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#41 |
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Senior Member
Iscritto dal: Oct 2006
Città: Under a table.
Messaggi: 848
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direttamente da piratebay:
Fascist state censors Pirate Bay We're quite used to fascist countries not allowing freedom of speech. A lot of smaller nations that have dictators decide to block our site since we can help spread information that could be harmful to the dictators. This time it's Italy. They suffer from a really bad background as one of the IFPIs was formed in Italy during the fascist years and now they have a fascist leader in the country, Silvio Berlusconi. Berlusconi is also the most powerful person in Italian media owning a lot of companies that compete with The Pirate Bay and he would like to stay that way - so one of his lackeys, Giancarlo Mancusi, ordered a shutdown of our domain name and IP in Italy to make it hard to not support Berlusconis empire. We have had fights previously in Italy, recently with our successful art installation where we had to storm Fortezza in order to get our art done. And as usual, we won. We will also win this time. We have already changed IP for the website - that makes it work for half the ISPs again. And we want you all to inform your italian friends to switch their DNS to OpenDNS so they can bypass their ISPs filters. This will also let them bypass the other filters installed by the Italian government, as a bonus. And for the meanwhile - http://labaia.org works (La Baia means The Bay in Italian). And please, everybody should also contact their ISP and tell them that this is not OK and that the ISPs should appeal. We don't want a censored internet! And the war starts here... Posted 08-10 00:25 von s23m raggiungibile solo attraverso TOR per adesso. |
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#42 |
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Senior Member
Iscritto dal: Oct 2006
Città: Under a table.
Messaggi: 848
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doppio post sorry
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#43 |
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Junior Member
Iscritto dal: May 2008
Messaggi: 3
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Per la cronaca non va neanche labaia......
Il decreto del giudice che ha bloccato l'accesso al sito infatti e' a dir poco allucinante. Gli ISP non devono solo bloccare tramite DNS il sito The pirathe bay ma anche filtrare i suoi IP e ultimo ma non meno importante ogni suo mirror presente E FUTURO Stiamo arrivando al processo alle intenzioni bello e' buono. Se pirathe bay ad esempio volesse fare un blog per spiegare agli italiani cosa e' successo non potrebbe perche' in base al decreto dovrebbe esserne inibito l'accesso dall'italia. Come si fa a segnalare quello che sta accadendo alla comunita europea e almeno al garante per le comunicazioni che anche se ci spero poco dovrebbe essere imparziale. |
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#44 |
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Senior Member
Iscritto dal: Oct 2006
Città: Under a table.
Messaggi: 848
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Usate TOR
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#45 |
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Senior Member
Iscritto dal: Aug 2001
Città: Roma
Messaggi: 3783
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Ecco, questo mi pare ancora più grave...
Tutto sta a vedere cosa c'è di vero..
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#46 |
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Senior Member
Iscritto dal: May 2006
Città: Provincia di PISA
Messaggi: 525
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Ma sono tutti scemi???
Ma pensa te...che coraggio che hanno questi sfruttattori!!! In italia ci sono migliaia e migliaia di giovani artisti davvero bravi che non riusciranno mai a farsi conoscere perchè questi maledetti si sono messi a capo della musica e ne controllano il mercato imponendo i prezzi di CD e DVD. in questo modo costringono anche produttori indipendenti con piccoli budget a morire ancora prima di essersi fatti conoscere distruggendo il mercato musicale....e alla fine della fiera vengono a dire che il P2P ha distrutto le vendite della musica in italia con notevoli problemi per le case discografiche che non riescono più a produrre i giovani emergenti. Mi fanno davvero ridere le @@ Io non ho mai sentito dire di nessuno che facendo P2P si è arrichito accumulando soldi che dovevano andare in mano alle case discografiche. Io al massimo so di persone, me compreso, che con i soldi risparmiati per quei pochi CD che non ho comperato ma scaricato, li ho spesi in qualcos'altro e quindi sono finiti nelle mani di qualche altro produttore di certo non hanno arricchito chi ha scaricato. Se il P2P verrà fermato i soldi torneranno alle case produttrici ma ci sarà qualcun'altro che guadagnerà di meno. Ma le case produttrici italiane ad esempio, hanno mai fatto qualcosa a favore dell'aumento degli stipendi degli operai italiani che guadagnano 1000 euro al mese??? Magari nella speranza che non gli scarichino più i loro prodotti coperti da diritto d'autore da internet e invece li comprino con quella bella confezione che fanno pagare sempre più di 10 euro????? Non mi pare....e quindi cosa vogliono comunicare con questa loro lamentela.....che il loro lavoro è più difficile??? che il loro lavoro vale di più??? Che sono stati più furbi??? Pensano tutti a se stessi facendo finta di pensare agli altri. Chi produce qualcosa non lo fa mai per gli altri, ma solo con l'intento di gudagnare di più e questo non lo può negare nessuno tantomeno le grandi aziende. Personalmente penso che se il P2P ha i suoi lati illegali anche tutti gli altri li hanno e prima di condannare qualcuno farebbero bene a mettere a posto le loro illegalità...ma si sà l'erba del vicino è sempre più verde, nel bene e nel male. Io ho già iniziato a confessare di fare P2P al mio parroco....loro...hanno iniziato a confessare i loro veri peccati??? Pace e Bene Tutti |
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#47 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Aug 2001
Città: Roma
Messaggi: 3783
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OK, non sono giustificato, commetto sempre un illecito, ma certo non compro meno CD di quanti non ne avrei comprati se non esistesse il p2p...
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#48 |
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Senior Member
Iscritto dal: May 2006
Città: Provincia di PISA
Messaggi: 525
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Stessa cosa per me. La musica che amo davvero me la compro perchè a me piace avere l'originale del gruppo o dei cantanti che davvero mi entusiasmano quando li ascolto. Mi emoziona togliere il cellofan che ricopre la custodia per poi poterla aprire e gustarmi il booklet interno con le foto e le canzoni e infine godermi in auto o allo stereo di casa l'emozione delle nuove canzoni, da solo a tutto volume. Che me frega di perdere del tempo a scaricare una cosa che prima o poi comprerò per forza spinto dall'affezione che ho per il cantante o il gruppo.
Se un artista ha tre canzoni che mi piacciono è facile che le prenda da internet, ma visto che si stanno comportando da bastardi facendoci passare come quelli che rovinano la musica, non lo stò più facendo da molto tempo e quando posso me le registro da MTV con il mio archos in DIVX con audio PCM e poi col PC mi faccio l'MP3 che alla fine ha la stessa qualità dell'MP3 fatto da CD. Ammetto che prima mi capitava di avere anche una quantità di musica presa da internet che ascoltavo per curiosità, ma che poi in realtà non mi attizzava più di tanto, ora ho solo quella che mi piace davvero e che evito di scaricare da internet quanto più possibile. Continuo a pensare che umanità e commercio non vanno d'accordo. l'entità azienda costringe le singole persone che ne fanno parte a perdere per forza la loro umanità in misura proporzionale al loro stipendio e ai vantaggi che derivano dalla loro posizione all'interno dell'azienda. Spesso non conta come e quanto lavori, l'importante è avere una facciata che ti faccia una buona pubblicità e a quel punto puoi anche grattarti le @@ che sarai sempre ai vertici positivi. Questo lo sanno tutti quelli che lavorano e quasi tutti sfruttano questo metodo ogni giorno fino a che il loro "lavorare" vale di più di chi veramente lavora con semplicità e onestà. Ma state tranquilli che se c'è qualcosa che non va, più sono onesti e semplici tanto più si troveranno nella cacca grazie alla buona pubblicità di tutti gli altri. E' la stessa cosa che a torto o ragione stanno facendo le major discografiche nei confronti del P2P usando come arma il diritto d'autore. Io vorrei che il diritto d'autore fosse usato per garantire all'artista la proprietà dell'invenzione musicale o quello che è, e che non fosse usato invece per dimostrare che tutti gli altri sono dei criminali. Stanno iniziando a peccare di abuso di potere e questo farà molto male alla fine e probabilmente alle persone sbagliate....come sempre!!!! Tutte brave persone.......Però.... Non sono un santo, ma neanche un demone e non vorrò mai essere ne l'uno ne l'altro. Ultima modifica di tavolone : 20-08-2008 alle 01:44. |
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#49 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jun 2006
Città: Perfection
Messaggi: 4513
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Ho letto in un blog che basta aggiungere queste due righe al file hosts presente
nella cartella: D:\WINDOWS\system32\drivers\etc 83.140.33.40 thepiratebay.org 83.140.176.200 thepiratebay.org Ed effettivamente funziona... P.S. Il file in questione dovete aprirlo con il blocco note! Cmq è una vergogna! Italia di mer.. |
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#50 |
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Utente sospeso
Iscritto dal: May 2006
Messaggi: 1779
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#51 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jun 2006
Città: Perfection
Messaggi: 4513
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A me funziona. Dopo avere fatto la modifica devi riavviare il broser, chiudendo tutte le finestre.
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#52 |
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Senior Member
Iscritto dal: Aug 2006
Città: Torino
Messaggi: 1217
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sabato 16 agosto 2008
ThePirateBay: gli IP degli italiani consegnati alle lobbies L'Italia si sta avvicinando pericolosamente alla Cina, e questa volta non è un modo di dire. http://it.youtube.com/watch?v=5auecRjoZGw ThePirateBay, il motore di ricerca peer to peer specializzato in file torrent, è stato sequestrato. Un sequestro preventivo, cioè eseguito prima di qualsiasi processo, disposto dal Gip di Bergamo su denuncia della FIMI (la Federazione dell'Industria Musicale Italiana). E' la prima volta che questo accade, ed è l'oscuramento più imponente mai operato su un sito web, non solo in Italia ma in tutta Europa. In quanto a censura, non ci sta dietro nessuno! Non solo: è stato disposto agli internet providers di oscurare qualsiasi altro nome di dominio presente o futuro facente capo al sito svedese. E' come se qualcuno vi sequestrasse un computer, e disponesse anche il sequestro di tutti i computer che avrete la disavventura di comprare domani e sempre, in maniera preventiva. E prima di qualsiasi processo. I precog di Minority Report sono al lavoro: stanno sognando a pieno ritmo. Ma non è tutto! Gli italiani, siano essi utenti o semplici curiosi, capitati sul sito volontariamente o in maniera accidentale, vengono rediretti su una pagina che informa del sequestro. Ma la pagina, che risponde all'indirizzo IP 217.144.82.26, non risiede in Italia, bensì all'estero: in UK. A gestirla è pro-music.org, cioè la coalizione dei discografici per la tutela dei Marchi. Pro-Music può così avere accesso a tutti gli indirizzi ip dei visitatori ed usarli a suo piacimento per risalire alla loro identità. In pratica, è come se l'Italia stesse indirettamente consegnando alle lobbies dedite a fare causa ai privati i nomi e cognomi di chiunque capiti, volontariamente o meno, su ThePirateBay. E lo sta facendo in barba a qualsiasi normativa vigente. Ne rimarrà uno solo Domenica 24 Agosto 2008 alle 23:56 Pubblicato da Daniele Mentre la FIMI si offende e minaccia, disordinatamente, azioni legali contro chi ritiene/afferma che l’industria dell’intrattenimento abbia responsabiità nel redirect delle connessioni verso The Pirate Bay, molte verità vengono a galla. E non sono bellissime per i discografici. Poi, visto che, nei commenti ad un post precedente, Enzo Mazza mi ha dato un po’ del “leggerino” (per così dire) nell’accusare i discografici (cosa che non ho mai fatto) c’è qualche motivo in più per chiarire le cose (giudicate voi se un pur titolato manager con questo profilo Linkedin o queste altre credenziali può seriamente opinare la mia professione, le mie considerazioni giuridiche). Diciamo, tornando al punto, che gli “indiziati” (ma, poi, vedremo di cosa) possono essere cinque, distinti (parto dal PM che, denunce-querele e indagini a parte, origina sicuramente il tutto): - il PM che ha richiesto il sequestro; - il GIP di Bergamo; - la GdF che ha curato le indagini e, soprattutto, ha eseguito il sequestro; - gli ISP che, tecnicamente, hanno operato il redirect; - i titolari del server su cui le connessioni sono ridirezionate e che contiene l’avviso di sequestro (il cd. “pecettone”). Escludiamo subito i primi due soggetti. Non per piaggeria o servilismo (non condivido una sola parola di quello che hanno scritto, peraltro in tandem malgrado un primo rigetto, ma sono critiche giuridiche che staranno altrove), quanto perché decreto e richiesta (quest’ultima sostanzialmente identica al primo) non contengono una sola parola in tal senso (e non poteva essere altrimenti, atteso che i magistrati, come il sottoscritto, non hanno determinate competenze tecniche). Parlano, molto semplicemente, di “inibizione all’accesso”. Che, se chiudi la porta di accesso ad un locale, non significa “deviare” forzatamente (e in modo non necessariamente trasparente) i visitatori verso un altro àmbito potenzialmente pericoloso e gestito da soggetti estranei all’Amministrazione della Giustizia, anzi potenzialmente interessati a determinati esiti. Inibire significa soltanto chiudere la porta. Punto. Tutto il resto è andare oltre. Qual è la differenza tra discrezionalità e arbitrio? Saltiamo agli ISP. Tutti sappiamo che gli operatori hanno, tecnicamente, provveduto in modo diverso. E al di là delle scelte tecniche, la cosa rimane piuttosto inquietante perché dette scelte sono troppo distanti tra loro per rientrare nell’alveo, appunto, delle differenti opzioni (tecniche). Emblematico è il caso di H3G che (verificato ancora questa sera) attua un redirect su un server riconducibile alle Major contenente una pagina di avviso apparentemente formata dalla GdF. Fastweb, in risposta a Gambirasio, dà qualche informazione aggiuntiva. Non completa, ma preziosa. Il provider parla di una “disposizione” (che, dove vige la lingua italiana, è sinonimo di “ordine”) ricevuta dalla Polizia Giudiziaria (nel caso concreto, la Finanza) di reindirizzare verso una pagina web (definita “di cortesia” - sic) da essa indicata. E, qui, penso che la cosa sia inequivoca anche se, come anticipato, nessuno ci dice quale sia la pagina (e il server). I 21, però, la stessa Polizia Giudiziaria ha cambiato ordine imponendo di deviare il tutto su un errore generico. Questo dice Fastweb. Cosa sta in mezzo tra le prime disposizioni e il contrordine? Molto verosimilmente la scoperta, da parte di Sunde e Flora, di un redirect anomalo e imbarazzante. Notizia che non si è fermata sulle pagine dei due blogger, ma che ha avuto vasta eco su tutto il Web. Se non avesse meritato tale evidenza come sarebbero andate le cose? E per quanto tempo? In mezzo, per la verità, sta anche un altro accadimento. Sconosciuto ai più perché di minore diffusione. L’Eco di Bergamo ha pubblicato, su Web, la notizia del “sequestro” di TPB con la reazione della Baia. Altro, sulla versione online liberamente accessibile, non mi risulta. Carta, invece, canta. Edizione del 19 agosto 2008 (guarda caso, due giorni prima del contrordine menzionato da Fastweb), pag. 11 - Città. QUI trovate l’articolo (gentilmente fornito dal Partito Pirata - è a fondo pagina), a firma Fabio Conti. Di seguito ne espongo il succo. Scopo dell’articolo è, in primis, quello di riportare la “difesa” della GdF smentendo che ci sia una schedatura degli utenti (o una schedatura utilizzabile in giudizio, che è un’altra cosa). Ma le ammissioni sono immediate. La GdF ha “chiesto” a Ifpi di ospitare il comunicato del sequestro, ma “soltanto per una questione tecnica”. Perché, in un primo momento, la pagina doveva essere ospitata sul server FPM (Federazione contro la Pirateria Musicale, costola italiana di Ifpi, “figlia” di FIMI e, nel caso concreto, denunciate-querelante), ma siccome era stato oggetto di presunti attacchi, alla fine la richiesta è stata rivolta a Ifpi. Il che, per la verità, non sposta di molto il problema. Italiani o inglesi, piacerebbe sapere come sia saltata in mente quest’idea, volando bassi definibile almeno bizzarra, di ridirezionare le connessione rendendo possibile a privati (e basta la possibilità) tutta una serie di operazioni (non soltanto di raccolta) sui dati degli utenti (l’IP è un dato personale, se incrociabile - è pacifico). Dunque, scagionati i magistrati (ma, a mio parere, era già facilmente immaginabile sebbene un maggior controllo da parte loro sarebbe stato doveroso), preso atto che (altrettanto prevedibilmente) gli ISP hanno soltanto obbedito a un ordine (ma rimane il mistero del diverso comportamento di H3G) è inevitabile guardare alla GdF (che, senza un ordine specifico del GIP, anzi, andando oltre, ha chiesto - non ordinato il redirect) e ai discografici che hanno accettato di fare qualcosa di quanto meno anomalo, mai visto. Per la verità, ci mancano due documenti rilevanti. Prima di tutto, l’ordine di esecuzione del decreto di sequestro redatto dal PM (ma, di solito, si tratta di poche righe “formali”, da escludere che il PM abbia aggiunto qualcosa). Poi, dovrebbe esserci anche il verbale di esecuzione del sequestro, atto proprio della PG. Ma, viste le ammissioni proprio della GdF, non penso che possa stravolgere le posizioni di responsabilità. Sulla scorta di questi fatti obiettivi, FIMI ha ancora qualcosa da dire? Il Garante, grazie ad ALCEI, dirà qualcosa, ma sarebbe opportuno che anche la Magistratura si attivasse in qualche modo. Un’ultima cosa: io, come detto, non sono d’accordo con la tesi del PM poi accolta dal GIP. Ma si tratta di considerazioni giuridiche che, certamente, saranno formalmente esposte dagli ottimi Colleghi che sostengono la difesa Sunde. Di fatto, qualcuno è andato ben oltre il loro volere dei magistrati creando un serio pericolo per i cittadini. E, ora, i magistrati non possono far finta di nulla. Io, al posto loro, mi sarei arrabbiato, parecchio. TUTTI all'attacco della Pirate Bay, anche il Comitato Olimpico Internazionale. I responsabili dell'organizzazione dei Giochi di Pechino hanno inviato una lettera ufficiale al ministro della Giustizia svedese Beatrice Ask, chiedendole di prendere provvedimenti contro il celebre motore di ricerca di file torrent. I server del sito, in questi giorni al centro di una diatriba legale anche in Italia, si trovano infatti in Svezia. La lettera. Alla base della richiesta del Cio c'è la preoccupazione per la diffusione illegale di materiali coperti da copyright: in questo caso i video delle gare e delle cerimonie dei Giochi di Pechino, tra i file più scambiati attraverso i programmi "peer to peer". Secondo i dati di Torrent Freak, il video della cerimonia inaugurale dei Giochi Olimpici è stato lo show televisivo più scaricato da BitTorrent in tutto il 2008. Naturale quindi la preoccupazione del Cio, che ha fatto pagare a caro prezzo i diritti sulle Olimpiadi alle televisioni di tutte il mondo, vincolando non solo le dirette ma anche le successive riproposizioni in Dvd e Vhs. Il governo svedese. Un portavoce del ministero della Giustizia ha dichiarato che è intenzione del ministro prendere provvedimenti, senza però specificare le modalità dell'intervento. Non è la prima volta che qualcuno alza la voce contro Pirate Bay e, fino a questo momento, il governo e la magistratura svedesi non sono mai riusciti a impedire al sito di continuare ad operare e crescere. Intanto i fondatori di Pirate Bay, nel loro consueto stile provocatorio, hanno modificato il logo del sito, "dedicandolo" proprio alle Olimpiadi, una pratica che ricorda le analoghe iniziative di Google e Yahoo. Il tradizionale galeone con vela pirata adesso infilza l'omino simbolo dei giochi di Pechino, mentre i cannoni sparano contro i copyright che impediscono la libera distribuzione dei file sulle Olimpiadi; al posto della scritta Pirate Bay compare Beijing Bay. Cliccando sul logo si viene reindirizzati ad una pagina che elenca i principali file torrent con tema olimpico, primo tra tutti naturalmente quello della cerimonia di apertura, in alta risoluzione. In basso il motto "Give us the gold", che in qualche modo riguarda anche gli italiani. Si riferisce infatti alla protesta inscenata da Ara Abrahamian, medaglia di bronzo con polemica nella lotta greco romana e sconfitto in semifinale dall'azzurro Andrea Minguzzi. Il co-fondatore di Pirate Bay, Peter Sunde, per nulla preoccupato delle minacce governative, ha dichiarato a TorrentFreak: "Stavamo ignorando le Olimpiadi, ma adesso stiamo caricando i cannoni. Le nostre armi di 'distribuzione di massa' sono puntate su Pechino". commento personale: è scandaloso!!!! ci manca solo che diventiamo come la cina lottasserò contro le truffe online e le migliaia di siti veramente pericolosi invece che fare queste c****** staremmo tutti meglio.... per fortuna esiste opendns... è pieno di artisti emergenti che p0ubblicano la loro musica volontariamente su piratebay, oltre a essere un tracker eccezionale per demo-documentari televisivi americani ecc... evviva la libertà di espressione....
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AMD ATHLON 64 X2 [email protected] WATERCOOLED-removed IHS, XFX Geforce 8800GTS 320 Extreme Edition@bisomod Fatality 700/1650/2000, Mainboard ASROCK 939NF6G-VSTA , 2GB RAM Dual Channel DDR400@443mhz, Sound Blaster Audigy SE, 17" LCD Monitor, Thermaltake TOUGHPOWER 600W 48amps Ultima modifica di morfeus02 : 02-09-2008 alle 01:25. |
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#53 |
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Senior Member
Iscritto dal: Apr 2000
Città: Lago Maggiore
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the pirate bay va benissimo se si usano contemporaneamente un proxy e openDNS.
Server DNS: 208.67.222.222, 67.138.54.100 Come proxy occorre JAP Non c' è bisongo di attivare la criptazione o i server proxy a cascata. Si va come un ISN/56k ma si carica e trova cio che si vuole
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«(Le leggi sono moltissime quando lo Stato è corrottissimo)», Tacito A domande stupide è difficile dare riposte intelligenti. A domande intelligenti è difficile dare risposte. |
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#54 | |
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#55 |
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Senior Member
Iscritto dal: Apr 2000
Città: Lago Maggiore
Messaggi: 690
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Penso che questa non completo oscuramento da parte di alcuni ISP sia una scelta fatta da qualche amministatore dei server. Probabilmente un mezzo rifiuto verso un azione che ritengono anti democratica che sa invece molto di regime. ( difatti solo Cina, Iran e pochi altri attuano questi tipi di oscuramento)
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«(Le leggi sono moltissime quando lo Stato è corrottissimo)», Tacito A domande stupide è difficile dare riposte intelligenti. A domande intelligenti è difficile dare risposte. |
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