PULPino, Bologna e Zurigo insieme per un processore open-source a basso consumo
L'Università di Bologna e l'ETH Zurich collaborano ad un progetto per un processore open-source e royalty-free per applicazioni wearable e Internet of Things
di Andrea Bai pubblicata il 04 Aprile 2016, alle 17:31 nel canale Processori









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19 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoLa curiosità scientifica ha dei costi che dovrebbero essere considerati al livello di ROI, come accade in ambito aziendale.
Un simile approccio non soltanto seguirebbe una logica di sana amministrazione della cosa pubblica, ma permetterebbe una moltiplicazione reale e diretta, di progetti finanziabili, senza richieste aggiuntive di denaro.
Chi lavora direttamente a questi progetti, anche nei tanti casi in cui non guadagna molto, specie in certi Paesi, ottiene vantaggi diretti in termini di competenze che le suddette persone avranno possibilità di usare come meglio credono, per sé stessi (per es. emigrando).
E per i tanti che invece si illudono di potere contribuire in qualcosa, rimanendo in Italia, a fare i sottopagati, senza nessun potere decisionale, butteranno occasioni.
Sia nell'uno che nell'altro caso eccessi di spese che non hanno un corrispettivo ritorno di investimento certo si traducono in sprechi.
La realta' in cui facciamo ricerca noi si autofinanzia appunto tramite bandi europei, collaborazioni con aziende e simili attivita'. Vincolare la ricerca al ROI e' un modo come dire di non fare ricerca. E per noi non andrebbe nemmeno tanto male dato che il ritorno immediato e' pure possibile (es. le suddette collaborazioni) - se pensi alla ricerca di base li' il ROI e' proprio zero. Salvo che poi, come sempre per la ricerca, i vantaggi economici sono sul medio e lungo termine.
Questa mentalita' col paraocchi non mi stupisce ed e' una delle ragioni per cui da noi si spende sempre meno sulla ricerca. Le realta' virtuose sono quelle che valutano seriamente la ricerca (MOLTO seriamente), ma la finanziano senza contare un ritorno immediato.
@tutti quelli che chiedono del nome: mi limito a dire che il nome di PULPino non l'ho inventato io... Il nome del progetto PULP in se' (oltre all'acronimo Parallel Ultra Low Power) e' in omaggio a un noto film di un certo Quentin Tarantino (alcuni dei nostri chip hanno nomi direttamente in omaggio, come Mia Wallace e Honey Bunny...)
Purtroppo il documento è a pagamento. Devo vedere se è possibile accedervi in azienda, oppure cercherò qualche altra fonte.
Appena avrò tempo mi guarderò anche le presentazioni. Grazie!
Infatti. Cortex-A è già più complesso, e andiamo fuori dall'ambito di cui stiamo parlando.
E' già disponibile qualche informazione in merito, o è ancora avvolto dal mistero? Perché è un argomento che m'interessa.
Per chi non lo sapesse, ORCONF e' una conferenza su open-source hardware a cui partecipano tipicamente i principali gruppi che fanno ricerca nel campo di microarchitetture open-source inclusi i principali esponenti di RISC-V ( http://riscv.org ), LowRISC ( http://www.lowrisc.org ) e noi
Ma che nome è?????
ci preparano al futuro, cioe' sara' un polipo piu' piccolo.
Per chi non lo sapesse, ORCONF e' una conferenza su open-source hardware a cui partecipano tipicamente i principali gruppi che fanno ricerca nel campo di microarchitetture open-source inclusi i principali esponenti di RISC-V ( http://riscv.org ), LowRISC ( http://www.lowrisc.org ) e noi
Ho visto che nella scorsa edizione c'era pure Intel.
Purtroppo non ci sono le date per l'edizione 2016. C'è già una qualche data di massima?
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