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Iscritto dal: Nov 2007
Città: nei ricordi
Messaggi: 1
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Marcello è l' ottimo braccio destro di Silvio.
Un mafioso doc, merita il posto in politica.
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Io dormo con gli occhi aperti perchè scrivo il vero e chi lo fa troppo spesso va a dormire con i vermi. |
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#22 |
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Senior Member
Iscritto dal: Dec 2002
Città: AnTuDo ---------- Messaggi Totali: 10196
Messaggi: 1521
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il fondatore di FI, quello dei cavalli, quello che i cavalli si consegnano nel centro di milano
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“ Fiat iustitia, et pereat mundus”-המעז מנצח -
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#23 | |
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Junior Member
Iscritto dal: Nov 2007
Città: nei ricordi
Messaggi: 1
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Io dormo con gli occhi aperti perchè scrivo il vero e chi lo fa troppo spesso va a dormire con i vermi. |
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#24 |
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Senior Member
Iscritto dal: Mar 2002
Città: hinterland nord milano
Messaggi: 779
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#25 |
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Member
Iscritto dal: Jan 2007
Messaggi: 41
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L'ultima intervista di Paolo Borsellino ''dedicata'' a Berlusconi.
Ripresentiamo la trascrizione dell'intervista rilasciata dal magistrato Paolo Borsellino il 19 Maggio 1992 ai giornalisti Jean Pierre Moscardo e Fabrizio Calvi, così come è andata in onda in televisione. L'intervista venne registrata quattro giorni prima dell'attentato di Capaci in cui fu ucciso Giovanni Falcone. Due mesi dopo (il 19 luglio) lo stesso Borsellino fu ucciso nell'attentato di via D'Amelio a Palermo. In questa intervista si parla dei rapporti tra Berlusconi e la mafia. A seguire troverete il link al decreto d'archiviazione del 3 maggio 2002 del gip di Caltanissetta per le stragi Falcone e Borsellino dopo le indagini su Berlusconi (Alfa) e Dell'Utri (Beta): motivo in più per non credere a quello che ci raccontano sulle stragi di Capaci e via D'Amelio... Borsellino Sì, Vittorio Mangano l'ho conosciuto anche in periodo antecedente al maxi-processo e precisamente negli anni fra il 1975 e il 1980, e ricordo di aver istruito un procedimento che riguardava delle estorsioni fatte a carico di talune cliniche private palermitane. Vittorio Mangano fu indicato sia da Buscetta che da Contorno come "uomo d'onore" appartenente a Cosa Nostra. Giornalista "Uomo d'onore" di che famiglia? Borsellino L'uomo d'onore della famiglia di Pippo Calò, cioè di quel personaggio capo della famiglia di Porta Nuova, famiglia della quale originariamente faceva parte lo stesso Buscetta. Si accertò che Vittorio Mangano, ma questo già risultava dal procedimento precedente che avevo istruito io e risultava altresì da un procedimento cosiddetto procedimento Spatola, che Falcone aveva istruito negli anni immediatamente precedenti al maxi-processo, che Vittorio Mangano risiedeva abitualmente a Milano, città da dove come risultò da numerose intercettazioni telefoniche, costituiva un terminale del traffico di droga, di traffici di droga che conducevano le famiglie palermitane. Giornalista E questo Mangano Vittorio faceva traffico di droga a Milano? Borsellino Vittorio Mangano, se ci vogliamo limitare a quelle che furono le emergenze probatorie più importanti risulta l'interlocutore di una telefonata intercorsa fra Milano e Palermo, nel corso della quale lui, conversando con un altro personaggio mafioso delle famiglie palermitane, preannuncia o tratta l'arrivo di una partita di eroina chiamata alternativamente, secondo il linguaggio convenzionale che si usa nelle intercettazioni telefoniche, come magliette o cavalli. Giornalista Comunque lei in quanto esperto, può dire che quando Mangano parla di cavalli al telefono, vuol dire droga. Borsellino Si, tra l'altro questa tesi dei cavalli che vogliono dire droga, è una tesi che fu avanzata alla nostra ordinanza istruttoria e che poi fu accolta al dibattimento, tanto è che Mangano fu condannato al dibattimento del maxi processo per traffico di droga. Giornalista Dell'Utri non c'entra in questa storia? Borsellino Dell'Utri non è stato imputato del maxi processo per quanto io ne ricordi, so che esistono indagini che lo riguardano e che riguardano insieme Mangano. Giornalista A Palermo? Borsellino Sì, credo che ci sia un'indagine che attualmente è a Palermo con il vecchio rito processuale nelle mani del giudice istruttore, ma non ne conosco i particolari. Giornalista Marcello Dell'Utri o Alberto Dell'Utri? Borsellino Non ne conosco i particolari, potrei consultare avendo preso qualche appunto, cioè si parla di Dell'Utri Marcello e Alberto, di entrambi. Giornalista I fratelli Borsellino Sì. Giornalista Quelli della Publitalia? Borsellino Sì. Giornalista Perché c'è nell'inchiesta della San Valentino, un'intercettazione fra lui e Marcello Dell'Utri in cui si parla di cavalli. Borsellino Beh, nella conversazione inserita nel maxi-processo, si parla di cavalli da consegnare in albergo, quindi non credo potesse trattarsi effettivamente di cavalli, se qualcuno mi deve recapitare due cavalli, me li recapita all'ippodromo o comunque al maneggio, non certamente dentro l'albergo. Giornalista C'è un socio di Marcello Dell'Utri, tale Filippo Rapisarda che dice che questo Dell'Utri gli è stato presentato da uno della famiglia di Stefano Bontade. Borsellino Palermo è la città della Sicilia dove le famiglie mafiose erano più numerose, si è parlato addirittura in un certo periodo almeno di duemila uomini d'onore con famiglie numerosissime, la famiglia di Stefano Bontade sembra che in un certo periodo ne contasse almeno 200, si trattava comunque di famiglie appartenenti a una unica organizzazione, cioè Cosa Nostra, i cui membri in gran parte si conoscevano tutti, e quindi è presumibile che questo Rapisarda riferisca una circostanza vera. Giornalista Lei di Rapisarda ne ha sentito parlare? Borsellino So dell'esistenza di Rapisarda, ma non me ne sono mai occupato pesonalmente. Giornalista Perché quanto pare, Rapisarda, Dell'Utri, erano in affari con Ciancimino, tramite un tale Alamia. Borsellino Che Alamia fosse in affari con Ciancimino è una circostanza da me conosciuta e che credo risulti anche da qualche processo che si è già celebrato. Per quanto riguarda Rapisarda e Dell'Utri, non so fornirle particolari indicazioni, trattandosi ripeto sempre di indagini di cui non mi sono occupato personalmente. Giornalista Non le sembra strano che certi personaggi, grossi industriali come Berlusconi, Dell'Utri, siano collegati a uomini d'onore tipo Vittorio Mangano? Borsellino All'inizio degli anni Settanta, Cosa Nostra cominciò a diventare un'impresa anch'essa, un'impresa nel senso che attraverso l'inserimento sempre più notevole, che a un certo punto diventò addirittura monopolistico, nel traffico di sostanze stupefacenti, Cosa Nostra cominciò a gestire una massa enorme di capitali, dei quali naturalmente cercò lo sbocco, perché questi capitali in parte venivano esportati o depositati all'estero e allora così si spiega la vicinanza tra elementi di Cosa Nostra e certi finanzieri che si occupavano di questi movimenti di capitali. Giornalista Lei mi dice che è normale che Cosa Nostra si interessi a Berlusconi? Borsellino è normale che chi è titolare di grosse quantità di denaro cerchi gli strumenti per poter impiegare questo denaro, sia dal punto di vista del riciclaggio, sia dal punto di vista di far fruttare questo denaro. Giornalista Mangano era un pesce pilota? Borsellino Sì, guardi le posso dire che era uno di quei personaggi che ecco erano i ponti, le teste di ponte dell'organizzazione mafiosa nel nord Italia. Giornalista Si dice che abbia lavorato per Berlusconi? Borsellino Non le saprei dire in proposito o anche se le debbo far presente che come magistrato ho una certa ritrosia a dire le cose di cui non sono certo, so che ci sono addirittura ancora delle indagini in corso in proposito. Non conosco quali atti siano ormai conosciuti, ostensibili e quali debbano rimanere segreti. Questa vicenda che riguarderebbe i suoi rapporti con Berlusconi, è una vicenda che la ricordi o non la ricordi, comunque è una vicenda che non mi appartiene, non sono io il magistrato che se ne occupa quindi non mi sento autorizzato a dirle nulla. Giornalista C'è un'inchiesta ancora aperta? Borsellino So che c'è un'inchiesta ancora aperta. Giornalista (in francese) Su Mangano e Berlusconi a Palermo? Borsellino Sì. http://it.geocities.com/comedonchisc...orsellino.html |
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#26 |
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Iscritto dal: Jan 2007
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Ultima modifica di gretas : 31-01-2008 alle 10:39. |
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#27 |
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Iscritto dal: Jan 2007
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#28 | |
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Iscritto dal: Jan 2007
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In hotel i cavalli Dell'Utri li riceveva. "Cavalli" bianchi e fini. http://it.youtube.com/watch?v=iXJin-dYraY http://it.youtube.com/watch?v=eoue61XDw6k |
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#29 |
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Telefonata di Berlusconi a Dell'utri intercettata
http://www.youtube.com/watch?v=ZqjAu...-lated&search= La bomba affettuosa di Mangano |
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#30 |
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Gli incontri con i boss.
I patti segreti. Le minacce. I pagamenti. Gli appoggi elettorali. Gli atti del processo disegnano le relazioni pericolose di Marcello Dell'Utri di Peter Gomez e Marco Travaglio L'Espresso, 26 dicembre 2004 Quando in tv gli hanno chiesto: Dottor Dell'Utri, esiste la mafia?, lui ha detto: Le risponder con una frase di Luciano Liggio: se esiste l'antimafia esisterà anche la mafia. Era il 1999, alla conclusione del processo di Palermo e alla sua condanna a nove anni di reclusione per concorso esterno, mancavano ancora più di 200 udienze. Ma quella trasmissione, condotta da Michele Santoro, sarebbe stata l'unica interamente dedicata allo strano caso di un uomo a suo agio sia tra i libri antichi che tra capibastone e mammasantissima di ogni ordine e grado. Eppure davanti al tribunale che ha condannato l'ideatore di Forza Italia per essere stato il referente prima finanziario e poi politico di Cosa Nostra per anni, al contrario di quello che sostengono le difese, non si è discusso di pentiti, ma di fatti. Che emergono da intercettazioni, pedinamenti, filmati, documenti e testimonianze. Di rapporti con i boss ammessi persino dall'imputato. Ecco i principali. 5 marzo 1974 Marcello Dell'Utri si dimette dalla Sicilcassa per andare a lavorare a Milano da Silvio Berlusconi. Per lui si tratta di un ritorno. Negli anni '60 aveva già allenato una squadra di calcio sponsorizzata dal futuro Cavaliere. Adesso invece è il segretario particolare di Silvio. Cura la ristutturazione della villa di Arcore e fa assumere come fattore Vittorio Mangano. Come racconterà lui stesso, Mangano, che già conosceva, gli è stato consigliato da l'amico di una vita Gaetano Cinà: il proprietario di una lavanderia palermitana, imparentato attraverso la moglie con i boss Stefano Bontade e Mimmo Teresi. Secondo i pentiti, le intercettazioni ambientali e il tribunale che lo ha condannato a sette anni, Cinà fa parte della famiglia mafiosa di Malaspina. Mangano quando arriva a Milano è già stato tre volte in carcere. Nel 1967 era stato pure diffidato come persona pericolosa, poi era finito sotto inchiesta per reati che vanno dalla ricettazione alla tentata estorsione e nel 1972 era stato fermato in auto con un mafioso trafficante di droga. Ad Arcore, Mangano porta a scuola i figli di Berlusconi e cura la sicurezza della villa, liberando ogni sera sei grossi mastini napoletani. Siamo negli anni dei sequestri di persona. I pentiti sostengono che la funzione di Mangano, mafioso della famiglia di Porta Nuova, era quella di garantire Berlusconi dai rapimenti. Lo stesso Berlusconi ammette di aver trasferito la famiglia in Spagna per qualche mese, in seguito a una serie di minacce e un attentato avvenuto nella villa milanese di via Rovani nel maggio del '75. Il boss Francesco Di Carlo, un padrino di casa nel bel mondo palermitano, dice di aver partecipato a un incontro tra Bontade, Teresi, Cinà, Dell'Utri e Berlusconi al termine del quale si parl del ruolo di Mangano. Stando a un rapporto della Digos del 1984, Mangano rest ad Arcore due anni, durante i quali fu arrestato altre due volte per scontare condanne per truffa, porto di coltello e ricettazione. Da un foglio di dimissioni dal carcere risulta che Mangano, ancora il 6 dicembre 1975, eleggeva domicilio sempre ad Arcore, in via Villa San Martino 42. Ma nonostante gli arresti, nessuno lo licenziava. In un rapporto dei Carabinieri di Arcore del 30 dicembre 1974 si legge: Dell'Utri (...) ha chiamato Mangano pur essendo perfettamente a conoscenza (...) del suo poco corretto passato. Mangano, interrogato in aula prima della morte, avvenuta nel 2000, dirà che spesso lui e la moglie cenavano con i Berlusconi. In quei mesi, secondo i pentiti, Berlusconi comincia a versare denaro a Cosa Nostra. Un ex socio di Dell'Utri, Filippo Alberto Rapisarda, sostiene che l'intervento di Marcello servì per ridurre le pretese della mafia. Dell'Utri ammetterà di averglielo detto, ma solo per vanteria. Non saprà spiegare per perché le minacce cessarono. 1976 Mangano lascia Arcore, ma continua a gravitare su Milano. Vive all'hotel Duca di York dal quale gestirà il traffico di droga per conto della mafia. Per questo verrà arrestato nel 1980 e poi condannato. 24 ottobre 1976 Il boss Antonino Calderone festeggia il compleanno al ristorante le Colline pistoiesi di Milano. Al suo tavolo ci sono Mangano, i boss Nino e Gaetano Grado e Dell'Utri. Lo ammetterà pure Dell'Utri, anche se dirà che Mangano non gli present i commensali. 1977, estate-autunno Dell'Utri pensa di prendere un anno sabbatico per studiare teologia. Berlusconi infatti non lo vuole promuovere: Era perplesso sulle mie capacità manageriali. Così si dimette e va a lavorare da Rapisarda, un imprenditore buon conoscente dei vertici di Cosa Nostra dell'epoca e proprietario dell'Inim, in quegli anni considerato il secondo gruppo immobiliare Italiano. Già nel 1987 Rapisarda sosterrà di averlo assunto perché era sponsorizzato da Cinà uno a cui non si poteva dire di no. Nello stesso interrogatorio Rapisarda accuserà Dell'Utri di aver poi riciclato soldi di Bontade e Teresi nella Fininvest. Nonostante le pesanti affermazioni non verrà denunciato per calunnia e invece, a partire da 1988, tornerà amico di Dell'Utri. Creerà con lui quattro società immobiliari e gli presterà 2 miliardi di lire. Dell'Utri nega la sponsorizzazione di Cinà, ma ammette di aver incontrato nel '77 Rapisarda assieme a Tanino. Un giornalista amico di Cinà testimonia per che la raccomandazione ci fu. 1978-79 Dell'Utri lavora all'Inim. Ma il gruppo va in bancarotta. Rapisarda fugge latitante in Venezuela, dove è ospite dei narcos mafiosi Caruana-Cuntrera. Poi vola a Parigi utilizzando un documento intestato ad Alberto Dell'Utri, il gemello di Marcello. Nel 1997-98 da intercettazioni telefoniche disposte contro ex dipendenti di Rapisarda emergerà come all'improvviso molti di loro, in prossimità della convocazione in Procura come testimoni, abbiano ottenuto abitazioni nella berlusconiana Milano 3 (in un caso) o contratti o promesse di contratti da Pagine Utili. Per i pm è un episodio di inquinamento probatorio. 14 febbraio 1980 In un'indagine di droga viene intercettata una conversazione tra Mangano e Dell'Utri. Mangano dice di avere un affare da proporre. Dell'Utri: Questi sono bei discorsi. Poi Mangano parla di un secondo affare per il suo cavallo. Ma Dell'Utri spiega di non avere soldi e al suggerimento di chiederli al suo principale, Silvio, risponde: Iddu non sura (lui non sgancia). Infine si accordano per vedersi al solito, in via Moneta. 19 aprile1980 Si sposa a Londra Jimmy Fauci, un pregiudicato che gestisce il narcotraffico dei Caruana. Alle nozze partecipano Di Carlo e Teresi, Cinà e Dell'Utri. È lui stesso a confermarlo sostenendo per di esserci stato portato per caso da Cinà. 1983 Secondo i pentiti, l'onorata società torna a perseguitare il Cavaliere con richieste di denaro sempre più pesanti del clan Pullarà. Berlusconi, reduce da una serie di affari immobiliari in Sardegna con il faccendiere legato alla mafia Flavio Carboni, richiama Dell'Utri alla Fininvest e, nonostante il disastro del gruppo Inim, lo promuove numero uno di Publitalia. Per i pm, non ha scelta: Dell'Utri, tramite Cinà, sigla una nuova tregua con Cosa Nostra. 1986 Stando ai pentiti, Toto Riina diventato capo dei capi dopo aver fatto fuori Bontade e i suoi uomini, scopre i rapporti dei Pullarà con Dell'Utri: indispettito per non essere stato informato, li mette da parte e affida a Cinà la gestione esclusiva di quel canale. Il suo obiettivo dicharato è agganciare Bettino Craxi e dare una lezione alla Dc, non più affidabile. Nell'87 in Sicilia si verificherà un travaso di voti. 28 novembre 1986 Scoppia un'altra bomba in via Rovani. Berlusconi chiama Dell'Utri (intercettato): È stato Mangano... una cosa > rozzissima, ma fatta con molto rispetto, quasi con affetto.... Poi dice che gli dispiacerebbe se i carabinieri, da questa roba qui, fanno una limitazione della libertà personale a lui (Mangano). Due giorni dopo Dell'Utri riceve la visita di Cinà e, con Tanino al fianco, chiama Silvio per rassicurarlo: Tanino mi ha detto che (Mangano) assolutamente è proprio da escludere. Poi ti parler di persona. Per i pentiti l'attentato faceva parte della strategia di riavvicinamento di Riina. Altre intercettazioni rivelano che Cinà da quel giorno è spesso a Milano e che per il Natale regala una cassata di 12 chili a Berlusconi. I buoni rapporti Fininvest-mafia sono poi confermati, per i pm, da un'agenda, sequestrata alla famiglia mafiosa di San Lorenzo, in cui i boss tenevano i conti. Accanto alla voce Canale 5 compare una cifra e la dicitura regalo. La mafia per non si accontenta. Punta a Craxi, non ai soldi. 17 febbraio 1988 Berlusconi chiama l'immobiliarista Renato Della Valle (intercettato): Devo mandare via i miei figli perché mi hanno fatto delle estorsioni in maniera brutta. Una cosa che mi è capitata altre volte, dieci anni fa (...) siccome mi han detto che, se entro una certa data, sei giorni, non faccio una roba, mi consegnano la testa di mio figlio ed espongono il corpo in piazza del Duomo, allora ho deciso: li mando in America. Che cosa doveva fare Berlusconi? Perché non denunci l'accaduto? Impossibile saperlo: il premier in tribunale si avvarrà della facoltà di non rispondere. 1990, gennaio-febbraio Il gruppo torna nel mirino. A Catania avvengono una serie di attentati contro la Standa (Fininvest) e Rinascente (Fiat). La Fiat ammetterà di aver pagato per farli cessare. La Fininvest invece nega e non si costituirà parte civile al processo. Per i pm, il vero obiettivo è sempre avvicinare Craxi. Vari pentiti e un teste dicono che Dell'Utri incontr i boss Salvatore Tuccio e Nitto Santapaola per accordarsi. E a partire da quel periodo Dell'Utri risulta volare spessissimo a Catania. 1991 Mangano esce di prigione. Vuole riprendere in esclusiva il legame con Dell'Utri. Ma Riina invia il boss Tot Cancemi a dirgli di farsi da parte. Dice Cancemi: Dell'Utri inviava 200 milioni all'anno a Cinà, che tramite (i boss) Di Napoli e Ganci li dava a Riina, che li smistava alle famiglie. 1992, gennaio-febbraio Vincenzo Garraffa, senatore Pri e presidente della Pallacanestro Trapani, riceve la visita del capomafia Vincenzo Virga. Mi manda Marcello, spiega Virga venuto a reclamare 700 milioni per conto di Dell'Utri. Nel maggio 2004 il fatto è stato accertato dal Tribunale di Milano. Dell'Utri e Virga sono stati condannati a due anni per tentata estorsione. 1992, maggio-giugno L'ex dc Ezio Cartotto (sentito come teste) è ingaggiato in segreto da Dell'Utri per studiare un'iniziativa politica in previsione del crollo dei partiti amici a causa di Tangentopoli. 15 gennaio 1993 Arresto di Riina. La mafia, coi vecchi referenti politici alle corde (compreso l'agognato Craxi), pensa di fondare il partito Sicilia Libera, con i cui esponenti (risulta da agende e tabulati telefonici) Dell'Utri è in contatto. 1993, estate Bernardo Provenzano, secondo il boss Nino Giuffrè, abbondona l'idea di Sicilia Libera e stringe un patto elettorale con Dell'Utri: fine delle stragi in cambio dell'alleggerimento delle indagini, del 41 bis, e di una nuova legge sui pentiti. 12 luglio 1993 Berlusconi, racconta l'ex condirettore de "il Giornale" Federico Orlando, faxa un decalogo con la "linea" da seguire. Uno dei punti forti è l'attacco ai pentiti e al reato di associazione mafiosa. 1993, novembre Mentre Berlusconi crea Forza Italia, Dell'Utri vede Mangano a Milano (risulta dalle agende del senatore). Con l'arresto di Riina l'ostracismo nei suoi confronti è caduto. Mangano anzi è stato promosso capofamiglia di Porta Nuova. Verrà presto riarrestato e condannato all'ergastolo per omicidio e mafia. 31 dicembre 1998 Dell'Utri viene filmato dalla Dia mentre incontra un collaboratore di giustizia messinese, Pino Chiofalo, organizzatore di un complotto per screditare i pentiti che accusano il senatore e i boss. Nel film lo si vede mentre gli consegna dei regali. Chiofalo, arrestato, confessa: Dell'Utri promise di farmi ricco. 1999 Dell'Utri si candida alle europee. Una microspia capta la voce di uno stretto collaboratore di Provenzano, Carmelo Amato, mentre raccomanda più volte ai picciotti di votarlo. Per esempio il 22 maggio: Ora a questo si deve portare in Europa: Dell'Utri. Sì, qua già si stanno preparando i cristiani (i mafiosi, ndr). Anche Cinà, chiamato "zio Tano", viene intercettato. E addirittura ammette di essere un uomo d'onore: Carmelo, vedi che io sono combinato (mafioso ndr) come te, dice. 13 maggio 2001 Dell'Utri viene rieletto. Nelle intercettazioni in casa del boss Giuseppe Guttadauro si sente il capomafia dire: Con Dell'Utri bisogna parlare, anche se alle elezioni del '99 ha preso degli impegni, e poi non s'è fatto più vedere. Poi Guttadauro aggiunge che Dell'Utri si era accordato di persona con Gioacchino Capizzi, l'anziano capomandamento della Guadagna, lo stesso clan di cui facevano un tempo parte Bontade, Teresi e i fratelli Pullarà. Per Dell'Utri è il passato che ritorna. Anzi che non se ne è mai andato. |
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#31 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jan 2006
Messaggi: 785
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guarda che la campagna elettorale è fra 2 mesi
ti bruci tutto subito cosi |
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#32 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Jan 2002
Città: Sant'Angeles-Lodi
Messaggi: 3692
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Gretas, come me e tanti altri cittadini onesti, vorrebbe che questa gente fosse punita per gli innumerevoli reati commessi, non ci interessa che perdano le elezioni, ma che vadano in galera, come sarebbe giusto per i delinquenti. Non e' campagna elettorale, stiamo solo chiedendo che vengano trattati a norma di legge.
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"E' un lodo che potrebbe essere chiamato lodo Orwell; lodo “Fattoria degli animali”. Ricordate forse che nella “Fattoria degli animali” c’era una specie di animali più uguali degli altri. Erano i maiali." cit.:Marco Travaglio Questa non è la destra, questo è il manganello. Gli italiani non sanno andare a destra senza finire nel manganello - Montanelli Ultima modifica di rip82 : 05-02-2008 alle 00:08. |
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#33 | |
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Registered User
Iscritto dal: Mar 2007
Messaggi: 1239
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Ma che fine ha fatto la legge popolare sul parlamento pulito sponsorizzata da Grillo? perché questo governo di centrosinistra non l'ha fatta approvare subito? Questa sì che doveva essere tra le priorità di governo... |
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#34 |
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Bannato
Iscritto dal: Nov 2007
Messaggi: 16
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cioè siete proprio tristi raga , avete aperto 20 topic su berlusconi per dire quelle 4 solite cagate , ma lo sapete quanta cacca c'è dentro la vostra sinistra vero ( lo sapete che veltroni il finto buonista classificato giustamente come ipocrita a roma si compra le palazzine pagandole il 40% vero))?
ho capito ce n è talmente tanta che cercate di parlare di quella altrui
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#35 | |
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Registered User
Iscritto dal: Mar 2007
Messaggi: 1239
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#36 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Dec 2002
Città: Milano
Messaggi: 5062
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Poi se vuoi apri un altro thread e parliamo delle malefatte di Veltroni, se vuoi ti aiuto. |
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#37 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Jan 2002
Città: Sant'Angeles-Lodi
Messaggi: 3692
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Uno che vuole silvio in galera (coi suoi amichetti) non puo' essere, ad esempio, un liberale, amante della legalita'?
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"E' un lodo che potrebbe essere chiamato lodo Orwell; lodo “Fattoria degli animali”. Ricordate forse che nella “Fattoria degli animali” c’era una specie di animali più uguali degli altri. Erano i maiali." cit.:Marco Travaglio Questa non è la destra, questo è il manganello. Gli italiani non sanno andare a destra senza finire nel manganello - Montanelli |
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#38 |
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Senior Member
Iscritto dal: Jan 2006
Messaggi: 785
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vedo che i thread sull'altra parte vengono chiusi senza problemi
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#39 |
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Messaggi: n/a
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beh direi agghiacciante...
Così come lo sia il fatto che nonostante tutto alle precedenti elezioni abbia avuto tutti quei voit e sia risultato essere il PRIMO partito in ITA... Non c'è che dire, garanzie per il futuro... |
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#40 |
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Bannato
Iscritto dal: Sep 2001
Messaggi: 3918
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