Apple Cocktail, una via per tornare ad acquistare album interi

Le vendite di musica on-line, pur supportate da buoni volumi per tracce singole, paga un calo netto per quanto riguarda gli album completi. Il progetto Apple Cocktail nasce per riaccendere la passione per l'intero disco
di Alessandro Bordin pubblicata il 28 Luglio 2009, alle 10:12 nel canale AppleApple
L'avvento del web come fenomeno di massa ha portato a innegabili cambiamenti nella vita quotidiana, andando ad influire su comportamenti e abitudini consolidate nel corso dell'era pre-web. Non essendo questa la sede per analizzare i pro e i contro di questa rivoluzione, appare chiaro come il mondo dell'industria musicale sia fra quelli che maggiormente hanno subito l'onda d'urto di questo nuovo media, arrivato come uno tsunami al quale non si era preparati a far fronte.
Facendo un salto indietro nel tempo, diciamo di una quindicina di anni, ci si trovava di fronte ad una scelta quasi obbligata, ovvero acquistare gli album interi degli artisti preferiti, andando a spendere cifre non certo modeste per avere in cambio 4 o 5 tracce apprezzabili, sulle 12-14 di media che affollavano, forse inutilmente, l'album intero. Un mercato che ha pagato la scomparsa del disco singolo, vero protagonista del periodo d'oro della musica, in quel periodo fra gli anni '60 e '70 in cui era normale correre ad acquistare la canzone preferita sul piccolo 45 giri.
Il web, omettendo e non certo per numeri il fenomeno del download illegale, ha saputo riconsegnare nelle mani degli appassionati di musica il diritto di scelta, mettendo a disposizione degli utenti sia gli album interi che le tracce singole. Ad Apple, con il proprio AppStore, va riconosciuto l'indubbio merito di aver sbrogliato, almeno in parte, gli innumerevoli problemi nati con l'avvento del web per le case discografiche, mettendo a disposizione un catalogo molto ricco e, soprattutto, la possibilità di acquistare la singola traccia.
Nella giornata di ieri, ad esempio su Appleinsider, si è parlato di un nuovo progetto nei cantieri Apple, EMI, Sony, Warner e Universal, di fatto le principali major discografiche e l'azienda titolare dello shop on-line musicale di maggiore successo. Il progetto, indicato dal nome in codice Cocktail, ha l'ambizioso obiettivo di riportare in alto l'interesse per l'album intero, che sta vivendo una vera e propria crisi nera. Le vendite su AppStore, parlando di musica, sono quasi interamente dominate dalla traccia singola. Un problema per le major (delle quali però poco ci interessa, onestamente), un problema per gli appassionati e non, magari legati al passato da un briciolo di nostalgia.
Il progetto Cocktail si ripromette, in pratica, di far rivivere in formato digitale il vecchio "book", fornendo un valore aggiunto alle opere intere con fotografie, testi e informazioni di vario tipo. Qualcosa che si sta perdendo, insomma, e che potrebbe dare nuovo slancio ai progetti degli artisti non impegnati nella sola hit da spiaggia. Certo, si potrebbe obiettare che le major pagano adesso una certa avidità, avendo prodotto per anni dischi mediocri con pochissime tracce decenti, oppure che basterebbe dare più importanza al valore artistico a scapito della mera commerciabilità dei brani. Tutti discorsi legittimi, ma che esulano un po' dal discorso.
Settembre dovrebbe essere il mese in cui Cocktail arriverà sul mercato, verosimilmente fruibile anche al di fuori di iTunes con un proprio "ecosistema", proprio per fornire una differente percezione dell'opera intera. Si dice che si potranno ascoltare le tracce del disco e contemporaneamente leggere testi, guardare immagini leggere informazioni varie, un po' come accadeva qualche anno fa all'acquisto di un CD o un LP in vinile. Certo, non che adesso non si vendano più CD, sia chiaro; il web però sta indubbiamente tracciando una via, che rischia di far perdere molto del fascino legato alla musica. Cocktail la soluzione al problema? Probabilmente no, ma risulta almeno apprezzabile l'impegno.
14 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoLa soluzione al problema sarebbe impedire il proliferare di finti artisti che vengono lanciati sul mercato giusto per un tormentone
Vabbeh a parte ciò, c'è da dire che chi acquista su apple store mediamente è un utente non troppo appassionato che acquista successi pop da ascoltare sul bus tanto per rilassarsi un po', non si tratta certo del malato che passa la notte a cercare il significto di un opera nel suo complesso e magari va a relazionarla con gli altri eventuali lavori dell'artista in questione o, meglio, al contesto generale in cui è inserita
OTTIMO SE SI INVENTANO NUOVI SISTEMI DI DIFUSIONE
" Un problema per le major (delle quali però poco ci interessa, onestamente)"PAROLE SANTE! Le majors devono imparare ad innovare e si devono adeguare al nuovo mercato: i più giovani. Non possono più pretendere d'imporre lo stesso stile di vendita!
ben venga un nuovo stile di difusione dei albuom con vari opzioni, magari videoclip con karaokee per coinvolgere maggiormente l'utente.
Sicuramente fanno meglio a riunirsi per questo piutosto che per inventare nuovi metodi per "beccare" i clienti P2P.
Esattamente come accade con un cd/LP fisico, preciso.
e songbird & co. sono pure gratuiti, qua immagino che dovremo pagare un certo prezzo per questo "servizio"...
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