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#21 |
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x CappelloPower
....hai aperto un 3D che avrebbe bisogno di un libro per le risposte....una riflessione però voglio fartela fare visto che hai toccato il tema del razzismo. Oggi è la seconda volta che rispondo a qualcuno citandolo, ma tant'é, Leonardo da Vinci(noto imbecille ![]() Topolino ha avuto(grazie agli autori soprattutto italiani degli anni 70/80) la possibilità di far passare ottimi valori(nelle storie), poi si sà la pubblicità é altra cosa. Guarda Mtv.......fanno tutti "i ragazzi con la nuova mentalità" e poi passano la pubblicità a McDonald... ...manca rispetto, quello vero... |
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#22 | ||
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Ma non dimentichiamo che la paura, spesso, genera odio. Ricordiamoci delle centinaia di film (prodotti dagli anni '50 in poi) che avevano come protagonisti alieni violenti ed intenzionati a distruggere il nostro bel mondo senza avere pietà di noi poveri esseri umani. Quei film li hanno continuati a produrre fino ad oggi. Ok, per gli USA, a quel tempo, gli "alieni" erano la minaccia comunista, ma in generale il male è sempre un'entità sconosciuta che potrebbe turbare le nostre sicurezze. La temiamo, e ben presto arriviamo ad odiarla. Il passo è breve, tra temere qualcosa di sconosciuto ed odiare qualcosa di "diverso".
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#23 | |
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#24 | |
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Si, volevo aggiungere che la paura può portare ad azioni non controlabili ma distinte dall'odio. Per odio intendo un sentimento sprezzante verso un qualcosa o qualcuno, che può avere si delle ragioni, ma che non ne giustifica una reazione razionalmente voluta. Con la paura invece c'è il rischio di commettere azioni non volute o comunque sconnesse dal nesso causa/effetto. Se continuiamo a ragionare col metodo del vinca il più forte non cresceremo mai.
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..soltanto quando è abbastanza buio si riescono a vedere le stelle.. |
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#25 |
Senior Member
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mah..
a me il discorso sembra retorico,mi sembra come detto da altri piu' un brandire la clava per separare i buoni dai cattivi,che un voler discutere sul problema. innanzitutto l'analisi su origine del razzismo,e su quanto debba preoccuparci,le trovo abbastanza cannate. i razzisti ci sono sempre,ma il resto della societa' non è piu' indifferente come decenni fa,e anzi sensibile e tutto sommato compatta. ovvero si è sempre meno tolleranti verso il razzismo(guarda decennio per decennio),quindi mi sembra fuori moda pensare che la societa' sia a rischio su questo. (non che il razzismo non abbia ancora adepti) mi sembra ben piu' di moda,voler dipingere come i cattivi coloro che hanno idee come quelle sottilmente fatte finire negli episodi di razzismo. Cappello apparte la pubblicita' di attualita'( ![]() o troverai la pubblicita' dei ringo boys. poi per dirla tutta,la pubblicita' dei Master non mi sembra un inno al razzismo,la vede razzistica paradossalmente chi ha la paranoia del colore della pelle,e ha deciso che la cosa ha importanza. uno che non ha pregiudizi sulla pelle,non ha nessun problema ad accorgersi che c'è l'abbiamo diversa...e come uno alto ed uno basso possono darsi dello spilungone e del nanerottolo,i due protagonisti della vignetta si danno del moretto e della faccia di limone...capirai(ho visto scherzare sul serio in questi termini gente di pelle diversa) insomma che palle questo perbenismo e voler essere politically correct a tutti i costi,in bel altro dobbiamo riporre la nostra attenzione se vogliamo combattere pensieri razzistici. poi parli di razzismo ma in molti casi il problema non ha che vedere con il razzismo. uno potrebbe guardare di cattivo occhio gli zingari,non perche' è razzista,ma perche' gli pare immorale che in queste comunita' non sia insolito(e non raccontiamoci palle perche' non è insolito) che questi vadano in giro facendo la carita' e sfruttando i figli,che non mandano a scuola e a cui quindi non danno una possibilita' di uscire dal loop(perche' uno zingaro puo OVVIAMENTE essere una persona a modo,e anche migliore di noi se educata e cresciuta decentemente) ora non posso guardare di cattivo occhio questa usanza della comunita' zingara?e quindi avere una cattiva opinione sulla stessa? no perche' è razzismo? ma non diciamo fesserie. tu hai sempre sostenunto(perche' me lo hai esposto piu' volte) che se un "gruppo" umano" (unito per esempio per politica) sostiene tesi che a te fanno ribrezzo,il tuo giudizio su questi è pessimo(per essere eufemistici) bene,ma per quale ipocrisia,se dinnanzi a fatti discutibili di un "gruppo umano", il comune denominatore è per coincidenza la razza,invece che la fede politica in cui invece tu sei un forte sostenitore del razzismo(chi non ha letto certe cose magari qua non capira'),per quale motivo dicevo se sono per sfiga della stessa razza,allora devo astenermi dal solo poter accennare ad un giudizio negativo,pena il passare per razzista. insomma siamo tutti con pari dignita' e qualita',ma rischia di essere sciocco idealismo,se si vuole imporre questa principio,anche posteriormente a fatti. insomma tu fai tutto un elenco di fatti a tuo modo di vedere razzistici,ma su molti l'etichetta di razzismo pare c'è la vuoi mettere tu a priori,per sentirti il bene e considerare la feccia gli altri.
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"Primo Ministro Ombra della Setta dei Logorroici - Quotatore Atipico - Cavaliere della Replica Instancabile" Ultima modifica di Anakin : 21-10-2003 alle 10:36. |
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#26 | |||||||
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Recepita la "sottile" differenza? Saluti, CappelloPower
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#27 |
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Innanzitutto un ben tornato a te su queste pagine
![]() Devo dire che non mi trovo completamente d'accordo con quanto scrivi, specie nella prima parte dove elenchi tutta una serie di "luoghi comuni" che rappresentano IMHO solo una parte della "verità vera" (e non necessariamente un luogo comune è qualcosa di negativo): quella che tu descrivi è un’infanzia / adolescenza molto strumentalizza e pessimistica, oltre che IMHO, fortunatamente, non “standardizzata”. Già accostare un gruppo di persone portatrici di handicap (vedi i mongoloidi) a varie etnie (gialli, neri, ecc) mi sembra concettualmente errato oltre che una forzatura, dato che gli stessi asiatici, africani soffrono della sindrome di Down. Sono d'accordo con te quando dici che molto di ciò che apprendiamo durante la nostra infanzia dipende dal luogo in cui viviamo (principalmente la nostra famiglia), ma da piccoli siamo come “spugne”, pronte ad assorbire tutto ciò che ci circonda e/o ci viene dato: la famiglia, i media o alcuni episodi di vita quotidiana contribuiscono a “costruire” in noi determinati preconcetti o luoghi comuni. Apro una piccola parentesi, soffermandomi soprattutto sulle “scene di vita quotidiana”, e volevo farti una domanda: quando sei per strada o in un mezzo pubblico e vedi uno “zingaro” vicino a te, rimani tranquillo come se niente fosse o, anche per un solo istante, dai una controllata a portafogli, cellulare, chiavi, ecc? Qualunque cosa tu risponda, dammi una motivazione. Io personalmente mi sento “razzista” (leggi ho paura di certi individui nella società) nei confronti delle persone non “socialmente utili” alla comunità. Cosa intendo con questo? Che tutti coloro che fanno qualcosa di “utile”, ma soprattutto non danneggiano o arrecano disturbo agli altri (e per “disturbo” intendo furti, scippi, atti di vandalismo, omicidi, ecc), di qualsiasi razza/religione essi siano, per me sono i benvenuti. Sia perchè credo si possa tranquillamente vivere in una società multi-etnica e globale, sia perchè dalle conoscenze, dalle esperienze di altri popoli si può trarre beneficio, sempre però rispettando il punto di cui sopra. E’ per questo che mi sento di poter dire di non poter sopportare gli zingari perchè, per quello che ho visto e quello che ho letto nei quotidiani in questi anni, sono sempre stati sinonimo di “guai”. E qui non si tratta di luoghi comuni, qui si tratta della realtà! Visto che anche tu sei di Roma, prova a vedere sulla Tangenziale all’altezza dell’Acqua Acetosa quel bel campo nomadi pieno di auto di lusso, “acquistate” facendo chissà quale lavoro legale.. O vogliamo parlare dell’aumento di piccoli furti nelle zone dove questi si insidiano? Se tu sei in grado di convivere tranquillamente, in tutta pace e senza la minima paura con un campo nomadi a pochi passi da casa tua hai tutta la mia ammirazione ma io, purtroppo, non ne sono capace. Il giorno in cui vedrò uno zingaro fare del bene potrò cambiare il mio punto di vista, per ora però rimango fermo sulla mia idea, giusta o sbagliata che sia. Ma, meglio specificarlo, in questo senso non faccio distinzioni errate tra albanesi, rumeni, kosovari, ecc, perchè sarebbe sbagliato identificare i nomadi in una etnia specifica (e da qui, per esempio, l’errata conclusione albanesi = tutti zingari); beninteso naturalmente, che anche tra noi italiani ci sono ladri in abbondanza.. Mi accenni in un altro post alle scritte sui muri “scritte antisemite ed in generale razziste, intimidatorie, volgari, quelle si retoriche ”: mi dici (giustamente, e sono d’accordo con te) che non le accetti, ma io mi sento in dovere di ampliare il concetto a tutte le scritte e murales. Altro segno di inciviltà e di “non-rispetto” per la “proprietà comune” che, purtroppo, ci contraddistingue. Ho tirato fuori un altro luogo comune? Può darsi, ma è vero che in altre città ma soprattutto in altri Stati, certe cose non succedono (specie dove questi atti che io ritengo vandalici, sono punibili legalmente). La gente ha bisogno di esprimere concetti/idee? Bene, creiamo appositi luoghi adatti, ma non deturpiamo in questo modo ogni centimetro quadrato delle nostre città.. Concludo dicendo: anche a me è capitato, pochi giorni fa, di leggere dopo svariati anni un numero di Topolino. E leggendo le storie di Paperino, Topolino, ecc ho trovato solo “messaggi positivi” (come l’amicizia, la fratellanza, la sincerità). Ammetto di non essermi soffermato sulle pubblicità, ma questo, non l’ho mai fatto nemmeno da piccolo. ![]()
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#28 | ||||||||
Senior Member
Iscritto dal: May 2002
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Un modo di dire, qualcosa che abbiamo sentito nel passato e che ormai diamo per scontato (per alcuni): un'abitudine pericolosa, secondo me. Quote:
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Saluti, CappelloPower
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#29 | |
Senior Member
Iscritto dal: Nov 2002
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...quando dai a qualcuno del banale almeno motiva la cosa..No?? ...Beato/a te che sei superiore e giudichi... ![]() |
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#30 | |
Senior Member
Iscritto dal: May 2001
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Un messaggio che mi è sembrato tutto, tranne il sostegno a posizioni antirazziste. Diciamocela tutta: pensavi davvero di poter convincere qualche razzista a tornare sulla retta via, dandogli del miserabile ignorante? Commiserando la famiglia per la scarsa cultura e i beceri valori che gli ha trasmesso? Offendendo alcuni dei simboli della società in cui vive? Non credo. Sei troppo intelligente per capire che nessun razzista metterebbe mai in discussione la sua idea, rivolgendosi a lui con il tuo approccio. Ed infatti te ne rendi conto, proponendo non le parole ma i ben più efficaci scappellotti, per "guarire" il razzista, o meglio chi non la pensa come te. Fondamentalmente nel tuo messaggio manca qualsiasi tensione rivolta all'incontro. Sarebbe un incontro di posizioni lontane ovviamente, perchè ritieni il razzismo ontologicamente lontano da te, dalla tua famiglia, dai tuoi amici, da chi la pensa come te. Ma questo incontro comunque non ti interessa. Ti interessa di più dipingere gli attributi del razzista, che nel tuo quadro è un ragazzo poco dotato di intelligenza, viene da una famiglia non molto ricca (ha un'infiltrazione sul soffitto in cucina, ma non i soldi per sistemarla), passa la domenica allo stadio e ha l'hobby per le macchine sportive, ma può permettersi solo la pedaliera in alluminio per la sua Punto GT usata. Riassumiamo. Il tuo messaggio manca di capacità convincitiva nei confronti del razzista. Manca della volontà di incontro. Si preoccupa unicamente di marcare una categoria, "il razzista", attribuendole degli attributi. A cosa serve il messaggio allora? E' inutile? Certo che no. Il messaggio serve ad identificare "il razzista", con i suoi attributi di base, per poter poi andare oltre e cucirgli addosso tutte le posizioni che non ti piacciono: dai suoi gusti sessuali al suo credo religioso, fino al suo orientamento culturale, sociale e politico nella società in cui viviamo. Per finire scappellottandole tutte insieme sotto l'etichetta di "razzista". Ultima modifica di SaMu : 21-10-2003 alle 12:45. |
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#31 | |
Senior Member
Iscritto dal: May 2002
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Se ti capita di commentare IT, sei il benvenuto. Saluti, CappelloPower
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![]() ![]() ![]() Ultima modifica di CappelloPower : 21-10-2003 alle 13:28. |
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#32 |
Senior Member
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In effetti non sono neanche intervenuto, da discussione sul razzismo e sulle cause è diventata recensione sulla riflessione di cappello power.
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#33 | ||||
Senior Member
Iscritto dal: Jun 2001
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Trovo giusto che, fintanto che un bambino rimanga tale e non sia in grado di capire / giudicare da solo, sia necessario un "filtro", ma fino a che punto? Non si corre il rischio di inculcare nel bambino solamente una parte delle idee, degli ideali di vita, senza fargli capire l'importanza di un atteggiamento critico e razionale, privandolo della possibilità ma soprattutto della voglia di capire cosa altro c'è nel mondo (prendilo come un concetto generico, a livello di religione, di politica, di professioni, di ideali)? IMHO non è facile fare la scelta corretta, riuscire a trovare un equilibrio ideale tra ciò che al bambino non deve arrivare e ciò che invece deve essere appreso; anzi, probabilmente è uno dei compiti più difficili che spetta ad un genitore. Quote:
E sono d'accordo con te nel dire che sarebbe follia aver paura del vicino siciliano (per carità, è solo un esempio), anche perchè ho vari amici nati e cresciuti lì, che sono bravissime persone. Conosco, quindi non ho paura. Mettila in questi termini: non ho mai visto un nomade fare altro che elemosinare o rubare, anche perchè, correggimi se sbaglio, se uno di loro iniziasse a lavorare legalmente, perderebbe la connotazione di zingaro, giusto? Quote:
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#34 | ||||
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Saluti, CappelloPower
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#35 | |
Senior Member
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ok Cappello nella risposta che mi hai dato sopra mi sembra che si possa gia piu' ragionare,almeno imho,perche' per come hai aperto il 3D,onestamente io ci ho visto quel che ha detto Samu sopra...
insomma parli di razzismo,e mi tiri in ballo strani discorsi sul crocifisso,su cosa sia morale pensare sul omosessualita' e la sua ostentazione,sul fatto che del immigrazione bisogna avere la tua stessa concezione politica(tra le righe) insomma facevi tanti passaggi a gratis,su cui francamente c'è da discutere. pareva che ti servivi del "razzismo" per criticare tante posizioni che non condividi. nella risposta che mi hai dato sono gia meno distante e anche se avrei tanti piccoli appunti,mi sembra che ci si possa un minimo intendere. rispondo solo a questa: Quote:
se l'usanza è un usanza della comunita'(cosa che si puo discutere),mi spiace ma io c'è l'ho con la comunita',non vedo perche' bisogna deresponsabilizzare la gente. se tal partito sostiene tal cosa(per te spregevole) tu mi spiace ma non ti rivolgi ai sostenitori del partito,dicendo che critichi l'usanza ,ma non loro...diciamo che critichi pure gli alleati di 4° grado degli aderenti a tale partito ![]() ora se un peruviano ruba una macchina,io non c'è l'ho con i peruviani. anche se ci fosse una banda di peruviani che ne ruba 100 al giorno...c'è l'avrei con quella banda,non con i peruviani in genere. cosa diversa è con gruppi che hanno usanze che sono culturalmente e praticamente appoggiate o comunque non osteggiate,dal gruppo tutto. insomma trovo idealista voler difendere tutti a tutti costi,comunque. sono andato per 5 anni di fila a lavorare uno o piu' giorni a settimana nelle mense della Caritas,li di extracomunitari ne ho visti a migliaia,e li aiutavo tutti con piacere,che fossero drogati,musulmani,omosessuali,albanesi o quel che vuoi. (eppure forse rientro nella tua definizione di razzista) ecco ti assicuro che la dentro,dal primo volontario,al ultima suora,compresi gli ospiti stessi(forse per loro era ben piu' vitale),era naturale (e necessario) capire che non era indifferente l'etnia di provenienza di un gruppo per capire come comportarsi. nel mondo reale,se arrivavano la mattina 50 persone a farsi dare il vestiario,se fossero di una "comunita'" o di un altra,non era affatto marginale. poteva voler dire lavorare in tutta tranquillita',a dover stare attenti e vigili,perche' casini erano alquanto probabili. rapportarsi con queste considerazioni,non è razzismo...si chiama realismo. se non hai queste ipotesi definibili magari razzistiche da qualcuno,la dentro non te la cavi e non aiuti nessuno. se qualcuno ti crea un disagio,e lo incontri in piazza insieme ai suoi connazionali, e vuoi dirgliene quattro penso che immagini anche te che è diverso se questo è del equador o è albanese. fai la prova. qualunque straniero che vive per strada nel nostro paese,è consapevole di questa razzistica nozione. pensare che è la stessa cosa,è essere idealisti,e non avere i piedi per terra. poi sbagliato sarebbe mettere una croce su tutti gli appartenenti ad un gruppo,io avevo in simpatia tanti albanesi per esempio. ma il fatto,che un gruppo sia in media,dotato di un certo modo di pensare e di un certo temperamento,è una cosa innegabile.. che non è dovuto a questioni genetiche o simili...è il semplice accorgersi di come questi sono stati educati,che modelli culturali hanno avuto,e di come sono cresciuti. non è una questione di razza..pure io sarei probabilmente meno responsabile e civile,se avessi vissuto nello sbando del Albania degli ultimi decenni. non è questione di avercela quindi con gli albanesi in senso della loro razza.. caspita,una delle piu' grandi donne del secolo,e che presto sara' pure santa,è albanese,parlo di Madre Teresa di Calcutta,quindi sono proprio l'ultimo a sostenere che gli albanesi siano peggiori di noi,o che da essi non possa venire nulla di buono,tutt'altro.
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#36 |
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ieri ho visto un pezzo di appuntamento con la storia, parlava dei nipponici della prima metà dell'900, e del loro comportamento nelle 2 guerre, oltre alle solite disquisizioni si parlava del perchè durante la prima guerra i jap non avevano mostrato particolare ferocia contro i prigionieri stranieri e perchè nella seconda si siano macchiati di orrendi crimini sopratutto con i cinesi e popoli del sud-est, la causa secondo lo storico era da ricercarsi appunto sulla mentalità inculcata alla nuova generazione dai genitori, i cinesi e i popoli del sud-est asiatico erano dipinti ai figli come dei subumani, degli esseri immondi che non meritavano alcun rispetto, ed una volta che i figli sono stati mandati a combattere da quelle parti li hanno trattati appunto come i peggiori degli animali, non avevano colpe particolari per la loro politica o economia semplicemente erano delle nullità.
Oggi a nessuno o quasi verrebbe in mente di pensare ancora ai giapponesi come razzisti dichiarati eppure i giapponesi (esperienza personale) evitano accuratamente di andare al mare e frequentare le spiagge in estate perchè per loro lo scurimento della pelle è una cosa inaccettabile. Il seme del razzismo è infimo ed è sempre vivo e vegeto. Ultima modifica di parax : 21-10-2003 alle 14:31. |
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#37 | |
Senior Member
Iscritto dal: Oct 2001
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E non puoi far statistiche tra due cose opposte, dovresti scegliere qualcosa di paragonabile... altrimenti è solo bla-bla e non serve a nulla. Sappiamo che gli Zingari, definizione generica e imprecisa per una etnia dalle connotazioni variegate, un tempo vivevano occupando, nell'economia del tempo, una nicchia ben specifica... ora la situazione è cambiata, e non riescono ad adattarsi ad un mondo che non va come andava 100/200/300 anni fa... Liberissimi di farlo, ma non di violentare la mia cultura con la loro. Rispetto il loro concetto di proprietà,culturale e pratico, ma vorrei rispettassero il mio.... proprio perchè non voglio che mi sia imposto un modo altro di pensare o di essere.E non accetto , per rispetto dell'uomo in quanto tale, le mutilazioni inferte ai loro schiavi-bambini, per ottenere un maggior guadagno impietosendo la gente.. questo sì lo vedo come schiavismo.
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#38 | ||
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Guida CDR - SACD/DVD-A links - Pal,Secam, Ntsc - Fonts - Radio online - Jazz -Soul&Funky - siti traduzioni lingue non rispondo a msg privati sui monitor Ultima modifica di Adric : 21-10-2003 alle 16:03. |
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#39 | |||
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- Film d’azione: particolare da non trascurare, è che la maggior parte di questi sono “made in USA”. Ovvio quindi che, in alcuni casi, si identifichi il male con i Russi oppure i medio-orientali; questo però avviene per precise motivazioni storiche, passate (vedi guerra fredda) e presenti (terrorismo). Non sto “giustificando” il messaggio lanciato da un classico film di questa tipologia, sto dicendo che è giusto e naturale che il bambino li guardi, ma sarebbe corretto anche tentare di spiegare cosa è successo, dal punto di vista storico. Che poi per alcuni, causa politica, tutto ciò che proviene dal Paese a Stelle e Strisce non sia positivo, ma anzi, l’opposto, quello è un altro discorso (e andremmo ulteriormente OT), ma rientra in un altro discorso: le idee politiche di un genitore, fino a che punto devono influenzare la crescita di un bambino (film, libri, canzoni, ecc)? Ma andremmo OT azzardando una pur minima risposta. Quello che IMHO deve essere insegnato è che lo straniero non deve far paura, perchè al di là di evidenti differenze estetiche (pigmentazione, lineamenti, ecc), in ogni etnia ci sono "buoni & cattivi"; e di sicuro, in questa formazione, aiutano molto i viaggi all'estero, fatti sin da piccoli, perchè aiutano la mente ad essere "aperta" verso altri usi, costumi ed usanze. ![]() Quote:
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#40 | ||||||||
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Che poi tu consideri il furto pratica comune nelle comunità nomadi, è una tua opinione. Non la condivido, pur capendola. Io ritengo che il furto sia espediente comune nelle comunità nomadi, quando queste si vedono odiate dagli altri ancor prima che comprese. Se lo sforzo lo devono far loro, lo dobbiamo fare anche noi, secondo me. E prima ancora di uno sforzo fisico, facciamone uno linguistico: forziamoci ad emarginare ed eliminare dal nostro modo di vivere alcuni pericolosi luoghi comuni cui facciamo troppo spesso riferimento, causa forse di ilarità tra le mura di casa ma causa di ben altri attriti quando vengono imprudentemente utilizzati dalla gente per esprimersi nel vivere quotidiano. Quote:
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(nota: non ti rispondo qui ulla questione crocefisso perchè altrimenti portiamo tutto il discorso troppo OT, scusami.) Quote:
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Saluti, CappelloPower
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