Su Marte scorre l'acqua, la NASA ne è certa e conferma

Su Marte scorre l'acqua nelle stagioni estive per poi scomparire in quelle invernali. Lo ha annunciato la NASA nel corso del pomeriggio di martedì
di Nino Grasso pubblicata il 29 Settembre 2015, alle 15:26 nel canale Scienza e tecnologiaCirca cinque anni fa gli scienziati della NASA osservavano un fenomeno insolito su Marte, soprattutto in alcuni periodi dell'anno del pianeta. Nello specifico, su alcuni pendii ripidi nell'estate marziana si sviluppavano strane macchie scure che scomparivano invece in inverno. La forma delle macchie era quella tipica di un liquido che scorre in discesa.
Ai tempi sembrava possibile che quell'ipotetico liquido fosse acqua, con la scoperta che consegnava la prima timida prova della sua presenza sulla superficie marziana. Ma perché quella prova si trasformasse in verità, gli scienziati avevano bisogno di individuare la composizione chimica delle sostanze che componevano le macchie.
Superati gli ostacoli di tipo tecnico, gli scienziati sono riusciti a verificare le sostanze incriminate, e martedì sono riusciti a confermarlo: sulla superficie di Marte scorre acqua salata.
Le ondate scure vengono definite "recurring slope lineae", RSL. Appaiono esclusivamente su pendii ripidi, come ad esempio le pareti dei crateri, e seguono percorsi intrecciati. Trovando condizioni climatiche favorevoli sono solamente presenti in estate, mentre in inverno e primavera non c'è traccia per via del possibile congelamento dovuto alle temperature rigide.
L'acqua allo stato liquido dovrebbe evaporare nella rarefatta atmosfera marziana, tuttavia i sali disciolti nel liquido inibiscono il verificarsi del processo abbassando il punto di congelamento dell'acqua anche di 80°C.
Non è stato semplice comunque trovare la conferma dalle prime prove iniziali. Gli RSL sono tipicamente larghi pochi metri e la fotocamera utilizzata per le scansioni sul pianeta riesce a riprodurre i dettagli nell'ordine del quarto di metro per ogni pixel. Tuttavia, i limiti maggiori provenivano dallo spettrometro (CRISM), che può separare le lunghezze d'onda della luce ed utilizzarle per dedurre la composizione chimica di quello che viene inquadrato. CRISM riesce purtroppo a riprodurre dall'orbita solo 18 metri su singolo pixel.
Gli scienziati hanno dovuto così approntare un sistema per capire come ottenere i dati necessari con CRISM. Hanno così iniziato ad analizzare le aree con una maggiore affluenza di RSL, in cui le stesse macchie erano più larghe o raggruppate in modo tale da riempire un singolo pixel del CRISM con una RSL completa, o quasi. Infine hanno quindi ripreso le stesse regioni anche quando la RSL scompariva nello stesso periodo estivo.
I risultati ottenuti mostrano un quadro chiaro, coerente con quelli ottenuti su tutti i siti analizzati. Nelle macchie scure sono presenti in tutti i casi sali idrati: in due di queste c'era una miscela di perclorato di magnesio, clorato di magnesio e cloruro di magnesio; in un'altra per la maggior parte perclorato di sodio, trovato in abbondanza anche su altri siti. I perclorati hanno inoltre la caratteristica di legarsi sul perclorato di acqua e magnesio, e sono usati in commercio per rimuovere l'acqua dalle miscele gassose.
Anche se la NASA non è in grado di mostrare immagini con l'acqua che scorre su Marte, questi materiali appaiono solo in alcuni periodi stagionali ben precisi, il che significa che vengono trasportati da un liquido per poi precipitare, o che i flussi portano con sé un quantitativo sufficiente di acqua tale da modificare lo stato di idratazione dei sali già presenti. In ogni caso è comunque coinvolta la presenza di acqua.
L'unica incertezza deriva dalla provenienza dell'acqua, fattore che rappresenta il mistero più eclatante in tutto il processo di formazione delle RSL. Le regioni equatoriali di Marte non dovrebbero avere molte riserve di ghiaccio, che sono soprattutto spostate verso i poli, così come l'acqua presente nell'atmosfera marziana non dovrebbe essere sufficiente a scatenare le modifiche necessarie per il verificarsi del processo.
La NASA ha comunque promesso di indagare sul fenomeno e capire quello che accade in queste singole regioni della superficie marziana per rispondere anche a questo quesito.
43 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infose è una cantonata, beh l'ha presa anche google col logo di oggi 29 settembre
finchè non vedo, non credo, suppongo
Mi accodo all'idea, dai facciamo una petizione, tutto il governo italiano su marte per testarne la possibilità di vita. Magari al posto delle auto blu, useranno i Jet rossi.
sarebbe inutile, perchè tanto poi ne voteremmo di peggio...
Beh me lo faccio tutti i giorni ma non credo di potermi elencare tra quelli che si bevono le loro baggianate.
Mi accodo all'idea, dai facciamo una petizione, tutto il governo italiano su marte per testarne la possibilità di vita. Magari al posto delle auto blu, useranno i Jet rossi.
In realtà tutte queste scoperte sono dovute unicamente al fatto che Marte è attualmente il pianeta più studiato del sistema solare (le sonde di vecchia generazione stanno man mano venendo sostituite da quelle moderne, ed arrivano adesso i risultati e le comparazioni).
E la cosa si nota ancora di più nel caso Plutone, pianeta che si pensava fosse totalmente diverso da quello che è in realtà, scoperto solamente una volta arrivati fisicamente li.
E' logico quindi pensare che anche tutti gli altri pianeti hanno ancora molte cose da dire.
Tornando su Marte la notizia è davvero un punto centrale per la storia del pianeta rosso: adesso l'ipotesi che in passato fosse un pianeta molto simile alla Terra è ancora più valida.
E la cosa si nota ancora di più nel caso Plutone, pianeta che si pensava fosse totalmente diverso da quello che è in realtà, scoperto solamente una volta arrivati fisicamente li.
E' logico quindi pensare che anche tutti gli altri pianeti hanno ancora molte cose da dire.
Tornando su Marte la notizia è davvero un punto centrale per la storia del pianeta rosso: adesso l'ipotesi che in passato fosse un pianeta molto simile alla Terra è ancora più valida.
Ti posso dire la prossima scoperta su Marte, la vita, naturalmente non intendo i marziani, ma visto che c'è acqua è facile che tuttora vi siano forme di vita.
Al livello microbiologico secondo me sicuramente, quando arrivera la conferma sarà una scoperta storica e un bel passo in avanti attendendo le missioni umane che si stabiliranno sul pianeta, se possibile
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