MOXIE di NASA Perseverance ha completato il suo lavoro su Marte con ottimi risultati

MOXIE di NASA Perseverance ha completato il suo lavoro su Marte con ottimi risultati

A bordo del rover statunitense NASA Perseverance è presente l'esperimento MOXIE che ha permesso di realizzare ossigeno quasi puro a partire dall'atmosfera di Marte, composta principalmente da anidride carbonica.

di pubblicata il , alle 16:03 nel canale Scienza e tecnologia
NASA
 

Quando si pensa alle missioni Artemis, lo si fa riferendosi alla Luna ma lo scopo ultimo di questo programma spaziale è quello di portare il primo essere umano su Marte. Una sfida ambiziosa che richiederà ancora molti anni (o alcuni decenni). Per riuscirci bisognerà avere a disposizione tecnologie che vengono già da ora provate sul campo e che saranno fondamentali. Tra queste c'è l'esperimento MOXIE (Mars Oxygen In-Situ Resource Utilization Experiment) integrato nel rover NASA Perseverance.

nasa perseverance moxie

Il suo scopo era quello di capire se l'atmosfera marziana (composta principalmente di anidride carbonica) potesse fornire abbastanza ossigeno per le future missioni. L'ossigeno è fondamentale sia per creare aria respirabile per gli astronauti sia come propellente per razzi spaziali. Utilizzare le risorse del luogo di destinazione permette di ridurre la massa del carico e quindi semplificare le missioni rendendole meno costose e più efficienti. I risultati dell'esperimento sono stati decisamente incoraggianti e la squadra ha deciso di porvi fine in vista di future versioni aggiornate.

Pam Melroy (vice amministratore della NASA) ha dichiarato che "le prestazioni impressionanti di MOXIE dimostrano che è possibile estrarre ossigeno dall’atmosfera di Marte – ossigeno che potrebbe aiutare a fornire aria respirabile o propellente per razzi ai futuri astronauti. Lo sviluppo di tecnologie che ci consentano di utilizzare le risorse sulla Luna e su Marte è fondamentale per costruire una presenza lunare a lungo termine, creare una solida economia lunare e permetterci di sostenere una prima campagna di esplorazione umana su Marte".

NASA Perseverance e l'esperimento MOXIE per la produzione di ossigeno

Secondo quanto riportato dal JPL negli scorsi giorni, l'esperimento MOXIE è stato impiegato per sedici volte da quando NASA Perseverance è atterrato sul Pianeta Rosso. Anche se il rover non ha effettivamente bisogno di questo strumento per funzionare, il suo scopo è pensato in ottica futura. Stando ai dati ottenuti il funzionamento di MOXIE è stato anche migliore del previsto.

perseverance

Complessivamente questo esperimento è riuscito a creare 122 grammi di ossigeno e, al massimo della sua efficienza ha raggiunto i 12 g/h (il doppio di quanto preventivato). La purezza dei campioni era pari al 98% o superiore garantendo così un'ottima qualità in caso sia di utilizzo come propellente o per la respirazione umana (miscelato con gli altri gas come l'azoto).

L'ultima analisi è avvenuta il 7 agosto di quest'anno dove sono stati prodotti 9,8 grammi di ossigeno. La scelta degli ingegneri è stata quella di far funzionare MOXIE in diverse condizioni ambientali e al variare delle pressioni dell'atmosfera marziana con il passare delle stagioni e mentre NASA Perseverance si spostava sulla superficie.

Il principio alla base del funzionamento di questo esperimento è quello di produrre ossigeno molecolare con un processo elettrochimico che prevede di separare un atomo di ossigeno da molecole di anidride carbonica. L'analisi del prodotto finale è stata fatta con un sistema di rilevazione integrato. Gli ingegneri ora starebbero pensando non tanto a realizzare un'evoluzione di MOXIE in senso stretto, ma a una versione diversa, efficiente e in grado di generare molto più ossigeno e di liquefarlo così da poter essere immagazzinato.

moxie

Gli scienziati non vogliono utilizzare questo strumento per la realizzazione di un'atmosfera marziana in quanto non sarebbe comunque possibile mantenerla a causa della mancanza di un campo magnetico planetario abbastanza forte da evitare che il vento solare la distrugga. Gli astronauti dovranno comunque vivere all'interno di habitat artificiali ma potrebbero avere maggiori chance di successo.

0 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info

Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".

La discussione è consultabile anche qui, sul forum.
 
^