L'ONU incoraggia l'uso di sistemi di allerta meteo preventiva entro 5 anni: ''Possono salvare vite umane"

L'ONU incoraggia l'uso di sistemi di allerta meteo preventiva entro 5 anni: ''Possono salvare vite umane"

I sistemi di allerta meteo preventiva possono salvare vite e moderare l'impatto di eventi meteo disastrosi. Le Nazioni Unite spingono affinché tutto il mondo possa essere coperto da questo tipo di sistemi

di pubblicata il , alle 17:01 nel canale Scienza e tecnologia
 

L'Organizzazione delle Nazioni Unite ha fissato entro cinque anni il termine per il quale esorta gli Stati membri ad adottare sistemi di comunicazione tempestivi che avvertano dell'arrivo di eventi meteorologici potenzialmente disastrosi. Secondo i funzionari dell'ONU sono ora necessari con urgenza sistemi di allerta che permettano di salvare vite umane, a fronte di cambiamenti climatici che stanno avendo l'effetto di aggravare condizioni ed eventi meteo estremi.

Secondo quanto riferito dall'Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM), ancora una persona su tre nel mondo non è protetta da sistemi di allerta preventiva. "Ciò è inaccettabile, in particolare con gli impatti climatici che peggioreranno ulteriormente" ha commentato il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres, in occasione della giornata mondiale meteorologica lo scorso 23 marzo.

Un rapporto dell'OMM dello scorso anno ha evidenziato come il numero di disastri legati al clima, alle condizioni meteo e al dissesto idrico è aumentato di cinque volte negli ultimi 50 anni, con una media di 115 morti e 202 milioni di dollari di danno al giorno nello stesso lasso di tempo.

I sistemi di allerta preventiva per inondazioni, siccità, ondate di caldo o perturbazioni violente consente alle persone di sapere in anticipo del verificarsi di eventi meteo estremi e quali misure adottare per ridurre al minimo il loro impatto. L'obiettivo con tali sistemi, che monitorano in tempo reale le condizioni atmosferiche, è quello di capire che tipo di rischi possano comportare fenomeni meteorologici in una determinata area, che possono essere di natura e grado differente a seconda che si tratti di una città, una zona rurale, un'area costiera o una zona montuosa. L'ONU sottolinea che i sistemi di allerta preventiva dovrebbero includere piani di risposta concordati a livello governativo, di comunità e di singole persone, oltre ad un meccanismo di miglioramento che si basi sulle esperienze maturate nelle risposte ad eventi passati.

Coloro i quali ancora non dispongono di sistemi di allerta preventiva vivono, osserva l'OMM, proprio in luoghi tra i più vulnerabili alla crisi climatica come ad esempio quei piccoli stati insulari in via di sviluppo dove l'innalzamento degli oceani aumenta il rischio di gravi inondazioni o mareggiate. Anche in Africa vi è una difficoltà ad accedere a sistemi di allerta preventiva, con il 60% della popolazione che non è coperto.

A tale scopo l'OMM ha chiesto un investimento di 1,5 miliardi di dollari per i prossimi cinque anni per i sistemi di allerta preventiva, in particolar modo nei paesi in cui vi è maggior necessità. Si tratta di una cifra il cui ritorno sull'investimento è incomparabile: si stima infatti che ogni 800 milioni di dollari spesi per tali sistemi aiutino ad evitare fino a 16 miliardi di dollari di danni ogni anno nei paesi in via di sviluppo. E il risvolto è enormemente positivo anche in termini di vite salvate: nonostante infatti negli ultimi cinquant'anni sia aumentata la frequenza con cui si verificano eventi meteorologici disastrosi, il numero di vittime è calato di tre volte, grazie ad una maggior accuratezza delle previsioni e ad approcci via via più proattivi per coordinare la risposta ai disastri.

L'ONU ha dato incarico all'Oganizzazione Meteorologica Mondiale di definire un piano allo scopo di indirizzare gli investimenti per raggiungere l'obiettivo di copertura planetaria per i sistemi di allerta preventiva. L'OMM presenterà il suo piano in occasione della prossima conferenza ONU sul clima, in programma a Sharm el-Sheikh a novembre.

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