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[NEWS] La guerra dei browser si riaccende con Ie8
Venerdì 13 febbraio 2009 - 11:51
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La guerra dei browser sta entrando nel vivo e il 2009 sarà un ottimo banco di prova per capire dove si sposteranno gli equilibri. Gli ultimi rilevamenti di Net Applications, società di metriche web, già fanno intravedere le possibili tendenze: dopo un decennio di semi-monopolio con picchi di 9 utenti su 10, Internet Explorer per la prima volta scende sotto il 70% di market share, tampinato dall'alternativa open-source Firefox che continua la sua ascesa (21,5%, ma in alcuni paesi è già oltre il 30%) e Safari che approfitta del momento d'oro nelle vendite dei computer Apple (8,29%). A debita distanza inizia ad intravedersi Chrome (1,1%), l'ultimo arrivato di casa Google: il colosso di Brin e Page appare sempre più intenzionato a rompere le uova nel paniere di Microsoft, a cominciare dalle invasioni di campo nei segmenti in cui Redmond spadroneggia da sempre, ovvero i programmi per la produttività (si pensi a Google Docs come alternativa ad Office) e i programmi per la navigazione. In tutto ciò, la società di Steve Ballmer non è rimasta con le mani in mano: al di là dell'opzione Yahoo (che resta sempre in pista, a maggior ragione dopo l'arrivo del Ceo filo-Microsoft Carol Bartz), la principale scommessa per il 2009 si chiama Internet Explorer 8. Ovvero l'ultima versione del famoso browser che questa volta sembra aver fatto propria la lezione dei concorrenti (maggiore sicurezza e privacy, prestazioni migliori) ed è pronto a portarle ad un pubblico di massa. Una conferma dell'importanza che IE8 riveste per le strategie online di Redmond ci arriva da Rosa Garcia, vicepresidente per l'Europa occidentale della divisione Consumer&Online di Microsoft: "Ci aspettiamo che gli utenti siano molto sorpresi dalla qualità di IE8. A cominciare dagli strumenti per la sicurezza che ora prevengono in maniera efficace phishing, malware ed altri programmi maligni". Un aspetto, questo della sicurezza, che costituiva il principale tallone di Achille delle precedenti versioni di IE, spingendo in molti a migrare verso Firefox. "Altra importante novità è lo strumento InPrivate – sottolinea Garcia a Finanza&Mercati – Permette di eliminare automaticamente tutti i cookies e le tracce lasciate in giro, proteggendo la riservatezza degli utenti più sensibili a questo tema. Ci sono poi gli acceleratori e le Web Slices che velocizzano l'accesso alle risorse che si consultano più frequentemente". In effetti le novità di IE8 sono state ben accolte dalla community di beta-tester. Anche se, con le alternative open che fanno sempre più proseliti, viene spontaneo chiedersi se la strategia proprietaria sia ancora quella giusta. Garcia non ha dubbi sull'efficacia di questa politica: "Microsoft costituisce una garanzia per milioni di utenti. Siamo convinti che le nuove funzionalità contribuiranno a rafforzare questa considerazione". Il tutto con un occhio di riguardo all'integrazione con Windows 7, l'altra grande scommessa su cui Microsoft si gioca il tutto per tutto. Nel frattempo, tra i vari litiganti della battaglia per i browser potrebbe inserirsi anche un terzo incomodo: dietro segnalazione di Opera (il quinto browser più utilizzato), l'Unione Europea ha avviato una nuova indagine con Microsoft imputato speciale. Dopo il caso Windows Media Player (per la quale la casa di Redmond è stata condannata a pagare una multa da 497 milioni di euro) questa volta il bersaglio è proprio Internet Explorer e la sua integrazione di default sulle macchine Windows. "Abbiamo sempre collaborato con l'Unione Europea. Ed anche questa volta spiegheremo quali sono le nostre ragioni. Quando un consumatore acquista un nuovo pc ha bisogno di un browser (se non altro per poter accedere alla rete e scaricarne un altro, NdR). Anche Apple fa lo stesso, integrando di default Safari su MacOs X". Ancora non è chiaro quali saranno le richieste di Bruxelles. In ballo c'è anche l'ipotesi che venga imposto a Microsoft di installare browser alternativi (come Firefox) all'interno dei sistemi operativi Windows. Se così fosse, i rapporti di forza nell'attuale guerra dei browser potrebbero nuovamente rimescolarsi. Articolo pubblicato su Vision/Finanza&Mercati del 12 febbraio 2009 Nicola Bruno Fonte: Visionpost
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