DHL, Microsoft, Whatsapp e non solo sono i brand più presi di mira dal phishing. Fate attenzione

I marchi più diffusi tra i consumatori sono anche quelli più imitati nelle campagne di phishing per trarre in inganno gli utenti e compromettere i loro sistemi o la loro identità digitale
di Andrea Bai pubblicata il 17 Gennaio 2022, alle 17:31 nel canale AppleIl marchio DHL si guardagna il primo posto nella classifica stilata da Check Point Research dei marchi più oggetto di phishing da parte dei criminali informatici, superando Microsoft e Google come marchio più utilizzato nelle email di truffe.
La classifica di Check Point si riferisce all'ultimo trimestre del 2021 ed elenca i primi 10 marchi più utilizzati ed imitati dai criminali informatici nel corso delle loro attività di phishing. DHL è risultato quello più sfruttato, presente nel 23% degli attacchi phishing riscontrati a livello globale. Completano il podio Microsoft con il 20% e Whatsapp con l'11%. Alle spalle del bronzo c'è Google, con il 10% delle occorrenze. A seguire nella classifica vi sono, in ordine, LinkedIn, Amazon, FedEx, Roblox, PayPal e Apple.
Omer Dembinsky, responsabile del gruppo di ricerca di Check Point Software, ha sottolineato come i criminali informatici si muovano sulla scia dell'opportunismo, cercando di trarre vantaggio dalle tendenze dei consumatori e di conseguenza imitando i marchi più popolari.
E quanto l'ascesa del marchio DHL nella classifica dei più imitati può essere collegato alla crescita dello shopping online, quale conseguenza delle misure di contenimento della pandemia. COVID-19. E' la prima volta che DHL arriva in cima alla classifica.

Gli utenti meno avvezzi al mezzo informatico che per cause di forza maggiore si sono ritrovati a doverlo utilizzare con maggiore assiduità sono proprio i bersagli più facili per questo tipo di campagne. Chi acquista per la prima volta online potrebbe essere ingannato da una mail che reca il logo di uno spedizioniere e pensare di trovarsi dinnanzi ad una conferma o ad un aggiornamento sullo stato della spedizione.
In generale anche brand e loghi delle piattaforme social media sono risultati essere più imitati rispetto a quanto registrato in precedenza: LinkedIn è passato dall'ottava alla quinta posizione rispetto al trimestre precedente, mentre WhatsApp dalla sesta alla terza. E anche in questo caso la pandemia può aver giocato un ruolo, con sempre più persone che si sono trovati ad usare più massicciamente canali di comunicazione indiretta e da remoto.
"Purtroppo non c'è molto che i marchi come DHL, Microsoft e WhatsApp, che rappresentano i primi tre marchi più imitati nel quarto trimestre, possono fare per combattere i tentativi di phishing E' fin troppo facile per l'essere umano trascurare cose come i domini scritti in modo errato, gli errori di battitura, date sbagliate o altri piccoli dettagli che dovrebbero insospettire, e queesto apre la porta ad ulteriori danni. L'invito per tutti gli utenti è di prestare molta attenzione a questi dettagli quando si tratta di DHL nei prossimi mesi" afferma Dembinsky.
A cui aggiungiamo il nostro personale invito di prestare attenzione in generale a questi aspetti non solo verso DHL ma anche in ogni email o comunicazione che si intrattiene con qualsiasi terza parte.
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