IBM interviene pesantemente nei confronti di SCO

IBM ha diffuso un comunicato ufficiale in cui chiarisce le proprie posizioni nei confronti di SCO. Le parti si invertono ...IBM da accusata diventa accusatrice!
di Fabio Boneschi pubblicata il 19 Agosto 2003, alle 09:03 nel canale ProgrammiIBM
Notizia non freschissima, ma avendo seguito le varie puntate della vicenda ci sembra corretto informare fino in fondo!.
Come arcinoto SCO è al centro di una bufera legale e recrimina la violazione di alcuni copyright legati al codice Unix. Riassumendo il discorso in poche parole, SCO accusa la comunità Linux di aver "copiato" del codice Unix.
Come tutte le questioni che finiscono davanti alla Giustizia, i tempi necessari ad appurare eventuali misfatti non saranno brevi ed i particolari della vicenda non trapelano (ad esempio nulla di preciso circa le parti di codice incriminato).
Sco ha coinvolto ovviamente in questa tempesta anche molte società che sviluppano e traggono profitti da Linux, tra cui anche IBM che ha recentemente replicato in modo assai pesante alle presunte accuse.
Big Blue sostiene che SCO non può rivendicare nulla poichè ha reso disponibile una distribuzione linux con licenza GPL e rincara la dose, accusando SCO di violare 4 brevetti IBM. C'è da attendersi anche una richiesta danni poichè SCO ha impedito per qualche tempo ad IBM la vendita di un prodotto Unix.
SCO non replica e continua per la sua strada, non curante nemmeno dei malevoli commenti che la riguardano. E' ormai sulla bocca di tutti il dubbio che tutta la faccenda sia un' enorme "operazione pubblicitaria a basso costo".
SCO ha recentemente varato un'iniziativa grazie a cui i vari utenti accusati di utilizzare codice Linux, in violazione del copyright, possono regolarizzare la propria posizione ad un costo di circa $700 (costo per ogni cpu). Ovviamente i big del mondo Linux dicono di non pagare nulla!
9 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSecondo me è una battaglia persa in partenza...
Poi non è che così facile dimostrare che si sia copiato del codice (io posso arrivare a sviluppare parti dello stesso codice senza avere alcuna intenzione di copiare alcunchè...)
Speriamo che tutto si risolva nei migliori dei modi..
______________________
appunto..come scritto nella prima riga
Notizia non freschissima, ma avendo seguito le varie puntate della vicenda ci sembra corretto informare fino in fondo!.
Dunque:
Qualche tempo fa Caldera, società che distribuisce linux (caldera Openlinux e Caldera Openserver) nonchè facente parte del consorzio United Linux, acquisisce Sco, società che produce Unix (Sco System V in varie versioni).
Caldera cambia nome e diventa Sco Group, asserendo che Unix gli genera molti più utili di Linux.
Pur rimanendo nel consorzio United Linux, il CEO di Sco Group, un certo Gartner, decide di iniziare una campagna (denigratoria? pubblicitaria? a tutt'oggi non ci sono state ancora azioni legali) contro IBM, asserendo che quest'ultima ha attinto al codice di Sco Unix per immetterlo in Linux, se non sbaglio per quanto riguarda la parte SMP del kernel.
Il sospetto che dietro a tutto vi sia M$ è dato dal fatto che, poco prima che scoppiasse il caso, M$ ha comprato dei brevetti da Sco pagandoli anche molto bene.
Il sospetto viene rafforzato anche da alcune dichiarazioni rilasciate da Gates e Ballmer alla fine di luglio.
In sostanza: si sospetta che M$ sia il burattinaio di Sco, che sia interessata a creare un clima di dubbio per frenare l'ascesa di Linux nel mercato.
Molti sospettano che Sco sia ormai condannata, dato che - secondo alcuni - le accuse non reggerebbero un confronto in tribunale; e che questo sia un suicidio pilotato da M$ per screditare il pinguino. Atri sostengono che M$ abbia promesso qualcosa a Ballmer per il sacrificio di Sco.
Ho omesso/sbagliato qualcosa?
Ciao!
Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".