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#1 |
Senior Member
Iscritto dal: May 2009
Città: Verona alcolica e metallica
Messaggi: 433
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Meglio la musica tecnica, o le emozioni?
Parto dalla discussione che è nata in album del momento....come da titolo.....
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#2 |
Registered User
Iscritto dal: Aug 2002
Città: SaTuRn
Messaggi: 1597
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Come dicevo nell'altro thread, nonha senso porsi la questione, perche' ad uno che piacciono ad esempio i Dream Theater, si emozione sentendo 1000 note al secondo, quindi sempre emozione e'...
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#3 |
Senior Member
Iscritto dal: May 2009
Città: Verona alcolica e metallica
Messaggi: 433
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chi cerca il tecnicismo si emoziona???
non è una provocazione, una domanda... |
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#4 |
Registered User
Iscritto dal: Aug 2002
Città: SaTuRn
Messaggi: 1597
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Alla fin della fiera si'. Ognuno si emoziona per cose diverse e non credo che si siano motivi piu' o meno giusti per farlo..Un bravo chitarrista si emozionera' a sentire parti estremamente complicate perche' vanno a toccare il suo stupore e senzo di meraviglia, ad esempio, o magari semplicemente perche' suonano come mai sentite se composte usando tempi magari poco comuni...
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#5 |
Senior Member
Iscritto dal: Dec 1999
Città: Firenze
Messaggi: 1334
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Non capisco la domanda se posta così in senso generico. Sembra che tu dia per scontato che la musica sia esclusivamente quella dei generi popolari occidentali. Il che taglia fuori tantissima musica di ogni parte del mondo.
Senza contare la musica colta, che so, un brano di Chopin certo che mi emoziona, o di Bach. Che non sono tecnici? Infine, la tecnica non è solo quella manuale, ecco dove sta il punto, che tutti pensano che il resto sia frutto di una bella emotività e di buoni sentimenti, ma non è così, altrimenti saremmo tutti musicisti. L'espressività, messa su carta come regola o meno, richiede una dose di esperienza musicale elevata, che questa sia acquisita tramite studio o altro è un fatto di cui si può discutere secondariamente. L'unico punto sicuro del discorso, è che la musica senza espressione, dinamica e tutta una serie di caratteristiche, è letteralmente privata delle sue componenti fondamentali. Questo distingue i musicisti dal resto, che facciano cose semplici o cose difficilissime. ![]() |
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#6 | |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2008
Città: ...dove Sile a Cagnan s'accompagna...
Messaggi: 1056
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Quote:
mi emozionano allo stesso modo gli infected mushroom, i pink floyd e william orbit. più che altro mi piacciono quegli artisti che non si fossilizzano su uno stile preesistente, ma innovano o creano da zero. pezzi techno con chitarra elettrica (magari con filtri digitali e non analogici), contaminazioni varie (una ballata stile old english su base jungle !), assoli al moog ... imho la musica si deve innovare in primis, non scimmiottarsi. e questo vale per tutti i generi. sono pochi gli artisti che ricercano questo, ancora meno quelli che ci riescono in maniera soddisfacente. ma soprattutto, il fatto che in questo secolo si possano usare strumenti elettronici non può essere ignorato
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And did you exchange a walk on part in the war for a lead role in a cage? nerdtest: 36% - http://www.nerdtests.com Ultima modifica di entanglement : 30-10-2009 alle 17:00. |
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#7 | |
Junior Member
Iscritto dal: Apr 2009
Messaggi: 13
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#8 |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2006
Città: In my loneliness
Messaggi: 3495
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La discussione, per chi non l'avesse vista, di la è nata parlando di Allevi. Indubbiamente non un mostro in tecnica ma apprezzato da tantissimi proprio per le emozioni che crea.
Se io vi dico che personalmente i Dream Theatre non provocano in me nessuna emozione e Allevi invece si cosa mi direste? Bach vi emoziona? Riprendo la citazione di qualcuno di la (forse proprio Prowler, non ricordo), dicendo che a me fa le palle come due palloni. Virtuosismi cercati, troppo cercati, apprezzabili a mio personale avviso solo da chi conosce la sua musica o cmq la musica "colta" in generale (chiaro che parlo in generale, anche a me piace qualche brano di Bach). La musica deve anzitutto emozionare, creare qualcosa di sconvolgente dentro di noi per essere compresa appieno e goduta appieno. Come ho scritto nell'altra discussione, tornando ad Allevi, è come quando ci si innamora di una ragazza non stupenda. Lo sai che non è stupenda, ma le emozioni che ti crea vanno oltre la semplice bellezza (che nel caso della musica potrebbe essere la semplice tecnica). Quoto chi ha detto che la musica non è solo tecnica, anche sapere mettere le emozioni in musica è arte pura. Modi diversi di fare musica. Ma sempre di musica parliamo. Guai a catalogare musica solo quella "tecnicamente" valida. Si rischia di cadere nella trappola del Talebanismo musicale a mio avviso. Proprio quello che ha fatto Ugo Ughi con Allevi ad esempio. Edit:Allevi è un nome a caso..Non che sia un fan di Allevi, eh..Mi piace molto di più Yiruma ad esempio, o ancora Einaudi. Ultima modifica di ciuketto : 30-10-2009 alle 17:35. |
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#9 |
Senior Member
Iscritto dal: Jul 2005
Messaggi: 4875
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Lo stupore e l'ammirazione per un pezzo molto tecnico non sono emozioni?
![]() E' una domanda che non dovremmo nemmeno porci: la musica viene recepita in modo diverso da ognuno di noi.. un micidiale assolo di Petrucci può mandare in delirio uno studente del conservatorio come può letteralmente dare fastidio e far venire il mal di testa ad un adolescente cultore della musica House ![]() Personalmente, non faccio mai distinzioni di questo genere: può emozionarmi l'assolo di Petrucci come un brano di una band sconosciuta formato da un solo accordo... dipende molto dalla capacità di modulare i tempi, il "colore" del suono, il timbro della voce, etc... Esempio: http://www.youtube.com/watch?v=W-40TMmYY78 4 accordi in croce, niente assoli, pianoforte, archi in accompagnamento, un filo di batteria leggerissima in sottofondo, voce morbida e malinconica, con un bell'effetto riverbero nel ritornello, testo semplice e appassionato... niente di originale, a molti sembra banale e di già sentito, ma quando l'ho sentita per la prima volta un brivido mi ha percorso la schiena... ![]() Ciao |
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#10 |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2008
Città: ...dove Sile a Cagnan s'accompagna...
Messaggi: 1056
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che poi dovremmo intenderci su che significa "tecnica" in una musica:
http://www.youtube.com/watch?v=g6VALQompdQ http://www.youtube.com/watch?v=Yalog...eature=related edit il secondo non si interrompe questo è un brano tecnico o emotivo ?
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And did you exchange a walk on part in the war for a lead role in a cage? nerdtest: 36% - http://www.nerdtests.com Ultima modifica di entanglement : 30-10-2009 alle 18:16. |
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#11 |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2003
Messaggi: 740
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chi si limita a giudicare la "tecnica" credo non capirà mai gli stooges o i velvet underground.. ed è un peccato, forse è un poco limitante.
Credo che la tecnica si debba avere come base su cui costruire qualcosa, ma non è necessario "dimostrarla".. ci sono artisti molto bravi nel creare qualcosa di apparentemente semplice e lineare. un discorso è insomma la pippa che fa qualcosa di facile perchè non sa fare altro, altro discorso è invece l'artista che fa qualcosa di facile perchè ha deciso così in quella situazione. |
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#12 | ||
Member
Iscritto dal: Oct 2006
Città: T.A. (NA)
Messaggi: 187
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la domanda del topic non significa nulla.
Meglio la tecnica o le emozioni, come se le due cose non potessero andare a braccetto. Il concetto delle emozioni a tutti i costi è un puro concetto romantico che viene preso come difesa da chi, ignorando cosa significhi davvero studiare una qualsiasi arte, vi si nasconde dietro. "Hey lo sai che la tua musica è banale?" "ma che c'entra contano le emozioni!!11oneoneone" peccato che le emozioni siano soggettive mentre la qualità tecnica (che significa profondità e originalità dell'idea, conoscenza delle forme e delle proprietà di ciò con cui si lavora, ecc) no. L'arte della fuga di Bach è uno dei massimi capolavori del genere umano tutto indipendentemente dal fatto che emozioni o meno. Per fortuna i libri di musica non li scrivono i difensori del sopraccitato concetto romantico altrimenti ora Bach sarebbe dimenticato (eh si perché anche i pezzi più "emotional" di Bach sono dei capolavori di scrittura, che è una cosa tecnica) e certe patacche tipo Allevi, metallari/poppettari o robe simili prese a modello come buona musica. edit: ah comunque io pur ascoltando musica in cui la conoscenza tecnica è d'obbligo sia per chi la fa che per chi la suona (e un po' anche per chi l'ascolta) mi emoziono tantissimo. Due giorni fa mi sono commosso ascoltando Il Matrimonio Segreto di Cimarosa *_* Quoto Bad Quote:
Questo significa avere tecnica, a sparare doremi a velocità folli non ci vuole tutto questo gran lavoro, e difatti, come ho già detto nell'altro topic, un tastierista metal (genere che a detta dei suoi ascoltatori è molto tecnico, mah) non riuscirebbe nemmeno a leggerlo una studio trascendentale di Liszt. Insomma armonia e contrappunto non farebbero male a chiunque voglia fare musica quantomeno decente. Quote:
La pallosità di certi tipi di musica è frutto dell'ignoranza musicale moderna. Riguardo ad Allevi il problema più grosso è che spaccia la sua musica per ciò che non è: musica colta moderna ed impegnata, quando in realtà i primi esercizi che si fanno ad armonia sono più complessi del 99% dei suoi pezzi. edit2: ultima aggiunta giuro ![]() Anche il concetto che molti hanno di tecnica manuale è sbagliato. Velocità != tecnica. Difatti non è raro trovare in composizioni classiche lente ma più difficili di quelle veloci. La tecnica (sempre quella manuale intendo) è un'insieme di tante cose, la velocità è solo UN elemento dell'insieme. Ultima modifica di Wolfgang Grimmer : 31-10-2009 alle 06:12. |
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#13 | |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2004
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Ha la grazia e la potenza. I 3 accordi di chiusura sono da brividi, indipendentemente dallo strumento. Punto secondo non vanno generalizzati secondo me i concetti di metal e di musicista metal. Non è solo un fare casino e i musicisti metal non sono così scarsi. Porto il caso di 2 musicisti non propriamente metallari, ma maestri del genere. Jon Lord e Don Airey. Hanno idee e studi alle spalle. Lord è forse anche diplomato in conservatorio e sa suonare. Ho suoi lavori solisti di musica classica: notevoli, ben diversi dal robottino Allevi per esempio (che oltretutto ha atteggiamento arrogante). Punto terzo: vorrei dire la mia sul concetto di tecnica. A mio avviso significa avere il pieno controllo dello strumento nonchè la consapevolezza di quelle che sono le potenzialità che lo strumento può esprimere. La velocità fa parte del concetto di tecnica, è un sottoinsieme, ma non è la tecnica. Infatti secondo me se si ha tecnica, la velocità è naturale. Se si ha velocità la tecnica spesso è quella che è, nel senso che non si è completi, si diventa ripetitivi e c'è il rischio, per esempio nella chitarra, di suonare sporchi producendo più rumore che note. L'eterna diatriba tecnica - espressione o emozione. Dipende dai gusti. Secondo me devono essere sapientemente dosate: quanto e in che contesto non si può dire, ma vanno dosate.
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Trattative felicemente concluse con domienico120, xbax88 ed engiel, ottimi e seri utenti. |
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#14 | |
Senior Member
Iscritto dal: Dec 2005
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e tanto per far capire che non è che si parli per partito preso, anche uno come beethoven (primo nome che mi è venuto in mente) ha scritto delle banalità (fur elise) che magari a qualcuno potranno anche emozionare Ultima modifica di murillo : 31-10-2009 alle 16:08. |
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#15 | |
Senior Member
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Nel mondo del rock il riff di Smoke On The Water è di una semplicità quasi disarmante eppure è efficacissimo e quando lo si ascolta dal vivo trema tutto. Il tutto per dire che nella musica DI QUALSIASI GENERE, la complessità non fa la differenza.
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#16 | |
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#17 | |
Senior Member
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tanto per fare un altro esempio, prendi i talk talk di spirit of eden o laughing stock. invece di aggiungere complessità si fa l'opposto, invece di aggiungere note queste si tolgono, si riducono al minimo, ed escono fuori due lavori importantissimi. prendi qualsiasi lavoro di bernard gunter, parliamo di minimalismo ai limiti del silenzio. vogliamo dire che gunter non sia un artista geniale? (sono uno di quelli a cui smoke on the water non piace ![]() |
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#18 | |||
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Uno dei motivi per cui Beethoven è un genio assoluto è proprio la sua capacità di sviluppare strutture complesse da temi molto semplici. Anche il tema della quinta sinfonia è "semplice" (che poi è ovvio che un tema sia semplice, è lo sviluppo del tema che diventa difficile) ma Beethoven ci costruisce su 30 e passa minuti di musica pieni zeppi di variazioni. Trovami un compositore senza basi di armonia e contrappunto che sappia creare qualcosa di simile senza cadere nelle solite banalità virtuosistiche o sentimentali. Quote:
Quindi, imho, la complessità (che non significa sempre esasperazione intellettualoide) fa la differenza eccome. Se oggi l'Italia è il paese con la maggior quantità di opere d'arte (anche musicalmente visto che in ogni secolo abbiamo avuto compositori centralissimi per lo sviluppo musicale) lo dobbiamo anche allo sviluppo rigido della tecnica. Quote:
Sicuramente nella scena metal ci saranno compositori ed esecutori degni di tal nome, come ci sono anche in altri generi, però diciamoci la verità avere reali conoscenze musicali non è necessario per fare musica metal. Essendo musica leggera il problema non si porrebbe se non fosse per il fatto che i metallari vanno in giro per tutti i forum ad urlare quanto sia tecnica la loro musica perché impressionati dai virtuosismi (talvolta molto falsi) di alcuni musicisti. E a questo si aggiunge il fatto che molte volte per sentirsi ancora più importanti tirino fuori presunti legami con il mondo della musica colta. Peccato che prendere un tema classico ed eseguirlo con strumenti metal non significhi niente. E molta gente non avendo alcuna base di teoria o storia della musica ci casca in pieno. Esattamente come gli ammiratori di Allevi che vanno in giro a definirlo il mozart/brahms/bach del 2000 ( ![]() Ultima modifica di Wolfgang Grimmer : 31-10-2009 alle 19:42. |
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#19 | |
Senior Member
Iscritto dal: Dec 2005
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io tutto sommato sono d'accordo con te, ma hai delle opinioni troppo talebane in alcuni casi. ![]() |
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#20 | |
Member
Iscritto dal: Oct 2006
Città: T.A. (NA)
Messaggi: 187
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![]() Io sono solo del parere che per fare musica degna di tal nome bisognerebbe prima studiarla come si deve. Non pretendo che tutti scrivano messe a 60 voci stile polifonisti fiamminghi (due palle). Mi infiammo un po' troppo è vero ma solo perché mi rattrista vedere la musica (intesa come arte) ridotta allo stato attuale, talvolta di mero accompagnamento emotivo. Un po' come uno che considera cinema solo i panettoni di natale perché "c'è la gnocca e fanno ridere". |
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