Meta spinge sull'indipendenza da NVIDIA: la startup Rivos e RISC-V le daranno una mano?

Secondo indiscrezioni riportate da Bloomberg, Meta avrebbe acquisito la startup Rivos Inc., specializzata nello sviluppo CPU RISC-V custom con acceleratori GPGPU integrati. L'operazione rientra nella strategia di Mark Zuckerberg volta a rafforzare le capacità interne di progettazione di semiconduttori e a limitare l'utilizzo delle costose GPU NVIDIA.

Rivos ha raggiunto una valutazione di circa 2 miliardi di dollari nell'ultimo round di finanziamenti e, secondo le indiscrezioni, il prezzo dell'acquisizione potrebbe collocarsi tra le nove e le dieci cifre. Non è chiaro se Meta intenda integrare completamente Rivos nella propria squadra o mantenere la startup con una certa autonomia.

L'impegno deciso di Meta su RISC-V potrebbe dare all'architettura open source quell'impulso necessario per favorirne la diffusione in nuovi settori, laddove oggi è perlopiù legata al settore IoT e a quello dei microcontrollori.

Meta lavora già da tempo su chip proprietari, come il Meta Training and Inference Accelerator (MTIA), sviluppato insieme a Broadcom. Del chip si vocifera l'arrivo di una nuova versione basata probabilmente su RISC-V e prodotta da TSMC.

Dopo un primo tape-out avvenuto lo scorso marzo, la nuova versione di MTIA sarebbe già in fase di test limitati nei datacenter Meta, in abbinamento alle GPU NVIDIA. Tuttavia, secondo fonti interne, i progressi non starebbero rispettando le tempistiche auspicate dal CEO, che avrebbe spinto per acquisizioni mirate a velocizzare lo sviluppo.

L'acquisizione di Rivos si inserisce in un contesto in cui Meta deve fronteggiare rivali come Google e OpenAI, anch'essi impegnati nello sviluppo di soluzioni hardware e software proprietarie per l'AI. Zuckerberg mira alla cosiddetta "superintelligenza personale", ovvero modelli capaci di eseguire compiti al livello - o oltre - delle capacità umane.

Rivos è salita agli onori della cronaca anche per una controversia legale con Apple: nel 2022, l'azienda di Cupertino accusò la startup di aver sottratto segreti industriali tramite l'assunzione di diversi ex-ingegneri. La disputa si è chiusa con un accordo extragiudiziale nel 2024.