoft ha affermato di voler rendere disponibile pure per i privati avrà un costo ragionevole, si potrebbe pensare di aderire... o no?
cronos199028 Giugno 2024, 06:45 #7
Originariamente inviato da: demon77

Ma chi sono questi qui? E soprattutto.. come fanno a fare patch per un sistema di cui non sono proprietari e di cui non hanno il codice?
Beh, c'è scritto per sommi capi nell'articolo:
Il concetto alla base di 0patch è legato alle "micropatch" di cui parlavamo poco sopra, piccole correzioni di codice che vengono applicate ai processi in esecuzione nella memoria, senza modificare i file binari originali di Microsoft.
Per cui non vanno a toccare il codice di Windows in quanto tale.
giovanni6928 Giugno 2024, 08:13 #8
Originariamente inviato da: dirac_sea
Se il supporto esteso a pagamento che Microsoft ha affermato di voler rendere disponibile pure per i privati avrà un costo ragionevole, si potrebbe pensare di aderire... o no?


Per i consumatori non è ancora nota la struttura dei prezzi.


Originariamente inviato da: demon77

Ma chi sono questi qui? E soprattutto.. come fanno a fare patch per un sistema di cui non sono proprietari e di cui non hanno il codice?


https://blog.0patch.com/
https://0patch.zendesk.com/hc/en-us
Saturn28 Giugno 2024, 08:31 #9
Vi dico come andrà a finire, giusto perchè è "un film" già visto altre due volte...le aziende, o almeno quelle dove il settore it è gestito e che soprattutto vorranno stare in regola, pagheranno il supporto esteso microsoft, quale che sia il prezzo, se le postazioni interessate di win10 saranno da tenere in sicurezza e necessariamente "online" - i privati, salvo qualche rarissima mosca bianca che avrebbe tutta la mia stima, o passeranno direttamente a windows11 (bypassando i requisiti, montando ltsc o cambiando direttamente pc) oppure semplicemente aggiorneranno a sbafo, così com'è stato per windows xp e poi con windows 7, che tutt'ora riceve patch mensili, per la cronaca.

Non ho assolutamente niente contro questi di "0patch", ma parliamoci chiaramente, già gli aggiornamenti di Microsoft, data la frammentarietà enorme dell'hardware su cui si trovano ad operare (*), spesso e volentieri sono "a rischio" di qualsivoglia problematica....io ecco, a buttarmi su qualcuno che neanche è il proprietario del software su cui andrà ad operare, seppur per via traverse...sarà ovviamente un limite mentale mio, assolutamente, ma non ci farei affidamento neanche gratis.

Figurarsi a pagamento.


[I][COLOR="Silver"][SIZE="1"]e un po' perchè "saltuariamente" li rilasciano testati a membro di segugio[/SIZE][/COLOR][/I]
Darkon28 Giugno 2024, 08:43 #10
Sinceramente posso capire il senso di mantenere win10 per una azienda soprattutto per ovviare a incompatibilità software e hardware ma per un privato???

Che senso ha mantenere win10 dovendosi affidare a terzi per mantenere un OS del 2015.

Ora mi verrete a dire che win11 ha questo e quel problema... sarà tutto vero eh io non pretendo di entrare in ogni singola casa e controllare ogni singolo PC ma nella mia esperienza, che non fa statistica, ormai win11 non ha particolari problemi nella stragrande maggioranza dei casi.

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