Da Microsoft 85 ebook gratuiti per sviluppatori

Per le vacanze estive segnaliaamo questi 85 ebook gratuiti distribuiti da Microsoft dedicati a SharePoint, Visual Studio, Windows Phone, Windows 8, Office 365, Office 2010, SQL Server 2012 e Azure
di Fabio Boneschi pubblicata il 03 Agosto 2012, alle 16:31 nel canale Sistemi OperativiMicrosoftWindowsWindows Phone
39 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoLa retribuzione deve essere proporzionale alle capacità lavorative e ai risultati, non a qualche pezzo di carta utile giusto per far contenti i parenti, imho.
Se vogliamo fare un confronto nel mondo lavorativo reale io trovo abbastanza limitante e tipicamente italiano dare tutto questo peso ad un titolo di studio.
non ho detto che a un titolo di studio debba corrispondere uno stipendio più elevato ma solo che un laureato costerebbe di più a livello di inquadramento retributivo.
però lo penso perchè (naturalmente stiamo parlando sempre di stesso livello di capacità lavorativa non ha senso paragonare un laureato incapace con un genio autodidatta) un lavoratore con un background culturale più elevato dovrebbe essere più richiesto e quindi più pagato di chi non ce l'ha.
io invece trovo tipicamente italiano NON dare tutto questo peso ad un titolo di studio, che porta a fare tutto senza sapere niente all'arrangiarsi al pressapochismo
tra l'altro mi dispiace vedere che l'Università italiana (Università con la U maiuscola non le università che ne hanno solo il nome) perda prestigio in questo modo (maledetti piduisti e politici) e cada sempre più giù nelle classifiche mondiali.
penso sia più facile per il laureato raggiungere l'esperienza dell'autodidatta che per il secondo raggiungere la forma mentis del primo.
tanto più che la quantità reale problemi dipende molto dal tipo di lavoro che ti ritrovi a fare, non mi stupirei anzi del contrario visto che comunque all'università vedi qualcosa relativo alla programmazione, alle reti, ai database, all'IA all'ingegneria del software ai sistemi operativi. quale mansione ti permette di toccare sicuramente tutti questi argomenti?
Sicuramente in un corso di laurea mutuato da una facoltà di Matematica o di Ingegneria tocca fare dei corsi un po' lontani da quello che poi sarà lo sbocco professionale ma sei sicuro che non ti abbiano insegnato a "ragionare" o preferivi solo un "travaso" di nozioni. Sono sicuro che se devo imparare qualcosa di nuovo (non capita mai nel nostro campo vero?) sono assolutamente sicuro di farla meglio e in più breve tempo con quello che ho sofferto per prendere il pezzo di carta.
Tre anni di esperienza rispetto a tre anni di studio saranno efficaci nei primi tempi (ma secondo me solo perchè si ha più dimestichezza con gli strumenti di lavoro) ma con il passare del tempo i valori si invertiranno.
E poi vuoi mettere le serate universitarie?
Questo per dire che di html, css, javascript, ci aggiungo php, non ne so quasi nulla, e spero di non dover mai impararli, ma non mi sento limitato da questo, il mio ambito lavorativo mi consente di adoperare queste tecnologie senza padroneggiarle, e sapendo che c'è qualcuno (che può essere benissimo un non laureato ma anche un non diplomato) che è specializzato in questo.
Straquoto in toto.
Oppure si vorrebbe veramente che al posto di analisi o fisica per quanto distanti dal mondo lavorativo si facesse un corso di html o javascript? Spero veramente che non succeda mai.
La parte di formazione pratica deve essere svolta dall'azienda (io appena laureato ho cominciato a lavorare in una azienda come programmatore c# che non avevo mai sentito nominare) non possono pretendere di trovare il lavoratore su misura per i propri scopi, devono credere in chi stanno assumendo non solo in quello che sa.
Per come la vedo io la retribuzione non deve avere nulla a che fare con il titolo di studio, è un'anomalia tutta italiana che tra l'altro comporta anche delle limitazioni nel trovare uno sbocco lavorativo.
io invece trovo tipicamente italiano NON dare tutto questo peso ad un titolo di studio, che porta a fare tutto senza sapere niente all'arrangiarsi al pressapochismo
Scusa ma questo è un modo di vedere le cose in modo preconcetto e anche offensivo.
Conosco persone non laureate che le facoltà farebbero la fila ad assumere, se solo le conoscessero e si rendessero conto della preparazione che hanno maturato in anni di studio e approfondimento lavorativo e personale, e non parlo di conoscenza sui singoli prodotti o strumenti.
tanto più che la quantità reale problemi dipende molto dal tipo di lavoro che ti ritrovi a fare, non mi stupirei anzi del contrario visto che comunque all'università vedi qualcosa relativo alla programmazione, alle reti, ai database, all'IA all'ingegneria del software ai sistemi operativi. quale mansione ti permette di toccare sicuramente tutti questi argomenti?
Quale figura professionale ti permette di toccare tutti questi argomenti? Il consulente.
Secondo me tu stai confondendo il lavoratore informatico con una specie di operaio da catena di montaggio, tipo il tecnico delle stampanti, il tecnico di reti, il tecnico di x, y, z, ovvero una persona che fa una cosa specifica e basta, come se le competenze trasversali non esistessero e non fossero necessarie.
Trovo contraddittorio poi il fatto che da una parte nobiliti la trasversalità delle conoscenze che un corso di laurea dovrebbe fornire, dall'altra denigri la trasversalità di conoscenze di un non laureato con esperienza descrivendola come un arrabattarsi alla buona procedendo a tentoni...
Tre anni di esperienza rispetto a tre anni di studio saranno efficaci nei primi tempi (ma secondo me solo perchè si ha più dimestichezza con gli strumenti di lavoro) ma con il passare del tempo i valori si invertiranno.
Ai tempi pensavo anch'io che ne valesse la pena e che mi avrebbero lasciato qualcosa di mistico e impalpabile come quello che descrivi, col senno di poi devo ammettere che non mi hanno lasciato nulla, non mi hanno arricchito, non mi hanno divertito e mi hanno solo fatto star male.
Ti assicuro che mi ha insegnato a ragionare molto di più la prima settimana di lavoro...
Quando è terminato ho tirato un lungo sospiro di sollievo e ti assicuro che ancora oggi mi capita di avere gli incubi pensando agli esami, mi sveglio angosciato con un nodo alla gola e col terrore di non essere preparato, poi realizzo che devo andare in ufficio, e anche se so che mi aspetta il problema più pressante e urgente la giornata di sorride e mi tranquillizzo
Per come la vedo io la retribuzione non deve avere nulla a che fare con il titolo di studio, è un'anomalia tutta italiana che tra l'altro comporta anche delle limitazioni nel trovare uno sbocco lavorativo.
In questo caso stiamo dicendo la stessa cosa
Non deve essere una legge che decreta questo, bensì dovrebbe essere la maggiore domanda dovuta alla ricerca della migliore formazione.
Scusa ma questo è un modo di vedere le cose in modo preconcetto e anche offensivo.
Conosco persone non laureate che le facoltà farebbero la fila ad assumere, se solo le conoscessero e si rendessero conto della preparazione che hanno maturato in anni di studio e approfondimento lavorativo e personale, e non parlo di conoscenza sui singoli prodotti o strumenti.
Di nuovo su questo mito della forma mentis, come se chi non è laureato ragionasse a tentativi o a colpi di fortuna.
Sì sì sto proprio generalizzando non possiamo guardare ai casi particolari!! La maggioranza di noi (io per primo) ha bisogno di essere formata in modo professionale. Gli arrabattoni pressapochisti esistono sicuramente sia tra i laureati che i tra i non. Sono quasi sicuro che ce ne sono di meno tra i laureati. Sono sicuro che non ce ne sono tra chi si è laureato con più di 100 (voto tirato a caso io 98
Poi che ci sia delle gente preparatissima non laurata non lo posso negare, io personalmente non ne conosco, non conosco neanche persone che da sole si sono smazzate tomi e certificazioni a gogo.
Trovo più facilmente persone che fanno cagate sublimi (anche tra i laureati sia ben chiaro).
Secondo me tu stai confondendo il lavoratore informatico con una specie di operaio da catena di montaggio, tipo il tecnico delle stampanti, il tecnico di reti, il tecnico di x, y, z, ovvero una persona che fa una cosa specifica e basta, come se le competenze trasversali non esistessero e non fossero necessarie.
Trovo contraddittorio poi il fatto che da una parte nobiliti la trasversalità delle conoscenze che un corso di laurea dovrebbe fornire, dall'altra denigri la trasversalità di conoscenze di un non laureato con esperienza descrivendola come un arrabattarsi alla buona procedendo a tentoni...
Trovo difficile che uno possa venire assunto come primo lavoro come consulente sia che sia laureato sia che abbia avuto una formazione fai da te. E' anzi più facile che il primo impiego sia più simile all'"operaio da catena di montaggio" mettendo mano più o meno sempre alle stesse cose.
E comunque non ho mai detto che un non laureato si arrabatti alla buona, mie testuali parole:
io invece trovo tipicamente italiano NON dare tutto questo peso ad un titolo di studio, che porta a fare tutto senza sapere niente all'arrangiarsi al pressapochismo
mi da fastidio pensare che un manager possa pensare che per essere un programmatore basti leggersi "C++ for dummies" (e lo pensano te lo assicuro) poi come dicevo sopra i casi particolari ci sono, io comunque guardo al generale.
Per quanto riguarda il discorso legato strettamente alle materie dei corsi universitari ognuno poi la può pensare come vuole, in fondo non esistono dati oggettivi da valutare.
Certo potrebbe essere stata solo una perdita di tempo ma chi non ti dice che la tua prima settimana di lavoro non ti abbia insegnato di più grazie a tutto quello che avevi fatto prima?
Questo nessuno potrà mai dirlo.
Il mondo reale è quello in cui devi essere in grado di scegliere il linguaggio di programmazione più adatto allo scopo: hai studiato bene Java? Chissene, ora c'è da sviluppare un'applicazione su facebook. Domani non c'è più facebook, c'è Pippabook, per cui pronto a scordarti tutto... (non sviluppi su Facebook? Non ESISTI nel mondo dell'informatica contemporanea).
Devi essere in grado di mettere insieme pezzi già fatti di vari software e lavorare con differenti framework. Quanti ne ho visti di questi informatici che tentano di scriversi la propria fallimentare applicazioncina da 0!
Devi essere in grado di capire che quelli che programmano meglio di te, più velocemente e a basso costo sono gli Indiani, per cui si tratta solo di prendere i contatti giusti e spiegare bene il problema.
Le aziende italiane di IT non capiscono una cippa, per la maggior parte di esse l'informatica è un "male necessario" per cui investono il minimo indispensabile.
Chiedono consulenze costosissime o fanno tutto in outsourcing. Quando si rendono conto di avere sbagliato assumono 1 laureato in ingegneria informatica, che sa fare le disequazioni ma non ha mai visto un computer da vicino........
Dalla mia esperienza passata tra i ced di società ed enti di varie dimensioni (dalle piccole società private agli enti da decine di migliaia di dipendenti) la situazione è quella che ho descritto.
Io lavoro da anni sia nel supporto che nella consulenza presso aziende da dimensione entreprise in Italia (da 1000 a 60000 postazioni di lavoro) oltre che in aziende più piccole (attorno alle 1000) e la situazione non è proprio quella che descrivi tu... dire poi che Win è usato solo per AD... beh, dimentichiamo forse Exchange, SharePoint, Lync?
Quello che vuole Oracle è proprio far fruttare il suo investimento su SUN. Non ho detto che vuole rilanciare Solaris, ma che lo vuole mettere nei suoi appliance... motivo per il quale voleva sospendere il supporto ad Itanium (vedi notizie relative alla causa tra HP ed Oracle.
Non ho neanche detto che Oracle è più diffuso "solo" perché è multipiattaforma, ma che l'esserlo gli da senz'altro un vantaggio rispetto a MSSql.
MSSql è un po' la cenerentola dei DB, le aziende tendono a svilupparci applicazioni che devono, nei piani iniziali, restare marginali (salvo poi crescere e diventare il cuore del business aziendale, ma questo è un altro discorso indipendente dalla piattaforma) e questo porta spesso a problemi legati al dimensionamento, alla gestione e soprattutto al know-how.
Perché scelgono MS per questi "esperimenti"? Perché la versione più cara di SQL, costa un decimo rispetto a Oracle (e meno di un decimo rispetto a DB2) e, specialmente nella versione 2012, non è affatto male in quanto a funzionalità. Proprio su questo ti consiglio di dare un'occhiata agli ebook su SQl che sono indicati nell'articolo
In teoria superiori ed università dovrebbero darti le basi su cui poi si costruisce il resto, questo perchè il mercato del lavoro è troppo vasto e dinamico. Il resto bisogna in ogni caso farlo da se.
Il problema è che attualmente le basi vengono fornite male e come se non bastasse a colpi di riforme di facciata il sistema educativo italiano sta diventando sempre più disfunzionale.
Ma a parte questo, una volta diplomato o laureato bisogna mettere in conto che bisogna pure tenersi aggiornati altrimenti in 4..5 anni si è fuori mercato.
E' vero non ci si deve legare ai linguaggi (anche se quella è la parte più facile, di solito sono i cambi di framework ad essere più problematici), ma seguire le mode del momento non è necessariamente vantaggioso, specialmente se si ignorano nicchie con il loro bel ritorno economico ed in cui non devi competere con orde di piranha che seguono il trend del momento.
Si certo, ma quando è il momento del "fai da te" devi essere in grado di farlo, altrimenti si cade nella situazione opposta (bloatware poco competitivo con quello che propone la concorrenza).
Ma per favore, mediamente non programmano meglio ne più velocemente, hanno un costo [U]apparente[/U] inferiore, questo si.
Ma guardacaso chi ricorre di più all'outsourcing spesso lo fa in settori dove è tutto un reinventare la ruota.
Questo purtroppo è vero e spesso oltre ad investire il minimo necessario investono pure male (nel senso di "penny wise, pound fool"
Ai tempi pensavo anch'io che ne valesse la pena e che mi avrebbero lasciato qualcosa di mistico e impalpabile come quello che descrivi, col senno di poi devo ammettere che non mi hanno lasciato nulla, non mi hanno arricchito, non mi hanno divertito e mi hanno solo fatto star male.
Quello è un problema di come funziona (male) il sistema educativo.
Io mi sono ritrovato ad usare roba che a suo tempo pensavo non avrei mai usato nella vita reale ... ed a scoprire che buona parte delle difficoltà che avevo dipendevano dall'approccio seguito dal docente.
Ad esempio la scomposizione in valori singolari è di una semplicità assurda se spiegata esponendo in linguaggio corrente da cosa ha origine ed a cosa si applica praticamente, se invece si parte subito con la teoria è un mattone apocalittico.
E' anche per questo che quando ho bisogno di un ripasso o un aggiornamento su qualcosa da anni scelgo preferenzialmente materiale in inglese, di solito è più facile trovare un testo o una dispensa universitaria americana (già se britannica è più difficile) in cui si pone maggiore attenzione a "che cosa significa questo in pratica e da cosa ha origine".
Exchange e Lync sarebbero leader di mercato o diffusissimi? A me sembra che il primo se la giochi al 50% con Lotus Domino (nonostante gli infiniti vantaggi lato server di quest'ultima soluzione, così come gli evidenti vantaggi della soluzione MS lato client), del secondo io ho sentito parlare solamente ad una conferenza citato giusto per un confronto con Sametime, del quale invece io ho visto parecchie installazioni e integrazioni con sistemi voip e insieme a Domino con servizi di gestione documentale e erp.
Sharepoint ogni tanto lo sento nominare, i commerciali e i partner MS non propongono altro; in tutte le società in cui l'ho sentito citare però non ne ho mai vista un'installazione funzionante, puntualmente spunta Alfresco e di Sharepoint nessuno vuol più sapere nulla
MSSql è un po' la cenerentola dei DB, le aziende tendono a svilupparci applicazioni che devono, nei piani iniziali, restare marginali (salvo poi crescere e diventare il cuore del business aziendale, ma questo è un altro discorso indipendente dalla piattaforma) e questo porta spesso a problemi legati al dimensionamento, alla gestione e soprattutto al know-how.
Perché scelgono MS per questi "esperimenti"? Perché la versione più cara di SQL, costa un decimo rispetto a Oracle (e meno di un decimo rispetto a DB2) e, specialmente nella versione 2012, non è affatto male in quanto a funzionalità. Proprio su questo ti consiglio di dare un'occhiata agli ebook su SQl che sono indicati nell'articolo
Prendi un utente qualunque e mettilo davanti a rman...
Sicuramente un'occhiata gliela darò (sto popolando il Kindle a suon di ebook e documentazione gratuita in questo periodo
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