ATI e AMD: meno del previsto i posti tagliati

Non così elevati come inizialmente prospettate le riduzioni di organico, tra ATI e AMD, messe in atto a seguito dell'acquisizione
di Paolo Corsini pubblicata il 16 Ottobre 2006, alle 15:21 nel canale ProcessoriATIAMD
Con questo focus abbiamo segnalato, nei giorni scorsi, come l'acquisizione tra ATI e AMD sia ormai questione di pochi giorni: tutti gli organi competenti hanno di fatto dato il via libera, e la stragrande maggior parte degli azionisti ATI ha dato il proprio OK affinché l'acquisizione venga conclusa.
Negli ultimi giorni sono emerse voci di possibili licenziamenti di massa tra le fila di ATI e AMD, con una quantificazione di circa 2.000 unità divise in 1.200 in ATI e 800 circa in AMD.
The Inquirer segnala, a questo indirizzo, come siano emerse nuove informazioni che confermano i licenziamenti programmati, anche se ne riducono la portata. In ogni acquisizione di azienda è evidente come si vengano a creare alcune posizioni ridondanti con altre, e che questo implichi ovviamente la necessità di effettuare alcuni tagli.
Non si hanno informazioni più dettagliate circa il numero effettivo delle riduzioni di posto, ma tali dati dovrebbero venir progressivamente divulgati nel momento in cui l'acquisizione verrà completata nel corso delle prossime settimane. E' sicuro che in ATI il dipartimento che cura e sviluppa le soluzioni All In Wonder sia destinato a venir cancellato, e che molte posizioni legate alla parte amministrativa verranno spostate all'interno di AMD per ottimizzare i costi complessivi.
83 Commenti
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Saremmo anche un'anomalia, ma abbiamo dimostrato di saper fare di peggio, sostituendo alla flessibilità lo sfruttamento, che spesso è pure in nero.
Di sicuro non saranno gli operai asiatici ad acquistare i prodotti che a noi occidentali vengono proposti a prezzi di "comodo".
Più le aziende adottano il capitalismo selvaggio e meno mercato potenziale si crea, possibile che una semplice regola non si capisca?
Fino a che punto risparmiare su manodopera e sul personale con tagli etc. è vantaggioso?
Magari continuando così certe passioni se le potranno permettere solo i fortunati, cioè un mercato molto ristretto.
Evviva il capitalismo!
Sono stato direttamente coinvolto nella fusione di due società (faccio parte dei "sopravvissuti"
1) qui da noi ti mandano a casa con un po' di soldi in tasca, cosa che non succede dappertutto.
2) in paesi dove il posto di lavoro è per così dire più "elastico", di solito il mercato del lavoro è un po' più favorevole che da noi, per cui azioni di licenziamento massiccio hanno un effetto di aumento della disoccupazione un po' meno spiacevole.
Ed aggiungo che lavorare in un'azienda che "si ridimensiona" non è un esperienza che auguro, anche se ne vieni fuori indenne.
verissimo (specie il 2° punto) ma c'è da dire che è solo da noi che c'è questo smania del posto fisso a vita e se viene tolto succede il finimondo
[QUOTE=schizzobau]e succede ogni giorno
grazie, o classe dirigente manageriale
eh già perchè tenersi un migliaio di dipendenti pagati per fare lo stesso lavoro di altri è una grandissima furbata invece...
vero che negli usa il tasso di disoccupazione è molto basso rispetto all'italia ma consideriamo che si tratta di persone.
licenziare ci sta per ampliare un progetto ma licenziamenti con criteri giusti. una cosa è licenziare una persona di 40 anni e un'altra è licenziare un giovane di 20. caso mai siamo un'anomalia nell'offerta di lavoro, visto che negli altri paesi nn impongono un'eta max mentre se vai in giro in italia, molte aziende non vogliono personale superiore ai 28 anni (ho alzato io il limite).
in italia si licenzia facilmente ma si premia pochissimo il lavoratore seriamente impegnato (pubblico e privato). ecco, semmai queste sono anomalie.
cmq facile parlare così. dovremmo ritrovarci al posto dei manager e magari in una situazione tipo quella italiana, visto che in molti paesi del secondo e terzo mondo (messico e thailandia) non essendoci sindacati, i datori di lavoro fanno quello che vogliono.
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