La produzione a TSMC, i prodotti a Broadcom: è questo il futuro di Intel?

Il Wall Street Journal sostiene che Broadcom sia interessata alle attività di progettazione di chip di Intel, mentre TSMC sta prendendo in considerazione di mettere le mani sulle Fab. Le incognite non mancano, in primis il parere del governo Trump.
di Manolo De Agostini pubblicata il 16 Febbraio 2025, alle 22:29 nel canale ProcessoriTSMCBroadcomIntel
Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, Intel potrebbe presto essere divisa in due: una parte potrebbe andare a Broadcom, l'altra alla taiwanese TSMC.
"Broadcom ha esaminato da vicino le attività di progettazione e commercializzazione dei chip di Intel, secondo quanto riferito da persone vicine alla vicenda", scrive il WSJ. "L'azienda ha discusso informalmente con i suoi consulenti la possibilità di presentare un'offerta, ma probabilmente lo farebbe solo se trovasse un partner per l'attività di produzione di Intel". Al momento non è stata avanzata alcuna proposta e viene precisato che Broadcom potrebbe decidere di non procedere nell'operazione.
Il partner che potrebbe affiancare Broadcom è TSMC, la principale fonderia taiwanese per la produzione di semiconduttori conto terzi. Secondo il WSJ, TSMC ha valutato l'ipotesi di acquisire "alcuni o tutti gli impianti di Intel, potenzialmente come parte di un consorzio di investitori o attraverso un'altra struttura", secondo fonti vicine alle trattative. Tuttavia, precisa il quotidiano, "Broadcom e TSMC non stanno lavorando insieme e tutti i colloqui finora sono preliminari e in gran parte informali".
Frank Yeary, presidente esecutivo ad interim di Intel, ha condotto le discussioni con i potenziali acquirenti e con i funzionari dell'amministrazione Trump, preoccupati per il futuro della società, considerata strategica per la sicurezza nazionale. "Yeary ha riferito a persone a lui vicine di essere concentrato soprattutto sulla massimizzazione del valore per gli azionisti di Intel", scrive il WSJ.
Intel ha attraversato un annus horribilis, segnato da problemi di competitività dei prodotti, difficoltà produttive e l'assenza di una strategia efficace nel campo dell'intelligenza artificiale. Questi fattori hanno contribuito a perdite miliardarie, drastici tagli ai costi, licenziamenti su larga scala e, infine, all'uscita di scena del CEO Pat Gelsinger lo scorso dicembre.
Da tempo Intel sta lavorando per separare l'attività produttiva dal resto della società, con l'obiettivo di creare due business indipendenti. Questa evoluzione potrebbe rivelarsi un elemento chiave nelle trattative in corso.
Secondo il WSJ, "i colloqui sulle fabbriche di Intel sono ancora nelle fasi iniziali. L'amministrazione Trump ha chiesto a TSMC di esplorare l'idea". Tuttavia, un funzionario della Casa Bianca ha dichiarato che è improbabile che il presidente sostenga un accordo che preveda la gestione degli stabilimenti di Intel da parte di un'azienda straniera. Insomma, la formula sarà fondamentale.
Qualsiasi operazione che coinvolga TSMC o altri investitori dovrà ottenere l'approvazione del governo degli Stati Uniti. Intel, infatti, è stata la principale beneficiaria dei finanziamenti del CHIPS Act, attraverso il quale riceverà fino a 7,9 miliardi di dollari in più tranche per la costruzione di nuove Fab in Ohio, Arizona e altre località americane. Per accedere a questi fondi, l'azienda è stata obbligata a mantenere una quota di maggioranza nelle sue fabbriche nel caso in cui venissero scorporate in una nuova entità.
Il WSJ sottolinea, inoltre, le sfide operative legate a un'eventuale acquisizione degli impianti di Intel da parte di TSMC. Sebbene negli ultimi anni Intel abbia iniziato a offrire servizi di produzione per conto terzi, le sue Fab sono principalmente ottimizzate per i propri chip. Adattarle agli standard di TSMC rappresenterebbe quindi "una sfida ingegneristica significativa e costosa".
Un'ulteriore preoccupazione per TSMC riguarda le "potenziali restrizioni all'impiego dei propri ingegneri negli Stati Uniti per supervisionare la produzione, data la rigida posizione dell'amministrazione Trump in materia di immigrazione". In sintesi, il futuro di Intel è ancora tutto da scrivere, ma penna e inchiostro si trovano a Washington, e non più a Santa Clara.
15 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoMa poi se dovesse verificarsi tale scenario Broadcom si trovederebbe proprietaria delle licenze X86..
Sarebbe un grosso cambio di passo nell'intero settore
Al momento se provo ad aprire il link verso il WSJ mi da pagina non trovata (error 404).
Mi sa che hanno rimosso l'articolo non appena qualcuno del WSJ con un minimo di competenza gli ha fatto notare la cosa.
Se domani la Cina va con un gommone e 4 scappati di casa, conquistano l'isola e gli USA stanno a guardare
Oramai è chiaro a tutti che il 18A e tutti i processi ulteriori (14A), non si vedranno mai più, per il semplice motivo che non ci sono più soldi per l'R&D.
Intel produce da TSMC sul 3nm Lunar, le VGA ed Arrow.
Tutto questo ha un costo R&D e ci sono contratti di fornitura, cioè X wafer per X soldi, e se non li si rispetta, ci sono penali. Lunar va bene ma ha costi alti, le VGA non stanno assolutamente facendo volumi (e comunque i margini sarebbero bassissimi visto i prezzi inferiori ai concorrenti) e Arrow sta pure peggio. Chi conosce la situazione meglio di TSMC?
Forse non è chiaro un punto... Se Intel FAB non ha il 18A, le FAB Intel saltano.
Se Intel non può produrre nelle sue FAB, deve produrre da TSMC, ma se si trova nella condizione di pagare penali per non aver rispettato il volume di produzione 3nm, come farebbe a produrre Nova Lake sul 2nm da TSMC?
Basta far passare il tempo, Intel costerà sempre meno a chi la rileverà.
Il buffo è che Intel ha sempre utilizzato la forza economica per stritolare gli avversari... e ora sono gli avversari che l'hanno e la stanno stritolando.
Con uno che fa di cognome "annuale" povera Intel
Per quanto riguarda i chip, vedo più Intel che dismette i chip non core a Broadcom.
Oramai è chiaro a tutti che il 18A e tutti i processi ulteriori (14A), non si vedranno mai più, per il semplice motivo che non ci sono più soldi per l'R&D.
poi guardi i bilanci e vedi che intel ha molti piu soldi di amd e investe in r&d molt opiu di lei, ma voi vi informate priama di scrivere
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io penso che la strada del futuro è decisamente segnata.. e non ci vedo x86.
Su che basi affermi quanto sopra?
Trattasi di mie opinioni del tutto discrezionali, non sono un esperto del settore, ma le mie basi sono fondate sulla lettura di articoli e su come si sta muovendo il mercato del settore, la mia visione nasce dagli articoli sul web che leggo ormai da anni su questi temi.
Vedi quest'anno sono uscite le prime CPU ARM based, essendo le prime release non mi aspetto che vadano a fare concorrenza a quelle di Intel/AMD come prestazioni, comunque sono uscite e con grossi sponsor alle spalle (vedi Dell, HP ecc. ecc.), cioè voglio dire "la grossa distribuzione" le ha prese seriamente in considerazione.. tant'è che sono usciti modelli di macchine di noti brand.
Apple ha abbracciato la tecnologia ARM da parecchio tempo e lo ha fatto in pompa magna, "firmando di suo pugno" l'architettura, e la sta diffondendo su tutta la linea hardware, non voglio dire che se lo fa Apple.. gli altri seguiranno, ma spesso è stato cosi nella storia.
Windows ha accelerato sullo sviluppo di Windows ARM, che oserei dire.. "finalmente" un OS ripulito dall'eredità del supporto/compatibilità col passato, effettivamente nuovo e MS ci sta puntando parecchio, non solo a livello di supporto software ma anche hardware... e questo probabilmente rappresenta il canto del cigno di x86, almeno nel settore consumer, quindi Notebook/PC, la fine del duopolio Wintel.
Sul gaming... a parte la dicotomia console vs PC, dove sul PC sei costretto a spendere una barca di soldi per avere prestazioni che su una console hai con meno della metà della spesa.. è per quale motivo, perchè il sistema Wintel non è e non è mai stato ottimizzato per il gaming, il PC Windows non è e non è mai stata una piattaforma per il gaming, a meno che non investi oltre 1000 euro in hardware.. e chi scrive è uno che in vita sua ha avuto solo due console, Mattel Intellivision e Nintendo Wii... per il resto solo PC Windows auto assemblati specificatamente per il gaming (per il lavoro/studio uso Mac).. e per la sicurezza, storage/backup Linux.
Su questo fronte, spero entro qualche mese uscirà SteamOS.. che nasce su architettura ARM, finalmente avremo un OS ottimizzato per il PC Gaming, inoltre ho letto da piu parti che nVidia dovrebbe uscire con una sua CPUGPU basata su core ARM per il mondo Notebook/Desktop.. che sarebbe la chiusura del cerchio, quello che manca oggi al mondo ARM è l'accoppiamento con una GPU discreta di prestazioni paragonabili a quanto si trova nel campo x86, SE arriverà questa.. e credo machi poco per questo.. il cerchio sarà chiuso, non c'è piu motivo per rimanere in campo x86. Ci sarebbe tutto l'hardware, da quello leggero che va dal mobile a quello piu prestante per Notebook/PC fino alle workstation, il sistema operativo gia c'è, Windows ARM.. il software principale, leggi MS Office anche, il resto arriverà... per non parlare della chicca per videogiocatori rappresentata da SteamOS.
Per quanto riguarda il discorso IA.. qui non mi pronuncio, che non mi è ben chiaro come è costituita l'architettura hardware di reti neurali, machine
learnig e tutto il comparto che ricade sotto la dicitura IA, però mi pare evidente che Intel non ha tratto un dollaro da questa hype/opportunità al momento, il titolo in borsa sta in condizione pietose.. in un mercato dove le aziende sono prezzate 20 volte gli utili come minimo.
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