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LuVi |
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#42 | |
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#43 | |
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Senior Member
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Gli altri hanno funzionato fino al termine del ciclo (qualche anno fà).
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#44 | |
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Bannato
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Questo non c'entra assolutamente nulla con quello che hai scritto in questo post. LuVi |
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#45 | |
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Senior Member
Iscritto dal: May 2000
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Per rispondere però sono occorre definire i concetti di base (scusami se già conosci queste cose ma almeno evito un pò di confusione). Le centrali occidentali sono progettate per "spegnersi" (bloccare la reazione) in caso di problemi. Diciamo subito che nemmeno il reattore di Cernobyl sarebbe mai saltato se non fosse stato oggetto di quel test da parte di persone incompetenti. E non sarebbe saltato nemmeno se quelle stesse persone non avessero deliberatamente disattivato i computer di controllo ed i sistemi automatici di sicurezza (che pure c'erano). Solo in quelle condizioni (sistemi di sicurezza e computer off, condizioni estreme di test) è emerso un errore di progettazione (della geometria del reattore) che rendeva la reazione divergente (ovvero andava aumentando la potenza). Se vuoi un'opinione personale direi che quello non era nemmeno un errore di progettazione ma una caratteristica del reattore che non avrebbe mai dovuto lavorare in quelle condizioni (i sistemi di sicurezza lo avrebbero impedito). Ciononostante i reattori occidentali sono progettati per evitare situazioni divergenti. Inoltre, nei reattori moderni, al fine di evitare l'errore umano, i sistemi di sicurezza non sono disattivabili dal personale. Fatta questa (lunga) premessa si passa al concetto di probabilità: la progettazione, i sistemi di sicurezza attivi e passivi sono pensati proprio per evitare incidenti sempre e comunque. Le analisi delle situazioni possibili sono abbastanza complesse (ci sono appositi algoritmi per calcolarle) comunque ti dico che nell'"albero degli eventi" che viene fatto vengono messe tutte le possibili situazioni. Un incidente di categoria 5 (catastrofico) non si può proprio verificare: se qualcosa và storto viene predisposta una sicurezza, se può fallire viene predisposta una sicurezza sulla sicurezza etc... Tanto per dire: a Cernobyl cercarono di arrestare il reattore quando si resero conto delle cazzate fatte ma l'arresto di emergenza non funzionò perchè le barre non erano pensate per inserirsi in un reattore a quelle temperature. Nelle centrali odierne vengono studiate le dilatazioni caratteristiche dei materiali per evitare queste situazioni. Inoltre le barre non scendono con dei motori (che possono andare in avaria o essere senza corrente ) ma semplicemente vengono fatte scendere per gravità (legge fisica che non può essere "rotta" ) Vado un pò a memoria ma di tutti i reattori in funzione da anni sul pianeta gli incidenti di categoria 5 sono stati solo due.
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#46 | |
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Senior Member
Iscritto dal: May 2000
Città: Roma
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Cmq: I test si fanno sempre dappertutto, ora non sò se fosse già stato fatto ma sicuramente non è stato fatto con quelle modalità. Se mi dici che aveva dato esito negativo vorrei sapere se non era stato ottenuto il risultato cercato dal test circa l'alimentazione delle pompe o se (come penso) non era stato nemmeno portato a termine perchè i controlli di sicurezza erano intervenuti bloccando le operazioni.
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#47 | |
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Senior Member
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In una scala di pericolosità da 1 a 7, chernobyl è stata classificata come 7, dal 1986 ad oggi non si è verificato alcun incidente dal livello 5 in su. In ogni caso a questo link le spiegazioni relative alla scala e gli incidenti: http://it.wikipedia.org/wiki/Centrale_nucleare Quanto poi la generale sicurezza delle centrali moderne, esse sono costruite con delle cupole adatte ad ingabbiare anche una eventuale esplosione del nucleo. Forse se avessi visto la scorsa puntata di superquark, avresti smesso di farti prendere la mano dalle tue fobie.
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Utente gran figlio di Jobs ed in via di ubuntizzazione Lippi, perchè non hai convocato loro ? |
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#48 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jun 2005
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http://www.kiddofspeed.com/
Forse già lo conoscete, comunque in questo sito ci sono delle foto molto interessanti sulla zona di Chernobyl e i paesi vicino al reattore, soprattutto la famosa "ghost town". Sono un po tristi (paesaggi completamente desolati e abbandonati) ma sicuramente da vedere. |
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#49 |
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Moderatrice
Iscritto dal: Nov 2001
Città: Vatican City *DILIGO TE COTIDIE MAGIS* «Set me as a seal on your heart, as a seal on your arm: for love is strong as death and jealousy is cruel as the grave.»
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Credo possa essere interessante per tutti questo PDF rilasciato dalla IAEA in occasione dei 20 anni dall'incidente di Chernobyl:
![]() Come è già stato detto, dell'incidente in sè abbiamo già parlato a lungo in Scienza e Tecnica in molte occasioni, ma per quanto mi riguarda è un'osservazione che faccio allo scopo di informare del fatto che molto materiale sia già presente là. Immagino che comunque qualche commento di ordine tecnico sia ben tollerabile anche in questa sede. Personalmente posso riassumere il mio punto di vista dicendo che Chernobyl è stato il risultato di una gestione disastrosa di tutto quanto, dalla centrale ai piani d'emergenza fino alla collaborazione con gli altri Paesi coinvolti. Insomma, un impianto la cui gestione è stata caratterizzata da un climax di follia, dal progetto alla tragica fine. E nel corso di tutta la situazione di emergenza non si è mai riscontrato nelle Autorità del Paese un benché minimo segno della volontà di mitigare le conseguenze dell'incidente. Successivamente, per fortuna, a causa delle pressioni internazionali le cose si sono mosse nel verso giusto, ma viene spontaneo il paragone con il più grave incidente occidentale, TMI, in cui la popolazione è stata evacuata anche se non ce n'era la necessità, poiché le conseguenze sono state davvero minime (ma certamente il reattore non era di tipo russo). Dopo TMI vennero subito organizzate commissioni apposite per rivedere tutti i sistemi di sicurezza delle centrali nucleari, anche se quelli del reattore colpito avevano funzionato a dovere: c'era la volontà chiara di aumentare ulteriormente gli standard di sicurezza alla luce di quanto successo. Da TMI, da un incidente senza conseguenze sulla popolazione, è nata la disciplina dell'analisi del rischio, oggi applicata a tutti gli impianti a rischio rilevante (non solo nucleari). Dopo Chernobyl, nell'ex URSS non hanno fatto praticamente alcuna modifica ai reattori RBMK (a parte correggere un errore di progetto delle barre di scram). Credo che sia chiaro che una Chernobyl occidentale, anche allora, non avrebbe potuto concretizzarsi.
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«Il dolore guida le persone a distanze straordinarie» (W. Bishop, Fringe)
How you have fallen from heaven, O star of the morning, son of the dawn! You have been cut down to the earth, You who have weakened the nations! (Isaiah 14:12) |
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#50 |
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Grazie Chri
Volevo anche riportare qui un elenco impressionante: http://www.fisicamente.net/index-1065.htm Ci sono incidenti, più o meno gravi, dal 1952 ai giorni nostri. 1952 Chalk River (Canada). L'errore di un tecnico provocò una reazione che portò alla semidistruzione del nocciolo del reattore. 1952 Usa. Un incidente con reattore Argon. 4 morti accertati. 1955 Febbraio, Atlantico. La nave appoggio Fori-Rosalie della Royal Navy affonda nell'Atlantico 1500 recipienti contenenti ciascuno una tonnellata di residui atomici a 1.600 Km dalle coste inglesi e a 2.000 metri di profondità. Ottobre 1957 Windscale (GB). Fusione del nocciolo (l'incidente più grave che possa accadere in una centrale). Il reattore viene inondato. Fuga di radioattività pari al 1/10 della bomba atomica di Hiroshima. La nube radioattiva arriva fino in Danimarca. La radioattività su Londra si eleva 20 volte oltre il valore naturale (Londra dista da Windscale 500 km). Il consumo di latte è vietato in un raggio di 50 km (ogni giorno vengono gettati 600.000 litri di latte). 1957 Sellafield (Gran Bretagna). Un incendio nel reattore dove si produceva plutonio per scopi militari generò una nube radioattiva imponente. La nube attraversò l'intera Europa. Sono stati ufficializzati soltanto 300 morti per cause ricondotte all'incidente (malattie, leucemie, tumori) ma il dato potrebbe essere sottostimato. 1957 Kyshtym (Unione Sovietica). Un bidone di rifiuti radioattivi prese fuoco ed esplose contaminando migliaia di Kmq di terreno. Furono esposte alle radiazioni circa 270.000 persone. 1958 Usa. Un incidente a Oak Ridge: 12 persone investite dalle radiazioni. 1958 zona Urali (Urss). Catastrofe nucleare a causa dell'esplosione di un deposito di scorie radioattive. Centinaia di morti. Decine di migliaia di contaminati. Migliaia di km ancora oggi recintati. 1961 Idaho (Usa). Esplosione del reattore: 3 morti. Non si sono contati gli intossicati dentro e fuori l'impianto. Il grado di contaminazione dei corpi dei deceduti risultò così alto che le teste e le mani furono tagliate e sepolte in un deposito di scorie radioattive. L'impianto è stato definitivamente chiuso. 1964 Usa. Incidente al reattore Wood River: un morto. 1964 Garigliano (Italia). Guasto al sistema di spegnimento di emergenza del reattore. Si è andati vicino alla catastrofe. 1966 Belgio. Il fisico Ferdinand Janssen intossicato viene portato all'ospedale Curie di Parigi. 1966 Ottobre, Lagoona Beach (Usa). Alcune piastre di protezione si staccano e bloccano il circuito di raffreddamento del reattore autofertilizzante Enrico Fermi (61 Mw) per cui si ha surriscaldamento; il dispositivo di arresto automatico non funziona; il reattore riprende la sua attività soltanto nel 1970; e nel 1972 viene fermato definitivamente. 1967 Trino Vercellese (Italia). Fessurazione di una guaina d'acciaio di una barra di combustibile con conseguente chiusura della centrale per 3 anni. Per buona parte di questo tempo la centrale ha scaricato nelle acque del Po trizio radioattivo. 1967 Francia. Fusione di elementi combustibili nel cuore del reattore di Siloe (Grenoble). Ciò provoca la liberazione di Iodio 131 e Cesio 137 nell'acqua di raffreddamento del reattore. Si liberano gas radioattivi nell'aria. 1968 Den Haag (Olanda). Per un «errore tecnico» si libera nella centrale Up 2 del materiale radioattivo. La radioattività nell'aria della città supera di 100 volte i limiti «accettabili». 1968 Gennaio, Chooz (Belgio). Grave incidente nel reattore ad acqua leggera. La riparazione è durata 2 anni e 2 mesi. Nel 1970 il reattore è guasto di nuovo. 1968 Agosto, Brenìllis (Spagna). La centrale si blocca completamente. La riparazione è durata 3 anni. 1968 Francia. Il reattore di Monts Arreé si arresta per un incidente. Periodo di riparazione: 3 mesi. 1969 Garigliano (Italia). Sette arresti alla centrale per guasti. Febbraio 1969 Latina (Italia). Arresto alla centrale di Latina per mancanza di alimentazione alla strumentazione (a marzo si avrà ancora un grosso guasto alla stessa centrale). Gennaio 1969 Lucens (Svizzera). Dopo sole 7 ore di funzionamento si ha surriscaldamento con rottura di guaine ed infiltrazione di acqua contaminata nel sotterraneo. La grotta contenente la centrale è stata murata definitivamente. 1969 Germania. Per fessurazioni molteplici delle turbine il reattore Gundremmingen sul Danubio viene chiuso per 3 anni. 1969 Usa. Incendio nel reattore di Rocky-Flats. Durante l'incendio si perde plutonio. 1969 Francia. Parecchi chilogrammi di uranio vanno persi durante un incidente a Saint Laurent des Eaux. Le riparazioni durano parecchi mesi. 1970 Belgio. Altro incidente nel cuore del reattore di Chooz. 1970 Chicago (Usa). L'impianto Edison perde 200.000 litri di acqua contaminata. 1970 Usa. Il reattore da 600 Mw Dresden 2 sfugge completamente al controllo per 2 ore per un guasto ad una apparecchiatura di controllo. 1971 Den Haag (Olanda). Rottura di un tubo per il convoglia-mento di acqua radioattiva. 1971 Kansas. Si scopre che la miniera di sale scelta per lo stoccaggio delle scorie radioattive, al riparo dell'acqua, è piena di buchi e l'Aec (Ente americano per l'energia nucleare) è costretto a improvvisare dei piani di stoccaggio in superficie. 1971 Francia. Fournier rivela in «Charlie Hebdo» n. 14 che un tecnico del centro nucleare di Saclay ha tentato, due anni prima, di suicidarsi dando fuoco al laboratorio in cui lavorava. 1972 Francia. Due militanti del gruppo ecologico «Survivre et vivre» scoprono che più di 500 fusti di residui radioattivi su 18.000 conservati all'aperto al centro di ricerche nucleari di Saclay, hanno larghe fenditure che lasciano così sfuggire la radioattività. 1972 Francia. Un operaio portoghese che non conosce i segnali di pericolo lavora parecchie ore in una sala irradiata del centro di Saclay. 1972 Francia. Ancora al centro di Saclay sfuggono dieci metri cubi di liquidi radioattivi. 1972 Usa. Due lavoratori nell'impianto di Surry muoiono per l'esplosione dei tubi di un sistema di sicurezza mentre ispezionano tubi già difettosi. 1973 Marzo, Chinon (Francia). Arresto definitivo della centrale nucleare di Chinon I, dopo soli 11 anni di funzionamento. Di fatto la centrale ha mosso le turbine per 43.000 ore, ossia per 5 anni. 1973 Hanford (Usa). La Aec ammette che nei 15 anni precedenti si sono verificati 15 incidenti in cui si sono liberati liquidi radioattivi per un totale di 1.600.000 litri. 1973 Settembre, La Hague (Francia). Fuga di gas radioattivo. 35 lavoratori sono contaminati di cui 7 gravemente. 1973 Settembre, Windscale (GB). Nell'officina di ritrattamento si ha un rigetto di radioattività. 40 lavoratori sono contaminati. 1973 Novembre, Hanford (Usa). Si ha la diciassettesima fuga di liquidi radioattivi. Gli accumuli di plutonio in una fossa vicino alla città sono così grandi da rendere possibile una reazione a catena. 1973 Dicembre, Usa. Di 39 reattori, negli Usa, 13 sono fuori servizio. Brown's Ferry lavora al 10%, Peach Botton al 2%, Connec 2 al 20%. 1973 Den Haag (Olanda). 35 addetti agli impianti sono intossicati (7 in modo molto grave). Nubi di gas radioattivo si diffondono per 15 minuti sulla campagna. 1974 Usa. Da un'inchiesta risulta che più di 3.700 persone che avevano accesso ad armi atomiche hanno dovuto essere licenziate. Motivi: demenza, decadimento intellettuale, alcolismo. 1974 Sevcenko (Urss). Reazione tra il sodio (usato come liquido refrigerante) e l'acqua con generazione di idrogeno e soda caustica (che a sua volta corrode il circuito di trasporto del fluido). Il risultato è una grossa esplosione. 1974 Aprile, Austria. Qualcuno contamina volontariamente il treno Vienna-Linz con Iodio 131 e Iodio 113. Dodici persone vengono ricoverate. Gli autori dell'attentato non sono mai scoperti. 1974 Maggio, Casaccia (Italia). Si spacca un recipiente contenente plutonio. Non si sa altro. 1974 Maggio, Usa. L'Usaec comunica che 861 anomalie si sono prodotte nel 1973 nei 42 reattori in funzione; che 371 avrebbero potuto essere serie e che 18 lo furono realmente (di cui 12 con fuga di radioattività). 1974 Usa. Una nube radioattiva di trizio si forma per una fuga di gas da un condotto della centrale di Savannah Mirex, in Carolina. La nube va lentamente alla deriva ad una altezza di 70 metri. 1974 Francia. A 60 anni dall'avvio di una fabbrica di radio, nonostante il suo smantellamento, si libera ancora una radioattività significativa. L'acquirente del terreno di Gyf-sur-Yvette sul quale la fabbrica è situata scopre in vari punti fonti radioattive che superano 50 volte la dose massima consentita. 1974 Belgio. L'acqua della condotta Visé, captata nel Pletron, contiene da 2 a 3 volte più radon 22 (gas radioattivo) del massimo ammesso per una popolazione adulta vicina ad una centrale. 1975 Gennaio, Usa. Viene ordinata la chiusura di 23 reattori per guasti nel sistema di raffreddamento, vibrazioni anormali e piccole fughe di gas radioattivo. 1975 Germania. Il 19 novembre muoiono 2 operai nel reattore di Gundremmingen. I due dovevano riparare una valvola. Escono 4 litri di vapore radioattivo ad una pressione di 60 atmosfere e ad una temperatura di 270°C. 1975, 22 novembre, Italia. Due navi americane, la portaerei J.F.Kennedy e l'incrociatore Belknap, a bordo della quale vi erano armi nucleari, (come testimonia l'allarme in codice "broken arrow" che fu lanciato dal comandante della sesta flotta americana e che indica appunto un incidente che vede coinvolte armi nucleari) si scontrano al largo della Sicilia. La Belknap prese fuoco e fu gravemente danneggiata, ma l'incendio venne fermato a pochi metri dal magazzino che conteneva le armi atomiche. 1975 Marzo, Brown's Ferry (Usa). Per cercare correnti d'aria nella cabina di comando della centrale viene usata una candela che appicca il fuoco a tutti i cavi elettrici bloccando tutti i sistemi di sicurezza. Si riesce a rimediare fortunosamente (per un resoconto più dettagliato di questo grave incidente vedi il «Corriere della sera» del 2/7/1977, p. 3.). Secondo il calcolo delle probabilità questo incidente può verifi-carsi in un caso su mille miliardi! 1976 Gennaio, Germania. Sempre a Gundremmingen la neve caduta in abbondanza spezza le linee elettriche che convogliano l'energia prodotta nel reattore. Questo, spento con la procedura d'emergenza, fu soggetto ad una tale pressione interna che le valvole di sicurezza si aprirono e liberarono vapore radioattivo. 1976 Windscale (GB). Il reattore contamina di Iodio 131 centinaia di miglia di territorio. Ottobre 1976 Tallin (Urss). Salta in aria una centrale atomica sotterranea: almeno cento persone sono morte. Le autorità sovietiche negano ma dopo il 25 ottobre, e per una settimana almeno, il quotidiano russo ha pubblicato una decina di necrologi ogni numero (Per un resoconto più dettagliato di questo incidente vedi «Panorama» de 30/11/1976, p. 145.). 1977 Bulgaria. Nella centrale di Klozodiy, a causa di un terremoto, salta la strumentazione di controllo del reattore. Grazie ai tecnici che sono riusciti a fermare la reazione, l’Europa ha evitato conseguenze gravissime. 1977 Aprile, El Ferrol (Spagna). Fuga radioattiva. Più di 100 persone contaminate. 1978 Maggio, Caorso (Italia). Il giorno del collegamento della centrale con la rete elettrica (26 maggio '78) si sono avute fughe limitate nel reparto turbine. Ci sono valvole che non tengono, strutture portanti, come i tiranti che sostengono i tubi del gas radioattivo, mal progettati con calcoli sbagliati. 1979 Three Mile Island, Harrisburgh, Usa. Il surriscaldamento del reattore provocò la parziale fusione del nucleo rilasciando nell'atmosfera gas radioattivi pari a 15000 terabequerel (TBq). In quella occasione vennero evacuate 3.500 persone. 1982 USA. Nella centrale di Giuna, uno dei tubi del sistema refrigerante sì fessura e scarica acqua bollente radioattiva. 1982 USA. Dopo l’incidente di Giuna si scoprono in altre sette centrali oggetti di metallo dimenticati nelle condotti. Molti impianti sono così fermati perché ritenuti poco sicuri. 1986 Chernobyl, Unione Sovietica. L'incidente nucleare in assoluto più grave di cui si abbia notizia. Il surriscaldamento provocò la fusione del nucleo del reattore e l'esplosione del vapore radioattivo. Si levò al cielo una nube pari a 12.000.000 di TBq di materiale radioattivo disperso nell'aria (per avere un'entità del disastro confrontate questo valore con i 15.000 Tbq del precedente incidente nucleare registrato nel 1979 a Three Mile Island negli Usa). Circa 30 persone morirono immediatamente, altre 2.500 nel periodo successivo per malattie e cause tumorali. L'intera Europa fu esposta alla nube radioattiva e per milioni di cittadini europei aumentò il rischio di contrarre tumori e leucemia. Non esistono dati ufficiali sui decessi complessivi ricollegabili a Chernobyl dal 1986 ad oggi. 1989 Finlandia. Avaria nel sistema di controllo nella stazione di Olkiluoto. 1990 Germania. Infiltrazione di tritio nella stazione nucleare di Kruemmel. 1991 Finlandia. Spegnimento manuale dovuto ad un incendio nella stazione di Olkiluoto. 1991 Germania. Incidente durante il rifornimento di carburante nella stazione di Wuergassen. 1992 Germania. Avaria nel sistema di raffreddamento nella centarale di Brunsbuttel. 1995 Germania. L'Alta Corte tedesca decide che la licenza di attività concessa alla stazione di Mülheim-Kärlich è illegale, a causa della mancata considerazione, in fase di concessione, del rischio di terremoto nella zona. 1996 Germania. Un programma della TV tedesca, Monitor, svela che la Siemens ha compiuto numerosi errori durante la costruzione della stazione di Kruemmel. 1997 Germania. 20,000 dimostranti si affollano presso il deposito di scorie radioattive di Gorleben per manifestare contro il trasporto di scorie nucleari. 1997 Germania. Un treno trasportante liquido nucleare deraglia di fronte alla stazione di Kruemmel. 1999, 8 Gennaio, Francia. Centrale di Cruas Meysse, 65 persone evacuate dopo che si sono accese le luci d’allarme radioattivo. 1999, 11 Marzo, Francia. Centrale del Tricastin, un contaminato. 1999, 16 Giugno, Russia. Centrale di Seversk, 2 contaminati per fuga radioattiva. 1999, 23 Giugno, Ucraina. Centrale di Rivno, principio incendio. 1999, 4 Luglio, Ucraina. Centrale di Zaporozhie (Ucraina), bloccato un reattore per precauzione. 1999, 12 Luglio, Giappone. Centrale Tsuruga, bloccato reattore per una perdita acqua. 1999, 17 Luglio, Ucraina. Centrale di Cernobyl, 3 operai contaminati. 1999 Tokaimura, Giappone, 1999. Un incidente in una fabbrica di combustibile nucleare attivò la reazione a catena incontrollata. Tre persone morirono all'istante mentre altre 450 furono esposte alle radiazioni (119 in modo grave). La mattina di giovedì le autorità rivelano che, a causa di una fuoriuscita d’uranio, si è innescata una fissione incontrollata nel nocciolo del reattore. · Alle 10:30 scatta l’allarme, alcuni operai sono stati contaminati in modo molto grave. · Alle 12:41 la polizia crea un “cordone” intorno alla centrale, si capisce che l’incidente sta diventando più grave del previsto. · Alle 15:18 alcune famiglie residenti nei pressi della centrale vengono evacuate. · Alle 21:00 si tiene una riunione di emergenza e il governo comprende a questo punto la gravità dell’incidente; oltre 300000 persone invitate a stare in casa. · Alle 24:00 la radioattività attorno e dentro all’impianto raggiunge livelli tra le 10 e le 20 mila volte superiore alla norma. · Alle 2:30 del giorno seguente 18 tecnici operi nell’impianto accettano una missione da veri “kamikaze”, devono entrare nell’impianto per fermare la reazione a catena, ben consapevoli che, terminata la missione, non sarebbero più stati gli stessi. · Alle 6:00 le autorità affermano che la radioattività è scesa a zero. Dopo si accerterà che è stato un errore umano, i tecnici stavano infatti trasportando, all’interno dell’edificio dove si tratta l’uranio usato come combustibile nella vicina centrale nucleare, due barili di miscela di uranio- acido nitrico(che venivano miscelati a mano, con un rudimentale imbuto, di 30 kg ognuno: questi sono involontariamente caduti terra e, essendosi miscelati, hanno innescato la reazione. I tecnici che hanno fermato la reazione sono all’ospedale in gravissime condizioni. 1999, 2 Ottobre, Ucraina. Centrale di Khmelitskaya, blocco del reattore per malfunzionamento. 1999, 4 Ottobre, Corea del sud. Centrale di Wolsong, 22 operai contaminati. 1999, 5 Ottobre, Finlandia. Centrale Loviisa, perdita di idrogeno. 1999, 8 Ottobre, Giappone. Deposito di scorie a Rokkasho, fuoriuscita radiazioni. 1999, 20 Ottobre, Francia. Superphenix, un incidente arresta lo scarico di materiale radioattivo. 1999, 27 ottobre, USA. "I bambini statunitensi residenti vicino le centrali nucleari di New York, New Jersey e Florida hanno nei denti un "radioisotopo" (lo stronzio 90) che li espone ad un rischio tumore molto alto". Così Ernest Sternglass, professore di radiologia all'università di Pittsburgh ha esordito nell'ultima conferenza stampa del progetto no-profit di "radioprotezione e salute pubblica". Lo sconcertante risultato è stato ottenuto dai ricercatori statunitensi che hanno analizzato 515 bambini residenti negli Stati di New York, New Jersey e Florida. I livelli di radioattività rilevata nei campioni, raccolti dal 1979 al 1992, erano molto vicini a quelli osservati a metà degli anni '50 quando Stati Uniti e Unione Sovietica, in piena guerra fredda, si dilettavano negli esperimenti con le armi invisibili. Secondo i responsabili del progetto i livelli di radioattività dovevano invece essere scesi intorno allo zero. "Se gli esperimenti nucleari sia di superficie, sia sotterranei sono effettivamente terminati, i primi sospetti cadono sui reattori nucleari e sui relativi incidenti", ha detto Sternglass, che ha aggiunto: "II mondo è troppo piccolo per gli incidenti nucleari". I responsabili del progetto attribuiscono parte di questa radioattività al disastro avvenuto nel 1979 a Three Mile Island e a quello di Chernobyl nel 1986. Ci sono documenti federali che testimoniano la fuga nucleare dal reattore di Suffolk (New York) nei primi anni '80. 1999, 18 Novembre, Scozia. Centrale di Torness, un tornado precipita a meno di 800 metri dall’impianto. 1999, 13 Dicembre, Russia. Centrale Zaporozhe, fermato reattore. 2000, 5 Gennaio, Francia. Centrale di Blayais, una tempesta costringe a fermare 2 reattori per allagamento. 2000, 15 Febbraio, USA. Reattore Indian Point 2, fuga vapore radioattivo. 2001 Germania. Esplosione di una parte dell'impianto di Brunsbuettel. 2004, 9 agosto, Giappone. Nel reattore numero 3 nell’impianto di Mihama, 350 chilometri a ovest di Tokyo, una fuoriuscita di vapore ad alta pressione, con una temperatura superiore ai 200 gradi, è costata la vita a quattro operai. Altri sette operai sono in condizioni molto gravi. Si è trattato del più tragico incidente nella storia dello sfruttamento dell'energia nucleare a fini civili in Giappone. L’azienda Kansai Electric Power, che gestisce la centrale, si è affrettata a comunicare che non c’è stata contaminazione radioattiva. 2004, 9 agosto, Giappone. altra centrale non precisata. A quanto ha riferito l'agenzia Kyodo, le fiamme sono divampate nel settore dove vengono smaltite le scorie, adiacente al reattore numero 2, in un impianto situato nella prefettura di Shimane. Anche in questo caso non c’è stata alcuna fuga radioattiva. 2004, 9 agosto, Giappone. Incidente nella centrale nucleare della Tokyo Electric Power Company (Tepco), la più grande impresa produttrice di energia in Giappone. La società ha comunicato che il generatore dell’impianto di Fukushima-Daini è stato fermato per una perdita di acqua. |
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#51 |
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http://www.fisicamente.net/index-500.htm
giusto per avere le idee un po più chiare dal punto di vista tecnico.... chi scrive non è l'ultimo arrivato !! |
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#52 | ||
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Meno male che ogni tanto ci becchiamo in qualche discussione, anzi! Che amore di avatar...come cresce la piccola! Quote:
Il punto è che elenchi simili li puoi fare per ogni attività umana, e sono tutti altrettanto impressionanti. Cosa facciamo, fermiamo tutto quanto? Guarda ad esempio questo sugli incidenti nelle miniere di carbone, con tanto di conta dei morti: http://www.asianews.it/dos.php?l=it&dos=43&art=2829 Ho preso il primo sito che ho trovato, ma comunque esistono altre raccolte simili, più ufficiali, e i numeri sono quelli. Ma anche senza andare tanto lontano, basterebbe postare l'elenco degli incidenti automobilistici e relative vittime anche solo in Italia e in estate, per farsi venire i brividi. Inoltre guardare i numeri in senso assoluto è sempre fuorviante. Ad esempio, se ti dico che a causa di Chernobyl si sono avuti 400 casi di leucemia in più, diamine, ti sembrano tanti, anche per me 400 malati lo sono. Però se poi aggiungo che globalmente ci sono stati 100.000 casi di leucemia in più, e gli altri sono attribuibili a cause diverse oltre al fatto che il monitoraggio e più attento e le diagnosi pure, ecco che il numero viene ridimensionato... Devo scappare ora, torno più tardi
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«Il dolore guida le persone a distanze straordinarie» (W. Bishop, Fringe)
How you have fallen from heaven, O star of the morning, son of the dawn! You have been cut down to the earth, You who have weakened the nations! (Isaiah 14:12) |
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#53 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Feb 2006
Città: Looking for a place to call home
Messaggi: 5325
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E' ovvio che qualunque metodo per produrre energia porta dei rischi. Il problema è: esistono altre fonti di energia con un costo paragonabile a quello delle centrali atomiche e con una capacità di produzione di energia paragonabile? Credo di no. O anche tu credi che si possa andare avanti solo con le fonti di energia alternativa? Purtroppo tutti sono qui a discutere delle tragedie causate dal nucleare, ma nessuno parla dell'impatto ambientale delle scorie radioattive che in certe zone sono ancora stoccate in Italia. Tra l'altro abbiamo 13 centrali nucleari a 200 km dai nostri confini: il che vuol dire che succedesse un problema a quelle centrali è come se succedesse in territorio italiano (lo dimostra il caso della Bielorussia, che nel disastro di Chernobyl pare che si beccò circa il 70% del fallout radioattivo, pur essendo la centrale in Ucraina). Questo vuol dire che: - o si blocca a livello mondiale il nucleare (cosa impossibile); - oppure, dato che comunque ci sorbiamo buona parte dei rischi, sarebbe saggio approfittare pure dei vantaggi del nucleare.
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A.L.M. @ HWBOT | Personal PC: Asus N56VZ | Work PC: Lenovo Thinkpad T420 (Core i5 2520M, 4GB ram, 320GB 7200rpm) | Mobile device: iPhone 4S Work It Harder, Make It Better, Do It Faster, Makes Us Stronger, More Than Ever Hour After Hour Work Is Never Over |
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#54 | ||||
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Bannato
Iscritto dal: Aug 2004
Città: Roma Status:Superutente Messaggi totali:38335 Auto:Fiat Stilo 1.9 MJT Moto:Ducati Sport 900 IE
Messaggi: 1524
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Il fatto è che guidare è una attività ormai usuale per ogni uomo, mentre all'inizio del '900 non lo era, e le auto dovevano avanzare a non più di 15 KMh, precedeute da una guardia che ne preannunciava l'arrivo IMHO la tecnologia è matura, le persone (e mi ci metto anche io, troppo facilmente impressionabile dalle elevate energie confinate in spazi troppo ristretti Quote:
Non si tratta di piccoli numeri, e credo che non sia stimabile quanto di ciò sia dovuto alla tecnologia dell'atomo, anche se, ovviamente, c'è chi tende a sottostimare la cosa. Quote:
LuVi |
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#55 |
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Senior Member
Iscritto dal: May 2001
Città: Bologna
Messaggi: 3459
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beh, questo però è solo creare allarmismo.
Certo, il numero di incidenti fa impressione, così come si prova pena per le decine (o anche centinaia) di operatori morti in incidenti a centrali nucleari (esculdendo Chernobyl). Ma se contassimo il numero di persone morte nelle centrali "convenzionali", nello stesso periodo di tempo (pensiamo solo alle migliaia morte per l'estrazione del carbone nelle miniere), pesato ovviamente con la maggiore presenza di tali impianti paragonata a quelli nucleari, e comunque a parità di energia prodotta, credo saremmo ben al di sopra, come numero di incidenti e soprattutto di vittime, rispetto al nucleare. Qualcuno trovi uno studio a supporto, in quanto quello che dico si basa ovviamente sul buon senso, ma che non ci vuole molto a riconoscere la legittimità delle mie affermazioni! |
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#56 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Apr 2001
Città: Varese
Messaggi: 2369
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Tutto rigorosamente IMHO Per i messaggi contrassegnati da *: IMHO un par di balle! Salva un albero, uccidi un castoro. |
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#57 | |
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Bannato
Iscritto dal: Aug 2004
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Figurati, non lo metto minimanente in discussione. LuVi |
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#58 | |
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Senior Member
Iscritto dal: May 2001
Città: Bologna
Messaggi: 3459
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Se già solo si incentivasse seriamente l'installazione domestica di pannelli solari (molto più di quanto si faccia adesso), e se ne IMPONESSE PER LEGGE l'installazione su tutti gli edifici di nuova costruzione, già una bella parte di energia potrebbe essere risparmiata (non solo quella effettivamente spesa dalle abitazioni, ma anche quella rilevante dovuta alle perdite durante il percorso di distribuzione). La parte di energia risparmiata, potrebbe venire utilizzata dalle centrali per produrre idrogeno per muovere una parte delle automobili in circolazione. Nei grandi campi coltivati potrebbero venire installate grandi pale per sfruttare l'energia eolica (ove ovviamente ciò fosse fattibile), insomma, le energie rinnovabili devono essere utilizzate per rendere autosufficienti delle piccole realtà, non certo per produrre energia su grande scala (la cui metà verrebbe persa nel trasporto). Un mondo diverso è possibile |
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#59 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Feb 2006
Città: Looking for a place to call home
Messaggi: 5325
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Ma la storia dei pannelli solari su ogni nuovo edificio mi sembra poco attuabile... Ed i palazzi alti? Non c'è abbastanza spazio sul tetto per montare pannelli sufficientemente grandi, senza contare l'impatto sul territorio del montare certi pannelli magari in centro città. Servirebbe qualcosa di più bello esteticamente... Per il resto sono d'accordo.
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#60 | |||
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Bannato
Iscritto dal: Jul 2004
Città: Tatooine
Messaggi: 506
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Inoltre gli attuali elevati prezzi dei panneli fotovoltaici (1 Watt costa 5 Euro) renderebbero il tutto meno interessante per i costruttori. In Italia, a Parma mi pare, sono allo studio dei pannelli non in silicio che costano 0,5 Euro per Watt. Quote:
Inoltre per avere parchi eolici decenti ci vogliono veramente grandi distese di terreno, perche' non basta che le due torri eoliche siano distanziate tra di loro quel tanto che basta per non farle toccare, ma bisogna anche tener conto che devono essere posizionate in modo tale che una non ostacoli il flusso di vento dell'altra. Oltre all'eolico e al fotovoltaico ci sono anche le biomasse per esempio. Molto interessante e' una pianta, il Miscanthus, che cresce fino a 4,5 metri. Ha una resa energetica molto elevata: 1 ettaro equivale a circa 60 barili di petrolio in condizioni ottimali (mediamente intorno ai 30 / 40). E' stato calcolato che se il 10% di tutti i terreni d'Europa fossero coltivati a Miscanto, si soddisferebbe il 9% della richiesta energetica del continente. Quote:
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