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Old 20-10-2003, 13:00   #1
CappelloPower
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Riflessioni sul razzismo

La discriminazione prende sempre spunto da luoghi comuni. Fin da ragazzino sai che alcuni esseri umani sono "negri", "gialli", "finocchi", "mongoloidi", "zingari". E pensi siano peggiori di te, che sei bianco, occidentale, eterosessuale e perfettamente sano. Anche un po' "ariano", a volte.
Quei vomitevoli cliche ci echeggiano nelle zucche, spesso vuote, fino a diventare consuetudine. E una volta adulto, se la tua intelligenza è sufficientemente scarsa, se la tua cultura riguarda principalmente il calcio, la figa, le armi, se la tua massima aspirazione è montare pedali da rally nella tua automobilina "modificata" e se il discorso più elevato che sia mai stato fatto in famiglia riguardava una macchia di umido sul soffitto della cucina, puoi finalmente mettere in pratica ciò che hai imparato. Puoi manifestare contro i gay, specificando che non hai nulla contro di loro ma che dovrebbero evitare di baciarsi in pubblico perchè sono contronatura; puoi disapprovare l'immigrazione cinese, razza portatrice di sars, di kung-fu e di riso (anzi, "liso") avariato; puoi odiare a morte i neri, colpevoli di rubare ottimi lavori (raccoglitore di pomodori, carpentiere, torcia umana) a noi fierissimi nativi dello stivale; puoi aprire un thread e dire che tutti i nomadi sono ladri, sicuro che la tua affermazione verrà sostenuta da autentiche testimonianze di gente che "conosce un tizio a cui hanno detto che l'amica di un altro tizio è stata rapinata dagli zingari". Insomma, con un sano allenamento, puoi diventare razzista e trarne anche alcune soddisfazioni. Ma chi ti ha preparato ad esserlo? La famiglia, prima di tutto. Papà e mamma sono responsabili, perchè pensano quelle cose o perchè non hanno impedito che tu le pensassi. Poi la scuola, certo. La scuola che pretende il crocifisso in classe non per ricordare a te che Cristo era un umile falegname (e forse nemmeno bianco, a leggere certi passi della bibbia) che predicava l'amore per tutti, ma piuttosto per ricordare a chi non è cattolico che qui da noi "Vaticano Rulez!". Hai le spalle al muro. E cresci, ti alleni, il tuo razzismo inizia ad essere una questione seria. Nato da luoghi comuni (quindi oggettivamente falsi, srumentali), inizia a farsi sentire quotidianamente mutando i tuoi comportamenti, pilotando le tue scelte sociali, politiche e umane, filtrando e selezionando le tue amicizie. E come un cancro ti divora, lasciandoti solo e fesso.

Io non ho figli ma spero di averne, un giorno. E oggi, circa venti minuti fa, mentre ero seduto sulla tazza, ho pensato a questo ed ho notato un numero di Topolino sepolto sotto la pila di giornali che ho in bagno. L'ho preso, sorridendo e pensando che un tempo leggevo quel fumetto e che forse in futuro sarà mio figlio a leggerlo. Ho sfogliato alcune pagine, ricordando quanto fosse "sicuro" Topolino, non potendo contenere nulla di nocivo per un bambino. Anzi, un fumetto simile trasmette valori giusti come l'onestà, l'altruismo, la comprensione. E ad un certo punto, a pagina 97 del numero 1700 del 6 giugno '88, vedo la pubblicità dei Masters (i pupazzetti culturisti prodotti dalla Mattel) e rabbrividisco.



"Moretto"? "Limone"? Ma cosa cazzo ci fa una pubblicità del genere in un fumetto per bambini? Come gli è venuto in mente di usare due luoghi comuni così ridicoli (ma pericolosi, come ho spiegato prima)?

Mi si è aperto un mondo. Ho capito che la famiglia e la scuola sono stadii già avanzati della terapia del razzismo. Il primo semino lo pianta direttamente la Mattel, che ai bambini si rivolge, spalla a spalla con Topolino (che nei bambini ha i suoi numerosissimi ed unici lettori). Praticamente un assedio che inizia fin dalla più tenera età. Ho capito che sono fortunato ad essere come sono, avendo subìto tutto questo lungo trattamento ed essendone uscito indenne, come ho capito che sono dei miserabili da compatire e scappellottare quegli individui che non hanno avuto la forza di liberarsi dal giogo dei luoghi comuni e che ora vivono di essi come fossero certezze cui far affidamento. Dobbiamo provare pietà per il razzista, pollo che si è fatto abbindolare da chi lo tiene buono dangoli una bandiera (quella della sua razza, come fosse una squadra di calcio) da sventolare contro le altre. Dobbiamo riportare il razzista sulla retta via, a suon di esperienza, comprensione e scappellotti.

Saluti,

CappelloPower
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Un uomo che non si interessa dello Stato non lo consideriamo innocuo, ma inutile.Pericle
Con los pobres de la tierra, quiero yo mi suerte echar. Jose Marti
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Old 20-10-2003, 13:16   #2
AmsRoma
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In passato c'era veramente poca attenzione a questi temi che, nel bene o nel male, avrebbero "forgiato" le future classi dirigenti.. (E non era sincerità ed assenza di buonismo.. era proprio cecità e malafede)
Vogliamo parlare di "Calimero piccolo e nero"?!?!?

E comunque:"...sono quelli che di sabato lavano automobili che alla sera sfrecciano fra l'asfalto e i pargoli.. medi come i ceti cui appartengono, terra terra come i missili cui assomigliano..."
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Old 20-10-2003, 13:21   #3
Alessandro Bordin
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Interessante l'analisi della genesi del razzismo. In effetti si potrebbero portare alcuni esempi lampanti.

Appare ovvio che la cultura, l'insegnamento che ci è stato impartito alla fine può essere corresponsabile di atteggiamenti che avremo da adulti.

Il politically correct, ipocrita fin che si vuole, qualcosa ha introdotto.

Oggi c'è molto più controllo. Ad esempio film come Jesus Christ Superstar sarebbero girati in modo diverso. Giuda, in quel film, è uno dei pochissimi di colore.

Tuti gli "eroi" dei telefilms della nostra infanzia e non solo al 99% sono BIANCHI. Starski e Hutch (il capo era di colore ma è descritto come burbero), Baretta, il Tenente Colombo, i protagonisti di X-Files ecc ecc. Miami Vice è una delle eccezioni. A-team: Mister T, massa di muscoli, buono ma non un genio.

Portà sembrare ridicolo, ma sono cose che fanno riflettere col senno di poi.
Lo stesso Alladin era un ladro. Come a dire che un arabo può ANCHE, volendo, essere buono.

Con questo non ne faccio un dramma, molta gente è in grado di giudicare con la propria testa cosa è giusto e cosa è sbagliato. Però di certo un "intortamento" alla base in qualche modo c'è.
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Old 20-10-2003, 13:26   #4
shambler1
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quella pubblicità è vecchia di 20 anni .
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Old 20-10-2003, 13:28   #5
Wagen
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Mi trovi daccordo, i luoghi comuni sono un cancro del nostro mondo, e purtroppo non c'é veramente verso di far cambiare idea alla gente che é venuta su con queste idee, talmente sono radicate nei loro cervelli.
L'unica cosa da fare é crescere i nostri figli cercando di "schermarli" da queste cose, anche se farlo al 100% é pressoché impossibile
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Old 20-10-2003, 13:37   #6
-kurgan-
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la gente per me matura veramente quando capisce che NON BISOGNA MAI GENERALIZZARE, anche se è comodo farlo. Ogni persona è diversa, e solo uscendo dagli stereotipi si possono fare nuove conoscenze e crescere un poco culturalmente.
un mio amico è serbo, e quando me l'ha detto la prima volta non ho fatto una piega.. se ne è stupito, mi ha detto che di solito la gente reagisce male quando lo dice.
un cameriere di un ristorante greco piuttosto conosciuto, un ragazzo in gamba e simpatico, è albanese. Di solito deve nasconderlo.
infine... non potrò mai dimenticare gli sguardi di disprezzo e gli insulti che mi sono pigliato quando stavo assieme ad una bellissima ragazza nera, un pò di anni fa... figlia di un americano, militare alla base nato di aviano. Però per tutti era solo una puttana di colore..
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Old 20-10-2003, 13:49   #7
Nevermind
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Il vero problema sono i mezzi di trasmissione (disinformazione) che fanno ben + danni dei Master, tanto per dirne una qualche giorno fa una "signora" a Padova in un bar del centro storico: "E' vero io lo dico sempre ai miei figli state attenti ai cani e ai neri quando andate per strada che oggigiorno sono il pericolo numero 1"

Comunque ottima la tua analisi della genesi del razzismo, ma è tutta farina del tuo sacco?

Saluti.
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Old 20-10-2003, 14:00   #8
CappelloPower
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Originariamente inviato da Nevermind
Comunque ottima la tua analisi della genesi del razzismo, ma è tutta farina del tuo sacco?
Si.

Saluti,

CappelloPower
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Old 20-10-2003, 19:14   #9
asca
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Old 20-10-2003, 21:38   #10
SaMu
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Originariamente inviato da asca
Mi piace come la pensi.
A me invece fa rabbrividire.

Le parole di CappelloPower sono politicamente corrette, propongono obiettivi positivi, denunciano problemi condivisibili. Ma tra le righe, ci si legge una tensione quasi innaturale ad individuare e marchiare i buoni e i cattivi. A separarli. Ad alzare un muro.

E il criterio per capire da che parte stai del muro, è se la pensi o meno come lui.

La pubblicità su Topolino è solo un espediente, è la mano destra che CappelloPower porge sorridente a chi non la pensa come lui, per distrarlo. Mentre con la sinistra lo battezza disumano, subumano, scarto culturale della nostra società.

Per comprendere la vera natura del messaggio, bisogna leggerlo tutto fino in fondo. Andare a prendere la ripetizione dell'idea di scappellotto. Scappellottare, verbo, e scappellotto, sostantivo.

E' il programma culturale e ideologico veicolato nel messaggio. E' questa la medicina che CappelloPower vorrebbe somministrare, a chi non la pensa come lui.

Vengono i brividi, pensando che se CappelloPower arrivasse ad avere un briciolo di potere, quella medicina la somministrerebbe in dosi massicce.

Ma non temete.

Chi la pensa così, ora e sempre sarà Comandante In Capo del suo piccolo orticello. Ma ha troppo disprezzo per i suoi simili per accettare di essere maggioranza, e sostituire al diritto di sproloquiare sul nulla il dovere di fare bene le cose.


Dasvidania,

SaMu

Ultima modifica di SaMu : 20-10-2003 alle 23:08.
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Old 20-10-2003, 21:44   #11
AmsRoma
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Originariamente inviato da SaMu
A me invece fa rabbrividire.

Le parole di CappelloPower sono politicamente corrette, propongono obiettivi positivi, denunciano problemi condivisibili. Nelle righe.

Tra le righe invece, c'è una tensione quasi innaturale ad individuare e marchiare i buoni e i cattivi, a separarli, ad alzare un muro.

Dove il criterio per capire da che parte stai del muro, è se la pensi o meno come lui. Come CappelloPower. Come i suoi amici.

La pubblicità su Topolino è solo un espediente, è la mano destra che CappelloPower porge sorridente a chi non la pensa come lui, per distrarlo.

Mentre con la sinistra lo battezza disumano, subumano, scarto culturale della nostra società.

Per comprendere la vera natura del messaggio, bisogna leggerlo tutto. Andare a cercarla. Fino in fondo. E' una natura che cerca di nascondersi tra le parole, perchè sa di avere un volto troppo duro, troppo duro per i clienti abituali dell'emporio di CappelloPower che preferiscono parole ovattate.

La vera natura del messaggio è tutta nella ripetizione dell'idea di scappellotto, verbo e sostantivo. E' questa la medicina che CappelloPower vorrebbe somministrare, a chi non la pensa come lui.

Vengono i brividi, a pensare che se CappelloPower arrivasse al potere, quella medicina la somministrerebbe in dosi massicce.

Ma non temete. Chi la pensa come CappelloPower, sarà sempre Comandante In Capo del suo piccolo orticello, ma ha troppo disprezzo per i suoi simili per accettare di essere maggioranza, e sostituire al diritto di sproloquiare sul nulla al dovere di fare bene le cose.


Dasvidania,

SaMu
SaMu, per me hai un po esagerato, oltretutto, eccedendo nell'attacco personale.
Le idee che ha riportato Cappello sono sincere e oneste, non ci vedrei la malafede che ci vedi tu.
Oltretutto fanno innegabilmente riferimento a situazioni e contesti veri e reali, non puoi smontarli con la retorica e cercando di far passare per mostro colui che mostro non è.

Non hai toccato sfiorato neppure ad un anno luce di distanza l'argomento.
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Old 20-10-2003, 22:08   #12
Fratello Cadfael
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Originariamente inviato da AmsRoma
SaMu, per me hai un po esagerato, oltretutto, eccedendo nell'attacco personale.
Le idee che ha riportato Cappello sono sincere e oneste, non ci vedrei la malafede che ci vedi tu.
Oltretutto fanno innegabilmente riferimento a situazioni e contesti veri e reali, non puoi smontarli con la retorica e cercando di far passare per mostro colui che mostro non è.

Non hai toccato sfiorato neppure ad un anno luce di distanza l'argomento.
Ams, vedo che sei iscritto fresco fresco. Ti manca un "riassunto delle puntate precedenti" nelle quali Cappello e Samuele rappresentano due correnti abbastanza ben definite.
Eppure hai descritto bene l'operazione di SaMu, mirata non al controbattere, ma a spostare il punto focale. Con grande abilità e forte di un Ego notevole. Ma probabilmente anche il mio giudizio è un pregiudizio, trovandomi ideologicamente più vicino a Cappello.

Ah, a proposito: forse la pubblicità della Mattel su Topolino non è proprio casuale, visto che spesso la WD si appoggia per operazioni di marketing con aziende discusse e discutibili come McDonald's e Nestlè. E qui aggiungo altra paglia sul fuoco...
__________________
La mia firma aveva un senso quando la maggior parte dei miei post erano nelle sezioni OT. Ora ne dovrei pensare un'altra. Comunque me la sono messa da una parte con la speranza di poterla ripristinare...
Fratello Cadfael è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 20-10-2003, 22:33   #13
-kurgan-
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Originariamente inviato da SaMu
A me invece fa rabbrividire.

Le parole di CappelloPower sono politicamente corrette, propongono obiettivi positivi, denunciano problemi condivisibili. Ma tra le righe, ci si legge una tensione quasi innaturale ad individuare e marchiare i buoni e i cattivi. A separarli. Ad alzare un muro.

E il criterio per capire da che parte stai del muro, è se la pensi o meno come lui. Come CappelloPower. Come i suoi amici.

La pubblicità su Topolino è solo un espediente, è la mano destra che CappelloPower porge sorridente a chi non la pensa come lui, per distrarlo. Mentre con la sinistra lo battezza disumano, subumano, scarto culturale della nostra società.

Per comprendere la vera natura del messaggio, bisogna leggerlo tutto fino in fondo. Andare a prendere la ripetizione dell'idea di scappellotto. Scappellottare, verbo, e scappellotto, sostantivo.

E' il programma culturale e ideologico veicolato nel messaggio. E' questa la medicina che CappelloPower vorrebbe somministrare, a chi non la pensa come lui.

Vengono i brividi, pensando che se CappelloPower arrivasse ad avere un briciolo di potere, quella medicina la somministrerebbe in dosi massicce.

Ma non temete.

Chi la pensa come CappelloPower, ora e sempre sarà Comandante In Capo del suo piccolo orticello. Ma ha troppo disprezzo per i suoi simili per accettare di essere maggioranza, e sostituire al diritto di sproloquiare sul nulla il dovere di fare bene le cose.


Dasvidania,

SaMu
a parte le belle parole, mi spieghi come la pensi tu?
io sinceramente sono rimasto un pò sbigottito dalla tua risposta, sarà perchè tra le righe non sono abituato a leggere e preferisco le cose dette nero su bianco.
-kurgan- è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 20-10-2003, 22:56   #14
spinbird
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Originariamente inviato da SaMu
A me invece fa rabbrividire.

Le parole di CappelloPower sono politicamente corrette, propongono obiettivi positivi, denunciano problemi condivisibili. Ma tra le righe, ci si legge una tensione quasi innaturale ad individuare e marchiare i buoni e i cattivi. A separarli. Ad alzare un muro.


SaMu

condivido questa analisi, il resto del messaggio cela forse risvolti di altre discussioni fra samu e Cappello che non conosco per cui..boh (anche se un po fra le righe qualcosa si legge, ma non è chiaro come il primoparagrafo)


CappelloPower, a me il tuo messaggio è sembrato estremamente...razzista.....ti esprimi in maniera molto categorica suddividendo nettamente le persone in categorie distine...buoni e cattivi appunto come dice SaMu
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Però, va forte quest'auto!
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Old 20-10-2003, 23:34   #15
Adric
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Ma chi ti ha preparato ad esserlo? La famiglia, prima di tutto. Papà e mamma sono responsabili, perchè pensano quelle cose o perchè non hanno impedito che tu le pensassi. Poi la scuola, certo. La scuola che pretende il crocifisso in classe non per ricordare a te che Cristo era un umile falegname (e forse nemmeno bianco, a leggere certi passi della bibbia) che predicava l'amore per tutti, ma piuttosto per ricordare a chi non è cattolico che qui da noi "Vaticano Rulez!". Hai le spalle al muro.Ma chi ti ha preparato ad esserlo?
Rispetto la tua opinione, ma non condivido l'analisi sulle cause del razzismo: mi sembra esagerato e fuorviante incolpare in primis le famiglie del razzismo (con tutti i single e i nuclei familiari di piccole dimensioni in grande aumento che ci sono). Semmai in molti casi oggi i figli sono meno seguiti dai genitori, ma questo cosa ha a che fare direttamente col razzismo ?
Anche a scuola non mi pare che i docenti insegnino il razzismo (a prescindere dal discorso sull'ora di religione o sulla presenza nelle aule del crocefisso, che per molti se c'è o no, e' lo stesso o quasi; mi pare un elemento di importanza marginale).
Semmai indicherei come cause attuali del razzismo gli stadi calcistici, la televisione, certi intellettuali irresponsabili, le lobby economiche e certe associazioni politiche estremiste, sia a sinistra che a destra.

Su Disney e Mattell CappelloPower e Fratello Cadfael ritengo abbiano ragione. "Niente neri ed ebrei nell'allegra famiglia Disney" (peraltro Walt Disney era di origine messicana, quindi tutt'altro che WASP); almeno fino ad alcuni anni fa era così, non so oggi. Aggiungo che, razzismo o no, ritengo comunque i fumetti Disney diseducativi, con tutti gli errori di lingua italiana e tutte quelle esclamazioni assurde (Gulp, Gasp ecc) che ci sono.
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Old 21-10-2003, 00:22   #16
StefAno Giammarco
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Originariamente inviato da Fratello Cadfael
Eppure hai descritto bene l'operazione di SaMu, mirata non al controbattere, ma a spostare il punto focale. Con grande abilità e forte di un Ego notevole.
Io penso che la retorica l'abbia fatta Cappello spostando il tema della discussione che da riflessione sul razzismo dichiarata nel titolo e oggetto apparente del 3d diventa riflessione subdolamente razzista come ben descritto da SaMu che non mi pare faccia attacchi personali ma solo un'attenta analisi del testo, altro non mi pare ci sia da dire. Basta guardare quella perla sul Crocifisso, si accusa altri di brandirlo come un'arma invertendone il significato allo scopo di... invertirne il significato, per trasformare un simbolo di pace e fratellanza nel pomo della discordia. Francamente lo trovo disgustoso. Se poi, caro Cappello, ho male interpretato o tu ti sei espresso male ti prego di riscrivere il tutto con meno circonvoluzioni perché io, nella mia ignoranza, possa capire.
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Old 21-10-2003, 01:38   #17
CappelloPower
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SaMu, ma perchè un thread che potrebbe divenire un interessante spunto alla discussione deve venir subito tramutato in un attacco personale? Sono deluso dal fatto che pur di non commentare le mie riflessioni (sbagliate o giuste che siano) tu debba giocare con il loro significato. Ma se questo è il tuo contributo alla discussione, affari tuoi.

Per quanto riguarda l'osservazione di StefAno Giammarco, non posso che respingerla perchè a mio avviso sbagliata. Io ritengo quella dei razzisti una categoria da raddrizzare prima che prenda il sopravvento e non ho problemi a dirlo. Non chiedo mica di "uccidere gli assassini" come accade in certi thread sulla pena di morte. Mi limito ad essere in un certo senso "razzista con i razzisti", perchè non tollero certi comportameti. Se tu vivessi qui a Roma capiresti a cosa mi riferisco; i muri della mia città sono un continuo di scritte antisemite ed in generale razziste, intimidatorie, volgari, quelle si retoriche. E io non l'accetto. Chiedendomi da dove nascesse un così incontenibile odio razziale, ho scoperto che risale a ciò che vediamo sin da piccoli - i luoghi comuni - e crediamo sia normale: quella pubblicità su Topolino è solo uno dei tanti espedienti per provarlo. Non ci vedo nulla di male a voler tracciare una linea tra "buoni" e "cattivi" per ciò che riguarda il razzismo: se c'è chi liberamente può dirsi fiero di essere bianco (o viola, grigio, qualunque sfumatura vogliamo dare al razzismo), io sono ben fiero di non esserne fiero. Non mi interessano religioni, colori e tendenze sessuali, io un essere umano lo giudico in base alla sua personalità e ai suoi valori. Potrò essere fiero di questa mia visione delle cose o devo addirittura vergognarmene?
Per ciò che riguarda la storia del crosifisso, ritengo alcuni sostenitori del crocefisso nelle scuole "ultrà" della religione, del tutto estranei al significato che io credo abbia la fede. Ci vedo solo la voglia di mostrare un feticcio a chi crede in un altra religione, tutto qua. Se poi per altri (e per te, direi) non è così, i miei auguri. Rimango dell'idea che non sia un messaggio di uguaglianza, accoglienza e voglia di integrazione. Forse è altro, ma di certo non questo. E come i già citati luoghi comuni, un gesto simile aumenta in certe menti il livello di intolleranza, fa credere che la diversità sia un elemento destabilizzante e pericoloso.

Riflessione: non è la prima volta che, nel difendere posizioni antirazziste, vengo definito a mia volta razzista. E' un trucchetto un po' vecchio ma su certe persone fa ancora colpo, tuttavia mi sarei aspettato da certi interlocutori qualcosa di più che una frettolosa spulciatina nel "Manuale delle non-risposte".

Saluti,

CappelloPower
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CappelloPower è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 21-10-2003, 01:46   #18
mrmic
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Io invece non trovo nelle parole di CappelloPower l'intenzione di descrivere la genesi del razzismo, ma una riflessione su come tante piccole banalità possano distorcere le nostre sensazioni.

Condivido la repulsione verso chi odia il diverso, chi ne ha paura lo compatisco.
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..soltanto quando è abbastanza buio si riescono a vedere le stelle..
mrmic è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 21-10-2003, 01:48   #19
CappelloPower
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Originariamente inviato da Adric
Rispetto la tua opinione, ma non condivido l'analisi sulle cause del razzismo: mi sembra esagerato e fuorviante incolpare in primis le famiglie del razzismo (con tutti i single e i nuclei familiari di piccole dimensioni in grande aumento che ci sono). Semmai in molti casi oggi i figli sono meno seguiti dai genitori, ma questo cosa ha a che fare direttamente col razzismo ?
Di molte cose la famiglia non è diretta responsabile, ma sulla mentalità da dare ad un figlio non credo si possa negare che la famiglia ha potere assoluto. E' l'atmosfera che si respira in casa, è il tenore delle discussioni, la tensione fra i rapporti, la quotidianità a rendere un figlio ciò che è. Poi può deviare, certo, ma se un figlio vive a stretto contatto con chi reputa "moretto" e "limone" due modi giusti di intendere la diversità, non ha molte possibilità di ascoltare altre campane.

Quote:
Originariamente inviato da Adric
Anche a scuola non mi pare che i docenti insegnino il razzismo.
Semmai indicherei come cause attuali del razzismo gli stadi calcistici, la televisione, certi intellettuali irresponsabili, le lobby economiche e certe associazioni politiche estremiste, sia a sinistra che a destra.
Troppe ce ne sono, di cause. Io ho sottolineato quelle che sono, per me, le prime a dover essere verificate e modificate. La scuola è il posto dove un giovane passa il proprio tempo quando non è in famiglia. Vivere a stretto contatto con un ambiente dove alcuni pericolosi luoghi comuni non vengono nemmeno lontanamente sfatati (e sai che la scuola italiana è così) rischia di peggiorare la situazione.

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Originariamente inviato da Adric
Su Disney e Mattell CappelloPower e Fratello Cadfael ritengo abbiano ragione. "Niente neri ed ebrei nell'allegra famiglia Disney" (peraltro Walt Disney era di origine messicana, quindi tutt'altro che WASP); almeno fino ad alcuni anni fa era così, non so oggi. Aggiungo che, razzismo o no, ritengo comunque i fumetti Disney diseducativi, con tutti gli errori di lingua italiana e tutte quelle esclamazioni assurde (Gulp, Gasp ecc) che ci sono.
Come ho detto nell'altro post, l'esempio riportato è solo uno su migliaia. Un punto d'appoggio che mi ha fatto pensare a come, sin da piccoli, un modo di dire rischia di divenire una definizione comune e di seguito un "marchio".

Saluti,

CappelloPower
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Old 21-10-2003, 02:16   #20
CYRANO
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L'Avatar di CYRANO
 
Iscritto dal: May 2000
Città: Vicenza
Messaggi: 19994
Io penso che la diversità fra popoli , etnie , culture e religioni , sia solo una fonte di arrichimento per tutti.
Storicamente , le grandi innovazioni culturali ( e non solo... ) sono avvenute proprio quando popoli diversi sono venuti a contatto fra loro.
Così come è storicamente accertato che l'autarchia non porta che ad un insuccesso , alla lunga...
Allora , il problema , imho , non sta nel dire io sono diverso da un albanese , piuttosto che da un cinese o un islandese.
Come forma mentis , come legame con l'ambiente in cui son cresciuto , io mi ci sento diverso.
Il problema è quando una diversità non viene più concepita in quanto tale , ma come indice di superiorità.
Io bianco italiano cattolico ( ipotesi... ) , sono diverso e SUPERIORE al ragazzo del burundi.
Un'assimilazione di tutte le differenze mondiali ( una globalizzazione dell'umanità insomma ) , io la vedo deleteria.
Secondo me l'umanità ci perderebbe molto ( in fondo il mondo è bello perchè vario... ).
Invece bisogna combattere il razzismo non come ideologia che codifica la diversità etnica , ma come germe ideologico che autorizza una etnia a sentirsi superiore alle altre.

PS etnia in senso lato , quindi comprendente determinate caratteristiche culturali , religiose ecc ecc





Ciaozzz
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FINCHE' C'E' BIRRA C'E' SPERANZA !!!
CYRANO è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
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