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Old 03-07-2008, 20:47   #41
MesserWolf
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sì, però il costo mensile negli altri paesi dove l'hanno messo?

no, non siamo in europa, in europa hanno imprenditori seri
non hai capit l'immagine mi sa ...
L'idea è ... a pari costo per l'azienda , cosa arriva nelle tasche dell'impiegato nei diversi paesi
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"It's so much easier to suggest solutions when you don't know too much about the problem." - Malcolm Forbes
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Old 03-07-2008, 20:57   #42
wildsliver
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non hai capit l'immagine mi sa ...
L'idea è ... a pari costo per l'azienda , cosa arriva nelle tasche dell'impiegato nei diversi paesi
il problema è che siamo indietro anche rispetto a paesi a tassazione elevata come germania e francia
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Old 03-07-2008, 21:06   #43
Ser21
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Non la facevo così sta Mercegaglia. Si sta rivelando piuttosto becera.
Una delusione totale.
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Old 04-07-2008, 09:32   #44
harbinger
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questo è per l'operaio , ma se guardiamo gli stipendi per i neolaureati la cosa va molto peggio ...
Sarò rimbambito perché sono al secondo scritto degli Esami di Stato ma il calcolo fatto pare errato: non tiene conto degli effetti fiscali a carico dell'azienda (deducibilità IRES del costo del dipendente e cuneo fiscale IRAP). Sarei curioso di vedere codesto calcolo rifatto per ogni paese, considerate le imposte - e relative deduzioni - a carico azienda. Temo si scoprirebbe che in Italia i lavoratori non costano così follemente di più come si tenta di far credere.

Aggiungo che bisognerebbe spiegare come viene calcolato il costo mensile: è compreso il rateo tredicesima (ovvero 13 e 14a se del caso), ROL e ferie? E' compreso il rateo INAIL? Oppure è l'esborso mensile non standardizzato e riferito a un'ipotetica media?
Poi, gli altri paesi considerati (non li conosco tutti) hanno menislità aggiuntive come in Italia? Il livello dell'imposizione previdenziale è pari o non sono consideati versamenti obbligatori in fondi privati.

I calcoli netto-lordo, i lordo-netto e i costo-aziendale che tanto vanno di moda, e sui quali ho costruito un pezzettino di carriera ai bei tempi che furono ( ), sono complicati e talvolta farciti di errori concettuali molto difficili da scoprire. Invito alla cautela davanti a roboanti proclami, soprattutto in quelli di parte.


Commento: il costo del lavoro in Italia è certamente più alto che in molti altri posti ma è profondamente sbagliato considerare la sola imposizione fiscale/previdenziale come principale responsabile dello scarno netto percepito. Bisognerebbe parlare di:
- scarso valore aggiunto delle imprese (es. se fai concorrenza alla manifattura vietnamita sei un aspirante fallito);
- pessima innovazione di processo (e scarsa di prodotto), direttamente ricollegabile al primo punto;
- orrido sistema finanziario con aziende follemente sottocapitalizzate, anche questo parzialmente riconducibile al primo punto;
- sfibrante apparato burocratico, più adatto a punire gli onesti e ignorare i disonesti;
- debilitante complesso normativo nel quale ogni governo vuole aggiungere proprie leggi, alla moda delle grida manzoniane, che tanto promettevano e nulla risolvevano. Togliere, non mettere.

Quasi tutti i fattori sopra riportati sono ascrivibili a scarse o nulle capacità imprenditoriali. E' inutile che Confindustria pianga miseria se prima non migliora la qualità dei propri iscritti. Tanti anni fa mi hanno insegnato che prima si guarda il proprio orticello, poi quello degli altri.


Nota di servizio: pur trovando il mio profitto lavorando con gli imprenditori italiani, non nutro grande stima per diversi di loro. La maggior parte non ha capacità e umiltà per affrontare un mercato estremamente competitivo e nel quale conta tantissimo sapersi adattare nel più breve tempo possibile (o, addirittura, anticiparlo). Non biasimo quelli che, raggiunto un discreto benessere, si fermano ma detesto quelli che depauperano il patrimonio delle proprie aziende per comprarsi gli orpelli più ridicoli e costosi, salvo poi piangere miseria quando devono pagare operai/impegati, imposte e contributi; quelli che comprano la mega villa con piscina+porsche e poi non sanno come finanziare la crescita dell'azienda; quelli che pretendono di essere più furbi di tutti e poi ti tornano davanti dopo aver firmato uno swap con un sottostante di dieci milioni, lamentandosi che all'inizio conveniva e che la banca li sta truffando (col cavolo! Non sei mia nonna ottantacinquenne ma un imprenditore. Se non sai, chiedi prima di firmare).
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Old 05-07-2008, 18:15   #45
Sawato Onizuka
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sì, però il costo mensile negli altri paesi dove l'hanno messo?
bellissima l'idea di riportare SOLO gli esempi lampanti di tassazioni per le imprese più agevolate delle nostre ... e grazie che poi possono aumentare le buste paga ..... anche se io propongo più per scambiare gli imprenditori
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Old 06-07-2008, 08:15   #46
Sinclair63
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....c'è ancora un volano monetario della generazione precedente che sta girando per inerzia ma che attualmente impedisce anche reazioni rabbiose di chi non ha nemmeno l'intelligenza di comprendere che lo stanno prendendo per il culo e lo capirebbe solo provando realmente a stare in bolletta



Perfetto fabio, hai analizzato PERFETTAMENTE la situazione attuale, si va avanti per inerzia, "scroccando" da genitori e nonni, ma fino a quando??
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Old 08-07-2008, 15:30   #47
Mailandre
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Salari: Sacconi, si' a "complicita' tra capitale e lavoro"

"L'unico calore che dovremo mettere nel prossimo autunno è una complicità nel rapporto tra capitale e lavoro". Lo ha affermato il ministro del lavoro, Maurizio Sacconi, durante il confronto con il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, sul palco dell'assemblea annuale degli Industriali di Parma.

"Non si può pensare di redistribuire ciò che non c'è - ha precisato il ministro - bisogna pensare a una stagione di complicità nazionale che è tutto il contrario della logica di chi ipotizza un autunno caldo".

Sacconi ha messo in guardia dalla "logica della scala mobile: se dovesse prevalere l'idea che il salario ha una funzione solidale, che è uno strumento distributivo a prescindere, spalmabile su tutti i lavori indipendentemente dalla produttività, e se peggio ancora parte la rincorsa prezzi-salari potremo addirittura moltiplicare il danno". Secondo Sacconi infatti "ci vuole poco a portare l'inflazione a 8 punti, è un circolo che abbiamo già vissuto".
http://www.milanofinanza.it/news/det...=TMFI&sez=news

P.s. Quindi se ho ben inteso , dire "complicità" significa cosa:?????!!
Non è che devo "prendelo nel culo" ancora,....nè!!???
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Old 08-07-2008, 21:28   #48
fabio80
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lo ripeto. legare produttività a salario? giusto, giustissimo. prendiamo il 22% in meno di un collega europeo, se diamo retta alla media del pollo ( in realtà molto meno)

quindi

dobbiamo spendere il 22% della ns giornata lavorativa a cazzeggiare.


easy
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Old 09-07-2008, 13:36   #49
Mailandre
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Inflazione, Draghi:
Salari rimasti fermi a 15 anni fa


ROMA, 9 LUGLIO 2008 (Apcom) - L'aumento dei prezzi erode il potere d'acquisto delle famiglie: le retribuzioni unitarie medie dei lavoratori dipendenti non sono molto al di sopra del livello di 15 anni fa. E' l'allarme lanciato dal governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, nel corso del suo intervento all'assemblea annuale dell'Abi. "Contrastando il rialzo dell'inflazione - sottolinea Draghi - si difende il reddito disponibile delle famiglie. L'aumento dei prezzi erode il potere d'acquisto, abbassa il valore reale della ricchezza finanziaria, contribuisce al rallentamento dei consumi e della crescita".
"Le retribuzioni unitarie medie dei lavoratori dipendenti, al netto di imposte e contributi e in termini reali, non sono oggi molto al di sopra del livello di quindici anni fa".


INFLAZIONE, I SEGNALI DI ALLARME SI STANNO INFITTENDO
Sull'inflazione "i segnali di allarme si stanno infittendo". Ad affermarlo il governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, nel corso del suo intervento all'Assemblea annuale dell'Abi. "In tutti i maggiori paesi - afferma il governatore - il tasso di inflazione è cresciuto.
Anche se l'inflazione 'di fondo', al netto dei prodotti energetici e alimentari, è più contenuta, i segnali di allarme si stanno infittendo".
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Old 09-07-2008, 17:42   #50
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SALARI: EPIFANI, VERO PROBLEMA PAESE E' REDISTRIBUZIONE

(AGI) - Roma, 9 lug. - "Mancava, nelle parole del governatore, il riferimento alle politiche fiscali e di redistribuzione del reddito per sostenere i consumi. E' questo il vero problema del paese": cosi', a margine dell'assemblea annuale dell'Abi, il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, ha commentato il discorso del governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi. "Il governo fino ad oggi ha pensato solo alla Robin tax - ha continuato Epifani - un intervento caritatevole ma che non porta aiuto". E sul discorso del ministro dell'Economia, il segretario della Cgil ha aggiunto: "Tremonti usa toni da profeta. Bisogna valutare il rapporto tra cio' che dice e cio' che fa e misurare cio' che fa e non cio' che dice".

http://finanza.repubblica.it/scripts...codnews=246510

proverbio:" fra il dire e il fare, c'è di mezzo il mare! "
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Old 10-07-2008, 10:59   #51
Mailandre
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BCE: CHIARI RISCHI INFLAZIONE, NO A INDICIZZAZIONE SALARI


Roma, 10 lug. (Adnkronos) - Oltre a petrolio e alimenti, la Bce segue con attenzione anche le fasi della contrattazione salariale e ''chiede che siano evitate forme di indicizzazione'' delle retribuzioni nominali ai prezzi al consumo, per evitare ''uno choc al rialzo sull'inflazione'', con ''ricadute negative sull'occupazione e sulla competitivita' nei paesi interessati''. E' quanto si legge nel bollettino mensile dell'istituto di Francoforte in cui si sottolinea che ''il Consiglio direttivo segue con particolare attenzione il processo di formazione dei prezzi e le trattative salariali all'interno dell'area dell'euro''. Rischi al rialzo, sottolinea la Bce, ''potrebbero inoltre scaturire da aumenti imprevisti delle imposte indirette e dei prezzi amministrati. E' quindi indispensabile assicurare che le aspettative di inflazione a medio-lungo termine restino saldamente ancorate su livelli in linea con la stabilita' dei prezzi. Bisogna accettare la variazione dei prezzi relativi e il connesso trasferimento di reddito dai paesi importatori di materie prime ai paesi esportatori, il che richiede un mutamento del comportamento di famiglie e imprese. Occorre pertanto evitare che il processo di formazione dei salari e dei prezzi risenta di effetti di secondo impatto generalizzati connessi al rincaro dei prodotti energetici e alimentari. Tutte le parti -conclude la Bce- coinvolte, nei settori sia pubblico che privato, devono mostrare senso di responsabilita' in merito''.
http://iltempo.ilsole24ore.com/adnkr...U5LnhtbCI7fQ==

Il senso di responsabilità .... è già !!! Ecco come andrà a finire.....
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Old 11-07-2008, 19:03   #52
fabio80
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BCE: CHIARI RISCHI INFLAZIONE, NO A INDICIZZAZIONE SALARI


Roma, 10 lug. (Adnkronos) - Oltre a petrolio e alimenti, la Bce segue con attenzione anche le fasi della contrattazione salariale e ''chiede che siano evitate forme di indicizzazione'' delle retribuzioni nominali ai prezzi al consumo, per evitare ''uno choc al rialzo sull'inflazione'', con ''ricadute negative sull'occupazione e sulla competitivita' nei paesi interessati''. E' quanto si legge nel bollettino mensile dell'istituto di Francoforte in cui si sottolinea che ''il Consiglio direttivo segue con particolare attenzione il processo di formazione dei prezzi e le trattative salariali all'interno dell'area dell'euro''. Rischi al rialzo, sottolinea la Bce, ''potrebbero inoltre scaturire da aumenti imprevisti delle imposte indirette e dei prezzi amministrati. E' quindi indispensabile assicurare che le aspettative di inflazione a medio-lungo termine restino saldamente ancorate su livelli in linea con la stabilita' dei prezzi. Bisogna accettare la variazione dei prezzi relativi e il connesso trasferimento di reddito dai paesi importatori di materie prime ai paesi esportatori, il che richiede un mutamento del comportamento di famiglie e imprese. Occorre pertanto evitare che il processo di formazione dei salari e dei prezzi risenta di effetti di secondo impatto generalizzati connessi al rincaro dei prodotti energetici e alimentari. Tutte le parti -conclude la Bce- coinvolte, nei settori sia pubblico che privato, devono mostrare senso di responsabilita' in merito''.
http://iltempo.ilsole24ore.com/adnkr...U5LnhtbCI7fQ==

Il senso di responsabilità .... è già !!! Ecco come andrà a finire.....
ci stanno dicendo che dobbiamo accettare di diventare poveri senza battere ciglio?

bwahahahahah

stan freschi
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Old 11-07-2008, 19:19   #53
cocis
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crisi ?? quale crisi ???

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IPhone, notte in coda per un melafonino

(11 luglio 2008)

ROMA - In fila dalle sei del pomeriggio per essere il primo, scoccata la mezzanotte, ad avere fra le mani l'agognato iPhone di Apple. È Ciro, 22 anni, impiegato in un call center del ministero della Pubblica istruzione, che nel centro Tim di piazza Colonna a Roma si è aggiudicato il tanto agognato Melafonino dell'azienda di Cupertino. «Scelgo l'iPhone perché è Apple - dice il ragazzo -. Ed Apple è uno stile di vita. Ma non è solo una questione estetica, l'iPhone è anche uno dei cellulari più avanzati che c'è al momento».

ROMA - Anche Roma è stata dunque contagiata dalla febbre iPhone, seppure in tono minore rispetto alle lunghissime file che che si sono create negli Stati Uniti davanti ai negozi di At&t. In uno dei centri capitolini Tim aperti in misura straordinaria da mezzanotte alle 5 i più impazienti si sono radunati solo a partire dal tardo pomeriggio, iniziando a distribuire numeri «fai da te» per segnare l'ordine d'arrivo degli acquirenti. Poco dopo la mezzanotte erano poco meno di centocinquanta. Essere sempre connessi a Internet, avere tra le mani un navigatore satellitare, sfoggiare un oggetto dal design moderno e accattivante. Così i fan Apple motivano la loro passione per l'iPhone. Ma quasi nessuno nasconde la delusione nei confronti dei piani tariffari approntati da Tim e Vodafone, gli operatori che in Italia hanno al momento l'accordo con Apple per la distribuzione dello smartphone. «Una vergogna - dice Tommaso, 25 anni, studente -. L'iPhone è un apparecchio pensato per essere sempre connessi, ma con questi prezzi è impossibile».

MILANO - Tutti in fila davanti ai rivenditori Tim e Vodafone anche a Milano per accaparrarsi i primi cellulari iPhone. In centro, sia in galleria Vittorio Emanuele che in piazza Duomo, i negozi di telefonia sono stati presi d'assalto con gruppi di persone in attesa sin dalla prima mattina. I più previdenti si sono recati già la scorsa notte nei negozi Tim, aperti straordinariamente anche a tarda ora, per impossessarsi dei primi modelli a partire dalla mezzanotte. Un ragazzo in attesa davanti al rivenditore spiega: «già dalla notte c'erano file di 2-300 metri e oltretutto non funzionavano i terminali, abbiamo quindi dovuto aspettare diverse ore».

fonte: corriere.it
http://www.corriere.it/scienze_e_tec...4f02aabc.shtml
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Old 11-07-2008, 19:52   #54
wildsliver
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al massimo è indice di sperequazione...
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Old 11-07-2008, 21:10   #55
Mailandre
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DI PIETRO: ECONOMIA A ROTOLI MA SI DEDICA SOLO A BERLUSCONI


Roma, 11 lug. - (Adnkronos) - Il Paese e' in ginocchio e il governo, invece di concentrarsi sulla crisi economica, si dedica solo ai problemi giudiziari del premier. Lo sottolinea il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro. "Vi confesso -scrive Di Pietro sul suo blog- che oggi mi sembrava di essere su un altro pianeta.

Tutti i titoli dei giornali in prima pagina erano dedicati all'immunita' di Silvio Berlusconi, mentre il Paese si trova di fronte ad una crisi economica e sociale che, forse, non ha eguali nel dopoguerra. Una situazione che mi ricorda la battuta di Maria Antonietta che, a chi le diceva che il popolo aveva fame, rispondeva: 'dategli delle brioches!'".

"In due soli mesi,
marzo e aprile, l'Italia ha incrementato di circa quaranta miliardi il suo debito pubblico. Le grandi imprese Alitalia, Telecom e Fiat si preparano a licenziare o a avviare la cassa integrazione. Il costo degli alimentari aumenta secondo la percezione dei consumatori del 19%. La produzione industriale e' rallentata vistosamente. Centinaia di migliaia di imprese sono indebitate e a rischio fallimento".

"E noi, noi parlamentari, eletti per dare una risposta ai problemi del Paese. Noi che siamo mille, come i Mille di Garibaldi, mille persone molto ben pagate, a tre mesi dalle elezioni non ci siamo occupati dell'economia e delle famiglie, ma soltanto dell'impunita' del presidente del Consiglio e delle impronte ai bambini rom. Tre mesi sprecati per interessi privati mentre il Paese va a rotoli. Se il governo non si occupera' dell'economia- avverte in conclusione Di Pietro- sara' ben presto l'economia a occuparsi del governo".
http://iltempo.ilsole24ore.com/adnkr...IwLnhtbCI7fQ==
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Old 11-07-2008, 23:08   #56
niko974
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e abbassare gli stipendi dei parlamentari ?
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Old 12-07-2008, 09:00   #57
Pucceddu
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e abbassare gli stipendi dei parlamentari ?
e cheddupalle sta storia...

Non saranno gli stipendi di 1000 cristiani a cambiare il volto del paese, altro che ste minchiate, si parla della necessita' di aumentare del 20% lo stipendio dei lavoratori senza che poi il salumiere alzi del 40% il costo del pane...

Io mi chiedo, ma la speculazione euro-lira ha giovato a qualcuno?
Chi e' riuscito a mangiare sul cambio?Ok i commercianti nel primo periodo, ma poi?
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Old 12-07-2008, 09:30   #58
cocis
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e cheddupalle sta storia...

Non saranno gli stipendi di 1000 cristiani a cambiare il volto del paese, altro che ste minchiate, si parla della necessita' di aumentare del 20% lo stipendio dei lavoratori senza che poi il salumiere alzi del 40% il costo del pane...

Io mi chiedo, ma la speculazione euro-lira ha giovato a qualcuno?
Chi e' riuscito a mangiare sul cambio?Ok i commercianti nel primo periodo, ma poi?

intanto iniziamo da loro e i grandi dirigenti come cimoli .. tronchetti provera .. ecc... che prendono milioni di €di buonauscita ogni volta che fanno fallire una impresa...

e le 550.000 auto blu dei politici non pesaano sulle tasche degli italiani ??
e tutti i loro privilegi ??? cominciamo a decimarli e a fargli provare cosa sia la fame ..
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Old 12-07-2008, 16:56   #59
Mailandre
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Tariffe:costi servizi +40% dal 2000

Cgia Mestre, stipendi non seguono la stessa rotta


Tariffe:costi servizi +40% dal 2000(ANSA) - VENEZIA, 12 LUG - I costi dei servizi pubblici, con i rifiuti in testa al +42,2%, sono aumentati dal 2000 ad oggi del 40%. A fronte di un aumento delle retribuzioni dei lavoratori dipendenti del 22,3%, con un tasso di inflazione del 21,2%. Emerge da un'indagine dell'Associazione artigiani Cgia di Mestre sugli aumenti delle principali tariffe dei servizi pubblici dal 2000 al maggio 2008. Per la Cgia il costo della vita aumenta mentre gli stipendi non seguono la stessa rotta.
http://www.borsaitaliana.it/bitApp/n...l.bit?id=76639
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Old 14-07-2008, 11:32   #60
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Bersani: il vero patto di Tremonti
è con i petrolieri e non con gli operai

Li ha messi al riparo dalla concorrenza contro i cittadini

«Assisto a grandi lezioni storiche da parte del ministro Tremonti. Vorrei ricordare solo che nella bozza del Dpef del 2002 la stessa persona proponeva una misura che permetteva di ipotecare l'immobile posseduto, moltiplicando il proprio indebitamento a chi aveva una casa, seguendo lo slogan: siamo ricchi e non ce ne accorgiamo. Era un meccanismo che ricorda molto da vicino quello dei subprime che ci hanno portati dove siamo oggi».

Pier Luigi Bersani, ministro ombra dell'economia, mescola preoccupazione e incredulità nel seguire la strategia del governo. Incredulo? E perché? Tremonti è stato chiaro: non ci sono soldi per nessuno, va salvaguardato il bene supremo del Paese che è il bilancio dello Stato. Più o meno le stesse parole che usava lei quando era al governo. «La parole sono una cosa i numeri sono altri».

Sta dicendo che i numeri presentati in Parlamento non sono veri?
«Io dico che nei primi sei mesi siamo tre miliardi in vantaggio sull'obiettivo di fabbisogno, nei secondi improvvisamente dovremmo andar sotto di 19 miliardi, delle due l'una: anche scontando una pessima congiuntura o si prevede che non funzioneranno i tagli di spesa previsti dal governo, o l'Italia smetterà di pagare le tasse. E' evidente che qualcosa non funziona o c'è sotto qualcosa che non ci dicono». Vista la crisi mondiale è presumibile che ci siano meno entrate fiscali. «Ma basta con questa storia della crisi mondiale. Nessuno nega che ci sia».

E allora ci si deve fare i conti.
«Ma non facendo la caricatura delle posizioni altrui. In tempi passati abbiamo visto dove ci ha portato il protezionismo regressivo della destra, con queste cose non ci si scherza. Basta con le fantasie dello Stato imperialista delle multinazionali, delle lobby giudaico massoniche, dei blocchi mercatisti globalisti e comunisti: in Italia si fa fatica ad arrivare alla quarta settimana». Ora è lei però che fa demagogia. «No, affatto. Tutte le azioni sinora messe in campo dal governo non hanno protetto dall'inflazione e quindi dall'impoverimento del continuo rialzo dei prezzi chi non può difendersi: pensionati, reddito fisso, le imprese attive nel settore dei consumi. Questi sono fatti non demagogia». E' un fatto che con la Robin Tax il governo abbia tassato banche e petrolieri. «La destra usa meglio di noi parole confortevoli. Ma che stavolta resteranno parole e non funzioneranno».

Ripeto: la Robin tax non è una parola sono tasse e non per gli operai. «Sì, ma inefficaci. Anzi che tendono a fare sì che poteri forti come i petrolieri, le banche, le assicurazioni (non ho sentito una parola su di loro per inciso) siano messi al riparo dal confronto con i consumatori, con la concorrenza». Tornano i poteri forti? «Certo. Il discorso che fa Tremonti è semplice: voi petrolieri, banche, vi affidate allo Stato mediatore e io vi metto al riparo. Vi accordate con me sui mutui e la portabilità dei mutui stessi di fatto va in cavalleria. Ecco gli accordi con le Autostrade, i camionisti, la Tav, l'azzeramento dell'Authority per l'energia che aveva osato mettere il naso nei bilanci dei colossi energetici...». Sarà, ma l'Eni di Scaroni staccherà un assegno da 200 milioni per il fondo di solidarietà. E' un altro fatto. «Sì ma intanto gli lascia la rete del gas e la concorrenza non farà passi in avanti. E senza concorrenza l'inflazione corre. Tranne che per il governo».

Che significa tranne per il governo?
«Che ha posto l'inflazione programmata all'1,7% che significa che ai rinnovi contrattuali non si potranno avvicinare i salari, il reddito fisso, al rialzo dei prezzi vero, mentre si permetterà a chi può di scaricare l'inflazione sui consumatori. Mettendo al riparo chi produce inflazione. Non so se le forze sociali accetteranno un discorso del genere». Autunno caldo quindi. «Questo non lo so, spetterà ai sindacati decidere. Io mi chiedo perché non si parla di abolizione della commissione di massimo scoperto per le banche? di portabilità di mutui? di prezzo della benzina? E si permette che l'inflazione impoverisca chi non arriva alla fine del mese». Ma scusi, con il petrolio a 140 dollari è chiaro che l'inflazione è importata. «Esatto, chi potrà scaricherà sui consumatori i prezzi. E nessuno li difenderà». Allora ha ragione Tremonti a indicare nella globalizzazione senza freni uno dei nostri problemi principali. «No, è diverso: lui se ne fa scudo per non dare un euro a chi paga i costi della globalizzazione. E poi, basta con questa diplomazia delle parole, con tutti questi discorsi la massaia non ci fa il brodo».

Avete perso le elezioni, evidentemente le massaie pensavano che neanche con voi avrebbero fatto tanto brodo.
«Che avessimo dei problemi sul nostro assetto strategico è indubbio, ma che avessimo ben chiaro cosa fare questo è un altro discorso». E lo dica cosa avreste fatto. «Detrazioni fiscali per i lavoratori sotto i 25 mila euro di reddito annuo, 20 mila per i pensionati, e per gli incapienti un intervento medio attorno 300-350 euro ...». Sì, sì, e i soldi dove li prendevate? «Nello stesso posto dove Tremonti ha preso quelli per l'Ici...». Senza l'Ici è scomparsa un tassa per l'85% degli italiani che possiedono una casa, non è poco sa? «Il 40% delle case intanto era già esentato dal governo Prodi. E comunque anche abolendo l'Ici ci sarebbe stato spazio e ci sarebbe ancora per gli interventi di cui parlavo. A meno che non si tema che le entrate diminuiscano perché le tasse non verranno pagate più».

Ma scusi, Tremonti è stato chiaro:nessuna riduzione di tasse se non con il federalismo.
«Come a dire campa cavallo... Una cosa è ridurre le tasse come ha cominciato a fare il governo Prodi, un'altra è attendersi una minore fedeltà fiscale... La storia del federalismo poi...». La storia del federalismo? Ma se siete lì a fare la corte a Bossi... «E' il contrario. Bossi, che in questo per me è un maestro, sa che un conto è il confronto, un altro è togliere le castagne dal fuoco». Traduca. «Al dialogo io preferisco accordo e disaccordo perché le intese si fanno sulle cose. Il dialogo si fa sulle parole e sui grandi temi istituzionali, ad esempio, è giusto confrontarsi a lungo. Facciano una proposta, noi siamo interessati, la portino in Parlamento e lì vedremo se un accordo è possibile».
http://www.corriere.it/politica/08_l...4f02aabc.shtml
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