Logitech G522: un headset tuttofare che convince, peccato l'assenza dell'USB-C

Nelle scorse settimane abbiamo provato le nuove Logitech G522, headset wireless capace di adattarsi a qualsiasi esigenza, anche in mobilità. Le eredi delle G733 ci hanno convinto sotto ogni punto di vista, soprattutto sul fronte dell'autonomia che, nella sostanza, raddoppia rispetto alla generazione precedente
di Vittorio Rienzo pubblicata il 18 Giugno 2025, alle 17:28 nel canale PerifericheLogitechgaming hardware
Abbiamo provato le nuove Logitech G522, cuffie che sostituiscono le G733 con un cambio di nomenclatura che riorganizza il listino di Logitech. Nonostante questo, le cuffie non si posizionano in una fascia di prezzo più bassa: il prezzo di listino rimane di 179 euro collocandosi nella fascia medio-alta del mercato.
Rispetto alla precedente generazione, le G522 aggiungono diverse novità a partire dalla connessione Bluetooth (solo come alternativa) e un'autonomia di gran lunga superiore. Anche il microfono è stato aggiornato apportando un miglioramento significativo rispetto al precedente modello.
Il tutto con una variazione in termini di peso semplicemente trascurabile. In sintesi, le Logitech G522 sono cuffie che abbiamo apprezzato nel complesso, ma vanno inquadrate più come un aggiornamento che non come un vero e proprio modello nuovo.
Design
Le Logitech G522 mantengono una forma analoga alla precedente generazione, ma stravolgono completamente il design. Le linee sono decisamente più morbide e l'illuminazione viene spostata al centro del padiglione circondando l'attacco dello stesso all'archetto.
Peraltro, proprio in merito all'illuminazione, troviamo un'area nettamente più estesa che dal punto di vista estetico abbiamo apprezzato. Gli effetti hanno indubbiamente un impatto visivo più incisivo, ma con una luce diffusa gestita meglio, più soffusa e rilassante.
L'archetto fisso mantiene una fascia elastica autoregolante che consente di ridurre la pressione rispetto alla schiuma e può essere lavata. I padiglioni sono lievemente più generosi consentendo di adattare le cuffie anche a orecchie più grandi. Ottimo il materiale di rivestimento, un tessuto davvero leggero e comodo anche in queste giornate estive.
Il neo risiede piuttosto nello spessore. Che sia chiaro, le cuffie sono estremamente comode, ma il fatto che l'orecchio tenda a toccare la parete in cui risiede il driver potrebbe risultare talvolta fastidioso. Nulla di così rilevante, ma un po' di schiuma in più o una densità maggiore di quella presente l'avremmo sicuramente apprezzata.
Per il resto non c'è molto da dire: tutti i comandi sono posizionati sul padiglione sinistro che ospita la rotella del volume, un interruttore per il Bluetooth, uno per silenziare il microfono e l'immancabile switch on/off. Come sempre, il microfono può essere completamente rimosso, il che concede una maggiore flessibilità per un utilizzo al di fuori dell'ambito videoludico.
Prestazioni
Partiamo dal sottolineare che l'esperienza sonora può essere personalizzata attraverso il software Logitech G Hub. Tramite l'applicazione è disponibile sia un equalizzatore a 10 bande per personalizzare la resa che il supporto all'audio spaziale tramite DTS Sound Unbound.
Le cuffie arrivano in una configurazione piatta dell'equalizzatore, un profilo adatto un po' a tutto, anche se la messa a punto ci è sembrata un po' troppo orientata ai bassi e con un suono leggermente ovattato. Tra quelli predefiniti, forse il profilo Gaming è quello un po' più interessante con un buon bilanciamento di bassi mantenendo alti sufficientemente cristallini.
Naturalmente, il suggerimento è di intervenire sull'equalizzatore per ottenere una resa cucita sulle proprie esigenze, anche in base al genere di giochi che ci si appresta ad affrontare. In generale, la resa soddisfa soprattutto con i contenuti multimediali: il profilo che enfatizza i bassi è davvero molto soddisfacente con film e serie TV dando quasi l'illusione di essere al cinema.
Ciò che però ci ha davvero lasciato l'amaro in bocca è la risposta ai livelli di volume più basso. In estrema sintesi, mantenendo il volume al minimo (intorno al 10%-12%), molto semplicemente la riproduzione si interrompe di tanto in tanto, talvolta anche per intervalli piuttosto lunghi (nell'ordine di minuti).
Non sappiamo se sia un limite dei nuovi altoparlanti in biocellulosa, ma sappiamo per certo che non si tratta di un problema di connessione dato che, semplicemente alzando il livello del volume, il problema si risolve. Ciò non esclude che un futuro aggiornamento software potrebbe mettere una pezza a questo limite.
Un plauso va, invece, al microfono sensibilmente migliorato rispetto alla precedente generazione. Come di consueto ormai per gli headset di Logitech, anche il microfono delle G522 è alimentato dalla tecnologia Blue VO!CE con una qualità della registrazione che raggiunge i 48 kHz.
Per avere un termine di paragone, i nostri interlocutori non hanno notato alcuna differenza tra le Astro A50 e le G522, se non in una resa trascurabilmente diversa. Tuttavia, in termini di qualità della cattura e della chiarezza della voce, siamo sostanzialmente sullo stesso piano.
Il vantaggio, come accennato in precedenza, è la possibilità di rimuovere completamente il microfono. Inoltre, è presente un LED rosso ben visibile che consente di verificare al volo se il microfono è silenziato o meno.
Connettività e batteria
Per quanto riguarda la connettività, come ormai per la maggior parte delle cuffie senza cavo, anche le Logitech G522 vantano tre modalità di connessione: wireless, Bluetooth e wired USB-C.
Per quanto riguarda la connettività a 2,4 GHz, le cuffie sfruttano il protocollo Lightspeed che ormai conosciamo bene ed è una garanzia. La latenza è praticamente assente e la connessione estremamente stabile, per cui i giocatori competitivi non avranno problemi durante le loro sessioni di gioco.
Il Bluetooth consente di collegare le cuffie ai dispositivi mobili, che si tratti di uno smartphone o una console come Nintendo Switch. Il limite, tuttavia, è lo stesso riscontrato sulle Logitech G Pro X 2 Lightspeed, ovvero non è simultaneo.
Questo significa che saremo costretti a scegliere tra connettività wireless o Bluetooth, con quest'ultima che inevitabilmente presenta una latenza sensibilmente maggiore. Non sarà possibile, quindi, videogiocare con la connettività Lightspeed e contemporaneamente rispondere alle chiamate o ascoltare musica da una fonte diversa dal dispositivo in uso.
Un lavoro notevole è stato invece fatto sul fronte della batteria che garantisce un'autonomia nettamente superiore rispetto al modello precedente. In questo caso, con illuminazione attiva, la durata raggiunge le 30 ore ininterrotte che diventano 60 ore con l'illuminazione spenta.
Si tratta di un miglioramento rispettivamente del 50% e 100% rispetto alle G733 che non può fare che piacere. Peraltro, durante la nostra esperienza, possiamo garantirvi che le stime suggerite da Logitech sono piuttosto affidabili. Con un utilizzo di circa 3 ore al giorno dopo una settimana avevamo ancora il 40% di batteria, naturalmente con illuminazione sempre attiva.
A G Hub si affianca G Mobile
Come i più recenti headset di Logitech con Bluetooth, anche le G522 supportano l'utilizzo dell'app mobile. G Mobile ci è piaciuto soprattutto per l'interfaccia, decisamente snella e intuitiva. Certo, anche le opzioni personalizzabili sono poche, ma sufficienti a ottenere un'esperienza sonora in linea con le proprie esigenze.
Dall'app, infatti, avremo a disposizione due equalizzatori a 10 bande: uno per l'audio in uscita e uno per il microfono. Sfortunatamente, non avremo accesso a tutti i preset disponibili su PC e, soprattutto, a tutte le opzioni Blue VO!CE. Anche la personalizzazione dell'illuminazione è piuttosto limitata, consentendo di scegliere tra 5 effetti preimpostati.
Tuttavia, sia per gli altoparlanti che per il microfono, è possibile realizzare e memorizzare profili personalizzati, per cui avremo sempre a portata di mano tutte le opzioni generate. Questo significa che, anche in ambito mobile, sarà possibile alternare agevolmente tra diversi profili, anche creati dall'utente.
Naturalmente, da G Hub su PC è possibile accedere all'esperienza di personalizzazione completa che include il campionatore per la voce e la personalizzazione degli effetti di illuminazione. Oltre alla scelta dei colori, infatti, G Hub mette a disposizione un tool che consente di realizzare nuovi effetti da zero.
Anche nel caso della versione PC, il software risulta piuttosto leggero e ben ottimizzato con un'interfaccia intuitiva e ben organizzata. Rispetto alla recensione delle Astro A50, abbiamo riscontrato un miglioramento tangibile nella fluidità del software, nella stabilità e nella gestione delle periferiche.
Conclusioni
Le nuove Logitech G522, a dispetto di quanto suggerisce il nome, rappresentano un passo avanti importante rispetto alle G733. A colpire è subito il design, più moderno e in linea con un settore che tenta sempre di più di abbandonare quelle forme spigolose e aggressive in favore di linee più morbide, quasi eleganti.
L'illuminazione è decisamente più appariscente, ma l'effetto "diffuso" la rende comunque gradevole consentendo di realizzare effetti di luce dall'impatto visivo interessante. Il progresso più importante, però, è senza dubbio la batteria. Le 30 ore con illuminazione attiva consentono di coprire, in media, oltre una settimana di gioco.
Questo, unito all'utilizzo in mobilità, rende l'headset decisamente versatile sia in casa che fuori. In sostanza, si tratta di una periferica per ogni utilizzo, dall'ascolto musicale al gaming, naturalmente, senza preoccupazioni di latenza o autonomia.
Tuttavia, dobbiamo ammettere che avremmo preferito un dongle USB-C piuttosto che il tradizionale con USB-A. La ragione è semplice: utilizzare la modalità wireless anche con i dispositivi mobili che, in questo caso, possono contare solo su Bluetooth o cavo. Questo si traduce in una latenza maggiore o rinunciare alla natura senza fili delle cuffie.
A completare la dotazione vi è un design che abbiamo apprezzato molto. In particolare, troviamo la fascia elastica un vero valore aggiunto rispetto ai tradizionali cuscinetti in memory foam per diverse ragioni: è più comoda e leggera, si adatta meglio alla forma della testa, è lavabile e, di conseguenza, facilmente sostituibile.
Una scelta che si lasciava apprezzare già sulle G733 e vorremmo che, al pari di SteelSeries, Logitech estendesse l'adozione di questa fascia per tutti i suoi headset. Non rimane che parlare del prezzo che si posiziona nella fascia medio-alta del mercato.
Il costo di 179 euro di listino è sostanzialmente lo stesso delle G733, che però sono già da diverso tempo rintracciabili sotto i 100 euro. I miglioramenti sono tanti e, soprattutto, un'autonomia praticamente raddoppiata rappresenta un punto di forza difficile da trascurare.
Sul fronte della qualità audio, le differenze non sono poi così marcate, a cambiare è invece tutto il contorno. Se siete alla ricerca di un headset adatto a tutto, compatibile con qualsiasi piattaforma, profondamente personalizzabile, bello da vedere e con un'ampia autonomia, allora con le Logitech G522 avrete un pacchetto completo che non vi deluderà.
In alternativa, se siete disposti a fare qualche compromesso o se magari siete già in possesso delle G733, l'acquisto/aggiornamento va ponderato. Le differenze ci sono e anche chiare, ma non influenzano in maniera significativa l'esperienza d'ascolto. Magari, chi possiede la generazione precedente, farebbe meglio a valutare direttamente un upgrade a un modello di fascia superiore come le Astro A50 piuttosto che il semplice aggiornamento.
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