Lumi Pocket: stampante 3D con tecnica DLP da una start up italiana

Lumi Pocket: stampante 3D con tecnica DLP da una start up italiana

Una start up italiana propone Lumi Pocket, una nuova stampante 3D DLP con costi e ingombri contenuti: mancano poco più di due settimane alla fine del crowdfunding su Indiegogo

di pubblicata il , alle 10:59 nel canale Periferiche
 
17 Commenti
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bobafetthotmail07 Novembre 2014, 19:44 #11
Originariamente inviato da: TheQ.
si, oddio, in Cina con la forgiatura classica a stampo o pressione costeranno al massimo un decimo di quanto costa farli in stampante 3D. In effetti questo dovrebbe dar un valore al ninnolo ed evitare che uno se ne liberi così presto una volta stampato. Tuttavia l'alto costo è anche il motivo per cui non trovano mercato per le applicazioni che possono essere eseguite con le tecniche tradizionali.

I metodi convenzionali hanno costi bassi se mi produci una milionata di pezzi al giorno. Produzione in massa.

Le stampanti 3D si chiamavano "macchine di prototipazione rapida" un tempo, ed è quello il loro mercato principale, produrre oggetti che non sono prodotti in massa da qualche parte.

Perchè se non produci milionate di pezzi in cina, ti costa meno pagare i materiali di una stampante 3D
Un altro problema da superare è la marcatura CE
Problema solo per la vendita. Sei libero di fabbricare quantità industriali di boiate minuscole, basta che non le vendi.
Del resto un bimbo si soffoca anche con trucioli o pezzetti di altra roba, quindi sempre colpa del genitore resta.
bobafetthotmail07 Novembre 2014, 19:54 #12
Originariamente inviato da: eaman
Certo questo non significa che debba essere sempre cosi', guarda l'uso di resine epossidiche (magari miste a carbonio) per la stampa di strutture celluloidi:
- http://onlinelibrary.wiley.com/doi/...401804/abstract
- http://www.gizmag.com/3d-printed-st...omposite/32738/

C'è un mercato in piena espansione nei gioielli stampati in 3D.
Ovviamente in materiali preziosi oltre che in plasticona. http://www.shapeways.com/jewelry

Fanno roba che un artigiano normale se la sogna.
TheQ.08 Novembre 2014, 01:08 #13
umm vero, nei gioielli possono trovare ampio spazio, anche perchè è un mercato di lusso che non bada ai prezzi, e quelli che ne soffriranno saranno i gioiellieri che non sapranno adattarsi a prendere un apparato di stampa per il loro esercizio + un esperto di cad che faccia i modelli.
In compenso i gioiellieri veri possono introdurre nel mondo della stampa 3D in argento ed oro le pietre preziose, che per ora non sono stampabili.

Ma perchè i servizi di stampa in oro arrivano solo fino a 14 carati?

Marcatura CE

Problema solo per la vendita. Sei libero di fabbricare quantità industriali di boiate minuscole, basta che non le vendi.
Del resto un bimbo si soffoca anche con trucioli o pezzetti di altra roba, quindi sempre colpa del genitore resta.

Ma non proprio, perchè se disegno un obj e metto il modello che ho creato per esempio in sculpteo, questa mi paga il 10% di commissione su ogni vendita (lei vende per 6 euro e magari 4 euro spedizione bene ed io guadagno 0.6 euro >,< ) e si arrangia nella stampa ed invio del bene a chi compra il modello che ho prodotto, ma se uno si legge il contratto, le beghe legali spettano a chi fa il modello... e l'oggetto viene venduto, quindi deve avere marcatura CE.
marco_18208 Novembre 2014, 09:47 #14
Ho avuto la fortuna di conoscere Davide Marin, il creatore e ideatore di LumiPocket e precedentemente di LumiFold.

Non conosco LumiPocket, però ho potuto vedere e aiutare Davide nel montaggio di LumiFold e i risultati sono strabilianti.
La qualità è ottima, i tempi sono infinitamente minori di una stampante ad estrusione e la meccanica è robusta, quindi in grado di sostenere lavori continui.
(Ricordo che LumiFold ha un solo asse verticale e che le forze in gioco rispetto ad una stampante classica ad estrusione sono praticamente zero. Questo significa anche zero errori di traslazione nell'asse orizzontale, cosa che su quelle ad estrusione capita praticamente sempre alla prima accensione e richiede ore di settaggio)

È vero che non ci stampi carrozzerie per macchine RC in scala 1:5, ma chi lavora nell'ambito della micromeccanica/meccanica, microscultura, gioielleria, elettronica ecc ecc ne può tratte vantaggi dalla risoluzione di stampa e, come detto prima, dai tempi minori.

Io l' acquisterei subito per i miei progetti elettronici: è minuscola e la puoi mettere dove vuoi.
Senza contare che l' area stampabile è direttamente proporzionale al volume del contenitore e non della macchina, cosa che su una stampante classica ti sogni perchè l' area stampabile è la lunghezza degli assi meno la dimensione dell'estrusore (calcolo molto alla buona, in realtà è molto peggio)
bobafetthotmail08 Novembre 2014, 15:41 #15
Originariamente inviato da: TheQ.
umm vero, nei gioielli possono trovare ampio spazio, anche perchè è un mercato di lusso che non bada ai prezzi,
Il costo della manodopera è di solito molto superiore al valore dei preziosi e dei materiali impiegati. Costano meno se stampati 3D (=costano meno al produttore, prezzi al dettaglio probabilmente invariati).

Se prodotti in massa con stampi e tutto abbatti ulteriormente, ma per dei gioielli non c'è praticamente mai il volume di produzione necessario.
Ma perchè i servizi di stampa in oro arrivano solo fino a 14 carati?
Proprietà meccaniche suppongo. L'oro puro è duttile quanto il piombo, non è particolarmente solido.
Con le stampe 3D ci fanno roba sottile e complessa. Deve stare insieme e non collassare alla prima bottarella.
Stesso motivo per cui in genere i gioielli normali sono a 18 carati e non a 24. Non è per risparmiare lol.


Ma non proprio, perchè se disegno un obj e metto il modello che ho creato per esempio in sculpteo, questa mi paga il 10% di commissione su ogni vendita (lei vende per 6 euro e magari 4 euro spedizione bene ed io guadagno 0.6 euro >,< ) e si arrangia nella stampa ed invio del bene a chi compra il modello che ho prodotto, ma se uno si legge il contratto, le beghe legali spettano a chi fa il modello... e l'oggetto viene venduto, quindi deve avere marcatura CE.
E io che ho detto? Qui stanno vendendo un prodotto fisico.

Se vendi solo il modello 3D o lo carichi opensource su uno dei vari siti che offrono i repository e basta tipo qui http://www.thingiverse.com/ o qui http://www.yeggi.com/ chissenefrega della marcatura.

Sono poi cavoli di chi lo stampa. Legalmente.
TheQ.09 Novembre 2014, 11:43 #16
Originariamente inviato da: bobafetthotmail] Il costo della manodopera è
Vero, tieni presente che trattandosi di prodotti di lusso l'artigianato dei preziosi ha sempre fatto una pacca di soldi per la differenza costo materiali prezzo di vendita, soldi poi indirizzati in altri settori (investimenti in imprese/attività, finanziario, edilizia).
Un mercato online dopo una prima fase iniziale espansiva quando la quantità di oggetti invendita disponibili e mai cancellati dagli archivi raggiunge l'ordine di grandezza del flusso di acquirenti, sotto-retribuisce i designer che mettono in gioco il loro lavoro gratuitamente oggi per una promessa di guadagno domani. Insomma se il mercato è di 1 milione di acquirenti e ci sono 100 eutori c'è molta + probabilità di vendere di un mercato con 10 mila autori e sempre gli stessi consumatori.
In questo secondo caso entrano in gioco gli altri due fattori che sono: il ribasso dei prezzi e la pubblicità.
Nel primo caso vengono premiati quei progettisti che vivono in paesi con costi della vita inferiori (indiani, asiatici, africani) perchè ovviamente se vendi oggetti a 6 euro e vieni retribuito il 10%, ovvero 0.60 centesimi e le cifre di vendita si diluiscono per i singoli progettisti in sempre più opere che in eterno restano nell'archivio, il guadagno ha più rilevanza per chi ha retribuzioni mensili da 80 euro (vedi in India) e costi della vita molto bassi, rispetto per esempio un italiano che con 800 euro al mese non campa.
80 euro li fai vendendo in un mese 133 oggetti, 800 li fai vendendo 1333 oggetti...ma magari non riesci a farlo perchè ci sono altri 10 mila concorrenti.
Quindi questo sposta il mercato nei paesi terzomondisti.
Il secondo punto, quello della pubblicità prevede dei costi per cercare di dirottare un flusso di potenziali acquirenti a se stessi invece che agli altri concorrenti.
Questo costo nell'industria tradizionale (dove il progettista è assunto con contratto di lavoro e pagato fisso ogni mese!!!) è a carico dell'industria che cerca di fare la vendita per sostenere i costi fissi (tasse in Italia, stipendi, contributi, ecc...), nel caso di simili startup è a carico del progettista (con l'azienda che magari paga le tasse in Irlanda, il progettista che non può scegliere di essere pagato più del 10%, deve pagarsi i contributi, pagare la pubblicità per emergere, ecc...). Le tre fasi della produzione: progetto, elaborazione, pubblicità, vedono il progettista doversene accollare 2 su 3 (laddove fino a prima delle false partite iva era solo stipendiato), lavorando in anticipo sperando di fare vendite costanti nel futuro, e con la competizione di paesi terzomondisti dove le cifre ridicole di vendita hanno maggiore rilevanza.

Vedi i politici osannare queste nuove imprese (gli stessi politici che hanno fatto perdere il 25% di industria ed artigianato all'Italia, oppure gli stessi politici che con Amazon hanno distrutto milioni di posti di lavoro).
Io non sono criitico, sono forse un po' protezionista del futuro della mia e della vostra famiglia e logico.


[QUOTE]
Se vendi solo il modello 3D o lo carichi opensource su uno dei vari siti che offrono i repository e basta tipo qui http://www.thingiverse.com/ o qui http://www.yeggi.com/ chissenefrega della marcatura.

Sono poi cavoli di chi lo stampa. Legalmente.


Dovresti leggere le condizioni legali del contratto che firmi aprendo un account.
bobafetthotmail09 Novembre 2014, 17:38 #17
Originariamente inviato da: TheQ.
Un mercato online dopo una prima fase iniziale espansiva quando la quantità di oggetti invendita disponibili e mai cancellati dagli archivi raggiunge l'ordine di grandezza del flusso di acquirenti, sotto-retribuisce i designer
Eh? Che c'entra la quantità di oggetti disponibili?
Insomma se il mercato è di 1 milione di acquirenti e ci sono 100 eutori c'è molta + probabilità di vendere di un mercato con 10 mila autori e sempre gli stessi consumatori.
Vedi sopra. Qui chi ci fa i soldi è chi riesce a lanciare la moda dell'indossare/usare i suoi oggetti, o progetta cose che sono indispensabili e la gente non vive più senza e tutti si chiedono come hanno vissuto prima.

Gli altri si attaccano.

Di fatto qui è un remake della corsa all'oro.

Quattro gatti trovano l'oro e si arricchiscono da far schifo, mille mila poveracci ci rimettono soldi e tempo, chi offre servizi ed equipaggiamento a tutti quanti si arricchisce di più dei quattro gatti che han trovato l'oro messi insieme.

Quindi questo sposta il mercato nei paesi terzomondisti.
Non necessariamente. Come detto sopra il guadagno non è direttamente proporzionale a quanti pezzi carichi, ma quanto utile/bella/indispensabile è la roba che crei.

Questo costo nell'industria tradizionale (dove il progettista è assunto con contratto di lavoro e pagato fisso ogni mese!!!)
Non mi puoi paragonare un lavoro di progettazione retribuito con il caricare degli oggetti 3D di ninnoli o piccoli pezzi meccanici.

Io non sono criitico, sono forse un po' protezionista del futuro della mia e della vostra famiglia e logico.
Proprio in questa ottica le stampanti 3D sono interessanti. Permettono a aziende piccole, startup e persone varie di creare oggetti di piccole dimensioni in tirature limitate senza svenarsi.

Non sostituiscono quello che c'è già (produzione in massa da cina/terzo mondo), ma permettono tirature limitate a prezzi competitivi, che finora è una cosa che ha sempre frenato lo sviluppo di cose nuove o di nicchia ma interessanti.

Dovresti leggere le condizioni legali del contratto che firmi aprendo un account.
Non vedo niente di particolarmente strano. http://www.thingiverse.com/legal
http://www.yeggi.com/int/terms-of-use

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