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#21 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jun 2005
Messaggi: 367
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lui se l'è cavata con la prescrizione (per cui non si è proceduto nel processo), ma giustamente era coinvolto perchè previti per quale motivo pagava i giudici? per far assolvere zio paprone? topolino? ![]() |
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#22 |
Senior Member
Iscritto dal: May 2000
Città: Vicenza
Messaggi: 19994
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domandina : ma come fanno a condannare chi ha corrotto e ad assolvere chi è stato corrotto?
ps domanda solo tecnico giuridica eh! Ciaozzz
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#23 | ||
Senior Member
Iscritto dal: Jun 2005
Messaggi: 367
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lui avrebbe solo dovuto fare pressione su Metta in cambio di soldi.. Praticamente Metta è stato corrotto da Previti (tramite tutta la serie di bonifici partiti dal conto di berlusconi) ed è per questo che sono stati condannati entrambi.. Quote:
![]() con una buona informazione, credo che non avrebbe preso il 24%, magari un 15-20%. Ultima modifica di sander4 : 04-05-2006 alle 23:13. |
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#24 |
Senior Member
Iscritto dal: May 2000
Città: Vicenza
Messaggi: 19994
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Ah ecco grassie!!!
![]() sto brindando con la grappa alla ruta ![]() ![]() Ciaozzz
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#25 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jun 2005
Messaggi: 367
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#26 |
Senior Member
Iscritto dal: Jun 2005
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#27 | |
Bannato
Iscritto dal: Feb 2005
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Messaggi: 2162
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#28 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jun 2005
Messaggi: 367
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![]() adesso torno a commentare la pernacchietta di pecoraro, ciaoo ![]() p.s chissà perchè anche libero e il giornale "non si interesseranno molto" a questa vicenda dedicandogli un bel paginone, almeno come la foto di scanio. Ultima modifica di sander4 : 04-05-2006 alle 23:40. |
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#29 | |
Bannato
Iscritto dal: Feb 2005
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#30 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jun 2005
Messaggi: 367
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stanno perdendo la testa ![]() la foto: http://www.repubblica.it/popup/servi.../aggredita.jpg Ultima modifica di sander4 : 05-05-2006 alle 01:03. |
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#31 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2002
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"A pessimist is someone who is waiting for it to rain. But I'm already soaked to the skin." L. Cohen. |
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#32 | |
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Iscritto dal: Jan 2002
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#33 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jun 2005
Messaggi: 367
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i poveracci vanno in galera per aver rubato in un supermarketmagari, questi bonificano miliardi x corrompere giudici e cosa pretendono? Non ho postato l'immagine ma solo il link perchè gli argomenti sono altri ![]() |
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#34 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2002
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#35 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jun 2005
Messaggi: 367
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![]() è suo interesse non far sapere questi fatti alla gente, perchè molti son sicuro smetterebbero di votarlo, anche certi che votano FI. |
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#36 | |
Bannato
Iscritto dal: Aug 2004
Città: Roma Status:Superutente Messaggi totali:38335 Auto:Fiat Stilo 1.9 MJT Moto:Ducati Sport 900 IE
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![]() LuVi |
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#37 |
Bannato
Iscritto dal: Sep 2001
Messaggi: 3918
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Come si fa a votare un partito come forza italia? Non smetto mai di chiedermelo.
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#38 | |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2002
Città: Discovery
Messaggi: 34710
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bene. spero che vada dove merita. in carcere.
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Good afternoon, gentlemen, I'm a H.A.L. computer. |
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#39 |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2002
Città: VR-PD
Messaggi: 11705
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CESARE PREVITI è un delinquente , uno che corrompe giudici in un processo per conto di SILVIO BERLUSCONI , stampiamoci questa frase , perchè da oggi nessuno potrà mai più contestare questo dato di fatto .
http://www.repubblica.it/2006/04/sez...ge-uguale.html La legge è uguale per tutti o quasi di GIUSEPPE D'AVANZO Cominciamo dall'ovvio che ovvio rischiava di non essere: la legge è uguale per tutti. Sarebbe meglio dire, la legge è uguale per tutti o quasi. È uguale per tutti perché Cesare Previti è stato condannato a sei anni di carcere, la sentenza è definitiva. La legge è uguale per tutti non perché l'avvocato di Silvio Berlusconi, parlamentare di Forza Italia e già ministro della Difesa nel primo governo Berlusconi, sia stato condannato, ma perché il processo che lo vedeva imputato di corruzione si è concluso dopo dieci anni (e a sedici anni dalla baratteria). Celebrare e concludere il processo con una sentenza era una delle "poste" di questo gioco o, se si vuole, il più autentico terreno dello scontro che ha visto nell'ultimo decennio fronteggiarsi politica e magistratura. I poteri (politico e giudiziario) sono equiordinati e distinti e ognuno è limite dell'altro? O il solo potere è quello politico e ha una primazia sugli altri che sono deroghe, eccezioni? La si può dire in un altro modo: i potenti hanno gli stessi diritti e responsabilità di chi potente non è o chi ha il potere deve essere giudicato per quel che è, non per quel che fa o ha fatto? A questa domanda, negli ultimi cinque anni si è fatta strada la pericolosa tentazione giacobina del "berlusconismo" di considerare legittimo un solo potere, il potere politico. Per dirla con le parole di Berlusconi: "In una democrazia liberale chi governa per volontà sovrana degli elettori è giudicato, quando è in carica e dirige gli affari di Stato, solo dai suoi pari, dagli eletti del popolo". Mascherate da questa cultura, che nega l'eguaglianza dei cittadini di fronte alle legge, si sono scatenate tutte le mosse disposte da Cesare Previti, dal suo protettore e unico cliente (Berlusconi), dalla (ex)maggioranza di centrodestra, dal Parlamento, con campagne di discredito, minacce istituzionali e quel che più conta con riforme, norme ad personam, provvedimenti ad hoc che hanno deformato la giurisdizione. Tutte le garanzie del processo che avrebbero dovuto proteggere il merito del processo (Previti ha corrotto i giudici?) sono stati usati contro il processo per annientarlo. L'intera gamma delle garanzie - rinvii per legittimo impedimento, nullità, inutilizzabilità, ricusazioni, legittima suspicione - è stata adoperata per soffocarlo prima della sentenza. Fallita la manovra, l'imputato eccellentissimo è andato alla ricerca di un giudice più gradito che gli desse ragione (Perugia, Brescia, Corti d'Appello e Corti di Cassazione e Corte Suprema a sezione unite e Corte costituzionale). Evaporata anche questa prepotente ambizione, è stato manomesso il reato, il processo, la prova e finanche la carriera del magistrato con leggi ad hoc (Falso in bilancio, Rogatorie, Cirami, Schifani, Cirielli) approvate in celerità in tre o quattro mesi da una maggioranza e da un Parlamento succubi. Ora una sentenza c'è ed è questa la vera buona notizia per tutti. Per i cittadini che potenti non sono. Per tutti coloro che credono nella giustizia. Per lo stato di salute di una democrazia che vede "in funzione" poteri equiordinati e distinti, l'uno come limite dell'altro. La brutta notizia è la condanna di Cesare Previti. Qui non interessa il dettaglio tecnico della sentenza (anche se bisognerà ritornare sulle sorprendenti ragioni che giustificano l'assoluzione del giudice Renato Squillante). Conta più dire quel che la condanna ci racconta. Le sentenze a Roma si potevano comprare e vendere. Una "giustizia a uso privato", prigioniera di una inconfessabile rete di relazioni tra avvocati d'affari e toghe. La sentenza che ha risarcito la famiglia Rovelli (Sir) con mille miliardi di lire dimostra che c'erano nella Capitale toghe che, sotto banco, trafficavano con gli esiti. Tutto vero, dunque. Il molto denaro che si muove dai conti esteri di Rovelli verso i mediatori legulei (Cesare Previti, Attilio Pacifico, Giovanni Acampora) e da questi al giudice Vittorio Metta (estensore delle sentenza Imi-Sir) sono il prezzo della corruzione. Una corruzione, crede la Cassazione, non occasionale o episodica al punto che accoglie i ricorsi del Procuratore generale e della parte civile Cir, annulla la sentenza di assoluzione per il lodo Mondadori, ordina un altro processo presso la Corte di Appello di Milano. E' una decisione che riporta sulla scena processuale le responsabilità (e la storia imprenditoriale) di Silvio Berlusconi, fuori dal giudizio per prescrizione grazie alle "attenuanti generiche" concessegli per il suo status di leader politico e self made man di successo. La decisione della Suprema Corte restituisce Cesare Previti alla "parte" di "uomo di mano" recitata in commedia. Evita di fargli assumere le sembianze di un capro espiatorio, vittima di quel micidiale effetto selettivo che punisce chi, nella contesa sociale e politica, appare o è più vulnerabile. Condannato soltanto per l'intrigo Imi-Sir, come il network di toghe sporche fosse affare soltanto suo, privatissimo, esclusivo e non opportunità messa a disposizione del suo unico, vero cliente di studio, Silvio Berlusconi. Che poi significa Fininvest e Mediaset, i beneficiari del giudizio che ha assegnato la più grande casa editrice del paese all'uomo di Arcore. Privato del capitolo Mondadori, le manovre di Previti risultano incomprensibili. Ha vantaggiose consonanze con alcune giudici. Teste fini e influenti come Vittorio Metta e Renato Squillante. Rapporti così eccellenti da consentirgli di proporre ai giudici, in cambio di denaro, qualche "intermediazione privata" (Squillante) o addirittura il baratto di qualche sentenza (Metta). L'unico cliente dell'avvocato ha molti guai con la giustizia. Anzi, è nella aule dei tribunali che costruisce e difende la prosperità del sui impero mediatico (dalle "antenne selvagge" all'acquisizione appunto di Mondadori). Ma l'avvocato- uomo di mano non muove mai gli alfieri del suo sistema corruttivo per favorire il suo solo prezioso cliente. Berlusconi non cede alla tentazione di chiedergli un passo storto. Previti non cede alla tentazione di utilizzare la sua lobby nell'interesse della Fininvest. Era un racconto che non si reggeva in piedi. Mostrava soltanto che era Previti, e soltanto Previti, che doveva subire l'operazione liquidatoria. La decisione della Cassazione restituisce a questa lunga storia di corruzione e baratterie la sua complessità. Con esiti giudiziari forse prevedibili (facile il pronostico della prescrizione del nuovo processo Mondadori) e con conseguenze ancora tutte da raccontare e che ci diranno se la legge è uguale per tutti o quasi. (5 maggio 2006)
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#40 | |
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Basta guardare solo la TV berlusconiana per farsi un' idea del tutto diversa della realtà : Forza Italia contro la Cassazione "Su Previti una sentenza politica" Fabrizio Cicchitto ROMA - Forza Italia si stringe attorno a Previti. Nessuna esitazione nel difendere il parlamentare: "E' un teorema politico senza alcuna prova", tuona il coordinatore nazionale di Fi Sandro Bondi che è stato il primo a raggiungere lo studio dell'amico. E dietro di lui tutti i leader del partito. "Ancora una volta - ha detto Bondi - siamo di fronte a una sentenza fondata su un teorema politico, senza alcuna prova, come dimostrano l'assoluzione di Verde e adesso quella di Squillante". Stessa reazione quella di Fabrizio Cicchitto, vice coordinatore di Forza Italia: "L'assoluzione di Squillantee la condanna di Cesare Previti, mettono in evidenza l'esistenza di una contraddizione grande quanto una casa, che può essere spiegata solo dall'esistenza di un meccanismo di condanna derivante esclusivamente da motivazioni politiche". Anche l'avvocato Carlo Taormina, che in Cassazione ha difeso Giovanni Acampora, uno degli imputati condannati a 3 anni e 8 mesi, giudica la sentanza squisitamente "politica": "E' cominciata l'era del centrosinistra: si vede dall'esito, così negativo, di questa sentenza. Sono molto contento per l'assoluzione di Squillante - ha aggiunto Taormina - ma non capisco perché, per aver ricevuto gli stessi soldi, Acampora è stato condannato". Accorso nello studio di Previti anche un altro parlamentare di Forza Italia Elio Vito, preceduto di qualche minuto dal senatore Luigi Grillo e Denis Verdini. "Siamo venuti - hanno detto Vito - a testimoniare la nostra amicizia e solidarietà all'onorevole Previti". (4 maggio 2006)
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