La missione ESA Proba-3 è stata lanciata con successo dal razzo spaziale indiano PSLV-XL

Nella giornata di oggi è stata lanciata con successo la missione ESA Proba-3, grazie al razzo PSLV-XL. In orbita ci saranno quindi due nuove sonde spaziali con uno dei due veicoli che creerà eclissi solari artificiali per studiare la corona solare.
di Mattia Speroni pubblicata il 05 Dicembre 2024, alle 12:35 nel canale Scienza e tecnologiaESAISRO
Alle 11:34 di oggi dallo spazioporto indiano del Satish Dhawan Space Centre (Sriharikota) è partita la missione ESA Proba-3 grazie a un razzo spaziale indiano PSLV-XL. Questa ambiziosa missione scientifica intende creare "eclissi artificiali" del Sole grazie a due sonde spaziali che orbiteranno insieme con una precisione mai raggiunta prima. In particolare una delle due sonde si frapporrà tra la nostra stella e l'altra sonda generando così un'ombra precisa che colpirà il veicolo così da poter studiare la debole corona che circonda il Sole.
Le due sonde della missione ESA Proba-3 (il nome deriva dalle parole Project for On-Board Autonomy 3) si troveranno a una distanza di 150 metri l'una dall'altra e, per sei ore a ogni sessione, si potrà osservare la debole atmosfera del Sole, chiamata corona. I due veicoli dovranno avere una distanza misurata con precisione millimetrica e quindi non solo ci saranno importanti dati scientifici ma anche ingegneristici che porteranno a missioni ancora più complesse come LISA (per lo studio delle onde gravitazionali nello Spazio).
La missione europea ESA Proba-3 e lo studio del Sole
Questa missione servirà a scoprire alcuni dei "segreti" che il Sole nasconde. Per esempio si potrà capire come mai la corona è più calda della superficie della stella, considerando che la prima raggiunge milioni di gradi centigradi mentre la seconda è a "soli" 4500°C-6000°C. Grazie all'utilizzo di due veicoli, ESA Proba-3 essere più precisa di altri coronagrafi utilizzati in precedenza (e in particolare grazie allo strumento ASPIICS), bloccando la luce diretta del Sole permettendo di arrivare a raccogliere dati fino a 70 mila km sopra la superficie.
La missione europea potrà anche cercare di capire i segreti del vento solare (costituito da protoni, elettroni e particelle alfa). Il vento solare "lento" (velocità fino a 1,8 milioni di km/h) è formato da particelle che per composizione sono simili a quelle dell'atmosfera esterna o della corona. Sappiamo che questa tipologia di vento solare è collegato a regioni attive delle macchie solari ma non sono ancora stati scoperti i dettagli. Il vento solare "veloce" (oltre 2 milioni di km/h) invece è più simile alla superficie della stella e deriva dai buchi coronali. In entrambi i casi non è chiaro come si possano raggiungere quelle velocità e sembrerebbe poterci essere una "spinta" legata al campo magnetico.
Sempre ESA Proba-3 misurerà le espulsioni di massa coronale (CME) che possono compromettere satelliti e risultare pericolose per le attività umane nello Spazio. Grazie agli strumenti di bordo si potrà capire come si arriva alla loro esplosione, la tipologia di espansione e l'interazione con altre strutture del Sole.
Grazie all'orbita ellittica di 600 x 60530 km sarà anche possibile, ogni 19,7 ore, passare per due volte attraverso le fasce di Van Allen interne ed esterne. Pur essendoci altre missioni che possono studiare queste zone, Proba-3 le attraverserà in maniera più estesa proprio a causa della sua traiettoria. Qui verrà utilizzato lo strumento 3D Energetic Electron Spectrometer (3DEES) acquisendo dati sugli elettroni indicandone numero, direzione, origine e le energie coinvolte.
Infine si cercherà di capire come la produzione di energia da parte del Sole varia nel tempo. Questo è importante perché il Sole è responsabile di oltre il 99,9% dell'energia che raggiunge la superficie terrestre e i cambiamenti possono influenzare alcuni processi che modellano il clima del Pianeta. Quindi avere dati sempre più precisi sull'irraggiamento solare totale è importante per una modellazione climatica più accurata.
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