ISS e i 20 anni di presenza umana ininterrotta nello Spazio

Il 2 novembre 2000 arrivarono sulla Stazione Spaziale i suoi primi inquilini: l'americano William Shepherd e i russi Yuri Gidzenko e Sergei Krikalev. Da quel momento in poi la ISS è sempre stata abitata
di Rosario Grasso pubblicata il 02 Novembre 2020, alle 12:31 nel canale Scienza e tecnologiaLa Soyuz TM-31 con l'equipaggio composto da William Shepherd, Yuri Gidzenko e Sergei Krikalev si è agganciata per la prima volta alla Stazione Spaziale internazionale proprio il 2 novembre di 20 anni fa. Segnando un momento storico fondamentale nella corsa alla conquista dello Spazio, non solo perché è stato l'inizio di una presenza ininterrotta dell'essere umano nello Spazio ma perché da quel momento in poi la ISS è diventata una grande casa-laboratorio che ha portato a una serie di scoperte di innegabile valore.
La Stazione Spaziale internazionale è l'oggetto più costoso mai costruito dall'uomo
Nel corso del tempo, alla Soyuz TM-31 si sono aggiunti il modulo Zvezda, interamente russo, il modulo russo-americano Zarya (Alba) con i pannelli più corti e il modulo interamente americano Unity, senza pannelli. Inizialmente l'equipaggio si è preoccupato di mettere in funzione i sistemi vitali basilari, una lunga operazione che ha richiesto all'equipaggio iniziale circa 5 mesi di lavori.
Successivamente, la ISS ha cominciato a ospitare i primi Shuttle. Il 2 dicembre è arrivato l'Endeavour, che ha portato il primo dei 4 enormi pannelli solari che oggi contraddistinguono la stazione. Nei mesi successivi sarebbero arrivati anche l'Atlantis e il Discovery che, tra le altre cose, hanno portato al primo ricambio di equipaggio.
La Stazione Spaziale internazionale pesa 400 tonnellate, è lunga 73 metri, larga oltre 108 e alta 20. Presenta un volume abitabile di oltre 400 metri cubi e la sua velocità intorno alla Terra è di di 27.600 chilometri l'ora. È l'oggetto più grande in orbita intorno alla Terra e il più costoso mai costruito dall'uomo (si parla di oltre 150 miliardi di dollari). Inoltre, rappresenta il frutto di una collaborazione fra nazioni senza precedenti, visto che vi lavorano insieme Usa, Russia, Europa, Canada e Giappone.
Fra i moduli a bordo anche l'italiano Leonardo che, ospitando pezzi di ricambio e varie forniture, consente tempi più lunghi tra le missioni di rifornimento. Gli astronauti italiani che sono stati a bordo della ISS sono Samantha Cristoforetti, Umberto Guidoni, Paolo Nespoli, Luca Parmitano e Roberto Vittori.
6 Commenti
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https://it.wikipedia.org/wiki/Skylab
https://it.wikipedia.org/wiki/Skylab
Dopo che l'Unione Sovietica mise in funzione più stazioni spaziali del tipo Saljut negli anni settanta fino all'inizio degli anni ottanta, la Mir divenne la prima stazione spaziale abitata perennemente e funzionante scientificamente raggiungendo così l'obiettivo per cui fu concepita. La Mir infatti poté basarsi sulle stazioni spaziali Saljut e sulle precedenti esperienze ricavate con la loro operatività. La sua struttura infatti venne concepita analogamente. Ovviamente si poté evitare di commettere diversi errori e di incappare in diversi inconvenienti grazie a quanto riscontrato nelle varie missioni che avevano volato verso le Saljut e che avevano soggiornato a bordo di queste stazioni spaziali. La Mir ereditò diverse parti degli strumenti di bordo e dell'attrezzatura scientifica dall'ultima stazione del tipo Saljut attiva cioè la Sojuz T-15.
https://it.wikipedia.org/wiki/Mir_(stazione_spaziale)
Solo 1/3 di quella stazione spaziale (cioé la sezione russa) nasce dalle ceneri del progetto MIR (i suoi moduli dovevano costituire la seconda MIR), il resto (la sezione americana e i moduli europeo e giapponese) è in gran parte derivato dal progetto americano chiamato stazione freedom.
Han preso i due progetti e li han fusi assieme (tant'è che nei piani originari le due sezioni sarebbero dovute restare separate operativamente, poi la cosa è saltata quando i russi non sono riusciti a produrre e mandare in orbita il modulo coi pannelli solari e quindi sono stati costretti a dipendere da quelli americani per alimentare la loro sezione).
Han preso i due progetti e li han fusi assieme (tant'è che nei piani originari le due sezioni sarebbero dovute restare separate operativamente, poi la cosa è saltata quando i russi non sono riusciti a produrre e mandare in orbita il modulo coi pannelli solari e quindi sono stati costretti a dipendere da quelli americani per alimentare la loro sezione).
Da quel che ho sentito è molto più complesso di così. Un esperto (link4universe) ha descritto la storia con 2 ore di racconto:
https://www.youtube.com/watch?v=mv0k7BX-ovc
me ne sono vista una grande parte ma poi dopo un'ora ho cominciato a saltare dei pezzi.
il primo dei moduli americani lo Zarya,
è stato da loro commissionato e pagato, ma progettato
da GKNPT M.V. Khrunicheva e costruito e portato su, dai russi
-
@Sandro kensan
credo la portino su nel 2024, l'hanno appena ulteriormente rimandato
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se a qualche russa interessa hanno aperto il casting per la protagonista
femminile di un film -titolo Sfida- che dovrebbero
girare sulla MKS (ISS) nel 2021 prodotto da Channel One, Roscosmos
e lo studio Yellow, Black and White diretto da Klim Shipenko
requisiti
cittadinanza russa, età - da 25 a 45 anni.
è richiesta la conoscenza dell'inglese di base.
L'altezza compresa tra 150 e 180 cm, peso - da 50 a 75 kg.
Ci sono anche requisiti specifici per le dimensioni del corpo,
larghezza massima dei fianchi in posizione seduta < 41 cm
distanza massima tra gli angoli delle ascelle è di 45 cm.
È necessario registrare il cosiddetto "autotest",
ovvero auto riprendersi con un monologo specificato,
e caricarlo sulla pagina del concorso.
Sulla base dei risultati dell'esame dei lavori presentati
- entro un mese - i candidati selezionati saranno invitati
ad audizioni faccia a faccia.
"I candidati che hanno superato con successo la commissione
di volo verranno iscritti alla Cosmonaut School, dove dovranno seguire
quotidianamente un corso di formazione di tre mesi"
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