Telescopio spaziale James Webb: nuovo studio sulla Grande Macchia Rossa e l'atmosfera di Giove

Telescopio spaziale James Webb: nuovo studio sulla Grande Macchia Rossa e l'atmosfera di Giove

Il telescopio spaziale James Webb ha utilizzato i dati di luglio 2022 acquisiti grazie a NIRSpec per studiare la struttura della Grande Macchia Rossa di Giove e dell'interazione tra l'atmosfera inferiore e quella superiore del gigante gassoso.

di pubblicata il , alle 16:43 nel canale Scienza e tecnologia
NASAESA
 

Giove è stato uno dei primi oggetti all'interno del Sistema Solare a essere osservato dal telescopio spaziale James Webb all'inizio della sua fase operativa. Le prime due immagini del gigante gassoso sono state rilasciate intorno alla metà di luglio 2022 (a pochi giorni di distanza) mentre altre due immagini sono arrivate ad agosto dello stesso anno. Il JWST ha poi osservato anche i satelliti del pianeta per rilevare nuovi dati e studiare anche la superficie di Giove e le sue correnti.

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In queste ore è arrivato l'annuncio di come il telescopio spaziale James Webb sia stato impiegato per osservare la regione al di sopra della Grande Macchia Rossa di Giove, l'iconica tempesta secolare che imperversa sul pianeta e che segna l'atmosfera nella zona vicina all'equatore.

I ricercatori si sono interessanti in particolare all'atmosfera superiore di Giove, che inizialmente si pensava fosse piuttosto omogenea come struttura e composizione. In realtà, grazie anche alla sensibilità e alla risoluzione del JWST è stato possibile individuare un ambiente intricato e molto attivo. La Grande Macchia Rossa di Giove è stata osservata con NIRSpec (Spectrograph Near-InfraRed Spectrograph) nel luglio 2022 e ora gli scienziati hanno rilasciato lo studio dal titolo Ionospheric irregularities at Jupiter observed by JWST.

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Questa parte dell'atmosfera gioviana è ciò che unisce il campo magnetico (particolarmente forte) del pianeta e la parte sottostante dell'atmosfera con la zona vicina all'equatore è in parte influenzata dalla luce solare (che però è solo il 4% di quella che raggiunge la Terra). Henrik Melin (dell'Università di Leicester nel Regno Unito) ha dichiarato "pensavamo che questa regione, forse ingenuamente, sarebbe stata davvero noiosa. È interessante come l'aurora boreale, se non di più. Giove non smette mai di sorprendere".

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Come scritto sopra, non c'è solo la luce solare a modificare questa zona, ma anche altri meccanismi in fase di studio. In particolare si pensa che ci siano delle onde che derivino dall'attività dell'atmosfera inferiore. Melin indica che le turbolenze che arrivano dalla parte centrale del pianeta possano superare la Grande Macchia Rossa arrivando fino all'atmosfera superiore modificandone la struttura e l'emissione. Queste onde sono difficilmente osservabili da Terra ma strumenti come il JWST possono invece fornire dati utili a comprenderle e misurarle. In futuro il telescopio spaziale James Webb continuerà le osservazioni di Giove per costruire modelli sempre più accurati dell'atmosfera gioviana e di come le onde si spostino all'interno.

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