Elgato Facecam MK2: come rendere ancora migliore la webcam da streamer. Recensione

Elgato Facecam MK2: come rendere ancora migliore la webcam da streamer. Recensione

Grande, ma con un design accattivante: la nuova Elgato Facecam MK2 è una webcam pensata per chi fa streaming per lavoro, per i creatori di YouTube o di Steam. Le caratteristiche di prima fascia ci sono tutte, ad un prezzo che comunque considerate le caratteristiche resta non troppo alto.

di pubblicata il , alle 15:01 nel canale Periferiche
Elgato
 

Le webcam sono rimaste sostanzialmente immobili nel loro sviluppo tecnologico per anni. Mentre fotocamere, smartphone e quasi ogni altro dispositivo di imaging ha compiuto passi da gigante, le povere webcam sono rimaste legate a sensori economici, ottiche non troppo performanti e prestazioni audio a volte un po' imbarazzanti. Durante il lungo periodo di lockdown dovuto alla pandemia, con l'esplosione delle videochiamate e dello streaming online, questa mancanza di evoluzione è emersa in tutta la sua evidenza.

Per fortuna alcuni produttori di fotocamere hanno rapidamente rilasciato utilità per usare le loro mirrorless e DSLR come webcam, regalando una boccata d'aria fresca. Ma soluzioni del genere hanno diversi svantaggi: costo elevato, ingombro eccessivo, necessità di alimentazione dedicata e rischio di surriscaldamento prolungato. Insomma, non proprio l'ideale per un uso semplice e comodo.

In questo contesto è arrivato qualche tempo fa una prima generazione di un prodotto in qualche modo rivoluzionario: la Elgato Facecam, una webcam pensata da zero per superare i limiti dei prodotti tradizionali e offrire un'esperienza d'uso totalmente nuova, con un occhio di riguardo per streamer e videomaker. Oggi l'azienda ha ufficializzato la seconda generazione ossia la Elgato Facecam MK2 che vede alcune migliorie che permettono di giustificare l'investimento da 149,90€, non proprio economico, ma sicuramente interessante e non così proibitivo se si considera il target di riferimento. L'abbiamo provato per qualche settimana e vi diciamo cosa porta di nuovo e come funziona.

Design e confezione

La confezione della Facecam contiene il corpo della webcam, un robusto supporto con morsetto e aggancio filettato standard, oltre ad un cavo USB-C/USB-A lungo 1,8 metri. Niente di più è necessario per iniziare ad utilizzarla, dato che il device viene riconosciuto nativamente su macOS, Windows e sistemi supportati. Elgato commercializza anche accessori opzionali come un braccio di prolunga, utilissimo per posizionare perfettamente la webcam rispetto all'inquadratura.

Il corpo della webcam appare subito massiccio e solido rispetto ai concorrenti in plastica economica. Non sperate però di ottenere dei materiali differenti dal policarbonato perché anche qui il corpo della MK2 rimane lo stesso della precedente e in qualche modo forse ci sarebbe piaciuto un modesto interessamento dell'azienda a materiale più sofisticato. Le dimensioni sono forse un po' maggiori del normale e delle altre concorrenti ma giustificate dalla presenza di un obiettivo di qualità superiore. In questo caso infatti troviamo lenti in vetro realizzate su misura da Elgato, con diaframma fisso F2.4 ed angolo di campo equivalente a 24mm su pieno formato. La messa a fuoco è fissa da 30 a 120cm, range più che sufficiente per l'utilizzo tipico di una webcam.

Il sensore dovrebbe essere il medesimo della precedente generazione ossia un Sony STARVIS da 1/2.8" di dimensione, sensibilmente più grande dei minuscoli sensori utilizzati nelle webcam economiche, con la promessa di una qualità d'immagine nettamente superiore. All'interno troviamo anche un dissipatore passivo che contribuisce a mantenere il sensore fresco anche dopo ore di utilizzo. Il design abbraccia pienamente la filosofia Elgato, con il marchio logato e la tipica finitura opaca di colore nero. C'è un piccolo LED per capire quando la webcam è attiva ma non ci sono altri orpelli superflui, tutto è estremamente solido e sobrio.

Il supporto, che è migliorato e cambiato rispetto alla precedente generaizone, vede una morsetta zigrinata molto robusta, che si aggancia solidamente su qualsiasi superficie piana fino a 6cm di spessore, come il bordo di un monitor. La porzione inferiore è inoltre filettata con l'ormai standard 1/4-20" che permette di fissare la webcam su qualsiasi treppiede o braccio da studio foto/video. In questo caso però l'aggancio alla webcam avviene non più con un semplice orpello della struttura ma con un gancio vero e proprio tale da permettere anche un movimento verticale più solido di prima. Novità anche la presenza del copriobiettivo integrato che è manuale ma che permette di coprire appunto l'obiettivo semplicemente muovendo il tappo orizzontalmente, per una maggiore privacy.

Qualità "da fotocamera" e scelte coraggiose

Passando alle specifiche tecniche di imaging, la prima cosa che salta all'occhio è l'assenza dell'audio. In un mondo di webcam con dozzine di microfoni di scarsissima qualità, Elgato ha fatto la scelta giusta di evitare questo orpello inutile. Qualsiasi streamer o videomaker che si rispetti utilizza microfoni dedicati, USB o collegati a interfacce audio professionali, perciò i micro integrati sarebbero stati impiegati da pochissimi. Complimenti per questa scelta coraggiosa invece che inseguire stupidamente la massa.

Allo stesso modo non troviamo la risoluzione 4K, ormai abusata su tantissime webcam low-cost che la gestiscono in modalità fortemente compressa e di scarsissima qualità effettiva. Elgato si è concentrata sul migliorare al massimo la qualità reale del 1080p, che viene registrato in un flusso di immagini non compresse trasferite direttamente al computer grazie all'interfaccia USB 3.0. Questa modalità denominata "USB Capture Mode" evita qualsiasi compressione in fase di cattura, lasciando la gestione delle immagini al software di ricezione. Su questo fronte la Facecam può già vantare un'integrazione con l'eccellente OBS, oltre ovviamente ai software di casa Elgato. Il tutto grazie all'SDK che gli sviluppatori potranno sfruttare, consentendo un supporto della webcam senza precedenti su un gran numero di piattaforme.

Altra caratteristica è l'utilizzo di un sensore da 1/2.8 pollici, grande rispetto ad altri sensori installati sulle webcam tradizionali. Dimensioni simili si trovano soltanto sui modelli mirrorless APS-C e sulle compatte premium. Unito alle ottiche in vetro di qualità, realizzate appositamente da Elgato, tutto questo promette una qualità d'immagine superiore alle comuni webcam, più vicina a quella di una vera fotocamera. L'obiettivo ha lunghezza focale equivalente a 24mm, con un'apertura piuttosto luminosa di F2.4 considerando le dimensioni compatte. La messa a fuoco è fissa ma in un range adeguato per l'inquadratura di una persona singola o di un piccolo gruppo. La resa dell'immagine appare già ottima in condizioni di luce controllata tipiche di un ambiente domestico, con colori naturali e contrasto adeguato. Unica pecca forse la tendenza ad esposizioni troppo elevate in presenza di finestre o luce diretta molto intensa. Risoluzione massima 1080p a 60fps in modalità non compressa. Video registrato a 30/60 fps con compressione H.264 standard ma anche fino ai 120fps a 720p che per alcuni potrebbero decisamente far comodo.

Audio assente ma compensato dalla connettività avanzata per permettere di ricevere segnale audio da dispositivi esterni. In questo modo si può ad esempio disaccoppiare l'audio della webcam da quello di un sistema PA, mixer o altro ingresso audio dedicato alle nostre esigenze come ad esempio un microfono WAVE:3 sempre di Elgato, di cui trovate la recensione approfondita qui. Sicuramente un plus niente male per gli streamer. Il punto veramente forte della Elgato Facecam però è la totale ri-immaginazione del software di controllo, che apre le porte ad un livello di configurazione e personalizzazione impensabile per una webcam tradizionale.

Il software Elgato Camera Hub

Se l'hardware della Facecam è già un bel passo avanti, il software di controllo Elgato Camera Hub che l'accompagna è un totale game changer nel mercato delle webcam. Sin dal primo avvio ci si rende conto che questo potente pannello permette di accedere manualmente a tutti i parametri di acquisizione di immagine.

Bisogna però sempre curare l'illuminazione della scena, sia per tenere bassi gli ISO che per dare un aspetto più interessante alle riprese. D'altronde anche collegare una fotocamera APS-C da 1000€ con una buona lente grandangolare e luminosa non serve a niente se poi non si usano adeguatamente le luci. Che può voler dire anche sfruttare bene ciò che c'è già nell'ambiente, magari una finestra, o aggiungere una o più sorgenti luminose, ad esempio le eccellenti Elgato Keylight, che abbiamo approfondito qui nella nostra recensione.

Nello specifico il pannello della Camera Hub permetterà in modo veloce e semplice di modificare molti parametri come contrasto, saturazione e nitidezza, ma soprattutto modificare i dati di cattura, quindi: otturatore, sensibilità, bilanciamento del bianco. Parametri che possiamo lasciare anche in automatico attivando una compensazione sulla misurazione esposimetrica ed avendo sempre visualizzazione dell’attuale valore ISO.

Comodo il fatto che sia possibile salvare le impostazioni, una volta modificate, direttamente sulla Facecam per poterle poi richiamare successivamente. Nuova la possibilità di realizzare il Pan/Tilt direttamente dal software di Elgato e dunque di poterci muovere direttamente nella ripresa per posizionare la camera al meglio e dove desideriamo. Oltretutto sono presenti anche 4 diversi preset per diversi ingrandimenti già predefiniti che possono risultare comodi in velocità allo streamer.

C'è poi una seconda tab che permette agire sugli effetti. È  una sezione un po' povera che sostanzialmente garantisce di agire sull'orientazione della camera e dunque di effettuare un capovolgimento a specchio dell'immagine oppure di ribaltarla in verticale. Comodo e veloce.

Qualitativamente la nuova Elgato Facecam MK2 è una webcam che va al sodo e che non promette i 4K ultradefiniti che ultimamente molti produttori propongono con i loro prodotti ma che poi messi alla prova non raggiungono quanto promesso. Qui Elgato promette riprese in Full HD a 60fps e abbiamo appurato che queste funzionano e sono di ottima qualità. Accanto a questo l'azienda propone un ottimo software con cui poter giocare con i parametri della webcam migliorandone ancora di più la qualità a seconda dell'ambientazione e soprattutto proponendo la massima compatibilità con i software per lo streaming. Non solo perché quello che abbiamo appurato con la Facecam di Elgato è la continuità di streaming ossia abbiamo registrato live per oltre 2 ore e la webcam non ha mai avuto alcun sussulto, calo di prestazione o depotenziamento. È un pregio del fatto che l'azienda propone una webcam ottimizzata e prestante.

CONCLUSIONI

Elgato sembra aver definitivamente scelto la strada su cui indirizzare i suoi prodotti. Facecam MK2 permette di garantire ancora più prestazioni definite rispetto alla precedente generazione, offrendo maggiore qualità e soprattutto una migliore esperienza d'uso grazie ai controlli manuali ed alla stabilità delle immagini. Non ho dubbi che questo sia un ottimo punto di partenza per rivedere il vecchio concetto di webcam ed adattarlo alle attuali esigenze di qualità e controllo, ma sono anche altrettanto propenso a considerare questo prodotto capace di soddisfare molti streamer che siano professionisti o anche alle loro prime armi.

Il suo prezzo sale leggermente rispetto alla precedente generazione perché parliamo ora di prezzo di 149,90€, ma è palese che chi vuole di più potrà puntare alla Facecam Pro con i suoi 4K a 60fps che giustamente cambia un po' le carte in tavola considerando però anche un prezzo maggiore di più del doppio. Qui mi sembra quasi palese dire che la Facecam di Elgato in questa nuova versione possa considerarsi un ottimo compromesso per prestazioni e prezzo e anzi potremmo spingerci anche oltre dichiarandola come un best buy per chi lavora in questo settore.

1 Commenti
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redrose28 Marzo 2024, 15:52 #1
Direi che questa frase non è propriamente corretta: "l'utilizzo di un sensore da 1/2.8 pollici, grande rispetto ad altri sensori installati sulle webcam tradizionali. Dimensioni simili si trovano soltanto sui modelli mirrorless APS-C e sulle compatte premium."
Un sensore da 1/2.8 pollici ha una diagonale fra i 6 e i 7 millimetri (6,26 mm) che è molto più piccolo di un sensore di una fotocamera compatta (che stanno a 1/2.3 solitamente), assolutamente non paragonabile con una APS-C


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