ChatGPT e la solitudine, lo studio di OpenAI e del MIT scopre un legame da approfondire

Una ricerca congiunta tra OpenAI e il MIT esplora l'impatto emotivo dell'uso di ChatGPT, evidenziando una possibile correlazione tra il tempo trascorso con il chatbot e un aumento della solitudine e della dipendenza emotiva
di Andrea Bai pubblicata il 25 Marzo 2025, alle 10:11 nel canale Scienza e tecnologiaChatGPTOpenAI
Uno studio condotto da OpenAI in collaborazione con il Massachusetts Institute of Technology (MIT) suggerisce che un uso intensivo dei chatbot come ChatGPT potrebbe essere associato a un aumento della solitudine e a una diminuzione del tempo trascorso socializzando con altre persone. La ricerca, pubblicata nei giorni scorsi e i cui risultati non sono ancora stati sottoposti a revisione paritaria, è basata su due studi distinti che analizzano l'impatto emotivo dell'interazione degli utenti con i chatbot.
Dai dati, raccolti dall'osservazione di quasi 1000 persone monitorate per un mese, emerge che gli utenti che trascorrono più tempo interagendo con ChatGPT tendono a sviluppare una maggiore dipendenza emotiva dal chatbot e a riportare livelli più elevati di solitudine.
I partecipanti, con diversi livelli di esperienza pregressa nell'uso di ChatGPT, sono stati assegnati casualmente a versioni testuali o vocali del chatbot (queste divise in forme empatiche e non-empatiche), da utilizzare per almeno cinque minuti al giorno. Alcuni hanno intrattenuto conversazioni aperte su qualsiasi argomento, mentre altri si sono concentrati su dialoghi personali o non personali.

L'esperimento ha evidenziato come gli individui più inclini a manifestare un attaccamento emotivo di tipo ansioso nelle relazioni umane e con un più elevato livello di fiducia nel chatbot, sono risultati essere quelli più suscettibili a provare solitudine e più dipendenti da ChatGPT. Lo studio inoltre non ha individuato alcuna chiara correlazione significativa tra le funzioni vocali del chatbot ed effetti negativi: se da un lato, inizialmente, aiutavano a ridurre l'isolamento sociale (-18% nei primi sette giorni), l'uso prolungato (oltre 14 giorni) portava a un aumento del 22% dei sentimenti di solitudine, particolarmente marcato negli utenti già vulnerabili. La modalità "coinvolgente" del chatbot, progettata per favorire empatia, ha generato il 35% in più di dipendenza rispetto a quella neutra.
I ricercatori sottolineano che è ancora presto per trarre conclusioni definitive sul rapporto tra l'uso dei chatbot e l'aumento della solitudine. Rimane incerto fino a che punto questi strumenti possano causare sentimenti di isolamento o se siano piuttosto le persone già predisposte alla solitudine a essere maggiormente attratte dall'interazione con i chatbot. I ricercatori hanno richiamato l'attenzione verso un'interpretazione non semplicistica dei risultati, sottolineando che lo studio non ha preso in considerazione il tempo di utilizzo come fattore principale e non ha incluso un gruppo di controllo privo di accesso ai chatbot.
Gli autori dello studio auspicano che questa ricerca stimoli ulteriori studi sull'interazione tra esseri umani e intelligenza artificiale, soprattutto considerando la crescente diffusione su larga scala di strumenti come ChatGPT.
2 Commenti
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Io la uso solo per imparare.Mi piacciono le AI perché hanno dentro tante materie sia quelle tecniche che anche umanistiche ed in particolare sto imparando tanto di psicologia e giurisprudenza.
Mi piace l'idea di Elon Musk di un "Einstein" a disposizione di ogni ragazzo nel prossimo futuro se non già adesso.
Va riformato il concetto di copyright e lasciare la IA libera di diffondere sapere.
La IA sta dando un boost anche alla mia di intelligenza e cultura.
Problemi di elettronica, informatica, ma l'altro giorno una denuncia completa ben scritta che i Carabinieri hanno pensato fosse scritta da un bravo avvocato penalista.
Forse anche chi è solo può giovarne per psicologia e le IA che simulano un analista forse potranno anche dare una mano. La vedo dura perché senza transfert non si fa molto, ma non è detto...
La solitudine viene non solo, ma anche da questo.
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