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Old 21-10-2003, 02:23   #21
Ciaba
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x CappelloPower
....hai aperto un 3D che avrebbe bisogno di un libro per le risposte....una riflessione però voglio fartela fare visto che hai toccato il tema del razzismo. Oggi è la seconda volta che rispondo a qualcuno citandolo, ma tant'é, Leonardo da Vinci(noto imbecille ), ha lasciato scritto: "la schiavitù(e quindi il razzismo), scompariranno quando l'ultima catena sarà tolta al collo dell'ultimo animale soggiogato". NN ci viene solo insegnato il razzismo tra gli uomini ma anche tra gli esseri, che é ben + grave, perchè ti dicono subito cos'é diverso e perchè, facendoti montare subito da piccolo la superbia. E quando un essere é schiavo(perchè inferiore), nn ha più diritti, e l'uomo dal proprio piedistallo può disporne a proprio piacere arrogandosi il diritto di vita o morte.........E nn venitemi a parlare di religione.....i cristiani sono tutto fuori che cristiani(i loro libri dicono "nn uccidere" e nn "nn uccidere gli uomini ma del resto fai quello che ti pare",.............. ma si sà, "si interpreta a proprio comodo e si mantengono i privilegi").
Topolino ha avuto(grazie agli autori soprattutto italiani degli anni 70/80) la possibilità di far passare ottimi valori(nelle storie), poi si sà la pubblicità é altra cosa. Guarda Mtv.......fanno tutti "i ragazzi con la nuova mentalità" e poi passano la pubblicità a McDonald...

...manca rispetto, quello vero...
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Old 21-10-2003, 02:42   #22
CappelloPower
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Originariamente inviato da Ciaba
x CappelloPower
....hai aperto un 3D che avrebbe bisogno di un libro per le risposte....una riflessione però voglio fartela fare visto che hai toccato il tema del razzismo. Oggi è la seconda volta che rispondo a qualcuno citandolo, ma tant'é, Leonardo da Vinci(noto imbecille ), ha lasciato scritto: "la schiavitù(e quindi il razzismo), scompariranno quando l'ultima catena sarà tolta al collo dell'ultimo animale soggiogato".

[cut]

Topolino ha avuto(grazie agli autori soprattutto italiani degli anni 70/80) la possibilità di far passare ottimi valori(nelle storie), poi si sà la pubblicità é altra cosa. Guarda Mtv.......fanno tutti "i ragazzi con la nuova mentalità" e poi passano la pubblicità a McDonald...

...manca rispetto, quello vero...
Manca la voglia di insegnare il rispetto, anche.

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Originariamente inviato da mrmic
Io invece non trovo nelle parole di CappelloPower l'intenzione di descrivere la genesi del razzismo, ma una riflessione su come tante piccole banalità possano distorcere le nostre sensazioni.

Condivido la repulsione verso chi odia il diverso, chi ne ha paura lo compatisco.
Giusto.
Ma non dimentichiamo che la paura, spesso, genera odio.
Ricordiamoci delle centinaia di film (prodotti dagli anni '50 in poi) che avevano come protagonisti alieni violenti ed intenzionati a distruggere il nostro bel mondo senza avere pietà di noi poveri esseri umani. Quei film li hanno continuati a produrre fino ad oggi. Ok, per gli USA, a quel tempo, gli "alieni" erano la minaccia comunista, ma in generale il male è sempre un'entità sconosciuta che potrebbe turbare le nostre sicurezze. La temiamo, e ben presto arriviamo ad odiarla. Il passo è breve, tra temere qualcosa di sconosciuto ed odiare qualcosa di "diverso".
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Old 21-10-2003, 07:32   #23
Bet
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Originariamente inviato da Ciaba
.........E nn venitemi a parlare di religione.....i cristiani sono tutto fuori che cristiani(i loro libri dicono "nn uccidere" e nn "nn uccidere gli uomini ma del resto fai quello che ti pare",.............. ma si sà, "si interpreta a proprio comodo e si mantengono i privilegi").
Topolino ha avuto(grazie agli autori soprattutto italiani degli anni 70/80) la possibilità di far passare ottimi valori(nelle storie), poi si sà la pubblicità é altra cosa. Guarda Mtv.......fanno tutti "i ragazzi con la nuova mentalità" e poi passano la pubblicità a McDonald...
questo tanto x restare nei luoghi comuni e nelle banalità
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Old 21-10-2003, 10:04   #24
mrmic
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Originariamente inviato da CappelloPower

Giusto.
Ma non dimentichiamo che la paura, spesso, genera odio.
Ricordiamoci delle centinaia di film (prodotti dagli anni '50 in poi) che avevano come protagonisti alieni violenti ed intenzionati a distruggere il nostro bel mondo senza avere pietà di noi poveri esseri umani. Quei film li hanno continuati a produrre fino ad oggi. Ok, per gli USA, a quel tempo, gli "alieni" erano la minaccia comunista, ma in generale il male è sempre un'entità sconosciuta che potrebbe turbare le nostre sicurezze. La temiamo, e ben presto arriviamo ad odiarla. Il passo è breve, tra temere qualcosa di sconosciuto ed odiare qualcosa di "diverso".

Si, volevo aggiungere che la paura può portare ad azioni non controlabili ma distinte dall'odio. Per odio intendo un sentimento sprezzante verso un qualcosa o qualcuno, che può avere si delle ragioni, ma che non ne giustifica una reazione razionalmente voluta. Con la paura invece c'è il rischio di commettere azioni non volute o comunque sconnesse dal nesso causa/effetto.

Se continuiamo a ragionare col metodo del vinca il più forte non cresceremo mai.
__________________
..soltanto quando è abbastanza buio si riescono a vedere le stelle..
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Old 21-10-2003, 10:32   #25
Anakin
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mah..
a me il discorso sembra retorico,mi sembra come detto da altri piu' un brandire la clava per separare i buoni dai cattivi,che un voler discutere sul problema.

innanzitutto l'analisi su origine del razzismo,e su quanto debba preoccuparci,le trovo abbastanza cannate.
i razzisti ci sono sempre,ma il resto della societa' non è piu' indifferente come decenni fa,e anzi sensibile e tutto sommato compatta.
ovvero si è sempre meno tolleranti verso il razzismo(guarda decennio per decennio),quindi mi sembra fuori moda pensare che la societa' sia a rischio su questo.
(non che il razzismo non abbia ancora adepti)
mi sembra ben piu' di moda,voler dipingere come i cattivi coloro che hanno idee come quelle sottilmente fatte finire negli episodi di razzismo.

Cappello apparte la pubblicita' di attualita'() che hai trovato,oggi giorno se guardi un telefilm non troverai certo discriminazioni razziali,al massimo ti troverai le puntate(abbastanza pesanti a dir la verita',perche' forzate) in cui la morale,è che siamo tutti uguali.
o troverai la pubblicita' dei ringo boys.

poi per dirla tutta,la pubblicita' dei Master non mi sembra un inno al razzismo,la vede razzistica paradossalmente chi ha la paranoia del colore della pelle,e ha deciso che la cosa ha importanza.
uno che non ha pregiudizi sulla pelle,non ha nessun problema ad accorgersi che c'è l'abbiamo diversa...e come uno alto ed uno basso possono darsi dello spilungone e del nanerottolo,i due protagonisti della vignetta si danno del moretto e della faccia di limone...capirai(ho visto scherzare sul serio in questi termini gente di pelle diversa)
insomma che palle questo perbenismo e voler essere politically correct a tutti i costi,in bel altro dobbiamo riporre la nostra attenzione se vogliamo combattere pensieri razzistici.

poi parli di razzismo ma in molti casi il problema non ha che vedere con il razzismo.
uno potrebbe guardare di cattivo occhio gli zingari,non perche' è razzista,ma perche' gli pare immorale che in queste comunita' non sia insolito(e non raccontiamoci palle perche' non è insolito) che questi vadano in giro facendo la carita' e sfruttando i figli,che non mandano a scuola e a cui quindi non danno una possibilita' di uscire dal loop(perche' uno zingaro puo OVVIAMENTE essere una persona a modo,e anche migliore di noi se educata e cresciuta decentemente)
ora non posso guardare di cattivo occhio questa usanza della comunita' zingara?e quindi avere una cattiva opinione sulla stessa?
no perche' è razzismo?
ma non diciamo fesserie.

tu hai sempre sostenunto(perche' me lo hai esposto piu' volte) che se un "gruppo" umano" (unito per esempio per politica) sostiene tesi che a te fanno ribrezzo,il tuo giudizio su questi è pessimo(per essere eufemistici)
bene,ma per quale ipocrisia,se dinnanzi a fatti discutibili di un "gruppo umano", il comune denominatore è per coincidenza la razza,invece che la fede politica in cui invece tu sei un forte sostenitore del razzismo(chi non ha letto certe cose magari qua non capira'),per quale motivo dicevo se sono per sfiga della stessa razza,allora devo astenermi dal solo poter accennare ad un giudizio negativo,pena il passare per razzista.
insomma siamo tutti con pari dignita' e qualita',ma rischia di essere sciocco idealismo,se si vuole imporre questa principio,anche posteriormente a fatti.

insomma tu fai tutto un elenco di fatti a tuo modo di vedere razzistici,ma su molti l'etichetta di razzismo pare c'è la vuoi mettere tu a priori,per sentirti il bene e considerare la feccia gli altri.
__________________
"Primo Ministro Ombra della Setta dei Logorroici - Quotatore Atipico - Cavaliere della Replica Instancabile"

Ultima modifica di Anakin : 21-10-2003 alle 10:36.
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Old 21-10-2003, 11:16   #26
CappelloPower
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Originariamente inviato da Anakin
innanzitutto l'analisi su origine del razzismo,e su quanto debba preoccuparci,le trovo abbastanza cannate.
i razzisti ci sono sempre,ma il resto della societa' non è piu' indifferente come decenni fa,e anzi sensibile e tutto sommato compatta.
Ok, ma questo cosa ha a che fare col topic? La società è ovviamente migliorata (che banalità...), il problema è che il razzismo rimane vivo e pulsante. Ci siamo evoluti in tutto, ma in certe cose fatichiamo a crescere.

Quote:
Originariamente inviato da Anakin
ovvero si è sempre meno tolleranti verso il razzismo(guarda decennio per decennio),quindi mi sembra fuori moda pensare che la societa' sia a rischio su questo.
Ed è qui che sbagli. Non bisogna mai abbassare la guardia, mai smettere di fare informazione, mai credere che ormai la "macchina" sia rodata e pronta ad andare da sola. Guarda gli ultimi anni, le guerre, il terrorismo: questo è concime per l'odio razziale. Non lo si può lasciar germogliare.

Quote:
Originariamente inviato da Anakin
(non che il razzismo non abbia ancora adepti)
E meno male...

Quote:
Originariamente inviato da Anakin
Cappello apparte la pubblicita' di attualita'() che hai trovato,oggi giorno se guardi un telefilm non troverai certo discriminazioni razziali,al massimo ti troverai le puntate(abbastanza pesanti a dir la verita',perche' forzate) in cui la morale,è che siamo tutti uguali.
o troverai la pubblicita' dei ringo boys.
E qui ti posso anche dare ragione, visto che da fastidio anche a me. "Integrazione" è qualcosa di profondo, di sottile, non può certo pensarci Banfi nel "Medico in famiglia" a farci diventare tutti meno razzisti. Ma il punto è: preferisci questa integrazione filmica un po' forzata o la totale assenza di questo tema (come diceva giustamente Alessandro) ben documentata in quasi vent'anni di telefilm e show televisivi?

Quote:
Originariamente inviato da Anakin
poi per dirla tutta,la pubblicita' dei Master non mi sembra un inno al razzismo,la vede razzistica paradossalmente chi ha la paranoia del colore della pelle,e ha deciso che la cosa ha importanza.
uno che non ha pregiudizi sulla pelle,non ha nessun problema ad accorgersi che c'è l'abbiamo diversa...e come uno alto ed uno basso possono darsi dello spilungone e del nanerottolo,i due protagonisti della vignetta si danno del moretto e della faccia di limone...capirai(ho visto scherzare sul serio in questi termini gente di pelle diversa)
A me sembra un voler ribadire qualcosa di sbagliato. A te sta bene sentirti chiamare "spaghetti" o "broccolino" in qualche perfieria di New York? A me no, ecco perchè capisco quanto siano dannosi certi luoghi comuni. Se a te sembra normale, vorrà dire che ti sta bene così. Ma in tutta sincerità, chiameresti un nero per strada "bel moretto" oppure "cioccolatino"? No, e sai perchè? Perchè anche tu sai che è offensivo e razzista. Che poi, nel'intimità, ci si possa scherzare, è un altro conto; anche io posso fare il saluto nazista quando ceno qui a casa con degli amici e scherzo sull'argomento, ma mai mi sognerei di eseguire un gesto simile in pubblico e con l'intento di essere preso sul serio.

Quote:
Originariamente inviato da Anakin
insomma che palle questo perbenismo e voler essere politically correct a tutti i costi,in bel altro dobbiamo riporre la nostra attenzione se vogliamo combattere pensieri razzistici.
Io non ho intitolato questo thread "Ricetta per sconfiggere il razzismo e far felice Anakin". Io ho detto che tante piccole banalità, per noi scontate sin dalla tenerea età, possono essere il punto su cui fa leva, in età adulta, il pensiero razzista. Ben prima di una famiglia poco incline al dialogo, prima di una scuola che non segue e stronca certi fenomeni, già quell'innocente pubblicità su Topolino pianta un piccolo sene nella mente di un bambino. "Limone" sono gli orientali, "Moretto" sono i neri: questo è ciò che rimane nella mente del bambino. Certo, non vede mai luoghi comuni sui bianchi perchè vive in un continente quasi totalmente bianco, quindi si convince che "bianco" è la normalità e tutto il resto una "variante". E' già abbastanza per temere quel bambino, una volta adulto, se non riceverà i giusti stimoli (primo fra tutti quello di saper ragionare senza fermarsi a "che palle questo perbenismo").

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Originariamente inviato da Anakin
poi parli di razzismo ma in molti casi il problema non ha che vedere con il razzismo.
uno potrebbe guardare di cattivo occhio gli zingari,non perche' è razzista,ma perche' gli pare immorale che in queste comunita' non sia insolito(e non raccontiamoci palle perche' non è insolito) che questi vadano in giro facendo la carita' e sfruttando i figli,che non mandano a scuola e a cui quindi non danno una possibilita' di uscire dal loop(perche' uno zingaro puo OVVIAMENTE essere una persona a modo,e anche migliore di noi se educata e cresciuta decentemente)
ora non posso guardare di cattivo occhio questa usanza della comunita' zingara?e quindi avere una cattiva opinione sulla stessa?
no perche' è razzismo?
ma non diciamo fesserie.
Puoi guardare di cattivo occhio l'usanza, non la comunità.
Recepita la "sottile" differenza?

Saluti,

CappelloPower
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Old 21-10-2003, 11:33   #27
Quincy_it
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Innanzitutto un ben tornato a te su queste pagine

Devo dire che non mi trovo completamente d'accordo con quanto scrivi, specie nella prima parte dove elenchi tutta una serie di "luoghi comuni" che rappresentano IMHO solo una parte della "verità vera" (e non necessariamente un luogo comune è qualcosa di negativo): quella che tu descrivi è un’infanzia / adolescenza molto strumentalizza e pessimistica, oltre che IMHO, fortunatamente, non “standardizzata”.
Già accostare un gruppo di persone portatrici di handicap (vedi i mongoloidi) a varie etnie (gialli, neri, ecc) mi sembra concettualmente errato oltre che una forzatura, dato che gli stessi asiatici, africani soffrono della sindrome di Down.
Sono d'accordo con te quando dici che molto di ciò che apprendiamo durante la nostra infanzia dipende dal luogo in cui viviamo (principalmente la nostra famiglia), ma da piccoli siamo come “spugne”, pronte ad assorbire tutto ciò che ci circonda e/o ci viene dato: la famiglia, i media o alcuni episodi di vita quotidiana contribuiscono a “costruire” in noi determinati preconcetti o luoghi comuni.
Apro una piccola parentesi, soffermandomi soprattutto sulle “scene di vita quotidiana”, e volevo farti una domanda: quando sei per strada o in un mezzo pubblico e vedi uno “zingaro” vicino a te, rimani tranquillo come se niente fosse o, anche per un solo istante, dai una controllata a portafogli, cellulare, chiavi, ecc?
Qualunque cosa tu risponda, dammi una motivazione.
Io personalmente mi sento “razzista” (leggi ho paura di certi individui nella società) nei confronti delle persone non “socialmente utili” alla comunità. Cosa intendo con questo? Che tutti coloro che fanno qualcosa di “utile”, ma soprattutto non danneggiano o arrecano disturbo agli altri (e per “disturbo” intendo furti, scippi, atti di vandalismo, omicidi, ecc), di qualsiasi razza/religione essi siano, per me sono i benvenuti. Sia perchè credo si possa tranquillamente vivere in una società multi-etnica e globale, sia perchè dalle conoscenze, dalle esperienze di altri popoli si può trarre beneficio, sempre però rispettando il punto di cui sopra.
E’ per questo che mi sento di poter dire di non poter sopportare gli zingari perchè, per quello che ho visto e quello che ho letto nei quotidiani in questi anni, sono sempre stati sinonimo di “guai”. E qui non si tratta di luoghi comuni, qui si tratta della realtà! Visto che anche tu sei di Roma, prova a vedere sulla Tangenziale all’altezza dell’Acqua Acetosa quel bel campo nomadi pieno di auto di lusso, “acquistate” facendo chissà quale lavoro legale..
O vogliamo parlare dell’aumento di piccoli furti nelle zone dove questi si insidiano? Se tu sei in grado di convivere tranquillamente, in tutta pace e senza la minima paura con un campo nomadi a pochi passi da casa tua hai tutta la mia ammirazione ma io, purtroppo, non ne sono capace.
Il giorno in cui vedrò uno zingaro fare del bene potrò cambiare il mio punto di vista, per ora però rimango fermo sulla mia idea, giusta o sbagliata che sia.
Ma, meglio specificarlo, in questo senso non faccio distinzioni errate tra albanesi, rumeni, kosovari, ecc, perchè sarebbe sbagliato identificare i nomadi in una etnia specifica (e da qui, per esempio, l’errata conclusione albanesi = tutti zingari); beninteso naturalmente, che anche tra noi italiani ci sono ladri in abbondanza..
Mi accenni in un altro post alle scritte sui muri “scritte antisemite ed in generale razziste, intimidatorie, volgari, quelle si retoriche ”: mi dici (giustamente, e sono d’accordo con te) che non le accetti, ma io mi sento in dovere di ampliare il concetto a tutte le scritte e murales. Altro segno di inciviltà e di “non-rispetto” per la “proprietà comune” che, purtroppo, ci contraddistingue. Ho tirato fuori un altro luogo comune? Può darsi, ma è vero che in altre città ma soprattutto in altri Stati, certe cose non succedono (specie dove questi atti che io ritengo vandalici, sono punibili legalmente). La gente ha bisogno di esprimere concetti/idee? Bene, creiamo appositi luoghi adatti, ma non deturpiamo in questo modo ogni centimetro quadrato delle nostre città..
Concludo dicendo: anche a me è capitato, pochi giorni fa, di leggere dopo svariati anni un numero di Topolino. E leggendo le storie di Paperino, Topolino, ecc ho trovato solo “messaggi positivi” (come l’amicizia, la fratellanza, la sincerità). Ammetto di non essermi soffermato sulle pubblicità, ma questo, non l’ho mai fatto nemmeno da piccolo.
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* Vendo Nintendo Switch 1.1 *
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Ultima modifica di Quincy_it : 21-10-2003 alle 11:43.
Quincy_it è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 21-10-2003, 12:24   #28
CappelloPower
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Originariamente inviato da Quincy_it
Innanzitutto un ben tornato a te su queste pagine

Devo dire che non mi trovo completamente d'accordo con quanto scrivi, specie nella prima parte dove elenchi tutta una serie di "luoghi comuni" che rappresentano IMHO solo una parte della "verità vera" (e non necessariamente un luogo comune è qualcosa di negativo): quella che tu descrivi è un’infanzia / adolescenza molto strumentalizza e pessimistica, oltre che IMHO, fortunatamente, non “standardizzata”.
Infatti è una possibilità fra tante. Un altro tipo di infanzia può portare a diventare come il Papa, come Hitler, come il salumiere sotto casa mia. Il mio intento era proprio sottolineare "quel" tipo di infanzia, un'infazia cioè dove certi luoghi comuni attecchiscono e fanno presa perchè non contrastati da nessuno (non dalla famiglia, non dalla scuola). Realtà del genere sono estremamente diffuse.

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Originariamente inviato da Quincy_it
Già accostare un gruppo di persone portatrici di handicap (vedi i mongoloidi) a varie etnie (gialli, neri, ecc) mi sembra concettualmente errato oltre che una forzatura, dato che gli stessi asiatici, africani soffrono della sindrome di Down.
Ma ti ricordi i thread qui su hwup dove qualcuno scherzosamente diceva ad un suo interlocutore "Sei un mongoloide!"? Ecco, ricorderai anche che molti si dissero apertamente meravigliati dal veder usare con tanta leggerezza un termine simile. E ricorderai, infine, quanto l'autore dell'esclamazione si sia anche scusato per non aver colto la pericolosità di quel modo di dire (ai suoi occhi banale e comune).
Un modo di dire, qualcosa che abbiamo sentito nel passato e che ormai diamo per scontato (per alcuni): un'abitudine pericolosa, secondo me.

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Originariamente inviato da Quincy_it
Sono d'accordo con te quando dici che molto di ciò che apprendiamo durante la nostra infanzia dipende dal luogo in cui viviamo (principalmente la nostra famiglia), ma da piccoli siamo come “spugne”, pronte ad assorbire tutto ciò che ci circonda e/o ci viene dato: la famiglia, i media o alcuni episodi di vita quotidiana contribuiscono a “costruire” in noi determinati preconcetti o luoghi comuni.
Appunto, assorbiamo tutto. Chi ci tutela? La famiglia, la scuola, la società. Devono filtrare, devono scremare, devono metterci in condizione di capire che l'espressione "persona di colore" non vuol dire "persona nera", anzi non vuol dire nulla (visto che tutti abbiamo un colore). Senza un filtro, la spugna tira via tutto e prende tutto per buono. Pericoloso, non trovi?

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Originariamente inviato da Quincy_it
Apro una piccola parentesi, soffermandomi soprattutto sulle “scene di vita quotidiana”, e volevo farti una domanda: quando sei per strada o in un mezzo pubblico e vedi uno “zingaro” vicino a te, rimani tranquillo come se niente fosse o, anche per un solo istante, dai una controllata a portafogli, cellulare, chiavi, ecc?
Qualunque cosa tu risponda, dammi una motivazione.
No, non sto tranquillo e ti capisco benissimo. Anche io ho subito un furtarello (a Porta Portese, figurati) da una mamma ed i suoi 94mila figli che mi ronzavano attorno. Però mi bacchetto io per primo quando nella mia mente si affaccia, anche solo per un momento, la pericolosa ipotesi che la delinquenza di alcuni (molti o pochi che siano) sia effetto di una causa razziale o etnica. Sarebbe come dire che non ci si sente tranquilli ad avere un siciliano accanto solo perchè è noto che i più famosi boss mafiosi sono siciliani. Follia pura, no?!

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Originariamente inviato da Quincy_it
Io personalmente mi sento “razzista” (leggi ho paura di certi individui nella società) nei confronti delle persone non “socialmente utili” alla comunità. Cosa intendo con questo? Che tutti coloro che fanno qualcosa di “utile”, ma soprattutto non danneggiano o arrecano disturbo agli altri (e per “disturbo” intendo furti, scippi, atti di vandalismo, omicidi, ecc), di qualsiasi razza/religione essi siano, per me sono i benvenuti. Sia perchè credo si possa tranquillamente vivere in una società multi-etnica e globale, sia perchè dalle conoscenze, dalle esperienze di altri popoli si può trarre beneficio, sempre però rispettando il punto di cui sopra.
Messa in questo modo, la frase è ambigua. Tutti siamo "razzisti" verso chi ci tira un mattone in fronte, questo è scontato. Il problema nasce quando crediamo di identificare il male in un colore, una religione, un qualcosa che ci classifichi. E' un errore che si compie facilmente, è perfettamente umano il voler mettere tutto in una qualche categoria da poter marchiare e gettarsi alle spalle. Purtroppo la realtà ci sbatte in faccia una ben diversa verità: non è la razza, non è il colore, non è la fede a rendere un essere umano più o meno meritevole del rispetto altrui. E' già il solo fatto di essere un essere umano (scusate il gioco di parole) a renderlo meritevole di rispetto. Sarà poi il suo comportamento, i suoi valori, la sua condotta a scolpirne un profilo.

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Originariamente inviato da Quincy_it
E’ per questo che mi sento di poter dire di non poter sopportare gli zingari perchè, per quello che ho visto e quello che ho letto nei quotidiani in questi anni, sono sempre stati sinonimo di “guai”. E qui non si tratta di luoghi comuni, qui si tratta della realtà! Visto che anche tu sei di Roma, prova a vedere sulla Tangenziale all’altezza dell’Acqua Acetosa quel bel campo nomadi pieno di auto di lusso, “acquistate” facendo chissà quale lavoro legale..
O vogliamo parlare dell’aumento di piccoli furti nelle zone dove questi si insidiano? Se tu sei in grado di convivere tranquillamente, in tutta pace e senza la minima paura con un campo nomadi a pochi passi da casa tua hai tutta la mia ammirazione ma io, purtroppo, non ne sono capace.
Un po' mi stupisce veder messa in questi termini la questione, però posso capire che una persona si senta impotente di fronte a certi avvenimenti. Tuttavia, dobbiamo sforzarci di allenare e corazzare la nostra comprensione. Sono le persone a sbagliare, non le razze. Si affrontino i problemi con questa frase in mente e forse la tensione scenderà.

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Originariamente inviato da Quincy_it
Mi accenni in un altro post alle scritte sui muri “scritte antisemite ed in generale razziste, intimidatorie, volgari, quelle si retoriche ”: mi dici (giustamente, e sono d’accordo con te) che non le accetti, ma io mi sento in dovere di ampliare il concetto a tutte le scritte e murales. Altro segno di inciviltà e di “non-rispetto” per la “proprietà comune” che, purtroppo, ci contraddistingue.
Questo è un po' OT, visto che io mi riferivo a scritte di stampo razzista. Se apriamo un altro thread, commenterò.

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Originariamente inviato da Quincy_it
Concludo dicendo: anche a me è capitato, pochi giorni fa, di leggere dopo svariati anni un numero di Topolino. E leggendo le storie di Paperino, Topolino, ecc ho trovato solo “messaggi positivi” (come l’amicizia, la fratellanza, la sincerità). Ammetto di non essermi soffermato sulle pubblicità, ma questo, non l’ho mai fatto nemmeno da piccolo.
O forse non ricordi di averlo fatto perchè allora non ti chiedevi se lo stessi facendo. Probabilmente le hai lette come le avrebbe lette qualunque altro bambino, come le ho lette io: come una spugna.

Saluti,

CappelloPower
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Old 21-10-2003, 12:38   #29
Ciaba
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Originariamente inviato da Bet
questo tanto x restare nei luoghi comuni e nelle banalità

...quando dai a qualcuno del banale almeno motiva la cosa..No??
...Beato/a te che sei superiore e giudichi...
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Old 21-10-2003, 12:42   #30
SaMu
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Originariamente inviato da CappelloPower
SaMu, ma perchè un thread che potrebbe divenire un interessante spunto alla discussione deve venir subito tramutato in un attacco personale? Sono deluso dal fatto che pur di non commentare le mie riflessioni (sbagliate o giuste che siano) tu debba giocare con il loro significato. Ma se questo è il tuo contributo alla discussione, affari tuoi.

...

Riflessione: non è la prima volta che, nel difendere posizioni antirazziste, vengo definito a mia volta razzista. E' un trucchetto un po' vecchio ma su certe persone fa ancora colpo, tuttavia mi sarei aspettato da certi interlocutori qualcosa di più che una frettolosa spulciatina nel "Manuale delle non-risposte".

Saluti,

CappelloPower
Non dovresti intendere il mio post come un attacco personale. E' semplicemente la risposta razionale al vero messaggio contenuto nel tuo post.

Un messaggio che mi è sembrato tutto, tranne il sostegno a posizioni antirazziste.

Diciamocela tutta: pensavi davvero di poter convincere qualche razzista a tornare sulla retta via, dandogli del miserabile ignorante? Commiserando la famiglia per la scarsa cultura e i beceri valori che gli ha trasmesso? Offendendo alcuni dei simboli della società in cui vive?

Non credo. Sei troppo intelligente per capire che nessun razzista metterebbe mai in discussione la sua idea, rivolgendosi a lui con il tuo approccio. Ed infatti te ne rendi conto, proponendo non le parole ma i ben più efficaci scappellotti, per "guarire" il razzista, o meglio chi non la pensa come te.

Fondamentalmente nel tuo messaggio manca qualsiasi tensione rivolta all'incontro.

Sarebbe un incontro di posizioni lontane ovviamente, perchè ritieni il razzismo ontologicamente lontano da te, dalla tua famiglia, dai tuoi amici, da chi la pensa come te.

Ma questo incontro comunque non ti interessa.

Ti interessa di più dipingere gli attributi del razzista, che nel tuo quadro è un ragazzo poco dotato di intelligenza, viene da una famiglia non molto ricca (ha un'infiltrazione sul soffitto in cucina, ma non i soldi per sistemarla), passa la domenica allo stadio e ha l'hobby per le macchine sportive, ma può permettersi solo la pedaliera in alluminio per la sua Punto GT usata.


Riassumiamo.

Il tuo messaggio manca di capacità convincitiva nei confronti del razzista. Manca della volontà di incontro. Si preoccupa unicamente di marcare una categoria, "il razzista", attribuendole degli attributi.

A cosa serve il messaggio allora? E' inutile? Certo che no.

Il messaggio serve ad identificare "il razzista", con i suoi attributi di base, per poter poi andare oltre e cucirgli addosso tutte le posizioni che non ti piacciono: dai suoi gusti sessuali al suo credo religioso, fino al suo orientamento culturale, sociale e politico nella società in cui viviamo. Per finire scappellottandole tutte insieme sotto l'etichetta di "razzista".

Ultima modifica di SaMu : 21-10-2003 alle 12:45.
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Old 21-10-2003, 13:22   #31
CappelloPower
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Originariamente inviato da SaMu
...
Evidentemente il mio chiedermi da dove nasca il razzismo ti appare come una minaccia e inizio ad intravedere come la pensi su questa questione. Avrei preferito un commento, un'opinione IT, un tuo punto di vista sul mio giusto o sbagliato ragionamento. Ma questo tuo sviare per ben due volte il discorso mi spaventa e mi fa credere che le tue posizioni rispetto al razzismo siano tutt'altro che di condanna (non mi offri una lettura alternativa del tuo pensiero se continui a fuggire, a non esporlo e a cercare di farmi passare per una specie di integralista della non-razza).

Se ti capita di commentare IT, sei il benvenuto.

Saluti,

CappelloPower
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Ultima modifica di CappelloPower : 21-10-2003 alle 13:28.
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Old 21-10-2003, 13:32   #32
parax
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In effetti non sono neanche intervenuto, da discussione sul razzismo e sulle cause è diventata recensione sulla riflessione di cappello power.
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Old 21-10-2003, 13:41   #33
Quincy_it
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Originariamente inviato da CappelloPower
Appunto, assorbiamo tutto.
[cut]
Pericoloso, non trovi?
Questo è un argomento molto delicato.
Trovo giusto che, fintanto che un bambino rimanga tale e non sia in grado di capire / giudicare da solo, sia necessario un "filtro", ma fino a che punto? Non si corre il rischio di inculcare nel bambino solamente una parte delle idee, degli ideali di vita, senza fargli capire l'importanza di un atteggiamento critico e razionale, privandolo della possibilità ma soprattutto della voglia di capire cosa altro c'è nel mondo (prendilo come un concetto generico, a livello di religione, di politica, di professioni, di ideali)?
IMHO non è facile fare la scelta corretta, riuscire a trovare un equilibrio ideale tra ciò che al bambino non deve arrivare e ciò che invece deve essere appreso; anzi, probabilmente è uno dei compiti più difficili che spetta ad un genitore.

Quote:
Però mi bacchetto io per primo quando nella mia mente si affaccia, [...].
[cut]
Follia pura, no?!
Dal mio punto di vista, come dicevo prima, so di sbagliare ma vista la quotidianità degli eventi, sono ormai abituato ad etichettare tutti gli zingari come ladri. Teoricamente sono portato a credere che di sicuro qualche "anima senza macchia" tra loro ci debba essere, ma fin'ora, i fatti non me l'hanno mai dimostrato.
E sono d'accordo con te nel dire che sarebbe follia aver paura del vicino siciliano (per carità, è solo un esempio), anche perchè ho vari amici nati e cresciuti lì, che sono bravissime persone. Conosco, quindi non ho paura.
Mettila in questi termini: non ho mai visto un nomade fare altro che elemosinare o rubare, anche perchè, correggimi se sbaglio, se uno di loro iniziasse a lavorare legalmente, perderebbe la connotazione di zingaro, giusto?

Quote:
Un po' mi stupisce veder messa in questi termini la questione,[...]. [cut]
[...] e forse la tensione scenderà.
Sarebbe giusto e corretto "allenarci" secondo quanto hai detto, io (individuo generico) sarei "migliore", più aperto verso gli altri, a comprenderli ed accettarli. Ma "loro" nei miei confronti cambierebbero? I nomadi smetterebbero di rubare se tutti li accogliessero con un sorriso o una stretta di mano? No, anzi probabilmente si sentirebbero ancor più in dovere di continuare con il loro modo di fare..

Quote:
O forse non ricordi di averlo fatto perchè allora non ti chiedevi se lo stessi facendo. Probabilmente le hai lette come le avrebbe lette qualunque altro bambino, come le ho lette io: come una spugna.
Probabile, ma tanto quelle che mi interessavano o erano della Lego o della Burago
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Old 21-10-2003, 14:10   #34
CappelloPower
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Originariamente inviato da Quincy_it
Questo è un argomento molto delicato.
Trovo giusto che, fintanto che un bambino rimanga tale e non sia in grado di capire / giudicare da solo, sia necessario un "filtro", ma fino a che punto? Non si corre il rischio di inculcare nel bambino solamente una parte delle idee, degli ideali di vita, senza fargli capire l'importanza di un atteggiamento critico e razionale, privandolo della possibilità ma soprattutto della voglia di capire cosa altro c'è nel mondo (prendilo come un concetto generico, a livello di religione, di politica, di professioni, di ideali)?
IMHO non è facile fare la scelta corretta, riuscire a trovare un equilibrio ideale tra ciò che al bambino non deve arrivare e ciò che invece deve essere appreso; anzi, probabilmente è uno dei compiti più difficili che spetta ad un genitore.
Se parliamo di inculcare un'ideale ai propri figli, la risposta è presto detta: no. Se però "filtrare" lo intendiamo come preoccuparsi che il proprio figlio alleni il pensiero critico, la questione cambia. Io trovo giusto che ad un bamnino venga detto di non ripetere certe espressioni che sente in giro, cercando sempre di motivare e argomentare simili consigli. Un bambino vive di film di azione (dove c'è sempre un russo o un medio-orientale pronto a uccidere la famigliola occidentale), vive di cartoni animati (dove il bene è sempre bello e familiare mentre il male è oscuro, misterioso, sconosciuto e proveniente da lande remote e sperdute), vive di calcio (dove già solo alcuni cori di certe curve basterebbero per far venire un colpo anche la genitore più pacato): bisogna lasciare che attraversi da solo (mentalmente e fisicamente) questi aspetti della vita allenando la propria capacità di ragionare e di crearsi un'opinione, ma silenziosamente è bene star un paio di metri deitro di loro per "acchiapparli" quando rischiano di cadere. Così si evita che facili luoghi comuni divengano essi stessi parte della sua opinione.

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Originariamente inviato da Quincy_it
Dal mio punto di vista, come dicevo prima, so di sbagliare ma vista la quotidianità degli eventi, sono ormai abituato ad etichettare tutti gli zingari come ladri. Teoricamente sono portato a credere che di sicuro qualche "anima senza macchia" tra loro ci debba essere, ma fin'ora, i fatti non me l'hanno mai dimostrato.
E sono d'accordo con te nel dire che sarebbe follia aver paura del vicino siciliano (per carità, è solo un esempio), anche perchè ho vari amici nati e cresciuti lì, che sono bravissime persone. Conosco, quindi non ho paura.
Mettila in questi termini: non ho mai visto un nomade fare altro che elemosinare o rubare, anche perchè, correggimi se sbaglio, se uno di loro iniziasse a lavorare legalmente, perderebbe la connotazione di zingaro, giusto?
Capisco ma non condivido. E' più forte di me (per fortuna, a mio avviso), io non riesco a concepire che una certa razza sia geneticamente "ladra". Possiamo dire che statisticamente ci sono più furti per mano di nomadi che stupri da parte di assessori all'urbanistica ma questo non mi fa concludere che tutti i nomadi sono ladri e tutti gli assessori sono persone affidabili.

Quote:
Originariamente inviato da Quincy_it
Sarebbe giusto e corretto "allenarci" secondo quanto hai detto, io (individuo generico) sarei "migliore", più aperto verso gli altri, a comprenderli ed accettarli. Ma "loro" nei miei confronti cambierebbero? I nomadi smetterebbero di rubare se tutti li accogliessero con un sorriso o una stretta di mano? No, anzi probabilmente si sentirebbero ancor più in dovere di continuare con il loro modo di fare..
Questa è una tua supposizione e io non la condivido. Sarò un po' troppo "buono" nel dire quanto segue, ma ritengo che se vicendevolmente cercassimo di avvicinarci, i problemi potrebbero essere risolti. Certo che poi, se da un lato si continua a rubare e dall'altro si continua a discriminare, finiamo in un baratro dal quale è difficile risalire.

Quote:
Originariamente inviato da Quincy_it
Probabile, ma tanto quelle che mi interessavano o erano della Lego o della Burago
La Burago metteva le figone in copertina, ricordiamocelo. Questo ha contribuito a farti accostare l'immagine di una bella donna a quella di una bella auto? Hanno forse tentato di far leva sulle tue pulsioni sessuali di giovane lettore per farti acquistare una macchinina? Forse si, forse no. Ci vorrebbe un thread su come la percezione di certe cose apparentemente innocue si ripercuota poi in bene o in male sulle persone.

Saluti,

CappelloPower
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Old 21-10-2003, 14:20   #35
Anakin
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ok Cappello nella risposta che mi hai dato sopra mi sembra che si possa gia piu' ragionare,almeno imho,perche' per come hai aperto il 3D,onestamente io ci ho visto quel che ha detto Samu sopra...

insomma parli di razzismo,e mi tiri in ballo strani discorsi sul crocifisso,su cosa sia morale pensare sul omosessualita' e la sua ostentazione,sul fatto che del immigrazione bisogna avere la tua stessa concezione politica(tra le righe)
insomma facevi tanti passaggi a gratis,su cui francamente c'è da discutere.
pareva che ti servivi del "razzismo" per criticare tante posizioni che non condividi.

nella risposta che mi hai dato sono gia meno distante e anche se avrei tanti piccoli appunti,mi sembra che ci si possa un minimo intendere.
rispondo solo a questa:
Quote:
Puoi guardare di cattivo occhio l'usanza, non la comunità.
ci sono un po di note da fare.
se l'usanza è un usanza della comunita'(cosa che si puo discutere),mi spiace ma io c'è l'ho con la comunita',non vedo perche' bisogna deresponsabilizzare la gente.

se tal partito sostiene tal cosa(per te spregevole) tu mi spiace ma non ti rivolgi ai sostenitori del partito,dicendo che critichi l'usanza ,ma non loro...diciamo che critichi pure gli alleati di 4° grado degli aderenti a tale partito(discorsi avvenuti no?)

ora se un peruviano ruba una macchina,io non c'è l'ho con i peruviani.
anche se ci fosse una banda di peruviani che ne ruba 100 al giorno...c'è l'avrei con quella banda,non con i peruviani in genere.
cosa diversa è con gruppi che hanno usanze che sono culturalmente e praticamente appoggiate o comunque non osteggiate,dal gruppo tutto.

insomma trovo idealista voler difendere tutti a tutti costi,comunque.
sono andato per 5 anni di fila a lavorare uno o piu' giorni a settimana nelle mense della Caritas,li di extracomunitari ne ho visti a migliaia,e li aiutavo tutti con piacere,che fossero drogati,musulmani,omosessuali,albanesi o quel che vuoi.
(eppure forse rientro nella tua definizione di razzista)
ecco ti assicuro che la dentro,dal primo volontario,al ultima suora,compresi gli ospiti stessi(forse per loro era ben piu' vitale),era naturale (e necessario) capire che non era indifferente l'etnia di provenienza di un gruppo per capire come comportarsi.
nel mondo reale,se arrivavano la mattina 50 persone a farsi dare il vestiario,se fossero di una "comunita'" o di un altra,non era affatto marginale.
poteva voler dire lavorare in tutta tranquillita',a dover stare attenti e vigili,perche' casini erano alquanto probabili.
rapportarsi con queste considerazioni,non è razzismo...si chiama realismo.
se non hai queste ipotesi definibili magari razzistiche da qualcuno,la dentro non te la cavi e non aiuti nessuno.

se qualcuno ti crea un disagio,e lo incontri in piazza insieme ai suoi connazionali, e vuoi dirgliene quattro penso che immagini anche te che è diverso se questo è del equador o è albanese.
fai la prova.
qualunque straniero che vive per strada nel nostro paese,è consapevole di questa razzistica nozione.
pensare che è la stessa cosa,è essere idealisti,e non avere i piedi per terra.

poi sbagliato sarebbe mettere una croce su tutti gli appartenenti ad un gruppo,io avevo in simpatia tanti albanesi per esempio.
ma il fatto,che un gruppo sia in media,dotato di un certo modo di pensare e di un certo temperamento,è una cosa innegabile..
che non è dovuto a questioni genetiche o simili...è il semplice accorgersi di come questi sono stati educati,che modelli culturali hanno avuto,e di come sono cresciuti.
non è una questione di razza..pure io sarei probabilmente meno responsabile e civile,se avessi vissuto nello sbando del Albania degli ultimi decenni.
non è questione di avercela quindi con gli albanesi in senso della loro razza.. caspita,una delle piu' grandi donne del secolo,e che presto sara' pure santa,è albanese,parlo di Madre Teresa di Calcutta,quindi sono proprio l'ultimo a sostenere che gli albanesi siano peggiori di noi,o che da essi non possa venire nulla di buono,tutt'altro.
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Old 21-10-2003, 14:28   #36
parax
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ieri ho visto un pezzo di appuntamento con la storia, parlava dei nipponici della prima metà dell'900, e del loro comportamento nelle 2 guerre, oltre alle solite disquisizioni si parlava del perchè durante la prima guerra i jap non avevano mostrato particolare ferocia contro i prigionieri stranieri e perchè nella seconda si siano macchiati di orrendi crimini sopratutto con i cinesi e popoli del sud-est, la causa secondo lo storico era da ricercarsi appunto sulla mentalità inculcata alla nuova generazione dai genitori, i cinesi e i popoli del sud-est asiatico erano dipinti ai figli come dei subumani, degli esseri immondi che non meritavano alcun rispetto, ed una volta che i figli sono stati mandati a combattere da quelle parti li hanno trattati appunto come i peggiori degli animali, non avevano colpe particolari per la loro politica o economia semplicemente erano delle nullità.
Oggi a nessuno o quasi verrebbe in mente di pensare ancora ai giapponesi come razzisti dichiarati eppure i giapponesi (esperienza personale) evitano accuratamente di andare al mare e frequentare le spiagge in estate perchè per loro lo scurimento della pelle è una cosa inaccettabile.
Il seme del razzismo è infimo ed è sempre vivo e vegeto.

Ultima modifica di parax : 21-10-2003 alle 14:31.
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Old 21-10-2003, 14:32   #37
asca
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Capisco ma non condivido. E' più forte di me (per fortuna, a mio avviso), io non riesco a concepire che una certa razza sia geneticamente "ladra". Possiamo dire che statisticamente ci sono più furti per mano di nomadi che stupri da parte di assessori all'urbanistica ma questo non mi fa concludere che tutti i nomadi sono ladri e tutti gli assessori sono persone affidabili.
Ora scappi tu... non ha detto questo, non ha detto che sono fatti geneticamente per rubare, ha detto che la maggior parte ruba... il che è tutt'altra cosa.
E non puoi far statistiche tra due cose opposte, dovresti scegliere qualcosa di paragonabile... altrimenti è solo bla-bla e non serve a nulla.
Sappiamo che gli Zingari, definizione generica e imprecisa per una etnia dalle connotazioni variegate, un tempo vivevano occupando, nell'economia del tempo, una nicchia ben specifica... ora la situazione è cambiata, e non riescono ad adattarsi ad un mondo che non va come andava 100/200/300 anni fa...
Liberissimi di farlo, ma non di violentare la mia cultura con la loro. Rispetto il loro concetto di proprietà,culturale e pratico, ma vorrei rispettassero il mio.... proprio perchè non voglio che mi sia imposto un modo altro di pensare o di essere.E non accetto , per rispetto dell'uomo in quanto tale, le mutilazioni inferte ai loro schiavi-bambini, per ottenere un maggior guadagno impietosendo la gente.. questo sì lo vedo come schiavismo.
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Old 21-10-2003, 15:57   #38
Adric
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Per ciò che riguarda la storia del crocifisso, ritengo alcuni sostenitori del crocefisso nelle scuole "ultrà" della religione, del tutto estranei al significato che io credo abbia la fede. Ci vedo solo la voglia di mostrare un feticcio a chi crede in un altra religione, tutto qua. Se poi per altri (e per te, direi) non è così, i miei auguri. Rimango dell'idea che non sia un messaggio di uguaglianza, accoglienza e voglia di integrazione. Forse è altro, ma di certo non questo. E come i già citati luoghi comuni, un gesto simile aumenta in certe menti il livello di intolleranza, fa credere che la diversità sia un elemento destabilizzante e pericoloso.
Il crocefisso e' innanzitutto un simbolo religioso, poi se uno vuole vedervi altro... Ma credo che ben pochi vi vedano altro. Anche in paesi come la Spagna ancora oggi, come eredità storica del Franchismo, in tutte le scuole pubbliche ci sono i crocifissi nelle aule. Ma non mi pare che oggi la Spagna si posa definire un paese piu' intollerante dal punto di vista razziale rispetto a Francia, Germania, Austria, Olanda, Polonia, Russia, USA, India, Israele o i paesi arabi (per citare, in ordine nel quale mi sono venuti in mente, i paesi dove il razzismo oggi incide di piu' a mio giudizio). Anche i sostenitori di certi simboli politici e religiosi arabi, ebraici o indù possono essere ultra', non meno di quelli del crocefisso. In Italia la maggioranza della popolazione e' cattolica; chi non lo e' dovrebbe sforzarsi di accettarlo almeno come dato di fatto, così come a Roma non si puo' ignorare la presenza del Vaticano, che e' un'entita' anche politica, oltre che religiosa (e fino a poco piu' di un secolo fa era anche una forte entità territoriale).

Quote:
Di molte cose la famiglia non è diretta responsabile, ma sulla mentalità da dare ad un figlio non credo si possa negare che la famiglia ha potere assoluto. E' l'atmosfera che si respira in casa, è il tenore delle discussioni, la tensione fra i rapporti, la quotidianità a rendere un figlio ciò che è. Poi può deviare, certo, ma se un figlio vive a stretto contatto con chi reputa "moretto" e "limone" due modi giusti di intendere la diversità, non ha molte possibilità di ascoltare altre campane.
Piu' passa il tempo e piu' il ruolo della famiglia e' sempre meno importante e centrale nella società, anche perche' in molti casi si passa sempre meno tempo in essa. A parte poi il fatto che a scuola ci si sta in genere solo la mattina, e non nei mesi estivi. Poi esistono molti orfani di uno o anche di entrambi i genitori, o chi non ha mai vissuto con loro. Inoltre ci sono milioni di figli unici. Non si vive solo in casa o a scuola; esiste anche il resto della società, che non e' certo meno importante. Ci sono anche gli amici (spesso in comitive), gli altri parenti e gli abitanti del quartiere; spesso e' piu' facile che possano portare sulla cattiva strada o instillare valori sbagliati loro, anziche' la famiglia o la scuola. A parte il fatto che mi piacerebbe intervenisse anche qualche insegnante in questa discussione (io non lo sono) visto che hai tirato in ballo la scuola.
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Ultima modifica di Adric : 21-10-2003 alle 16:03.
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Old 21-10-2003, 16:23   #39
Quincy_it
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Originariamente inviato da CappelloPower
Se parliamo di inculcare un'ideale ai propri figli, la risposta è presto detta: no.
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Così si evita che facili luoghi comuni divengano essi stessi parte della sua opinione.
Non ho ben capito la tua risposta, se era una critica rivolta solamente a cosa il bambino vede o se tu critichi i contenuti e i messaggi di ciò che viene visto. I tre casi da te citati (film d’azione, cartoni animati e calcio), spero siano solo esempi a caso, luoghi comuni, perchè sicuramente saprai meglio di me che c’è anche “altro” oltre a questo.
- Film d’azione: particolare da non trascurare, è che la maggior parte di questi sono “made in USA”. Ovvio quindi che, in alcuni casi, si identifichi il male con i Russi oppure i medio-orientali; questo però avviene per precise motivazioni storiche, passate (vedi guerra fredda) e presenti (terrorismo). Non sto “giustificando” il messaggio lanciato da un classico film di questa tipologia, sto dicendo che è giusto e naturale che il bambino li guardi, ma sarebbe corretto anche tentare di spiegare cosa è successo, dal punto di vista storico. Che poi per alcuni, causa politica, tutto ciò che proviene dal Paese a Stelle e Strisce non sia positivo, ma anzi, l’opposto, quello è un altro discorso (e andremmo ulteriormente OT), ma rientra in un altro discorso: le idee politiche di un genitore, fino a che punto devono influenzare la crescita di un bambino (film, libri, canzoni, ecc)? Ma andremmo OT azzardando una pur minima risposta.
Quello che IMHO deve essere insegnato è che lo straniero non deve far paura, perchè al di là di evidenti differenze estetiche (pigmentazione, lineamenti, ecc), in ogni etnia ci sono "buoni & cattivi"; e di sicuro, in questa formazione, aiutano molto i viaggi all'estero, fatti sin da piccoli, perchè aiutano la mente ad essere "aperta" verso altri usi, costumi ed usanze.

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Questa è una tua supposizione e io non la condivido. Sarò un po' troppo "buono" nel dire quanto segue, ma ritengo che se vicendevolmente cercassimo di avvicinarci, i problemi potrebbero essere risolti. Certo che poi, se da un lato si continua a rubare e dall'altro si continua a discriminare, finiamo in un baratro dal quale è difficile risalire.
Ovvio che se lo sforzo fosse da parte di entrambi sarei più che propenso a fare il primo passo, ma quando ti ho risposto prima intendevo: se fossimo solo noi ad avvicinarci a loro, a non vederli più solo come persone negative per la società, loro cambierebbero in meglio? Io non credo..

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Giuro che le pubblicità Burago che ricordo erano: modellino d’auto, marca, modello e scala.
A saperlo prima..
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Old 21-10-2003, 18:10   #40
CappelloPower
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Originariamente inviato da Anakin
ci sono un po di note da fare.
se l'usanza è un usanza della comunita'(cosa che si puo discutere),mi spiace ma io c'è l'ho con la comunita',non vedo perche' bisogna deresponsabilizzare la gente.

se tal partito sostiene tal cosa(per te spregevole) tu mi spiace ma non ti rivolgi ai sostenitori del partito,dicendo che critichi l'usanza ,ma non loro...diciamo che critichi pure gli alleati di 4° grado degli aderenti a tale partito(discorsi avvenuti no?)
Visto che ci hai messo la faccina che ride, la prendo come una battuta un po' ammiccante. Non devo certo spiegarti io che un partito politico (o ancor meglio una coalizione) raggruppano persone che condividono ideali e linee comportamentali, mentre ad una razza si appartiene per natura e non per scelta. Andiamo oltre.

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Originariamente inviato da Anakin
ora se un peruviano ruba una macchina,io non c'è l'ho con i peruviani.
anche se ci fosse una banda di peruviani che ne ruba 100 al giorno...c'è l'avrei con quella banda,non con i peruviani in genere.
Ed è già qualcosa di molto importante.

Quote:
Originariamente inviato da Anakin
cosa diversa è con gruppi che hanno usanze che sono culturalmente e praticamente appoggiate o comunque non osteggiate,dal gruppo tutto.
Cioè tu dici, se ho capito bene, che un nomade che non si oppone alla diffusa usanza di vivere di espedienti sia in realtà favorevole (o comunque non-contrario) ad essa. Se in linea teorica ed astratta questa affermazione può essere vera, nel quotidiano ci accorgiamo che non è così. Non è facile disfarsi di certe briglie quando nasci ben stretto ad esse e soprattutto vedendo che dall'altra parte c'è più diffidenza che comprensione. Il problema è complesso, ma possiamo certo immaginare che un bambino mandato a chiedere la carità fin da piccolo faccia presto a scegliere di seguire le orme del padre se l'alternativa è composta da persone che reputano lui ed i suoi una razza pericolosa. E' il famigerato cane che si morde la coda, ma ad esser sinceri, a volte, la coda tende un po' a stuzzicare il cane (se capisci cosa intendo).

Quote:
Originariamente inviato da Anakin
insomma trovo idealista voler difendere tutti a tutti costi,comunque.
sono andato per 5 anni di fila a lavorare uno o piu' giorni a settimana nelle mense della Caritas,li di extracomunitari ne ho visti a migliaia,e li aiutavo tutti con piacere,che fossero drogati,musulmani,omosessuali,albanesi o quel che vuoi.
(eppure forse rientro nella tua definizione di razzista)
ecco ti assicuro che la dentro,dal primo volontario,al ultima suora,compresi gli ospiti stessi(forse per loro era ben piu' vitale),era naturale (e necessario) capire che non era indifferente l'etnia di provenienza di un gruppo per capire come comportarsi.
nel mondo reale,se arrivavano la mattina 50 persone a farsi dare il vestiario,se fossero di una "comunita'" o di un altra,non era affatto marginale.
poteva voler dire lavorare in tutta tranquillita',a dover stare attenti e vigili,perche' casini erano alquanto probabili.
rapportarsi con queste considerazioni,non è razzismo...si chiama realismo.
se non hai queste ipotesi definibili magari razzistiche da qualcuno,la dentro non te la cavi e non aiuti nessuno.
Caritas anche io, servizio mensa e accoglienza. So bene che in quella situazione c'è da tenere in conto chi si ha davanti e quali sono state le passate esperienze con quella persona e la sua comunità. Ma è un discorso diverso, troppo localizzato. In una mensa dove devi far convivere tante etnie e situazioni diverse (anche persone disperate con problemi di alcohol e droga) è normale suddividere tutti in categorie per gestirli meglio. Nella vita normale, rapportarsi all'etnia è secondo me meno necessario (se non superfluo).

Che poi tu consideri il furto pratica comune nelle comunità nomadi, è una tua opinione. Non la condivido, pur capendola. Io ritengo che il furto sia espediente comune nelle comunità nomadi, quando queste si vedono odiate dagli altri ancor prima che comprese. Se lo sforzo lo devono far loro, lo dobbiamo fare anche noi, secondo me. E prima ancora di uno sforzo fisico, facciamone uno linguistico: forziamoci ad emarginare ed eliminare dal nostro modo di vivere alcuni pericolosi luoghi comuni cui facciamo troppo spesso riferimento, causa forse di ilarità tra le mura di casa ma causa di ben altri attriti quando vengono imprudentemente utilizzati dalla gente per esprimersi nel vivere quotidiano.

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Originariamente inviato da parax

ieri ho visto un pezzo di appuntamento con la storia, parlava dei nipponici della prima metà dell'900
[cut]
Oggi a nessuno o quasi verrebbe in mente di pensare ancora ai giapponesi come razzisti dichiarati eppure i giapponesi (esperienza personale) evitano accuratamente di andare al mare e frequentare le spiagge in estate perchè per loro lo scurimento della pelle è una cosa inaccettabile.
Il seme del razzismo è infimo ed è sempre vivo e vegeto.
Curioso. In effetti, a pensarci, si potrebbero trovare decine di migliaia di esempi andando ad analizzare ogni singola cultura e la sua storia. E ciò mi fa pensare che anche volessimo così metterci a nudo, il razzismo altrui ci parrebbe più scandaloso del nostro (sempre per la questione della pagliuzza e della trave).

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Originariamente inviato da Adric
Piu' passa il tempo e piu' il ruolo della famiglia e' sempre meno importante e centrale nella società, anche perche' in molti casi si passa sempre meno tempo in essa. A parte poi il fatto che a scuola ci si sta in genere solo la mattina, e non nei mesi estivi.
Scusa Adric, ma che stai dicendo? A scuola si sta 9 mesi su 12, in famiglia (numerosa o scarna che sia) si passa circa metà del tempo, a me non sembra possibile immaginare che il ruolo del nucleo familiare e della scuola possano perdere responsabilità, nell'educare un bambino, in funzione di un non precisato "resto della società". Gli amici, come tu dici, sono anch'essi figli di qualcuno, quindi non direttamente responsabili nel caso preso ad esempio.

(nota: non ti rispondo qui ulla questione crocefisso perchè altrimenti portiamo tutto il discorso troppo OT, scusami.)

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Originariamente inviato da Quincy_it

Non ho ben capito la tua risposta, se era una critica rivolta solamente a cosa il bambino vede o se tu critichi i contenuti e i messaggi di ciò che viene visto. I tre casi da te citati (film d’azione, cartoni animati e calcio), spero siano solo esempi a caso, luoghi comuni, perchè sicuramente saprai meglio di me che c’è anche “altro” oltre a questo.
Io ti faccio esempi per dimostrare qualcosa, non per concentrare la tua attenzione sull'esempio. Non ci interessa quali film vede e quali sport segue, un bambino lasciato solo a se stesso rischia di essere facile preda di certi luoghi comuni, arrivando anche a crederci se non prontamente aiutato.

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Originariamente inviato da Quincy_it
Quello che IMHO deve essere insegnato è che lo straniero non deve far paura, perchè al di là di evidenti differenze estetiche (pigmentazione, lineamenti, ecc), in ogni etnia ci sono "buoni & cattivi"; e di sicuro, in questa formazione, aiutano molto i viaggi all'estero, fatti sin da piccoli, perchè aiutano la mente ad essere "aperta" verso altri usi, costumi ed usanze.
Giusto, certo.

Saluti,

CappelloPower
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