Google ancor più vicina a Apple

Eric Schmidt, l'attuale CEO di Google, entra a far parte del "board of director" di Apple. Steve Jobs ha affermato che le capacità e le competenze di Schmidt saranno preziose per le future scelte della società
di Fabio Boneschi pubblicata il 30 Agosto 2006, alle 10:40 nel canale AppleAppleGoogle
Nel "board of director" di Apple è accaduto un importante cambiamento che merita di essere valutato per le possibili ricadute pratiche: Eric Schmidt, l'attuale CEO di Google, entra a far parte del prestigioso gruppo.
A fianco di Schmidt si trovano da tempo Al Gore, ex-candidato alla presidenza degli USA, Arthur Levinson e ovviamente Steve Jobs. Schmidt si è dichiarato particolarmente entusiasta di poter lavorare per Apple, azienda per la quale nutre profonda ammirazione.
L'ingresso di Schmidt del board di Apple si presta ovviamente a possibili e scontate congetture volte ad individuare le ricadute pratiche di questa mossa strategica. Steve Jobs ha dichiarato che le capacità di Schmidt e le sue potenzialità saranno di aiuto per i futuri traguardi di Apple, ma non si può far a meno di considerare le molte iniziative anti-Microsoft attuate da Google.
La moltitudine di utility rilasciate e servizi Web 2.0 sono sicuramente elementi da tenere in debita considerazione considerando poi le peculiarità del sistema operativo di casa Apple. Lo scenario si complica andando a scovare un'altro nome importante che fa parte del "board of director" di Google: Paul Otellini che attualmente è CEO di Intel.
Considerando le ultime mosse di Apple in merito all'utilizzo di piattaforme hardware Intel, la presenza di Otellini nel board di Google e Schmidt nell'equivalente posizione di Apple si presta a svariate supposizioni e ipotetici scenari. L'unico dato certo è che le borse hanno gradito la mossa strategica di Apple e il titolo ha avuto un significativo rialzo sui mercati.
28 Commenti
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Ps non capisco cosa ci sia da esultare se due aziende da miliardi di dollari si coalizzano
Nessuno ci regala nulla, ma il dualismo stimola la concorrenza quindi se due aziende si coalizzano per contrastare M$ e tutto di guadagnato per noi utenti.
meno male che esiste Amd in concorrenza con Intel e Ati su nVidia.
Nessuno ci regala nulla, ma il dualismo stimola la concorrenza quindi se due aziende si coalizzano per contrastare M$ e tutto di guadagnato per noi utenti.
meno male che esiste Amd in concorrenza con Intel e Ati su nVidia.
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