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Old 10-12-2007, 12:22   #21
FabioGreggio
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http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=226620

Ma possono tornare quando vogliono in Austria...
Praticamente non ci sono più le frontiere nella UE, basta che si facciano i bagagli prendono le loro belle macchinine e attraversano il confine senza tanti problemi e si ritrovano in Austria...
Poi, quello che hanno, devono ringraziare l'Italia visto lo statuto di provincia autonoma che hanno e i molti finanziamenti che ricevono...
Eva Klotz il confine è li a pochi passi, nessuno ti rimpiange se decidi di attraversarlo...
http://www.hwupgrade.it/forum/showpo...8&postcount=19
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Old 10-12-2007, 12:25   #22
sider
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Le minoranze sono sempre aggressive, stesso discorso per gli sloveni di Trieste. Anche se lì i effetti la gente di lingua tedesca è la maggioranza.
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Old 10-12-2007, 12:46   #23
eriol
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capisco bene che vogliano la loro indipendenza...se per assurdo un giorno dovessero conquistarla mi dispiacerebbe per la loro perdita.
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Old 10-12-2007, 13:02   #24
Leron
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occhio a non confondere trentino con alto adige e la regione trentino-alto adige con le due provincie trentino e alto adige: in questo thread ho già visto troppi qualunquismi

l'alto adige si ritiene di fatto come una provincia popolata da austriaci "esiliati" e molti rivendicano la provenienza austriaca, al punto da essere veramente razzisti e xenofobi nei confronti anche di chi parla italiano (provate a andare a brunico e chiedere una pizza in italiano... spesso fanno finta di non capire se non vi incazzate)

trento è italiana al 100%, la gente lo era anche quando era sotto l'austria. e qui a trento trovate gente che parla tedesco nella stessa percentuale di napoli
__________________
http://www.trentografica.itGrafica e Fotografia a Trento
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Old 10-12-2007, 13:08   #25
Raven
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Originariamente inviato da Leron Guarda i messaggi
occhio a non confondere trentino con alto adige e la regione trentino-alto adige con le due provincie trentino e alto adige: in questo thread ho già visto troppi qualunquismi

l'alto adige si ritiene di fatto come una provincia popolata da austriaci "esiliati" e molti rivendicano la provenienza austriaca, al punto da essere veramente razzisti e xenofobi nei confronti anche di chi parla italiano (provate a andare a brunico e chiedere una pizza in italiano... spesso fanno finta di non capire se non vi incazzate)

trento è italiana al 100%, la gente lo era anche quando era sotto l'austria. e qui a trento trovate gente che parla tedesco nella stessa percentuale di napoli
Quoto... ed è un errore che si ripete puntualmente in OGNI thread sul T-A.A.
__________________
Epilogo...
Se non ti rispondo... potresti essere tra quelli che ho messo in ignore list! (al 04/07/2021: 6 utenti)
Thread ufficiale Asus ZenWiFi AX - XT8
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Old 10-12-2007, 13:21   #26
Senza Fili
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Originariamente inviato da CYRANO Guarda i messaggi
Si ma non hai capito.
appena esci dall'altoadige , ti ritrovi nella provincia di verona... e' quello che intende! effettivamente non ha tutti i torti...


Cm,la,;zx,;a
Si ma anche in provincia di Verona ci saranno bei posti e posti di m., presumo...ad esempio in prov. di Roma ci sono posti degradati, ma ci sono pure posti selvaggi, tranquilli e molto belli...penso che lì sia uguale, no?
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Old 10-12-2007, 13:22   #27
EarendilSI
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Originariamente inviato da Leron Guarda i messaggi
occhio a non confondere trentino con alto adige e la regione trentino-alto adige con le due provincie trentino e alto adige: in questo thread ho già visto troppi qualunquismi

l'alto adige si ritiene di fatto come una provincia popolata da austriaci "esiliati" e molti rivendicano la provenienza austriaca, al punto da essere veramente razzisti e xenofobi nei confronti anche di chi parla italiano (provate a andare a brunico e chiedere una pizza in italiano... spesso fanno finta di non capire se non vi incazzate)

trento è italiana al 100%, la gente lo era anche quando era sotto l'austria. e qui a trento trovate gente che parla tedesco nella stessa percentuale di napoli
Avevo amici da Merano che mi spiegavano come li avviene una vera e propria discriminazione razziale nei confronti degli abitanti che hanno un cognome italiano e che parlano correttamente l'italiano
Tra l'altro ne ho avuto prova un po' di anni fa quando feci un giro per rifugi nella zona dell'Alpe di Siusi, a mezzogiorno ci siamo seduti per mangiare coi nostri bei zainoni da 15 kg in un rifugio ordinando un piatto di spaghetti al pomodoro che da listino costava 6.000 lire (un bel po' di anni fa )
Siamo andati a pagare e il gestore del rifugio ci voleva far pagare 9.000 lire perché sosteneva che il listino che avevamo guardato noi era per i tedeschi mentre gli italiani dovevano pagare di più...
Ne è scaturito un litigio con tanto di invito da parte nostra di andarsene dall'Italia visto che odiava tanto il paese che gli permetteva di vivere bene...
EarendilSI è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 10-12-2007, 13:25   #28
Saggio TiaMantova
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Per invogliare l'austria a prenderseli , io proporrei di metterci anche verona in bundle...





coapzpa
ti appoggio
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Old 10-12-2007, 13:27   #29
das
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Avevo amici da Merano che mi spiegavano come li avviene una vera e propria discriminazione razziale nei confronti degli abitanti che hanno un cognome italiano e che parlano correttamente l'italiano
Tra l'altro ne ho avuto prova un po' di anni fa quando feci un giro per rifugi nella zona dell'Alpe di Siusi, a mezzogiorno ci siamo seduti per mangiare coi nostri bei zainoni da 15 kg in un rifugio ordinando un piatto di spaghetti al pomodoro che da listino costava 6.000 lire (un bel po' di anni fa )
Siamo andati a pagare e il gestore del rifugio ci voleva far pagare 9.000 lire perché sosteneva che il listino che avevamo guardato noi era per i tedeschi mentre gli italiani dovevano pagare di più...
Ne è scaturito un litigio con tanto di invito da parte nostra di andarsene dall'Italia visto che odiava tanto il paese che gli permetteva di vivere bene...
Non è l'Italia che gli consente di vivere bene, ma il loro lavoro.
Lo statuto speciale gli consente di pagare meno tasse allo stato centrale ma non di riscuotere finanziamenti particolari.
Mettetevelo in testa: se lì stanno meglio è solo per via della loro bravura.

Se non ci fosse l'Italia di mezzo ,starebbero ancora meglio.
Quella è casa loro, e noi li abbiamo conquistati con la guerra.

Ultima modifica di das : 10-12-2007 alle 13:29.
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Old 10-12-2007, 13:30   #30
Senza Fili
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Avevo amici da Merano che mi spiegavano come li avviene una vera e propria discriminazione razziale nei confronti degli abitanti che hanno un cognome italiano e che parlano correttamente l'italiano
Tra l'altro ne ho avuto prova un po' di anni fa quando feci un giro per rifugi nella zona dell'Alpe di Siusi, a mezzogiorno ci siamo seduti per mangiare coi nostri bei zainoni da 15 kg in un rifugio ordinando un piatto di spaghetti al pomodoro che da listino costava 6.000 lire (un bel po' di anni fa )
Siamo andati a pagare e il gestore del rifugio ci voleva far pagare 9.000 lire perché sosteneva che il listino che avevamo guardato noi era per i tedeschi mentre gli italiani dovevano pagare di più...
Ne è scaturito un litigio con tanto di invito da parte nostra di andarsene dall'Italia visto che odiava tanto il paese che gli permetteva di vivere bene...


Una situazione simile capitò ai miei genitori negli anni '80, erano vicino Merano, in un ristorante facevano finta di non capirli, quando mio padre gli disse che erano dei cafoni e che se odiavano l'Italia e gli italiani potevano anche fare i bagagli ed andarsene scoppiò un diverbio, e si scoprì che parlavano eccome italiano


p.s. inutile dire che i miei genitori non hanno più messo piede da quelle parti.
Senza Fili è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 10-12-2007, 13:34   #31
das
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Originariamente inviato da Senza Fili Guarda i messaggi
Una situazione simile capitò ai miei genitori negli anni '80, erano vicino Merano, in un ristorante facevano finta di non capirli, quando mio padre gli disse che erano dei cafoni e che se odiavano l'Italia e gli italiani potevano anche fare i bagagli ed andarsene scoppiò un diverbio, e si scoprì che parlavano eccome italiano


p.s. inutile dire che i miei genitori non hanno più messo piede da quelle parti.
E' ragionevole il loro comportamento, li abbiamo invasi militarmente.
E non gli abbiamo neppure esportato la democrazia, visto che quella austriaca è senz'altro meglio di quella italiana.
das è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 10-12-2007, 13:40   #32
*sasha ITALIA*
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eccomi

A parte che quoto quanto avete detto in toto, aggiungo solo che odio la Klotz.. sa solo fomentare rabbia ed accentuare le differenze tra le due popolazioni...

beh guardate che soggetto.. che se ne vada in Austria.. le pago io il biglietto

http://www.ilgiornale.it/art_jpg.php...55&X=490&Y=500
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Old 10-12-2007, 13:42   #33
Senza Fili
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Originariamente inviato da das Guarda i messaggi
E' ragionevole il loro comportamento, li abbiamo invasi militarmente.
E non gli abbiamo neppure esportato la democrazia, visto che quella austriaca è senz'altro meglio di quella italiana.

Non mi risulta che gli abitanti di Nizza, della Corsica, e di altri luoghi che un tempo erano italiani facciano tutto questo casino, e non mi risulta nemmeno che la minoranza di lingua francese in Valle D'Aosta si comporti così.
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Old 10-12-2007, 13:57   #34
Senza Fili
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Posto un interessante articolo trovato in rete

Lunedì 10 Gennaio 2005
Alto Adige: italiani all'estero
Quando chiudo la portiera della macchina per tornare a casa, dopo il lungo viaggio nelle valli del paradiso altoatesino, subito mi risulta evidente la cosa più singolare: gli italiani incontrati qui, in queste giornate di sfoghi e di testimonianze, parlano nello stesso modo- con lo stesso disagio, la stessa ansia, lo stesso orgoglio ferito - che già ho ascoltato tra gli italiani del Belgio, della Germania, delia Svizzera, dell’ Australia. Uguale.
Anche loro, nonostante siano al di qua delle nostre frontiere, parlano da italiani all’estero. Da estranei. Da ospiti. Da sopportati.
E’ possibile, cinquant’ anni dopo il primo statuto di autonomia De Gasperi-Gruber, studiato apposta per favorire un inserimento graduale della comunita sud-tirolese nel tessuto italiano? E’ possibile, trent’anni dopo il secondo statuto (‘72), ancora più generoso per chiudere la fosca stagione dei tralicci abbattuti? La risposta: è possibile, anzi accertato.
Il processo dell’autonomia, con tutto l’invidiato carico di concessioni e di privilegi che nessun’ altra zona del Paese ha mai ricevuto (per questo il caffè costa un euro?) , si conclude con epilogo esattamente contrario alle attese: anziché favorire la graduale italianizzazione, di fatto sancisce la definitiva germanizzazione dell’Alto Adige.
Non a caso, sempre con maggior orgoglio questa terra si autodefinisce Sud Tirolo.
Dal marchio che pubblicizza il turismo della zona, ultimamente è sparita la dicitura Alto Adige: una volta per tutte, non se ne parli più.
E gli italiani? Non c’è molto da discutere: se in certe giornate grigiastre a noi sembra faticoso essere italiani in Italia, per consolarci basta venire quassù, dove non è faticoso,ma per certi versi ormai impossibile. E dire che si meriterebbero molto di più, perché rispetto a noi - italiani per inerzia - loro lo sono per scelta volontaria. Una scelta sempre più pesante, difficile, costosa.
In che modo’? Sono venuto a farmelo raccontare da loro stessi, senza bugie e senza esagerazioni.

Dovendo riassumere questa strana esistenza di stranieri in patria, più o meno la racconterei così.
Comincerei dalla cornice del quadro. La provincia autonoma di Bolzano, cioè l’Alto Adige, cioè il Sud Tirolo, conta 460.635 abitanti. Di questi, 296.461 appartengono alla comunità di lingua tedesca, mentre 113.461 sono Italiani (i restanti sono ladini, 18.736, oppure immigrati).
Ovviamente sono italiani tutti quanti, almeno di passaporto, ma la distinzione è doverosa: primo perché altrimenti non ci si capisce più, secondo perché corrisponde ad un’effettiva e decisiva divisione, non solo linguistica.
La domanda più scontata è questa: come si decide chi è italiano e chi tedesco? Curioso, originale, unico: lo decide il cittadino stesso, con dichiarazione ufficiale e volontaria. La conta avviene ogni dieci anni, in sede di censimento nazionale: per noi si rivela spesso una fastidiosa scocciatura, per la gente di qui è un momento fondamentale. Su un modulo speciale, diciamo una seconda carta d’identità che poi viene conservata nei Comuni, l’altoatesino maggiorenne sceglie se schierarsi tra gli italiani, i tedeschi o i ladini (minoranza esigua del 4 per cento, concentrata in val Gardena e val Badia).
Da tempo, a Roma si sta trattando per modificare i meccanismi di questo «battesimo» ) anagrafico, ma l’accordo si sta rivelando problematico. In ogni caso, non è una scelta da ridere: in quel preciso momento, il soggetto decide da che parte stare, ma soprattutto quale genere di esistenza quotidiana va a confezionare per sé e per la propria famiglia.
Come rivela il confronto dei dati, la colonia italiana vive da quarant' anni una lenta e inarrestabile emorragia. Nel 1961 costituiva il 34 per cento, nell'81 il 29, nel 2001 è a quota 26. La più bassa del Dopoguerra.
Mentre il gruppo di lingua tedesca è ormai al 70 per cento, gli italiani sono maggioranza soltanto, in 5 comuni (tra ' i quali Bolzano), sui 116 totali dell' Alto Adige.
lnutile specificare come la maggioranza tedesca si rifletta pari pari in politica: a raccoglierne la forza d'urto è lo storico Sudtiroler Volkspartei, vero partito etnico che media al suo interno gli interessi di tre grandi gruppi sociali, quello dell’imprenditoria. quello della potentissima lega contadina e quello dei lavoratori. Percentuali alle elezioni, da brivido: tra il 55 e il 60 per cento. Ovvio, decidono tutto in regime di monocolore.
E là dove la legge impone di concedere uno spazio agli italiani, ecco da tempo la disponibilità dell'Ulivo, che ha stretto una proficua alleanza un po' ovunque.
Che scegliere l'identità italiana o tedesca non sia un 'operazione puramente folkloristica, ma tremendamente seria, lo dimostrano poi le conseguenze pratiche della conta etnica.
Posti di lavoro negli enti pubblici, concessione di alloggi, sussidi per la casa: tutto, in Alto Adige, è ripartito in base alla percentuale scaturita dal censimento. Settanta ai tedeschi, ventisei agli italiani, quattro ai ladini.
Si è calcolato che ogni punto percentuale perso dagli italiani costi quattrocento posti di lavoro negli uffici pubblici. Se si considera che le proiezioni parlano di un progressivo e inarrestabile calo degli italiani, fino a diventare il 17 per cento nel 2031, subito si intuisce come presto, si dovrà parlare di estinzione.
I più oltranzisti parlano di apartheid e di pulizia etnica, ma rispetto a zone del mondo che davvero ne soffrono suona tutto un po' blasfemo.
In Alto Adige, o Sud Tirolo come risulta obbligatorio chiamarlo qui, non è in corso un' apocalisse: ci può stare che una provincia italiana sia popolata di soli tedeschi, con regole e privilegi molto particolari .
Soltanto, bisogna decidere una volta per tutte se questo fenomeno piaccia allo Stato. Un dato è certo: quassù, gli italiani sembrano aver già tirato le loro conclusioni.
Lentamente, ma inesorabilmente, sta vincendo la rassegnazione. Non a caso, ad ogni censimento la percentuale di chi sceglie lo status di italiano cala. Evidente: sono sempre di più quelli che accettano la sconfitta e saltano la fittizia dogana, diventando tedeschi. Per comodità, per quieto vivere, per sfinimento.
Spiega Tiziano Rosani, storico meranese: (Mi sembra scientificamente provato che essere italiani sia sempre più difficile. Faccio un esempio: io lavoro nel campo dei musei. Ebbene: l'Alto Adige ne ha dieci provinciali, e tutti e dieci sono diretti da tedeschi. La verità è che la comunità italiana non ha più capacità di opporsi, c'è un calo di numeri e di posizioni strategiche, con un progressivo rientro nel privato. Certo, il clima sociale non è più quello teso degli anni Sessanta: ma forse ha ragione chi sostiene che la questione italiani tedeschi è risolta non tanto perché si sia trovato un efficace modello di convivenza, ma solo perché di fatto hanno vinto i tedeschi e gli italiani stanno scomparendo... Dove tutto appare più chiaro, come sempre, è nella scuola. Cioè dove il futuro prende corpo, dove una cultura si perpetra o si spegne.
Anche questa sacra istituzione, in Alto Adige, funziona di conseguenza alla divisione etnica: i genitori scelgono se mandare i figli nella scuola italiana o tedesca. Inutile specificarlo: in quella tedesca l'italiano viene studiato come lingua straniera.
Di più: s'è provato a chiedere di cominciare con un' ora di italiano già in prima elementare, ma la gentile richiesta è morta lì con un secco no. Chi lo sa: forse i tedeschi temono che i loro figli vengano traviati da piccoli.
Ma il fenomeno più allarmante è che la scuola italiana si sta restringendo come un capo lavato male: crollano gli iscritti, crolla il numero degli istituti.
Nell'anno 2002-2003, gli alunni delle scuole elementari e medie italiane erano il 19 per cento. Ricordando che la popolazione italiana è il 26, per cento, appare .abbagliante come tanti genitori italiani si siano ormai piegati ad iscrivere i figli nelle scuole tedesche. Perché mai?
In molti casi, loro stessi sconfitti, preferiscono evitare alle creature un futuro di problemi: meglio integrarli subito nella realtà egemone (ma non erano i tedeschi a doversi integrare in Italia?).
In tanti casi, però, è una scelta obbligata dal punto di vista logistico: a forza di chiudere istituti italiani, lungo certe valli bisogna percorrere anche ottanta chilometri al giorno per studiare in madrelingua. Non è vita.
Eccomi a Silandro, il maggiore centro della valle Venosta, sicuramente una delle valli dove l'Italia sta sempre più scomparendo, anche per la chiusura negli anni scorsi delle caserme alpine, che da qui a Malles servivano comunque al contatto continuo. Nella taverna «Goldene Rose», dove mi mangio un doveroso speck, ho vicino un ragazzo che legge Stern, magazine tedesco. Poco prima, in strada, ho incontrato dei bambini che giocavano a calcio con la maglia del Bayern Monaco.
Ma non è per rilevare le letture locali od il tifo sportivo che sono in zona. Qui il problema scuola funge da esempio per l'intera realtà di tante altre valli: di italiana ne è rimasta una sola. Particolare simpatico: l'hanno concessa, dopo richieste decennali, quattro anni fa. Proprio adesso che comincia a non servire più: mentre la scuola tedesca, poco più in là, vive tranquilla, la nostra conta 27 alunni dalla prima elementare alla terza media. Ovviamente le classi elementari sono assemblate. Tre maestre per tutti. La prima è formata da tre bambini.
Giovanni Cretti, strenuo difensore dell'anima italiana, anche perché è di origini lombarde e si è stabilito qui soltanto per amore (durante un Capodanno, ha conosciuto la figlia di un carabiniere e se l'è sposata), commenta così: «Ho una figlia di due mesi: sicuramente, sarà lei a chiudere la scuola, fra pochi anni. Oramai tutti si stanno preparando all'ineluttabile: anche quest' ultima scuola diventerà tedesca, e i ragazzi del futuro si adegueranno . Non una cosa da poco: quando chiude una scuola, chiude una cultura. Spariscono valori, tramonta un'identità. Studiare in una scuola tedesca non è la stessa cosa : tanto per dire, la storia appare un po' diversa. Basta immaginare le pagine sulla prima guerra mondiale...
Agonizzando sui banchi di scuola , la circolazione delle idee italiane soffoca anche in tutti gli altri settori della vita quotidiana. Basta entrare nella centralissima libreria di Merano, a due passi dal lungo fiume : II sapere esposto è tedesco, in tedesco. (Alte Muhle - Buchhandlung», si legge sull'insegna.
II ramo televisivo presenta una storiella niente male: da anni, la Provincia paga con soldi suoi (pubblici, nostri) un telegiornale locale confezionato in Austria dalla televisione austriaca, prontamente riversato al di qua del Brennero sotto la sigla «Sudtirol Heute», (Sud Tirolo Oggi). Tutto questo nonostante Raitre da tempo si sia sdoppiata, proprio per offrire un'informazione in lingua tedesca. Niente: vogliono informazione che parli della loro terra con gli occhi della loro gente, gli austriaci.
Passando nei palazzi dell'amministrazione politica, situazioni persino comiche.
Sindaci e assessori parlano in tedesco, l'esponente italiano spesso non sa neppure su che cosa si vota. Silvana Marazw, capogruppo a Vipiteno di An ( il partito oggettivamente più impegnato nella difesa dell'identità italiana), fornisce questa testimonianza, comune a tanti altri consiglieri dell'Alto Adige:
«Siamo minoranza due volte: come voti e come etnia. Io il tedesco l'ho studiato un poco a scuola, ma non sono certo in grado di capire il linguaggio tecnico delle questioni amministrative. Così, ho chiesto più volte la traduzione simu1tanea, anche a favore di eventuali cittadini italiani che volessero assistere alle sedute del consiglio comunale. Dopo tanto insistere, mi hanno concesso solo un'interprete: si siede vicino a me, come una badante. Ovvio che se io pongo domande in italiano al sindaco, lui risponda in tedesco. Mi creda: una situazione grottesca. II Gabibbo qui avrebbe da divertirsi, se non ci fosse da piangere...».
Allarmante anche la questione religiosa: come le scuole, chiudono a raffica le parrocchie italiane. A Silandro, nel centrale Bar Cremona, una volta locale di ritrovo dei nostri alpini, raccontano che agli italiani è riservata una sola messa, la domenica mattina, grazie all'ospitalità dei frati cappucccini, nel loro convento. Il Comune concede un contributo annuale per l'esercizio del culto in italiano: 139 euro. Per orgoglio, gli italiani non li ritirano nemmeno più: la carità, dicono, si fa in Africa.
La grande parrocchiale, quella, è dei tedeschi. Qui ancora ricordano quando la comunità italiana chiese di dire almeno una preghiera in italiano durante le processioni: dopo qualche mese, con un certo imbarazzo, il prete rispose no, perché altrimenti gli Schùtzen, i custodi della tradizione che camminano con i fucili davanti alla Madonna, sarebbero usciti di chiesa. È dura, la vita del cristiano italiano.
Ad Appiano, poco fuori Bolzano , proprio in chiesa è scoppiata nell'89 l’ultima bomba del terrorismo altoatesino: manco a dirla, era una chiesa italiana, dei padri domenicani, che nell'annesso monastero avevano ospitato un centro di cultura tricolore, l'Istituto Alberto Magno. La bomba voleva zittire l'avamposto dell'identità italiana (in Italia, pensa te), e bisogna dire che l'operazione è perfettamente riuscita: da allora, la chiesa non ha più riaperto.
Agli italiani resta una messa, alla domenica mattina, ore 10,15, rigorosamente separata dalla tedesca, che arriva dopo. Perché la fede, com' è noto, riunisce gli uomini.
Me ne raccontano d'ogni genere. Tutti riconoscono che i problemi sono minori nei grandi centri come Bolzano e Merano, Bressanone e Brunico, o nelle valli dei grandi flussi turistici (Gardena, Badia, Pusteria), cioè nei luoghi dove lo scambio d'idee e l'integrazione negli anni - si sono imposti naturalmente. Ma là dove l'accesso è più impervio, nella periferia di montagna, il disagio è enorme.
Essere italiani, continuare ad esserlo, rappresenta un atto di cocciutaggine. O di estrema dignità, come dicono loro. Perché l'Italia, in certi luoghi, suscita imbarazzo e vergogna.
A Magrè, un paesino della Bassa Atesina; un paio d'anni fa la gente ha votato in un referendum.
Domanda: dobbiamo continuare a tenere i carabinieri nell'edificio di proprietà comunale?
Vìttoria del no, carabinieri sfrattati.
Da qualche tempo, sta infuriando la guerra della toponomastica. Nei paesi d'alta Valle, i sindaci stanno lentamente sostituendo a via Roma, via Dante, via Marconi, targhe che ricordano personaggi locali. Ovviamente, quasi sempre dimenticano di tradurre anche in italiano, come vuole lo statuto del bilinguismo e come vorrebbe il buonsenso. Uguali le targhe dei professionisti, gli orari di apertura dei negozi: l'italiano sta scivolando via, come inchiostro sotto una pioggia incessante, “ Pulizia linguistica “dicono molti italiani.
Hans Heiss, un Verde della sponda tedesca che siede in consiglio provinciale, lucidamente commenta: «Non dobbiamo dimenticare che comunque questa resta una delle zone più agiate d'Europa. Certo, i tedeschi sono egemonici nelle attività economiche, dal turismo all'industria, dall' artigianato all'agricoltura. Questo crea classe dirigente. E gli italiani finiscono per accusare una mancanza di rappresentanza significativa. Diciamo che alla fine non ci sono due vite conflittuali, ma due vite parallele.
Questo però significa che non siamo riusciti a costruire un modello valido di integrazione. Gli italiani ormai sono rassegnati. Certamente è più faticoso essere italiano che tedesco: il disagio nasce dalla sensazione di essere secondo…»
Toccherebbe a Roma, esprimersi sulla questione.
Può lo Stato, per rispettare l'identità di una minoranza etnica, sbaraccare completamente da una parte del suo territorio, finendo col sentirsi estraneo? Non ha, questo fenomeno sudtirolese, tutte le sembianze di uno Stato nello Stato?
L'impressione è che importi più la pace sociale, dopo la lunga notte del tritolo, che la sovranità nazionale.
Ma se questa è la scelta, converrà mettersi il cuore in pace. il destino sembra segnato: giorno dopo giorno, l'Alto Adige diventerà inevitabilmente e malinconicamente una competenza esclusiva per Mirko Tremaglia, l'amato ministro degli italiani all'estero.
Cristiano Gatti - Il Giornale
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Old 10-12-2007, 14:03   #35
danny2005
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eccomi

A parte che quoto quanto avete detto in toto, aggiungo solo che odio la Klotz.. sa solo fomentare rabbia ed accentuare le differenze tra le due popolazioni...

beh guardate che soggetto.. che se ne vada in Austria.. le pago io il biglietto

http://www.ilgiornale.it/art_jpg.php...55&X=490&Y=500
di fisico com'è? merita?
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Il Paradiso lo preferisco per il clima, l'Inferno per la compagnia [Mark Twain] [Romantico Inside][Thread prof. gnocche]
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Old 10-12-2007, 14:04   #36
FabioGreggio
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eccomi

A parte che quoto quanto avete detto in toto, aggiungo solo che odio la Klotz.. sa solo fomentare rabbia ed accentuare le differenze tra le due popolazioni...

beh guardate che soggetto.. che se ne vada in Austria.. le pago io il biglietto

http://www.ilgiornale.it/art_jpg.php...55&X=490&Y=500

Mi sembra una tunisina.....


fg
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Old 10-12-2007, 14:08   #37
Senza Fili
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Mi sembra una tunisina.....


fg
A me sembra Heidi dopo 40 anni dal cartone
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Old 10-12-2007, 14:10   #38
plut0ne
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anche io sono andato in A.A ...e ci schifavano perchè parlavamo in italiano..

allora io in maniera molto GENTILE mi sono messo a parlare ad alta voce in dialetto stretto
vedevo le persone schifate..

che cesso di posti ma che se ne vadano dove vogliono...hanno pure lo statuto speciale... PUAH

ovvio che in un posto di merda così non ci tornerò in tutta la mia vita
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Old 10-12-2007, 14:26   #39
shingo
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Non è l'Italia che gli consente di vivere bene, ma il loro lavoro.
Lo statuto speciale gli consente di pagare meno tasse allo stato centrale ma non di riscuotere finanziamenti particolari.
Mettetevelo in testa:se lì stanno meglio è solo per via della loro bravura.
Le tasse le paghiamo esattamente come nel resto d'Italia, semplicemente il 90% dell'iva riscossa viene restituita a mamma Provincia....
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Old 10-12-2007, 14:38   #40
ferste
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Sono liberissimi di trasferirsi in austria quando e come vogliono!anzi, dovremmo facilitare coloro che desiderano unirsi alla beneamata austria!

Quindi valigie in mano e arrivederci.......se vogliono possono fare come i profughi istriani che si trascinavano via anche i portoni delle case.

Il territorio no, però, quello resta italiano......la guerra d'altronde l'hanno combattuta e persa dall'altra parte.......
__________________
Addio Pierpo, motociclista.
Se il cameriere di un locale per me è un idiota, non conosce le regole del locale, tratta bene solo i suoi leccaculo ma va bene al proprietario...cambio locale.
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