Il telescopio spaziale James Webb mostra i cambiamenti del sistema Wolf-Rayet 140

Il telescopio spaziale James Webb mostra i cambiamenti del sistema Wolf-Rayet 140

Negli scorsi giorni ESA e NASA hanno rilasciato un'immagine aggiornata del sistema binario Wolf-Rayet 140 (WR 140) catturata dal telescopio spaziale James Webb a distanza di poco più di un anno dalla precedente osservazione.

di pubblicata il , alle 19:03 nel canale Scienza e tecnologia
ESANASA
 

Tra le prime novità rilasciate da parte di ESA e NASA riguardanti il telescopio spaziale James Webb in questo 2025 ci sono nuove informazioni circa il sistema Wolf-Rayet 140 (WR 140), che era già stato oggetto di osservazioni nel 2022. Potendo riprendere gli stessi oggetti celesti a distanza di tempo è possibile notarne i cambiamenti e quindi formulare nuove ipotesi o confermarne altre.

 

In particolare gli astronomi hanno potuto impiegare il JWST per rilevare le modifiche del sistema binario Wolf-Rayet 140 e agli anelli di polvere ricca di carbonio che queste generano e che si allontanano nello Spazio a grande velocità. La creazione di questi anelli (che tridimensionalmente sono sfere) avvengono in alcuni mesi e ogni 8 anni se ne forma un nuovo. Questo materiale, nel corso di molto tempo, potrebbe poi finire in altre stelle all'interno della Via Lattea. Tutte le informazioni sono state inserite all'interno di un articolo scientifico dal titolo "Dynamic Imprints of Colliding-wind Dust Formation from WR 140".

Il telescopio spaziale James Webb e i cambiamenti di Wolf-Rayet 140

Le due stelle che compongono il sistema WR 140 sono massicce e seguono un'orbita stretta e allungata. Quando i due oggetti sono uno vicino all'altro i venti stellari generati dagli stessi fanno in modo che si generi questa polvere ricca di carbonio. Attualmente sono presenti 17 sfere di polvere che circondano le stelle e che possono essere rilevate facilmente nel medio infrarosso impiegando lo strumento MIRI (Mid-Infrared Instrument) del telescopio spaziale James Webb.

Emma Lieb (dell'Università del Colorado) ha dichiarato che "il telescopio ha confermato che questi gusci di polvere sono reali e i suoi dati hanno anche mostrato che i gusci di polvere si muovono verso l’esterno a velocità costanti, rivelando cambiamenti visibili in periodi di tempo incredibilmente brevi".

jwst wr 140

Grazie allo spostamento molto rapido da parte dei "gusci" di WR 140 è stato possibile identificarne i cambiamenti anche a distanza di pochi mesi. Bisogna considerare che gli anelli si allontano dal sistema centrale a ben 2600 km/s (ossia quasi l'1% della velocità della luce). Spostandosi verso lo Spazio esterno questi anelli diventano sempre più rarefatti tanto da non diventare più rilevabili anche con strumenti sensibili come quelli del JWST.

Insieme ai gusci più definiti, il sistema Wolf-Rayet 140 ha anche altre strutture meno ordinate come nuvole dalla conformazione insolita e meno appariscenti ma che possono essere grandi quanto l'intero Sistema Solare. Ci sono poi molecole ricche di carbonio che invece si spostano nell'Universo liberamente, ma sempre a grande velocità.

jwst hr 140

In alcuni milioni o miliardi di anni il sistema arriverà alla sua naturale conclusione. La stella più massiccia, 10 volte la massa del Sole, potrebbe esplodere come una supernova spazzando via i gusci a base di polvere di carbonio oppure potrebbe collassare e formare un buco nero che non coinvolgerebbe direttamente i gusci più lontani dall'oggetto. Il sistema Wolf-Rayet 140 si trova a 5600 anni luce nella costellazione del Cigno e il confronto è stato fatto con osservazioni eseguite il 27 luglio 2022 e il 9 settembre 2023 sfruttando i filtri F770W (7,7 μm) , F1500W (15 μm) e F2100W (21 μm) del telescopio spaziale ai quali sono stati assegnati i colori blu, verde e rosso rispettivamente.

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