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#21 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jun 2001
Città: Treviso
Messaggi: 1156
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Guarda, da quanto ho letto i dati i fondi sono circa gli stessi. Siamo passati da un 1.06% del PIL ad un 1.04% del PIL ..siamo là. Non so per le riforme strutturali. Dicono di si (che sia peggiorata) , ma non so come fosse prima. E ricordo che cmq le laurea triennali sono state fatte dalla sinistra...tutto sommato una buona idea. Ma come al solito è statainterpretata male.
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Non ho niente altro da offrire alle altre persone, se non la mia stessa confusione something cold is creepin' around, blue ghost is got me, I feel myself sinkin' down L'arte non insegna niente, tranne il senso della vita |
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#22 |
Senior Member
Iscritto dal: Oct 2001
Città: Lazio Età: 52 ex mod
Messaggi: 9300
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Sono d'accordissimo con evelon.
Gli ultimi undici anni di malgoverno sia ulivista che della Casa delle libertà non possono certo far passare in secondo piano o far dimenticare quasi quarant'anni di malagestione sia universitaria che industriale da parte della DC (e in misura minore dei suoi alleati). Prima è stata affossata l'industria nucleare (e pensare che nel nucleare civile nel 58 eravamo i terzi al mondo davanti alla Francia!), poi negli anni 60 sono state affossate l'industria elettrica ed elettronica, successivamente negli anni 70 l'industria televisiva e la nascente industria informatica, ecc Col risultato che in Italia non abbiamo nessun grande gruppo industriale privato come Philips (Olanda), Thomson (Francia), Siemens (Germania), Ericsson (Svezia), Nokia (Finlandia) ecc Mattei, Ippolito, Fanfani, La Malfa ecc ma qui ci vorrebbe qualcuno che ha studiato a livello universitario la storia della politica industriale degli anni 50, 60 e 70 o che in quegli anni c'era e ne è testimone. Avevo visto quella puntata di Report all'epoca, rivista oggi è ancora più impressionante. Chiunque studia in una facolta tecnica o scientifica dovrebbe guardare quel documentario, ma anche chiunque sostenga che 'in Italia le opposizioni diffondono pessimismo ingiustificato'. I partiti lottizzano anche Sanità e Ricerca scientifica, se gli fosse utile lottizzerebbero anche l'aria che respiriamo.... E quel commissario Maurizio Mauri, una figuraccia mondiale la sua cacciata di Lucio Luzzatto dall'Istituto Tumori di Genova: http://www.repubblica.it/2004/f/sezi...gan/pagan.html
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Guida CDR - SACD/DVD-A links - Pal,Secam, Ntsc - Fonts - Radio online - Jazz -Soul&Funky - siti traduzioni lingue non rispondo a msg privati sui monitor Ultima modifica di Adric : 04-04-2006 alle 06:53. |
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#23 | ||
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2003
Città: Roma
Messaggi: 2814
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Siamo in un paese che ha enormi problemi e parlare degli stipendi dei ricercatori o anche di quanto sia sprecato coltivare grandi menti per poi lasciarseli soffiare via, si riduce alla fine nella solita tattica per aizzare l' opinione pubblica contro i mezzi messi a disposizione dallo stato e promuovere cosi' finte risoluzioni dei problemi. Se la scuola pubblica fa' cosi' schifo allora si deve migliorare la scuola privata, questo e' quello che alla bisogna ci viene consigliato. A essere franco, queste sono pratiche che vedo tutti i giorni, come quando si inaspriscono le pene per crimini passati interrottamente in tv, in questo caso le universita' pubbliche vanno male e quindi si propinano riforme per migliorare e risolvere i problemi, poi abbiamo visto come sono state inaccettate da tutte le universita' italiane. ciao _____ Kars2 |
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#24 | |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2003
Messaggi: 740
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#25 | |
Senior Member
Iscritto dal: May 2000
Città: Roma
Messaggi: 661
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Non è così semplice. magari lo fosse.... Non basta aumentare il denaro investito anche se questo è un requisito indispensabile. La ricerca è il futuro ma occorre tener presente che i risultati non sono certi ed arrivano solitamente dopo anni. Per combattere la Cina (o comunque aiutare l'economia italiana) nel breve e medio periodo la ricerca non può aiutare molto. Ci sono campi come il mio (fisica) che richiedono anni, cervelli ed attrezzature imponenti e costosissime (pensa agli acceleratori nucleari ma anche ad altre macchine) tanto che anche i paesi più ricchi (USA, Francia, GB..) fanno accordi, altri campi (molto remunerativi) come la biomedica e la farmaceutica in cui la percentuale di fallimento è elevatissima (si stima che solo una ricerca su 40 porti ad un nuovo farmaco effettivamente utilizzabile e che la ricerca duri in media 15 anni) ed i ricavi devono ovviamente coprire anche le altre ricerche non andate a buon fine.. Ma è la "cultura" il primo scoglio da superare, prima ancora dei soldi (che comunque ci vogliono). Se hai avuto modo di parlare o di confrontarti con ricercatori o studenti USA la prima cosa che puoi notare è la diversità nell'"approccio" alla ricerca. Lì è vista dalla società (e conseguentemente dall'industria) come una fornace di idee e capacità su cui poi la tecnologia può costruire nuovi prodotti che l'industria produrrà e venderà. Quì da noi è solo una voce di spesa nel bilancio che porta ad aumenti di tasse e quindi da ridurre. La politica, alla fine, risponde solo a questa percezione del cittadino. La stessa politica, in seconda istanza, ci mette del suo "inculcando" la mentalità "statale" in enti come il CNR e l'ENEA, mettendo uomini di partito nelle posizioni chiave, "conquistando" le università, dando concessioni per ospedali e reparti di ricerca agli amici degli amici....etc... In Italia ci sono pochi enti "di eccellenza" e molti allo sfascio, trasformati in macchine mangiasoldi; ricostruire imho non sarà facile. Soprattutto la cultura.
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I cattivi a volte si riposano, gli imbecilli mai |
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#26 | |
Amministratore
Iscritto dal: Jan 2001
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