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Old 12-03-2005, 14:11   #241
Banus
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Originariamente inviato da ChristinaAemiliana
Direi che l'unica disciplina che possa pretendere di trattare argomenti validi da qui all'eternità sia le religione!
Temo proprio di si

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Poi è verissimo, se ci si intestardisce pretendendo il rigore assoluto non si va molto lontano...in fisica dei plasmi ad esempio trattiamo equilibri termodinamici locali come se fossero globali e in fisica del reattore abbiamo un "teorema" (oddio, lo chiamiamo così per scherzo ) noto come "teorema della bontà di Dio", che consiste nello scegliere senza ragioni logiche rigorose una certa particolarizzazione di un risultato ottenuto, salvo poi verificare che l'aderenza con la fenomenologia è perfetta...
Se per questo quando ho socperto che la QED (ma per tutte le teorie di campo quantistiche vale lo stesso) non è nemmeno ben definita matematicamente, e in alcuni calcoli si ottengono serie divergenti, sono rimasto così
E il peggio è che non esiste una formulazione rigorosa, è proprio il meglio che abbiamo. Mi immagino i matematici fare di fronte alla teoria, ma funziona così bene che fino ad ora non si è trovato di meglio
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Old 12-03-2005, 14:22   #242
Banus
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Originariamente inviato da jumpermax
Una nuova teoria protrebbe inglobare la relatività senza essere più complessa, rendendola di fatto inutile.
Dipende da cosa intendi con complessità. Le equazioni della relatività generale sono semplicissime:


e volendo si possono trovare formulazioni ancora più semplici. La difficoltà emerge dal fatto che la meccanica classica è intuitiva in un certo senso, è molto vicina alla nostra esperienza, a differenza delle nuove teorie.

Quote:
Il valore di una teoria è dato da una serie di fattori, la correttezza non è certo l'unico. :P
Infatti qui non stiamo parlando di valore, ma di validità.
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Old 12-03-2005, 14:39   #243
jumpermax
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Originariamente inviato da Banus
Dipende da cosa intendi con complessità. Le equazioni della relatività generale sono semplicissime:


e volendo si possono trovare formulazioni ancora più semplici. La difficoltà emerge dal fatto che la meccanica classica è intuitiva in un certo senso, è molto vicina alla nostra esperienza, a differenza delle nuove teorie.
No no sono proprio più complesse. Prova a descrivere la cinematica di un motore usando la relatività al posto della meccanica classica... vediamo poi che ti vien fuori
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Old 12-03-2005, 14:45   #244
Banus
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Originariamente inviato da jumpermax
No no sono proprio più complesse.
Ho detto per caso più complesse da usare?
E per un fisico è più facile trovare la soluzione di Schwarzschild della relatività piuttosto che descrivere accuratamente la cinematica di un motore con la meccanica classica... sai, quando non trovi soluzioni elementari per le equazioni alle derivate parziali...
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Old 12-03-2005, 16:59   #245
evelon
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Originariamente inviato da lowenz
Se infatti accettiamo che la fisica segua la logica non possiamo che dire quello che diceva Popper:

potremo affermare che una proposizione fisica (cioè un enunciato di una formulazione teorica, la teoria, fisica) è vera solo se controlliamo che essa è vera PER OGNI elemento del contesto del discorso.

Questo ovviamente è IMPOSSIBILE in fisica e quindi proposizioni di valore universale sono del tutto campate in aria. Invece ciò che è fattibile è trovare un controesempio che falsifichi la teoria, non che la confermi definitivamente: può al massimo mantenerla valida ma non confermala definitivamente.

Azzarderei a dire che è una semplice estensione epistemologica del principio di Heisenberg ovvero che noi non possiamo uscire dalla nostra modellazione della realtà, modellazione che la altera irrimediabilmente dal punto di vista gnoseologico.

L'Essere è irraggiungibile alla scienza: per questo quando leggo cose del tipo "Ciò che sta dietro al fenomeno fisico è la legge fisica" perdo le staffe

perchè quella frase presuppone che la scienza tratti di quello che sta dietro ad un fenomeno (l'ho chiamato prima "anima del fenomeno"): ma ciò è falso!
Lo scopo della scienza non è penetrare l'Essere (=scoprire la Verità) ma solo stimare i suoi comportamenti in modo black-box.

Del resto se non fosse così qualcuno dovrebbe rendermi conto del perchè nell'Universo - che non è umano - ci sono "leggi intrinseche" che seguono perfettamente somme, differenze, moltiplicazioni, divisioni, integrazioni, derivazioni (così infatti sono formulati gli enunciati di una teoria fisica), che sono prodotti della mente umana.
Mamma mia...

Non ti offendere ma...

...ecco uno di quei discorsi IMHO senza capo ne coda che alla fisica (ed alla scienza) non servono a nulla....questo è ciò che intendevo nell'altro post circa il punto in cui "la scienza non ha nulla da dire e si sconfina nella sterile filosofia"....
__________________
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evelon è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 12-03-2005, 17:24   #246
Banus
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Originariamente inviato da evelon
...ecco uno di quei discorsi IMHO senza capo ne coda che alla fisica (ed alla scienza) non servono a nulla....questo è ciò che intendevo nell'altro post circa il punto in cui "la scienza non ha nulla da dire e si sconfina nella sterile filosofia"....
La penserei anche io così se non trovassi continuamente persone che in definitiva hanno una visione positivista (o neopositivista) della realtà. Questa discussione mi ricorda molto un'altra discussione, che era partita da una affermazione del tipo "solo quello che dice la scienza ha senso". Un'affermazione un po' azzardata.
Inoltre io non parlerei di sterile filosofia. L'indagine in questi campi è spesso a sua volta matematizzata e logicizzata (nel limiti del possibile), e spesso sconfina nelle scienze cognitive. Cioè la scienza che indaga sè stessa
Giusto per dare un'idea guarda qui (se riesci ad arrivare alla fine ):
http://en.wikipedia.org/wiki/Anthropic_bias

Sull'utilità... me ne vengono in mente due.
1) La cosmologia si può considerare scienza? Dopotutto abbiamo una sola realizzazione disponibile (l'universo che osserviamo). Facendo le opportune considerazioni la risposta è sì, ma si deve stare attenti a certe generalizzazioni.
2) Di fronte alla sconcertante varietà di soluzioni diverse di determinate teorie, alcuni fisici hanno pensato bene di scomodare il principio antropico. Ha senso una considerazione simile?
Soprattutto il secondo punto è importante. Recenti studi hanno mostrato che la teoria delle brane ammette 10^300 soluzioni diverse... ha ancora senso chiamarla teoria fisica?
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Old 12-03-2005, 18:00   #247
lowenz
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Originariamente inviato da evelon
Mamma mia...

Non ti offendere ma...

...ecco uno di quei discorsi IMHO senza capo ne coda che alla fisica (ed alla scienza) non servono a nulla....questo è ciò che intendevo nell'altro post circa il punto in cui "la scienza non ha nulla da dire e si sconfina nella sterile filosofia"....
http://it.wikipedia.org/wiki/Epistemologia

Non preoccuparti, non mi offendo, anche perchè altrimenti non si sarebbe mai sviluppata l'epistemologia se fosse stata ritenuta inutile
Quando ti dissi "sonno meccanicista" non era per darti dell'addormentato ma solo per richiamare il fatto che molti scienziati hanno tuttora una concezione positivista o neopositivista della scienza.....anche se non sanno di averla

Ultima modifica di lowenz : 12-03-2005 alle 18:05.
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Old 12-03-2005, 18:11   #248
lowenz
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Originariamente inviato da ChristinaAemiliana
Direi che l'unica disciplina che possa pretendere di trattare argomenti validi da qui all'eternità sia le religione!
O la filosofia
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Old 12-03-2005, 18:17   #249
lowenz
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Originariamente inviato da jumpermax
Non esiste il concetto di "errore modellistico".

Affermare che la relatività "ha distrutto" la meccanica classica è un azzardo.
Esiste il concetto di cambio (rivoluzione) di paradigma (e distruzione/rimozione di quello vecchio): Kuhn è una bella lettura.....

http://www.emory.edu/EDUCATION/mfp/Kuhn.html


Ultima modifica di lowenz : 12-03-2005 alle 18:21.
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Old 12-03-2005, 18:54   #250
evelon
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Originariamente inviato da Banus
Inoltre io non parlerei di sterile filosofia. L'indagine in questi campi è spesso a sua volta matematizzata e logicizzata (nel limiti del possibile), e spesso sconfina nelle scienze cognitive. Cioè la scienza che indaga sè stessa
Altra inutilità ?

Quote:
Originariamente inviato da Banus
Giusto per dare un'idea guarda qui (se riesci ad arrivare alla fine ):
http://en.wikipedia.org/wiki/Anthropic_bias
Ci sono riuscito sul filo dello spegnimento del pc per noia...
Mi pare un pò azzardata quasta teoria dell'antropic bias...nei termini descritti in questo 3D.

Quote:
Originariamente inviato da Banus
Sull'utilità... me ne vengono in mente due.
1) La cosmologia si può considerare scienza? Dopotutto abbiamo una sola realizzazione disponibile (l'universo che osserviamo). Facendo le opportune considerazioni la risposta è sì, ma si deve stare attenti a certe generalizzazioni.
2) Di fronte alla sconcertante varietà di soluzioni diverse di determinate teorie, alcuni fisici hanno pensato bene di scomodare il principio antropico. Ha senso una considerazione simile?
Soprattutto il secondo punto è importante. Recenti studi hanno mostrato che la teoria delle brane ammette 10^300 soluzioni diverse... ha ancora senso chiamarla teoria fisica?
1) si.Un universo c'è e noi quello studiamo.

2)ha senso chiamarla teoria? Non conosco i dettagli tecnico matematici quindi affido il giudizio a ciò che conosco (e per questo potrei non essere affatto nel vero): imho no ma bisogna vedere da dove viene quest'impossibilità della soluzione unica, se in natura è vero che ci siano più soluzioni etc...Più che il bias antropico scomoderei ilmodello perfettibile.
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Old 12-03-2005, 18:55   #251
evelon
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Originariamente inviato da lowenz
O la filosofia

Come credibilità infatti sono quasi allo stesso livello...
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Old 12-03-2005, 19:47   #252
Banus
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Originariamente inviato da evelon
Mi pare un pò azzardata quasta teoria dell'antropic bias...nei termini descritti in questo 3D.
Più che teoria lo chiamerei un approccio, un tentativo di sistematizzare.

Quote:
1) si.Un universo c'è e noi quello studiamo.
Non hai capito il problema. Non ho mai visto un gatto. Vedo un gatto nero e ne deduco che tutti i gatti sono neri (o esiste solo un gatto e non può essere che nero). Ti sembra una conclusione corretta?

Quote:
2)ha senso chiamarla teoria? Non conosco i dettagli tecnico matematici quindi affido il giudizio a ciò che conosco (e per questo potrei non essere affatto nel vero): imho no ma bisogna vedere da dove viene quest'impossibilità della soluzione unica, se in natura è vero che ci siano più soluzioni etc...Più che il bias antropico scomoderei ilmodello perfettibile.
Per molti fisici è l'unico approccio possibile per una teoria unificata. E una teoria unificata serve in cosmologia perchè fisica quantistica e relatività generale si contraddicono. Ovviamente l'enormità di soluzioni possibili significa che qualcosa deve essere migliorato... ma c'è chi pensa di salvarsi con il principio antropico (e sono fisici affermati).
Il bias antropico non c'entra.. se non che un migliaio di fisici sono impegnati in questo approccio perchè "è bello", o perchè "la natura è simmetrica". Anche le convinzioni contano nella ricerca scientifica, ma la realtà non se ne cura...
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Ultima modifica di Banus : 12-03-2005 alle 19:51.
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Old 12-03-2005, 20:27   #253
jumpermax
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Originariamente inviato da lowenz
Esiste il concetto di cambio (rivoluzione) di paradigma (e distruzione/rimozione di quello vecchio): Kuhn è una bella lettura.....

http://www.emory.edu/EDUCATION/mfp/Kuhn.html
si ok ma non mi sembra questo il caso della relatività... se parlassimo di keplero forse... li proprio il vecchio è stato demolitosenza possibilità di ricostruzione alcuna.
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Old 14-03-2005, 02:14   #254
MaxArt
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Ragazzi, è il mio primo post su Scienza e tecnica, che ho visitato più per curiosità che altro.
E' stata una bella discussione che ha toccato molti punti e sono state dette cose molto interessanti. Avrei voluto in certi momenti dire la mia, ma sono arrivato tardi e allora pazienza.
Non ho letto tutto, anche perché di filosofia della scienza non ho grandi conoscenze e comunque mi sarebbe piaciuto partire dall'inizio col thread. Per quel che ho letto (sino a pagina 9-10) mi allineo più o meno con le posizioni di Banus, ma ciò non esclude che sia d'accordo con altri utenti.

Vorrei giusto dare il mio contributo su uno degli argomenti più dibattuti degli inizi del thread. Riguarda la possibilità di vita intelligente aliena.
E' vero che le stelle sono tantissime, e che la vita potrebbe aver avuto grandi possibilità di svilupparsi. Vorrei però fare alcune semplici considerazioni.

Come qualcuno ha fatto notare, nell'800 per cosa potevamo passare? Per bestie? Una specie aliena con che facilità potrebbe distinguere certe specie scimpanzé capaci di usare utensili e di creare gerarchie sociali da alcune nostre tribù primitive seminude? Nel Borneo, se non erro, ne era stata scoperta una negli anni '70.

Con questo voglio dire che in realtà la storia dell'Uomo è quantomai breve: facciamo 10'000 anni? 50'000? O magari 400'000, da quando si stima abbia cominciato ad "addomesticare" il fuoco.
Ma cosa sono 400 mila anni, in confronto all'età dell'Universo? La Terra da sola conta 4 miliardi e mezzo di anni. Stiamo parlando di un decimillesimo di quella cifra. E sono bastati 200 anni per passare dai cavalli come unico mezzo di trasporto (su terra, almeno) alle astronavi in grado di lasciare il Sistema Solare.

Siamo venuti 15 miliardi dopo il Big Bang (più o meno), ma prima di noi cos'è successo? E' mai possibile che in tutto questo tempo nessun'altra civiltà si sia sviluppata? Sia cresciuta, abbia sviluppato la sua Scienza, abbia esplorato in lungo e in largo l'Universo? E' mai possibile che non ne abbiamo mai avuto contatto?
Se ci sono altre civiltà attualmente sviluppate nell'Universo io penso che siano tecnologicamente e scienficamente di gran lunga più avanzate di noi, se non per un mero fatto probabilistico: noi siamo appena agli albori.

Io ho queste ipotesi:
1) siamo effettivamente soli, frutto di un caso fortuitissimo o (per chi ne ha fede) divino;
2) tutte le altre civiltà si sono estinte prima di avere la capacità di attraversare il cosmo;
3) tutte le altre civiltà hanno sviluppato una filosofia tale da non voler interferire in nessun modo con il nostro sviluppo, anche se magari ci osservano in un modo che non possiamo percepire;
4) la Terra è solo il primo, di tanti pianeti possibili, ad aver sviluppato una specie in grado di creare una civiltà evoluta, ma questo non cambia la sostanza della prima ipotesi: siamo soli (per ora );
5) le altre civiltà si sono sviluppate e sono tuttora attive, ma per qualche oscura ragione non gli è possibile mettersi in contatto con noi, o le une con le altre, o quantomeno varcare le distanze interstellari, e ciò varrà anche per noi. Per quanto ci può concernere, ancora una volta siamo soli (è come se lo fossimo).

Questo è quel che penso, ma non escludo altre ipotesi. Provate a dire la vostra. O confutate il mio ragionamento.
Non escludo poi la concomitanza delle ipotesi 2 e 3, ma vorrei sottolineare (ancora) la parola "tutte": possibile che proprio nessuna civiltà si sia salvata, o abbia avuto la carità di profonderci la loro scienza? Quante possono essere le civiltà aliene?
Per l'ipotesi 4: quanto passerà prima di vedere civiltà nuove?
La quinta ipotesi forse è la più triste e magari poco giustificabile, ma per quanto ne sappiamo non ancora confutabile.
Alla fine, forse la meno peggio è proprio la prima ipotesi, che se non altro non ci impedirà di esplorare l'Universo come ci pare!

Non voglio nemmeno mettermi ad immaginare cosa possono voler dire ere planetarie per l'evoluzione non tanto scientifica quanto sociale e morale di una specie vivente. Ve lo immaginate come saranno i rapporti sociali anche solo tra 100 mila anni? E non parlo di un milione. O di un miliardo!
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MaxArt è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 14-03-2005, 10:35   #255
Banus
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Hai fatto considerazioni molto interessanti

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Originariamente inviato da MaxArt
Se ci sono altre civiltà attualmente sviluppate nell'Universo io penso che siano tecnologicamente e scienficamente di gran lunga più avanzate di noi, se non per un mero fatto probabilistico: noi siamo appena agli albori.
A proposito avevo letto una proiezione basata sul consumo energetico attuale. Supponendo un incremento annuale dei consumi dello 0,3% annuale (e ora siamo sopra) in 10000 anni si arriva a un consumo di 10^14 volte superiore a quello attuale. In particolare è pari a tutta l'energia prodotta dal Sole (civiltà di tipo II). Ancora 10000 anni e il fabbisogno supera l'energia prodotta dalla nostra galassia (civiltà di tipo III).
Quasi sicuramente si raggiungeranno dei limiti fisici che impediranno una crescita di questo tipo. Comunque fa capire come la tecnologia tenda ad avere un comportamento esponenziale. Ci sono voluti 5000 anni per passare dalla scrittura all'aereoplano, ma solo 70 anni per mandare l'uomo sulla Luna.
C'è chi pensa che il destino dell'innovazione scientifica sia una condizione di singolarità: il ritmo dell'evoluzione è così veloce che l'uomo non è più in grado di comprenderlo.

Quote:
Io ho queste ipotesi:
Propendo per la 2) . Penso che se una specie intelligente si è sviluppata avrà la tendenza a espandersi (in parte per spinte evolutive, è una caratteristica della vita) in ogni modo possibile. Anche se la velocità della luce resta un limite invalicabile, In un tempo finito è possibile colonizzare tutti i pianeti abitabili di una galassia, con andamento esponenziale (colonie che fondano altre colonie, se hai letto Asimov lo capisci al volo ).
Può darsi che comunque la vita, e soprattutto le civiltà tecniche, siano un evento relativamente raro. In questo caso potremmo essere gli unici nella nostra galassia, o i primi, e per questo motivo non riceviamo segnali da altre civiltà.
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Old 14-03-2005, 11:38   #256
jumpermax
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Originariamente inviato da Banus
Hai fatto considerazioni molto interessanti


A proposito avevo letto una proiezione basata sul consumo energetico attuale. Supponendo un incremento annuale dei consumi dello 0,3% annuale (e ora siamo sopra) in 10000 anni si arriva a un consumo di 10^14 volte superiore a quello attuale. In particolare è pari a tutta l'energia prodotta dal Sole (civiltà di tipo II). Ancora 10000 anni e il fabbisogno supera l'energia prodotta dalla nostra galassia (civiltà di tipo III).
Quasi sicuramente si raggiungeranno dei limiti fisici che impediranno una crescita di questo tipo. Comunque fa capire come la tecnologia tenda ad avere un comportamento esponenziale. Ci sono voluti 5000 anni per passare dalla scrittura all'aereoplano, ma solo 70 anni per mandare l'uomo sulla Luna.
C'è chi pensa che il destino dell'innovazione scientifica sia una condizione di singolarità: il ritmo dell'evoluzione è così veloce che l'uomo non è più in grado di comprenderlo.
La domanda più che altro è se la nostra intelligenza è in grado di seguire un processo del genere. Nel 1500 la maggior parte degli uomini di scienza spaziavano tra diverse discipline, questo perché bene o male la "quantità di informazioni" era a portata della capacita di comprensione di un singolo individuo. Oggi è difficile riuscire a spaziare tra le materie di uno stesso settore, il volume di studi e ricerche prodotte è in continuo aumento e, anche se è aumentata la nostra capacità di comunicazione (basti pensare alla rivoluzione di internet) non aumenta di pari passo la capacità di rielaborazione di queste informazioni. Troppi input, nessun input....
jumpermax è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 14-03-2005, 13:31   #257
Banus
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Originariamente inviato da jumpermax
Oggi è difficile riuscire a spaziare tra le materie di uno stesso settore, il volume di studi e ricerche prodotte è in continuo aumento e, anche se è aumentata la nostra capacità di comunicazione (basti pensare alla rivoluzione di internet) non aumenta di pari passo la capacità di rielaborazione di queste informazioni. Troppi input, nessun input....
Infatti proprio su queste considerazioni si basa l'idea di singolarità, che francamente considero abbastanza seria. Anche arrivando al limite che ciascun uomo si occupa di una particolare branca della conoscenza (ma chi controlla? e come si fa a comunicare i risultati?) oltre non si può andare se non rallentando il ritmo dell'innovazione tecnologica. Oppure si realizzerà una cosidetta "seed AI" capace di automigliorarsi, che rapidamente supererebbe le capacità umane.
Se hai visto Ghost in the Shell, avrai notato che praticamente sono dotati tutti di cervelli potenziati elettronicamente, nonostante i rischi che questo comporta. Perche? Perchè altrimenti non si riuscirebbe neppure a vivere in una società pervasa dalla tecnologia. Soprattutto, non si sarebbe in grado di svolgere attività utili.
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Old 14-03-2005, 17:37   #258
MaxArt
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Originariamente inviato da Banus
A proposito avevo letto una proiezione basata sul consumo energetico attuale. [...]Quasi sicuramente si raggiungeranno dei limiti fisici che impediranno una crescita di questo tipo.
Te lo credo! Ma certamente ci sarà da chiedersi: le civiltà aliene vanno tutte a risparmio energetico?
No, a parte gli scherzi... potrebbe essere in effetti un altro fattore che fa pendere la bilancia a favore dell'ipotesi secondo cui siamo soli. Magari non parliamo di 20 mila anni, ma possiamo metterne anche 20 milioni e ancora sarebbe un millesimo dell'età dell'Universo. Quindi, o 'sti alieni hanno trovato un modo molto poco appariscente di produrre e consumare energia, o proprio non esistono!

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C'è chi pensa che il destino dell'innovazione scientifica sia una condizione di singolarità: il ritmo dell'evoluzione è così veloce che l'uomo non è più in grado di comprenderlo.
E tu come la pensi? Io, veramente, non so che dire. La Scienza sembra davvero andare avanti in quella direzione. Un parallelo lo potremmo fare con la potenza elaborativa delle CPU! Stiamo arrivando a grossi problemi col salire di frequenza, dobbiamo trovare altre strade per migliorare le prestazioni. E forse non basterà.
Lo stesso sarà per la Scienza? Ah, sì, ho visto Ghost In The Shell

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Propendo per la 2)
Molto affascinante, devo ammettere! Ritrovarsi i ruderi di un'antica civiltà aliena... figata!

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Penso che se una specie intelligente si è sviluppata avrà la tendenza a espandersi (in parte per spinte evolutive, è una caratteristica della vita) in ogni modo possibile.
Questa è un'ipotesi ragionevole, ma dobbiamo anche pensare che pare ragionevole a noi In altri pianeti con altre condizioni vitali, come si esplicherebbe l'evoluzione?
Un mio amico sostiene che al momento attuale non sono affatto gli esseri umani i veri dominatori della Terra. Lo sarebbero... i ratti! Animali piccoli, molto intelligenti rispetto alla media dei mammiferi e degli esseri viventi tutti, e dotati un codice genetico estremamente stabile, tanto da consentire la sopravvivenza dell'individuo anche in caso di mutazioni evidenti (che potrebbero facilmente compromettere la sopravvivenza di un uomo). In caso di catastrofe naturale (solito meteorite ), lui sostiene che i ratti sarebbero gli animali con maggiori possibilità di sopravvivenza. Non me le sento di dargli torto!
Il giorno in cui saremo in grado di mutare a nostro piacimento il nostro codice genetico, allora saremo i veri dominatori.

Quote:
(colonie che fondano altre colonie, se hai letto Asimov lo capisci al volo ).
Ti ricevo forte e chiaro!
Tuttavia, la colonizzazione non avverrebbe esponenzialmente col passare del tempo, ma cubicamente (supponendo una distribuzione omogenea di pianeti abitabili, cosa che ovviamente non è vera e che andrebbe affinata): ogni colonia, infatti, potrebbe colonizzare solo i pianeti raggiungibili in tempi accettabili. Che dici?

Quote:
Può darsi che comunque la vita, e soprattutto le civiltà tecniche, siano un evento relativamente raro. In questo caso potremmo essere gli unici nella nostra galassia, o i primi, e per questo motivo non riceviamo segnali da altre civiltà.
E infatti...
Tuttavia, a conferma della seconda ipotesi, ho sempre trovato tristemente affascinante l'idea della morte di una civiltà... per noia! Noi vediamo tanti, tantissimi cambiamenti oggi, ma ce ne saranno in eterno? Quanto abbiamo scoperto in 200 anni, e quanto ancora potremo tenere questo ritmo? Quand'è che avremo scoperto tutto ciò che possiamo scoprire, dopo aver dimostrato che proprio di più non possiamo fare? E dopo cosa viene? Utopia? E per quanto?
Per come vedo l'Uomo, immagino la sua fine proprio nel momento in cui non ci sarà niente da scoprire... Potrei sbagliarmi, forse proprio per spinte evolutive l'Uomo diventerà solo un soggetto stupido servito e riverito dall'insieme di macchine instancabili e infallibili che ha precedentemente costruito...
Fantascienza? Beh, sì... a proposito di Asimov, hai mai letto Occhi non soltanto per vedere?
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Old 14-03-2005, 19:48   #259
Banus
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Originariamente inviato da MaxArt
Molto affascinante, devo ammettere! Ritrovarsi i ruderi di un'antica civiltà aliena... figata!
Un racconto molto bello di cui non ricordo il nome raccontava della scoperta di un pianeta in cui si svolgeva una guerra perenne. Si scopre alla fine che la guerra è portata avanti da milioni di anni da armi automatiche in un ciclo infinito di attacco/controattacco, mentre gli abitanti originali sono estinti da tempo.

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Animali piccoli, molto intelligenti rispetto alla media dei mammiferi e degli esseri viventi tutti, e dotati un codice genetico estremamente stabile, tanto da consentire la sopravvivenza dell'individuo anche in caso di mutazioni evidenti (che potrebbero facilmente compromettere la sopravvivenza di un uomo).
I ratti sono più resistenti dell'uomo, ma non si possono considerare dominatori del pianeta. Ad esempio non hanno la capacità di distruggere l'intera biosfera, cosa che invece è alla portata dell'essere umano. Di sicuro sono quelli che più probabilmente sopravviverebbero a una catastrofe.

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Tuttavia, la colonizzazione non avverrebbe esponenzialmente col passare del tempo, ma cubicamente (supponendo una distribuzione omogenea di pianeti abitabili, cosa che ovviamente non è vera e che andrebbe affinata): ogni colonia, infatti, potrebbe colonizzare solo i pianeti raggiungibili in tempi accettabili. Che dici?
In effetti non ci avevo pensato
A regime la crescita sarebbe cubica, infatti.


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Quand'è che avremo scoperto tutto ciò che possiamo scoprire, dopo aver dimostrato che proprio di più non possiamo fare? E dopo cosa viene? Utopia? E per quanto?
Un altro racconto che ho letto proponeva un'idea simile, un universo in cui si sa tutto, in cui si costruiscono e smantellano galassie come quartieri di una città, e dove non c'è più nulla da esplorare. In un certo senso è simile alla prima puntata di Futurama, dove il protagonista si fa un viaggio ai confini dell'universo per vedere l'unico mondo parallelo

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Per come vedo l'Uomo, immagino la sua fine proprio nel momento in cui non ci sarà niente da scoprire... Potrei sbagliarmi, forse proprio per spinte evolutive l'Uomo diventerà solo un soggetto stupido servito e riverito dall'insieme di macchine instancabili e infallibili che ha precedentemente costruito...
Non so se si arriverà mai a non avere più niente da scoprire... è molto più facile formulare un problema piuttosto che trovare una soluzione. E le possibili soluzioni di determinati problemi possono essere innumerevoli (ad esempio i cicli possibili in un grafo).
Più che un uomo servo delle macchine mi immagino piuttosto un uomo che si fonde con le macchine... non lascerà mai che una sua creazione lo superi.

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Fantascienza? Beh, sì... a proposito di Asimov, hai mai letto Occhi non soltanto per vedere?
No, ma ho rimediato subito
Molto triste in effetti...
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Old 14-03-2005, 23:49   #260
MaxArt
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Originariamente inviato da Banus
Un racconto molto bello di cui non ricordo il nome raccontava della scoperta di un pianeta in cui si svolgeva una guerra perenne. Si scopre alla fine che la guerra è portata avanti da milioni di anni da armi automatiche in un ciclo infinito di attacco/controattacco, mentre gli abitanti originali sono estinti da tempo.
PORCA VACCA, è proprio l'idea di un racconto che stavo cominciando a scrivere!!!

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In un certo senso è simile alla prima puntata di Futurama, dove il protagonista si fa un viaggio ai confini dell'universo per vedere l'unico mondo parallelo
Ehm, ma la prima puntata di Futurama mica è così C'è semplicemente Fry che viene ibernato e si risveglia nel 3000, poi incontra Leela, Bender e ricerca il suo pronipote...
Forse però ho capito a quale ti riferisci...

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... non lascerà mai che una sua creazione lo superi.
Oggi, lo dico anch'io. Ma tra svariate ere, cosa potremo dire dell'Uomo? Io rabbrividisco.

Ma la tua firma? Sei esperto di obscure programming?
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