Mondaic, il software nato per Marte che oggi monitora infrastrutture e materiali

Mondaic, il software nato per Marte che oggi monitora infrastrutture e materiali

Nata da un progetto scientifico per esplorare l'interno di Marte, la tecnologia sviluppata da Mondaic permette oggi di ispezionare infrastrutture e componenti complessi senza interventi invasivi. Dai ponti agli aerei, fino alle piramidi d'Egitto, l'approccio combina fisica delle onde e cloud computing, rendendo accessibili analisi un tempo riservate ai supercomputer.

di pubblicata il , alle 07:31 nel canale Scienza e tecnologia
 

Quando il lander InSight della NASA atterrò su Marte alla fine del 2018, il suo obiettivo era esplorare la struttura interna del Pianeta Rosso grazie a un sensibile sismometro sviluppato con il contributo di ETH Zurigo. Tradurre i segnali raccolti in informazioni utili richiese modelli fisici e simulazioni avanzate, sviluppati da un gruppo di ricercatori guidati da Christian Boehm.

Proprio da quell'esperienza nacque Mondaic, spin-off di ETH fondato nel 2018 da Boehm insieme a Michael Afanasiev e Lion Krischer. L'idea alla base è semplice ma potente: un'onda, generata da un sisma naturale o da un dispositivo a ultrasuoni, attraversa un oggetto e viene modificata dalla sua struttura interna. Analizzando queste variazioni e confrontandole con un gemello digitale dell'oggetto, il software di Mondaic è in grado di individuare anomalie come crepe, difetti di fabbricazione o danni strutturali, senza dover ricorrere a fori o tagli.


Il percorso non è stato immediato. Il codice nato per la ricerca accademica è stato ripensato per diventare un prodotto stabile, automatizzato e adatto anche a chi non ha competenze di fisica delle onde. La chiave è l'integrazione con il cloud: calcoli che in passato richiedevano supercomputer come quelli del CSCS di Lugano possono oggi essere completati in pochi minuti da infrastrutture distribuite, rendendo la tecnologia competitiva e utilizzabile in ambito industriale.

Le applicazioni sono molteplici. Il software di Mondaic ha contribuito alla scoperta di un corridoio sconosciuto nella Grande Piramide di Giza, alla valutazione del rischio sismico e al monitoraggio di test nucleari. In Germania, l'azienda collabora con il BAM (Federal Institute for Materials Research and Testing) e con Vallen Systeme per analizzare lo stato di ponti, rilevando microfratture paragonabili a piccoli terremoti. In Svizzera, invece, lavora con l'Ufficio federale delle strade (FEDRO) per rilevare precocemente danni come infiltrazioni o inclusioni d'aria nei manufatti in calcestruzzo.

Il campo aerospaziale rappresenta un ulteriore fronte di sviluppo: in collaborazione con FHNW ed ETH, Mondaic ha testato componenti in polimero rinforzato con fibra di carbonio, rilevando difetti di produzione che potrebbero compromettere la sicurezza in volo.

Quella che era nata come una tecnologia per esplorare le profondità di Marte si sta dunque rivelando uno strumento versatile per migliorare sicurezza e manutenzione sulla Terra. Ma, come sottolinea Boehm, l'ambizione rimane alta: un giorno, un componente certificato con il software Mondaic potrebbe davvero tornare sul Pianeta Rosso. "Forse, un giorno, un componente ispezionato da Mondaic volerà su Marte. Tuttavia, prima di arrivare a quel punto, abbiamo ancora molto da fare qui sulla Terra".

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