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#1 |
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Haiti:verso le elezioni tra tensionie incertezze
HAITI 16/11/2005 20.17
VERSO LE ELEZIONI, TRA TENSIONI E INCERTEZZE L’ultimo focolaio di tensione risale a ieri: una pattuglia della missione Onu-Minustah è stata attaccata da ‘banditi’ nel quartiere di Cité militaire nella capitale Port-au-Prince; secondo i ‘caschi blu’, quattro aggressori sono rimasti uccisi e una ventina di persone sono finite agli arresti. L’episodio è considerato sintomatico dell’insicurezza e della confusione che ancora regnano nella parte occidentale dell’isola di Hispaniola che si prepara tra mille difficoltà alle prime elezioni del dopo-Aristide, l’ex-presidente costretto a lasciare il potere nel febbraio 2004. Inizialmente previsto il 20 novembre e rinviato già quattro volte l’appuntamento alle urne non ha ancora una data certa: problemi logistici – le schede elettorali non sarebbero ancora pronte – e dubbi sulla reale possibilità di andare al voto (forse il 18 o il 25 dicembre) hanno attirato le critiche degli aventi diritto e dei candidati sull’operato del Consiglio elettorale provvisorio (Cep). Nel frattempo la violenza nella capitale, seppure diminuita nelle ultime settimane, non è ancora sotto controllo: continuerebbero infatti i sequestri, soprattutto a scopo di estorsione, come ha comunicato il capo della polizia Mario Andrésol riferendo a una radio locale del rapimento di non meglio precisati ostaggi avvenuto al largo delle coste haitiane. Secondo la stampa locale, inoltre, due camion carichi di aiuti alimentari, appartenenti al Programma alimentare dell’Onu e alla ong ‘Yelé Haiti’, sono stati assaltati e saccheggiati a Cité Soleil, una delle ‘bidonville’ più pericolose della capitale. Intanto il ‘caso Aristide’ starebbe generando polemiche in Sudafrica, Paese in cui l’ex-capo di Stato risiede ormai da tempo. ‘Alleanza democratica’, partito dell’opposizione, ha protestato per gli alti costi dell’alloggio dove risiedono Aristide, sua moglie e i figli, che costerebbero allo Stato, e dunque ai contribuenti, una cifra pari a 5.321 dollari al mese. Rispondendo a un’interrogazione parlamentare, il governo di Pretoria ha finora negato di aver ricevuto una richiesta di estradizione dalle autorità di Port-au-Prince che hanno denunciato presso un tribunale statunitense l’ex-presidente per frode milionaria e narcotraffico.(Misna)
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#2 |
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Città: Milano Tokyo , purtroppo Utente con le palle fracassate
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interessantissimo,non si puo' mettere in rilievo?
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Kotoshi mo yoroshiku onegai-itashimasu |
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#3 | |
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#4 |
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HAITI 23/11/2005 15.57
VIOLENZA E INCERTEZZA: SI ALLONTANA DATA ELEZIONI Il ‘Conseil électoral provisoire'(Cep) ha rinviato l’attesa pubblicazione dei calendari delle elezioni presidenziali, legislative e amministrative. Sarebbero state difficoltà tecniche e finanziarie a impedire al Cep di fissare le date delle consultazioni popolari, secondo Max Mathurin, presidente del Consiglio elettorale, che ha anche sottolineato come il Paese non sia ancora strutturalmente pronto a recarsi alle urne. Il susseguirsi di pressioni e voci sulle possibili date, ha aggiunto Mathurin, tendono solo a rendere ancora più rovente il clima pre-elettorale, soprattutto nella capitale, dove negli ultimi giorni si sono moltiplicati gli scontri a fuoco tra bande e tra gruppi armati e soldati della Minustah, la Missione delle Nazioni Unite per la stabilizzazione di Haiti. A proposito di previsioni, secondo indiscrezioni emerse al termine della riunione del Cep le elezioni presidenziali potrebbero svolgersi non più in dicembre ma il 6 febbraio 2006 e l’investitura del nuovo capo dello Stato potrebbe essere celebrata due mesi dopo, il 6 aprile.
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#5 |
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HAITI 30/12/2005 18.35
SEQUESTRATI TRE DIPENDENTI OSA, SEMPRE PIÙ PROBABILE RINVIO ELEZIONI Tre tecnici dell’Organizzazione degli Stati americani (Osa), un peruviano, un guatemalteco e un haitiano, sono stati sequestrati a Port-au-Prince da uomini non identificati: lo ha riferito il direttore della polizia giudiziaria Michael Lucius, precisando che i tre ostaggi si trovavano a bordo della loro auto, a pochi chilometri da Cité Soleil, la più grande bidonville della capitale di fatto controllata da bande armate e dove normalmente vengono trattenute le vittime di rapimenti, quasi sempre a scopo di estorsione. I tecnici dell’Osa erano impegnati nella preparazione delle prossime elezioni generali, le prime dopo il rovesciamento del presidente Jean-Bertrand Aristide nel febbraio 2004, fissate sulla carta il prossimo 8 gennaio. Dopo quattro rinvii – era previste inizialmente il 13 novembre scorso – la chiamata alle urne rischia un ulteriore rinvio: “Non siamo in condizioni di garantire elezioni oneste e credibili” ha ammesso oggi Pierre Rochard, responsabile della registrazione degli aventi diritto al voto del Consiglio elettorale provvisorio (Cep). Sebbene non ci siano ancora conferme né sia stata ancora formulata un’ipotesi sull’eventuale nuova data, sia il presidente Boniface Alexander che il primo ministro Gerard Latortue hanno chiesto al Cep di “stabilire un calendario più realista” di fronte alla preoccupazione degli osservatori stranieri incaricati di monitorare il processo elettorale.
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#6 |
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HAITI 5/1/2006 18.25
RINVIO ELEZIONI, RIUNIONE URGENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA Dopo l’ennesimo rinvio delle elezioni presidenziali - il terzo in pochi mesi - deciso dal governo provvisorio haitiano domenica scorsa, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite si riunirà domani per studiare la situazione di Haiti, dove la grave crisi dura ormai dal febbraio 2004. Annunciata come “una riunione d’emergenza” dall’ambasciatore della Tanzania e presidente di turno del Consiglio per il mese di gennaio, Augustine Mahiga, nella riunione verrà discusso un rapporto sullo stato interno del Paese. Per il momento il governo di Port-au-Prince non ha reso noto quando i cittadini potrebbero essere chiamati alle urne ma l’Onu è molto preoccupata per la situazione haitiana, considerando anche i costi economici notevoli della presenza della Missione di stabilizzazione delle Nazioni Unite (Minustah). Intanto la stessa Minustah ha rilasciato l’ex-senatore Dany Toussaint, il candidato alla presidenza della Repubblica arrestato lo scorso 2 gennaio nei pressi della località settentrionale di Cap-Haitien, dove si era recato per un comizio ma era stato fermato dai ‘caschi blu’ cileni perché in possesso di due armi prive di permesso.
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#7 |
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HAITI 7/1/2006 10.14
ONU, OSA E COMUNITÀ SUDAMERICANA IMPONGONO ELEZIONI ENTRO 7 FEBBRAIO Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, l’Organizzazione degli Stati americani (Osa) e la Comunità sudamericana delle nazioni hanno espresso ieri preoccupazione per il nuovo rinvio delle elezioni presidenziali haitiane, inizialmente previste per domani, e hanno chiesto la rapida convocazione dei cittadini alle urne, fissando come data massima il prossimo 7 febbraio, giorno indicato in passato dal governo provvisorio di Port-au-Prince per lasciare l’incarico e cedere il potere al nuovo esecutivo. “La realizzazione delle elezioni è una tappa fondamentale verso la restaurazione della democrazia e della stabilità a Haiti” si legge in una nota diramata dal Consiglio di sicurezza dell’Onu dopo la riunione “urgente” svoltasi ieri sul tema al Palazzo di vetro di New York. Nella sua dichiarazione, il Consiglio “invita fermamente le autorità di Haiti ad annunciare rapidamente nuove e definitive date per le elezioni, fissando il primo turno (delle presidenziali) entro e non oltre il 7 febbraio” prossimo. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il Consiglio permanente dell’Osa, che al termine di una riunione a porte chiuse svoltasi nella sede di Washington ha chiesto al governo e alle autorità elettorali haitiane attraverso il segretario generale, il cileno José Miguel Insulza, di “fissare immediatamente una data definitiva per la realizzazione delle elezioni, che devono tenersi da qui al 7 febbraio”. Dopo aver condannato gli atti di violenza che attentano contro il processo elettorale a Haiti, la Comunità sudamericana delle nazioni (costituita nel dicembre 2004 da Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Ecuador, Guayana, Paraguay, Perú, Suriname, Uruguay e Venezuela) ha chiesto alle autorità haitiane di appoggiare “gli sforzi della comunità internazionale, condotti dall’Onu e dall’Osa, per la realizzazione delle elezioni”. Da circa un anno e mezzo è operativa a Haiti la Minustah (Missione dell’Onu per la stabilizzazione di Haiti), cui prende parte il personale militare e civile di Spagna, Argentina, Benin, Bolivia, Canada, Cile, Croazia, Ecuador, Francia, Guatemala, Giordania, Marocco, Nepal, Paraguay, Perú, Filippine, Sri Lanka, Stati Uniti e Uruguay; nonostante l’impegno internazionale, tuttavia, le autorità non riescono a venire a capo della violenza sociale e dello stato d’anarchia sia nella capitale Port-au-Prince sia nelle province più periferiche.
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