Google porta le Chrome Apps su Android ed iOS
Google ha lanciato le Chrome Apps anche su dispositivi mobile basati su Android ed iOS. Gli sviluppatori potranno convertire le applicazioni in applicazioni native in modo da distribuirle via Google Play ed App Store
di Nino Grasso pubblicata il 29 Gennaio 2014, alle 09:32 nel canale AppleAndroidGoogleiOSApple
Da oggi gli sviluppatori possono utilizzare una serie di strumenti in modo da convertire le proprie Chrome app in applicazioni native da distribuire negli store virtuali di app mobile: Google Play ed App Store.

Alla base della novità c'è lo sviluppo della toolchain necessaria per eseguire la conversione: Google ha iniziato a distribuire una developer preview di alcuni strumenti basati su Apache Cordova, un framework open-source per lo sviluppo di app mobile che utilizza codice HTML, CSS e JavaScript.
L'annuncio di oggi si sviluppa dopo il lancio delle Chrome app offline, che si comportano come applicazioni native sul sistema operativo utilizzato. La compatibilità era prevista sino ad oggi esclusivamente per Windows, Mac e Chrome OS, mentre adesso Google punta a diffonderle anche sulle piattaforme operative mobile, partendo da quelle maggiormente diffuse.
Come scrive TNW, Google offre due percorsi differenti per il processo di sviluppo delle app native: è possibile eseguire le Chrome app su un dispositivo o un emulatore utilizzando un ambiente di sviluppo integrato (IDE), altrimenti è possibile utilizzare Chrome Apps Developer Tool, che permette l'installazione nella piattaforma mobile senza la necessità di installare gli SDK relativi o un IDE.
Questo tipo di applicazione è scritto in HTML, JavaScript e CSS e funziona offline di default. Per avere accesso a funzionalità specifiche vengono utilizzate API non disponibili ad altre Web apps. Per quanto riguarda il nuovo approccio su dispositivi mobile, gli sviluppatori hanno accesso alle Cordova API, tuttavia attualmente alcune funzionalità sono disponibili solamente su dispositivi Android (supporto a pagamenti, notifiche).
Gli sviluppatori interessati ad approfondire l'argomento possono leggere il ReadMe pubblicato su GitHub.










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