Amazon non si ritiene colpevole ma paga 2,5 miliardi per chiudere la causa FTC su Prime
Amazon ha raggiunto un accordo con la FTC per chiudere una causa su pratiche scorrette legate a Prime. Pagherà 2,5 miliardi di dollari: 1 miliardo come multa e 1,5 miliardi in risarcimenti. L'azienda, però, non ammette colpe
di Francesco Messina pubblicata il 26 Settembre 2025, alle 10:21 nel canale WebAmazon
Amazon ha accettato di pagare 2,5 miliardi di dollari per chiudere una causa avviata dalla Federal Trade Commission (FTC), l'agenzia governativa statunitense che si occupa di tutela dei consumatori, concorrenza e privacy. L'accordo arriva dopo due anni di indagini e un processo che si era appena aperto a Seattle, con un verdetto che sarebbe stato deciso da una giuria popolare: una circostanza insolita per un caso di antitrust.
La causa, presentata nel 2023, riguardava le pratiche considerate scorrette e manipolative legate all'offerta Prime, il servizio in abbonamento che offre consegne più rapide e altri vantaggi. Secondo la FTC, Amazon avrebbe adottato strategie di design definite manipolatorie, concepite per spingere milioni di utenti a iscriversi a Prime senza piena consapevolezza del costo e per rendere estremamente difficile la disdetta.
Un esempio citato dall'agenzia mostrava come, nella pagina di spedizione, l'utente fosse spinto a cliccare su un grande pulsante giallo con la scritta Ottieni la spedizione gratuita in due giorni, che attivava rapidamente l'iscrizione a Prime. L'alternativa, molto meno evidente, era una piccola frase in blu che permetteva di rifiutare l'offerta. Una volta iscritti, cancellare Prime richiedeva un percorso tortuoso: quattro pagine, sei clic e quindici opzioni da selezionare, un labirinto digitale che scoraggiava molti dal completare la procedura di recesso.

Amazon paga 2,5 miliardi, i dettagli dell'intesa
L'intesa prevede che Amazon paghi 2,5 miliardi di dollari complessivi: 1 miliardo come multa e 1,5 miliardi come risarcimento diretto ai consumatori coinvolti. Si tratta di una cifra imponente, una delle più alte mai concordate in un caso di questo tipo, che riflette la gravità delle accuse mosse contro l'azienda.
Nonostante l'accordo, Amazon non ha ammesso alcuna colpa. L'azienda ha sostenuto che le sue pratiche fossero comparabili a quelle di altre piattaforme e che, negli ultimi due anni, avesse comunque apportato modifiche al sito per semplificare la gestione di Prime. La FTC, dal canto suo, ha ribadito che la condotta di Amazon ha violato i diritti dei consumatori e creato un modello di iscrizione ingannevole.
Questo procedimento non chiude però tutti i contenziosi. Rimane aperta un'altra causa, ancora più rilevante, intentata dalla stessa FTC contro Amazon, in cui l'azienda è accusata di pratiche monopolistiche. L'esito di questa seconda disputa potrebbe avere conseguenze ancora più significative per il colosso dell'e-commerce e per il futuro del mercato digitale globale.










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