Videogiochi nel mondo: cosa accade in Venezuela e Iran

L'Assemblea nazionale venezuelana si prepara a notificare una legge che impedirà la commercializzazione di videogiochi violenti. In Iran, invece, si cercano soluzioni per esportare i prodotti videoludici locali.
di Rosario Grasso pubblicata il 31 Agosto 2009, alle 08:21 nel canale UncategorizedI videogiochi sono ormai un fenomeno culturale che inizia a coinvolgere anche i paesi in via di sviluppo. Sebbene la quasi totalità del mercato internazionale sia ancora limitata a Nord America, Europa e Giappone, nazioni come Venezuela e Iran iniziano ad avere importanti mercati interni, e si muovono anche nello sviluppo di nuovi prodotti destinati all'esportazione.
In Venezuela si sta cercando di limitare la commercializzazione dei prodotti violenti, con particolare riferimento, come al solito, ai giochi della serie Grand Theft Auto. L'assemblea nazionale ha approvato una proposta di legge che vieta la commercializzazione dei videogiochi violenti e di giocattoli a forma di pistole. Per diventare legge, la proposta deve superare una seconda votazione dell'assemblea che si terrà in data ancora da definire.
Il Venezuela è uno stato in cui la gestione della criminalità è controversa e in cui ogni settimana si registrano dozzine di omicidi nella sola capitale Caracas. Da quando l'attuale governo si è impossessato del potere, i media contrari al presidente Chavez contano circa 100 mila omicidi di esponenti dell'opposizione al presidente.
In Iran, invece, l'obiettivo è commercializzare all'estero i prodotti videoludici sviluppati internamente. Si parla non solo di vendere nelle altre nazioni del Medio Oriente, ma anche in Europa. Durante il GamesCom, svoltosi la scorsa settimana a Colonia, i membri dell'Iran National Foundation of Computer Games hanno promosso diverse iniziative per dare sostegno alla causa.
La produzione videoludica iraniana ha bisogno di nuovi finanziamenti, anche alla luce delle sanzioni imposte dagli Stati Uniti sulle esportazioni. Il clima politico teso tra Iran e Stati Uniti, inoltre, costituisce un altro motivo di frizione per l'espansione del mercato dei videogiochi iraniano, soprattutto su suolo americano.
67 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSperiamo che il petrolio finisca presto va...
no infatti in iran c'è proprio una bellissima democrazia.....vedi i fatti del dopo elezioni.....
credo fosse ironico....
ah no?
in effetti hanno grande libertà di parola e di pensiero... si si
Speriamo che il petrolio finisca presto va..."
Come non quotare!
Ciao!
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