LightSail 2: la vela solare sembra funzionare veramente!

Un vero successo: LightSail 2 ha compiuto la sua missione primaria innalzando l'apogeo della sua orbita di circa 2 chilometri in 4 giorni! Ora, per un mese, si tenterà di continuare la sperimentazione. E c'è anche una nuova immagine.
di Mattia Speroni pubblicata il 01 Agosto 2019, alle 17:21 nel canale Scienza e tecnologiaSolo pochi giorni fa la prima tappa fondamentale dell'esperimento di LightSail 2: l'apertura della vela solare avvenuta con successo (con tanto di immagini). Ma quella era solo una parte della prova per il cubesat della Planetary Society, ora arrivano i primi confortanti risultati di questa tecnologia.
Secondo quanto riportato dal sito della società, sembra che LightSail 2 stia funzionando come calcoli e teoria avevano previsto. Sembrerebbe quindi possibile sfruttare il Sole (o meglio, le particelle che arrivano dal Sole) per muoversi nello Spazio senza l'ausilio di carburanti. Una vera rivoluzione nell'ambito dell'esplorazione del Cosmo.
Dopo alcune modifiche per poter sfruttare il Sole correttamente, LightSail 2 ha modificato la propria orbita senza motori aggiuntivi dimostrando che effettivamente l'esperimento funziona. I dati parlano di una modifica dell'orbita di 2 chilometri in 4 giorni per l'apogeo mentre il perigeo è anch'esso coerente con i calcoli (che tengono conto della resistenza dell'atmosfera).
Oltre a questo grande successo che ha così concluso la missione primaria di LightSail 2. Avendo altro tempo a disposizione, il team di controllo proseguirà nella modifica dell'orbita per circa un altro mese spingendo sempre più in alto l'apogeo. Il limite sarà dato dal perigeo e più precisamente quando quest'ultimo sarà troppo basso, tanto da avere un'eccessiva resistenza dell'atmosfera terrestre (in circa un anno la sonda brucerà nell'atmosfera).
Sempre stando alle parole di chi sta seguendo il progetto, ci saranno alcuni miglioramenti come quelli legati alla ruota di reazione che consente di modificare l'inclinazione della sonda e quindi l'esposizione al Sole. Grazie ad aggiornamenti software, ora il sistema può stare maggiormente esposto alle particelle solari prima di dover modificare l'assetto per via della saturazione delle barre di torsione.
In ultimo è stata scaricata una nuova immagine ad alta risoluzione della vela solare di LightSail 2 spiegata (che potete vedere a inizio notizia). Un piccolo omaggio al successo della missione che ha visto la partecipazione tramite crowdfunding di 50 mila utenti per finanziare il progetto dal 2009 (si parla di 7 milioni di dollari).
14 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSi vede l'apogeo aumentare ma contestualmente il perigeo diminuire proporzionalmente(?) vale a dire ha un'oscillazione più ampia ma la media pare rimanere costante.
Centrerà mica qualcosa la fionda gravitazionale e l'evento scatenante il cambio di assetto?
senza scudi a particelle, motori ultra luce e gravità artificiale non andremo mai da nessuna parte.
Invece di costruire armi ed ucciderci tra noi dovremmo unire le forze per inventare e realizzare tutto ciò.
Se non ci estingueremo, forse da circa 90 - 120 anni
Premetto che sono tutt'altro che ferrato ma te lo dico io: Si chiamano fotoni, e sì, quello che spinge le vele solari e la proprio la luce stessa, ifatti si chiamano anche vele fotoniche.
Ti consiglio il video del buon Adrian Fartade sull'argomento: https://www.youtube.com/watch?v=4H2zzdfWYwY
Chiedi a Wikipedia:
https://it.wikipedia.org/wiki/Vela_solare
Le vele solari (chiamate anche vele fotoniche o vele aeree, specialmente quando utilizzano sorgenti di luce diverse dal Sole) sono una forma di propulsione spaziale che sfrutta la pressione di radiazione.
Alla distanza della Terra dal Sole la pressione di radiazione è pari a 4,563 × 10-6 Pa[1] e decresce con il quadrato della distanza dalla sorgente di luce. Anche se la spinta è piccola, essa continuerà finché la sorgente luminosa splende e la vela è dispiegata.
Il meccanismo della vela solare viene utilizzato occasionalmente in combinazione con i sistemi di propulsione ordinari per le sonde e i satelliti. Ciò consente di risparmiare del carburante che altrimenti sarebbe destinato per le correzioni dell'assetto e le modificazioni dell'orbita. Per esempio il satellite geostazionario per le telecomunicazioni Eurostar E3000 della EADS Astrium usa dei pannelli di vele solari attaccati alle celle fotovoltaiche per scaricare il momento angolare trasversale, risparmiando così carburante. Alcune missioni senza equipaggio (come la Mariner 10[2]) hanno sostanzialmente esteso la loro durata grazie a queste pratiche.
La scienza delle vele solari è ben provata ma la tecnologia per gestire grandi vele solari è ancora sottosviluppata. Questa trascuratezza ha ispirato alcuni tentativi di privati di sviluppare questa tecnologia, come nel caso di Cosmos 1.
Il concetto di vela solare venne proposto per la prima volta dall'astronomo tedesco Johannes Kepler nel diciassettesimo secolo. Venne riproposto da Fridrich Cander alla fine degli anni venti e gradualmente raffinato nei decenni successivi. Recenti interessi seri nelle vele solari iniziarono con un articolo dell'ingegnere e scrittore di fantascienza Robert L. Forward nel 1984.
Nel maggio del 2010 è stata lanciata la sonda giapponese IKAROS, la prima in assoluto ad aver usato con successo una vela solare come sistema di propulsione, che l'ha portata fino a Venere.
Ti consiglio il video del buon Adrian Fartade sull'argomento: https://www.youtube.com/watch?v=4H2zzdfWYwY
https://it.wikipedia.org/wiki/Vela_solare
Grazie ad entrambi per i link, argomento molto interessante
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