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Old 04-07-2008, 13:02   #1
Gio22
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Iscritto dal: Sep 2006
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Messaggi: 2326
Gran Bretagna: una nazione condannata a morte - secondo Fjordman -

l'ho trovato per caso, per giunta tradotto in italiano.

di Fjordman
http://en.wikipedia.org/wiki/Fjordman

forse un pò su di giri su alcuni punti,ma è cmq curioso leggere (almeno x me)
il punto di vista di uno dei + convinti antimulticulturalisti proveniente dal nord europa .



edit: ho editato il titolo del topic. prima mi sembrava troppo tendenzioso.
_________________________________________________________________


Io difendo tutti i paesi occidentali e infedeli minacciati dalla jihad islamica, ma ammetto di sentirmi particolarmente vicino alla Gran Bretagna, non solo per i suoi prolungati legami culturali e storici con la mia terra, la Scandinavia, ma anche perché apprezzo i tanti beni che sono germogliati dalla cultura britannica. Mi rende molto triste vedere quanto sia umiliata oggi questa straordinaria nazione, e quanti inglesi si sentano costretti ad abbandonare quello che un tempo era il loro paese (ben due milioni sono emigrati all’estero dal 1997 al 2006).

Nel maggio 2008 il diciottenne Ben Smith è stato fermato per un controllo di routine. Il funzionario di polizia gli ha contestato la presenza della bandiera nazionale sul bauletto della moto, e gli ha ordinato di rimuoverla perché era “razzista verso gli immigrati”. Una delle prime cose che una potenza straniera fa quando invade un paese è di mettere al bando i simboli nazionali. Il fatto che non si possa più esporre la bandiera nazionale in certe parti del Regno Unito (così come dell’Olanda, della Svezia o della Francia) dimostra che il paese è di fatto sotto occupazione, non tanto dei musulmani quanto dei multiculturalisti e dei mondialisti di ogni sorta.


Il ministro degli esteri britannico Milliband affermò alla fine del 2007 che l’Unione Europea dovrebbe espandersi per includere le nazioni musulmane del Nord Africa e del Medio Oriente. Il presidente francese Sarkozy e la cancelliera tedesca Angela Merkel hanno confermato la medesima intenzione all’inizio del 2008. Poiché l’Unione Europea prevede la libera circolazione delle persone attraverso i confini, i leader europei stanno quindi aprendo le porte all’alluvione di decine di milioni di musulmani, mentre i nativi europei si sentono già stranieri nelle proprie città. È il più grande tradimento della storia della civiltà occidentale, per di più pianificato da molti anni, come sanno bene coloro che hanno letto gli scritti sull’Eurabia di Bat Ye’or.

Credo che gli europei autoctoni dovrebbero seriamente prendere in considerazione la creazione di un movimento dei popoli indigeni europei per proteggere i propri interessi. Oggi le nostre autorità ricompensano coloro che usano la violenza e puniscono coloro che non la usano. I nativi europei sono ignorati se protestano pacificamente contro l’immigrazione di massa o l’espansione del superstato pan-europeo. I musulmani ottengono continue concessioni, mentre noi siamo trattati con crescente ostilità da quelli che dovrebbero essere i nostri leader.

In Giordania, un paese che prende parte del processo di “cooperazione Euro-Mediterranea” di Barcellona e che quindi potrebbe diventare un futuro membro dell’Unione Europea, i musulmani hanno recentemente fatto causa contro i vignettisti danesi che hanno disegnato Maometto per “blasfemia” contro l’islam, un “crimine” che potenzialmente può portare alla pena di morte secondo la legge della sharia. Fra non molti anni potremo trovarci in una situazione in cui i cittadini di un paese europeo, mettiamo la Danimarca, potranno essere arrestati dalle proprie autorità e consegnati a un paese arabo partner dell’Unione Europea, perché sia processato per “crimine contro l’islam”. Se questo vi sembra impensabile, sappiate che di recente un disegnatore olandese è stato arrestato da una dozzina di agenti di polizia per il crimine di aver pubblicato delle vignette considerate insultanti per gli immigrati islamici.

Il primo ministro Tony Blair espresse “profondo sollievo” per la fine della crisi degli ostaggi del 2007, quando i soldati britannici furono rapiti dall’Iran, e disse ai mullah che “non porteremo rancore nei vostri confronti”. Blair sarà ricordato come uno dei peggiori leader della storia inglese. Perfino Chamberlain non spalancò le porte del suo paese ai nemici, e non li presentò mai in maniera positiva. L’immigrazione di massa era già iniziata qualche decennio prima, ma ha avuto un aumento spettacolare sotto il regime di Tony Blair e di Gordon Brown. Il picco è stato così intenso che viene la tentazione di chiedersi se le autorità non abbiano il deliberato proposito di smantellare la loro nazione.


Una guerra del governo contro il proprio popolo

Secondo il commentatore giornalistico Leo McKinstry, gli inglesi sono stati ridotti a cittadini di seconda classe nel proprio paese: “L’Inghilterra si trova nel mezzo di un esperimento sociale estremamente preoccupante. Per la prima volta nella storia di una democrazia matura, il governo sta conducendo una campagna di aggressiva discriminazione nei confronti della propria popolazione autoctona”.

Vicende simile stanno accadendo in tutto il mondo occidentale, non solo nel Regno Unito, ma quest’ultimo è certamente un caso di scuola. Ho discusso con diverse persone su qual’è il paese che ha più probabilità di precipitare nella prima guerra civile eurabica provocata dall’immigrazione di massa. Ci sono molti possibili candidati, ma personalmente sono pronto a scommettere i miei soldi sulla Gran Bretagna, perché la rabbia dei suoi comuni cittadini è rivaleggiata ormai solo dalle brutali tattiche di repressione del governo.

In un saggio pubblicato nell’aprile 2008, un medico britannico su tre ha affermato che ai pazienti anziani non dovrebbero essere concesse cure gratuite, se è improbabile che possano vivere a lungo. Nello stesso tempo agli uomini musulmani poligami è stato dato il via libera per la richiesta di extra-benefici assistenziali. Il “welfare state” oggi significa questo: che gli autoctoni devono lasciar crepare i propri nonni perché tanto morirebbero lo stesso, dato che il denaro risparmiato serve a pagare i musulmani con numerose mogli e figli, in modo che si sentano a loro agio mentre colonizzano il paese.

Nell’aprile 2008 David T. e il suo bambino rimasero senza parole quando vennero respinti all’entrata della piscina di un popolare centro sportivo pubblico situato nella parte est di Londra, perché in quel periodo l’accesso era riservato solo agli uomini musulmani. Inoltre nella stessa area di Londra numerosi preti cristiani sono stati attaccati fisicamente dai musulmani, e un vescovo anglicano si è detto preoccupato per la nascita di “no-go areas” in alcune parti del paese in cui i cristiani non possono più entrare. All’inizio di giugno un poliziotto musulmano ha ordinato a due predicatori evangelici di smettere di diffondere opuscoli religiosi e vangeli in un’area di Birmingham a prevalenza musulmana. Sono stati minacciati di arresto per il crimine di incitazione all’odio, e gli è stato detto che rischiavano di essere malmenati se si fossero rifatti vedere. Nel marzo 2008 due terroristi islamici sono stati accontentati nella richiesta di cambiare prigione, perché gli altri carcerati nella loro cella erano “troppo bianchi”. Il primo, Dhiren Barot, aveva progettato di far esplodere una bomba radioattiva sistemata all’interno di una limousine; il secondo, Omar Khyam, aveva partecipato a un complotto per far esplodere il centro commerciale di Bluewater nel Kent.

Come reagiscono gli inglesi a tutto questo? Beh, alcuni si arrabbiano come dovrebbero. Il quarantanovenne Bryan Cork si è fatto sei mesi di galera a seguito di una condanna per “offese razziste”. Cork aveva urlato insulti ai musulmani in preghiera all’esterno della moschea di Cumbria, tra cui “sono orgoglioso di essere inglese” e “tornatevene da dove siete venuti”. Questo fatto era avvenuto dopo l’attentato jihadista di Londra del 2005. Il giudice Paul Batty gli ha detto che nessuna forma di razzismo può essere tollerata. Di questi tempi si sente molto parlare di “suicidio nazionale”, ma a quanto pare il signor Cork non aveva alcun desiderio di parteciparvi, e per aver rifiutato di accettare la distruzione organizzata della propria nazione è stato messo in carcere dall’autorità. Quello a cui stiamo assistendo in realtà non è un suicidio; è la condanna a morte organizzata di un’intera nazione, forse di un’intera civiltà, la più grande mai creata dall’uomo.

Perfino i bambini subiscono queste forme d’intimidazione. Codie Stott, una scolara adolescente, è stata costretta a passare alcune ore in una cella di polizia dopo essere stata accusata dalla sua insegnate di “razzismo”. La sua colpa? Aveva obiettato in termini cortesi il fatto di essere stata inserita in un gruppo di immigrati del sud-est asiatico che parlavano tra loro in una lingua che non capiva. Per questo è stata condotta alla locale stazione di polizia, dove gli sono state prese le foto segnaletiche e le impronte digitali. In un altro episodio la diciottenne Jamie, che ha l’età mentale di cinque anni perché affetta dalla sindrome di Down, è stata incriminata per “razzismo” dopo una sua discussione con un immigrato. Nel frattempo la Gran Bretagna è messa in ginocchio per da un’esplosione di crimini violenti, mentre il numero delle donne inglesi stuprate dagli immigrati ha raggiunto vette spettacolari, come in tutta l’Europa occidentale.

A volte mi chiedo perché la gente accetti tutto questo. Forse si sono convinti che il loro voto non conti, e si sono rassegnati in uno stato di tranquilla apatia. Poiché molti dipendono dal sostegno statale, ed essere accusati di “bigottismo” può far perdere il sussidio, la gente ritiene di aver troppo da perdere ad opporsi apertamente a queste politiche. Questo sottile ricatto può sopprimere il dissenso in maniera molto efficace, ma le cose potrebbero cambiare rapidamente in caso di grave crisi economica. Un altro elemento cruciale è la confusione. La gente viene deliberatamente mantenuta all’oscuro dai media e dalle autorità sulle esatte dimensioni del fenomeno. Se a ciò si aggiunge la combinazione di violenza musulmana e di intimidazione degli intellettuali, il risultato è un clima di paura e confusione. La gente impaurita e confusa può essere facilmente controllata.


La morte di una civiltà

Ho riletto di recente i libri di un biologo evoluzionista americano, Jared Diamond, in particolare Armi, acciaio e malattie. Questo studio presenta alcuni punti interessanti, ma fallisce completamente nello spiegare come il Medio Oriente, da centro globale di civilizzazione che era nell’antichità, sia diventato un centro globale di anti-civilizzazione: non certo a causa di qualche epidemia o perché le zebre sono più difficili da addomesticare dei bufali, come spiega Diamond. La causa è l’islam. Diamond, con la sua enfasi sul materialismo storico, non riesce a spiegare l’ascesa dell’Occidente e specialmente perché l’inglese, e non l’arabo, il cinese o il maya, sia diventata la lingua franca globale. Cos’hanno di così speciale quelle isole piovose e nebbiose?

Lo scrittore australiano Keith Windschuttle disse a un pubblico neozelandese: “I concetti di libertà di ricerca e di espressione, e il diritto di criticare anche le credenze più radicate, sono cose che diamo così per scontate, che sono quasi diventate parte dell’aria che respiriamo. Dobbiamo invece riconoscerle come fenomeni distintamente occidentali”. Avvertì quindi che la sopravvivenza di queste grandi realizzazioni oggi dipende interamente “dal fatto di avere o meno l’intelligenza di capire il loro vero valore, e la volontà di sconfiggere i loro nemici”.

Nessuna altra civiltà della terra ha mai creato un sistema equivalente a quello delle università europee. Una delle più importanti ragioni del perché l’Europa abbia sorpassato la Cina all’inizio dell’età moderna è che godeva di maggior libertà politica e di espressione. Il motivo per cui l’inglese sia diventato la lingua dominante è che la Gran Bretagna è le sue ramificazioni godevano di maggior libertà politica anche secondo gli standard occidentali, e quindi di un corrispondente maggior dinamismo economico.

Probabilmente nessun impero della storia è stato più benevolo di quello britannico, tuttavia un rapporto ministeriale del febbraio 2008 raccomanda di evitare ogni forma di patriottismo nelle lezioni scolastiche perché la storia inglese è “moralmente ambigua”. Devo supporre che la storia islamica, con i suoi quasi 1400 anni di brutale guerra jihadista in numerosi continenti, non lo sia?

Sono sicuro che agli inglesi venga detto che la continua immigrazione di massa sia il risultato della loro “storia coloniale”. Io vivo in un paese, la Norvegia, senza storia coloniale, e tuttavia subiamo la stessa alluvione immigratoria. Ci dicono anche che dovremmo permettere ai pachistani e ai nigeriani di celebrare con le loro bandiere nazionali il nostro Giorno della Costituzione, perché “fa bene all’integrazione”. Tutto questo non c’entra niente con il colonialismo. Con cosa ha a che fare, allora? Sto cominciando a chiedermi se invece non abbia qualcosa a che fare con l’amore degli occidentali per la libertà d’espressione e la libertà politica. Coloro che desiderano un mondo in cui la società è irreggimentata e tutti fanno quello ordinano le autorità teme questa preferenza occidentale per l’autodeterminazione.

Per proteggere la nostra libertà, difendiamo la cultura dalla quale è germogliata

Se guardiamo agli ultimi millenni di storia dell’Occidente, abbiamo in genere goduto di un inusuale alto grado di libertà e di frammentazione del potere. Questa situazione si è verificata maggiormente in certi paesi e in certi periodi che in altri, ma lo schema complessivo rimane vero. Tuttavia, sebbene questo sistema abbia avvantaggiato la nostra civiltà nel suo complesso, parte delle nostre elite sembrano invidiare i tratti più autoritari delle altre culture. Costoro vorrebbero trasformare l’Occidente in una civiltà più “normale”, ossia più corrotta e meno libera, facendo leva sulle forze della mondializzazione. Stiamo assistendo a un nepotismo crescente, e forse coloro che stanno al comando desiderano proprio questo.

Le elite politiche non credono più a cose “stupide” come i confini, le culture e la sovranità nazionale. L’islam ha sconvolto la loro visione del mondo, e così lo ignorano e procedono come niente fosse con il loro progetto di mondializzazione politica. La sinistra più radicale parteggia attivamente con l’islam a causa del suo odio per l’Occidente, e perché il concetto di umma globale coincide con la loro visione mondialista. Sì, lo so che Socrate affermò di non essere ateniese o greco, ma cittadino del mondo, ma non credo che intendesse le sue parole alla lettera, come fanno oggi le elite occidentali. Socrate non si ritrovò con un intero villaggio musulmano trapiantato sotto casa sua nell’arco di una singola generazione, e non assisteva nel proprio paese agli stupri delle figlie o delle donne della sua famiglia commessi quotidianamente dai musulmani.

Le nostre libertà tradizionali sono il risultato di una specifica cultura, sviluppata in secoli di dure lotte. Forse le altre culture devono passare attraverso lotte simili per raggiungere gli stessi risultati, e forse alcune non ce la faranno mai. Dovremmo difendere le nostre libertà a casa nostra prima di cercare di esportarle altrove, e per proteggerle dobbiamo preservare la cultura di derivazione europea che le ha create.

I nostri nemici, esterni ed interni, vogliono distruggere il mondo occidentale perché rappresenta la libertà, e in particolare vogliono distruggere la Gran Bretagna perché tra tutti i paesi di tradizione occidentale ha dato origine alla cultura più favorevole alla libertà. Spero che i britannici riescano a ritrovare la loro forza e a sbarazzarsi della loro classe traditrice, ma devono fare in fretta. Non possiamo permettere che la più grande nazione della storia venga distrutta dalle più barbariche culture del pianeta. Gli inglesi, così come gli olandesi, i tedeschi, gli italiani, gli spagnoli e i danesi hanno ogni diritto di desiderare la propria autodeterminazione e autoconservazione, e di limitare o perfino bloccare completamente l’immigrazione se ritengono di essere in grado di farlo. Coloro che dicono il contrario vanno considerati come dei nemici. Il mondo occidentale è sotto l’attacco della jihad islamica globale, e in questa situazione il continuo sostegno all’immigrazione islamica di massa dovrebbe essere considerato alto tradimento, e come tale punito.
__________________
ho condotto diverse trattive ma sono troppo pigro per segnarmele.
CMR 2.0 tornante - AMIGA 600

Ultima modifica di Gio22 : 04-07-2008 alle 13:11.
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Old 04-07-2008, 13:27   #2
AntonioBO
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Originariamente inviato da Gio22 Guarda i messaggi
l'ho trovato per caso, per giunta tradotto in italiano.

di Fjordman
http://en.wikipedia.org/wiki/Fjordman

forse un pò su di giri su alcuni punti,ma è cmq curioso leggere (almeno x me)
il punto di vista di uno dei + convinti antimulticulturalisti proveniente dal nord europa .



edit: ho editato il titolo del topic. prima mi sembrava troppo tendenzioso.
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Io difendo tutti i paesi occidentali e infedeli minacciati dalla jihad islamica, ma ammetto di sentirmi particolarmente vicino alla Gran Bretagna, non solo per i suoi prolungati legami culturali e storici con la mia terra, la Scandinavia, ma anche perché apprezzo i tanti beni che sono germogliati dalla cultura britannica. Mi rende molto triste vedere quanto sia umiliata oggi questa straordinaria nazione, e quanti inglesi si sentano costretti ad abbandonare quello che un tempo era il loro paese (ben due milioni sono emigrati all’estero dal 1997 al 2006).

Nel maggio 2008 il diciottenne Ben Smith è stato fermato per un controllo di routine. Il funzionario di polizia gli ha contestato la presenza della bandiera nazionale sul bauletto della moto, e gli ha ordinato di rimuoverla perché era “razzista verso gli immigrati”. Una delle prime cose che una potenza straniera fa quando invade un paese è di mettere al bando i simboli nazionali. Il fatto che non si possa più esporre la bandiera nazionale in certe parti del Regno Unito (così come dell’Olanda, della Svezia o della Francia) dimostra che il paese è di fatto sotto occupazione, non tanto dei musulmani quanto dei multiculturalisti e dei mondialisti di ogni sorta.


Il ministro degli esteri britannico Milliband affermò alla fine del 2007 che l’Unione Europea dovrebbe espandersi per includere le nazioni musulmane del Nord Africa e del Medio Oriente. Il presidente francese Sarkozy e la cancelliera tedesca Angela Merkel hanno confermato la medesima intenzione all’inizio del 2008. Poiché l’Unione Europea prevede la libera circolazione delle persone attraverso i confini, i leader europei stanno quindi aprendo le porte all’alluvione di decine di milioni di musulmani, mentre i nativi europei si sentono già stranieri nelle proprie città. È il più grande tradimento della storia della civiltà occidentale, per di più pianificato da molti anni, come sanno bene coloro che hanno letto gli scritti sull’Eurabia di Bat Ye’or.

Credo che gli europei autoctoni dovrebbero seriamente prendere in considerazione la creazione di un movimento dei popoli indigeni europei per proteggere i propri interessi. Oggi le nostre autorità ricompensano coloro che usano la violenza e puniscono coloro che non la usano. I nativi europei sono ignorati se protestano pacificamente contro l’immigrazione di massa o l’espansione del superstato pan-europeo. I musulmani ottengono continue concessioni, mentre noi siamo trattati con crescente ostilità da quelli che dovrebbero essere i nostri leader.

In Giordania, un paese che prende parte del processo di “cooperazione Euro-Mediterranea” di Barcellona e che quindi potrebbe diventare un futuro membro dell’Unione Europea, i musulmani hanno recentemente fatto causa contro i vignettisti danesi che hanno disegnato Maometto per “blasfemia” contro l’islam, un “crimine” che potenzialmente può portare alla pena di morte secondo la legge della sharia. Fra non molti anni potremo trovarci in una situazione in cui i cittadini di un paese europeo, mettiamo la Danimarca, potranno essere arrestati dalle proprie autorità e consegnati a un paese arabo partner dell’Unione Europea, perché sia processato per “crimine contro l’islam”. Se questo vi sembra impensabile, sappiate che di recente un disegnatore olandese è stato arrestato da una dozzina di agenti di polizia per il crimine di aver pubblicato delle vignette considerate insultanti per gli immigrati islamici.

Il primo ministro Tony Blair espresse “profondo sollievo” per la fine della crisi degli ostaggi del 2007, quando i soldati britannici furono rapiti dall’Iran, e disse ai mullah che “non porteremo rancore nei vostri confronti”. Blair sarà ricordato come uno dei peggiori leader della storia inglese. Perfino Chamberlain non spalancò le porte del suo paese ai nemici, e non li presentò mai in maniera positiva. L’immigrazione di massa era già iniziata qualche decennio prima, ma ha avuto un aumento spettacolare sotto il regime di Tony Blair e di Gordon Brown. Il picco è stato così intenso che viene la tentazione di chiedersi se le autorità non abbiano il deliberato proposito di smantellare la loro nazione.


Una guerra del governo contro il proprio popolo

Secondo il commentatore giornalistico Leo McKinstry, gli inglesi sono stati ridotti a cittadini di seconda classe nel proprio paese: “L’Inghilterra si trova nel mezzo di un esperimento sociale estremamente preoccupante. Per la prima volta nella storia di una democrazia matura, il governo sta conducendo una campagna di aggressiva discriminazione nei confronti della propria popolazione autoctona”.

Vicende simile stanno accadendo in tutto il mondo occidentale, non solo nel Regno Unito, ma quest’ultimo è certamente un caso di scuola. Ho discusso con diverse persone su qual’è il paese che ha più probabilità di precipitare nella prima guerra civile eurabica provocata dall’immigrazione di massa. Ci sono molti possibili candidati, ma personalmente sono pronto a scommettere i miei soldi sulla Gran Bretagna, perché la rabbia dei suoi comuni cittadini è rivaleggiata ormai solo dalle brutali tattiche di repressione del governo.

In un saggio pubblicato nell’aprile 2008, un medico britannico su tre ha affermato che ai pazienti anziani non dovrebbero essere concesse cure gratuite, se è improbabile che possano vivere a lungo. Nello stesso tempo agli uomini musulmani poligami è stato dato il via libera per la richiesta di extra-benefici assistenziali. Il “welfare state” oggi significa questo: che gli autoctoni devono lasciar crepare i propri nonni perché tanto morirebbero lo stesso, dato che il denaro risparmiato serve a pagare i musulmani con numerose mogli e figli, in modo che si sentano a loro agio mentre colonizzano il paese.

Nell’aprile 2008 David T. e il suo bambino rimasero senza parole quando vennero respinti all’entrata della piscina di un popolare centro sportivo pubblico situato nella parte est di Londra, perché in quel periodo l’accesso era riservato solo agli uomini musulmani. Inoltre nella stessa area di Londra numerosi preti cristiani sono stati attaccati fisicamente dai musulmani, e un vescovo anglicano si è detto preoccupato per la nascita di “no-go areas” in alcune parti del paese in cui i cristiani non possono più entrare. All’inizio di giugno un poliziotto musulmano ha ordinato a due predicatori evangelici di smettere di diffondere opuscoli religiosi e vangeli in un’area di Birmingham a prevalenza musulmana. Sono stati minacciati di arresto per il crimine di incitazione all’odio, e gli è stato detto che rischiavano di essere malmenati se si fossero rifatti vedere. Nel marzo 2008 due terroristi islamici sono stati accontentati nella richiesta di cambiare prigione, perché gli altri carcerati nella loro cella erano “troppo bianchi”. Il primo, Dhiren Barot, aveva progettato di far esplodere una bomba radioattiva sistemata all’interno di una limousine; il secondo, Omar Khyam, aveva partecipato a un complotto per far esplodere il centro commerciale di Bluewater nel Kent.

Come reagiscono gli inglesi a tutto questo? Beh, alcuni si arrabbiano come dovrebbero. Il quarantanovenne Bryan Cork si è fatto sei mesi di galera a seguito di una condanna per “offese razziste”. Cork aveva urlato insulti ai musulmani in preghiera all’esterno della moschea di Cumbria, tra cui “sono orgoglioso di essere inglese” e “tornatevene da dove siete venuti”. Questo fatto era avvenuto dopo l’attentato jihadista di Londra del 2005. Il giudice Paul Batty gli ha detto che nessuna forma di razzismo può essere tollerata. Di questi tempi si sente molto parlare di “suicidio nazionale”, ma a quanto pare il signor Cork non aveva alcun desiderio di parteciparvi, e per aver rifiutato di accettare la distruzione organizzata della propria nazione è stato messo in carcere dall’autorità. Quello a cui stiamo assistendo in realtà non è un suicidio; è la condanna a morte organizzata di un’intera nazione, forse di un’intera civiltà, la più grande mai creata dall’uomo.

Perfino i bambini subiscono queste forme d’intimidazione. Codie Stott, una scolara adolescente, è stata costretta a passare alcune ore in una cella di polizia dopo essere stata accusata dalla sua insegnate di “razzismo”. La sua colpa? Aveva obiettato in termini cortesi il fatto di essere stata inserita in un gruppo di immigrati del sud-est asiatico che parlavano tra loro in una lingua che non capiva. Per questo è stata condotta alla locale stazione di polizia, dove gli sono state prese le foto segnaletiche e le impronte digitali. In un altro episodio la diciottenne Jamie, che ha l’età mentale di cinque anni perché affetta dalla sindrome di Down, è stata incriminata per “razzismo” dopo una sua discussione con un immigrato. Nel frattempo la Gran Bretagna è messa in ginocchio per da un’esplosione di crimini violenti, mentre il numero delle donne inglesi stuprate dagli immigrati ha raggiunto vette spettacolari, come in tutta l’Europa occidentale.

A volte mi chiedo perché la gente accetti tutto questo. Forse si sono convinti che il loro voto non conti, e si sono rassegnati in uno stato di tranquilla apatia. Poiché molti dipendono dal sostegno statale, ed essere accusati di “bigottismo” può far perdere il sussidio, la gente ritiene di aver troppo da perdere ad opporsi apertamente a queste politiche. Questo sottile ricatto può sopprimere il dissenso in maniera molto efficace, ma le cose potrebbero cambiare rapidamente in caso di grave crisi economica. Un altro elemento cruciale è la confusione. La gente viene deliberatamente mantenuta all’oscuro dai media e dalle autorità sulle esatte dimensioni del fenomeno. Se a ciò si aggiunge la combinazione di violenza musulmana e di intimidazione degli intellettuali, il risultato è un clima di paura e confusione. La gente impaurita e confusa può essere facilmente controllata.


La morte di una civiltà

Ho riletto di recente i libri di un biologo evoluzionista americano, Jared Diamond, in particolare Armi, acciaio e malattie. Questo studio presenta alcuni punti interessanti, ma fallisce completamente nello spiegare come il Medio Oriente, da centro globale di civilizzazione che era nell’antichità, sia diventato un centro globale di anti-civilizzazione: non certo a causa di qualche epidemia o perché le zebre sono più difficili da addomesticare dei bufali, come spiega Diamond. La causa è l’islam. Diamond, con la sua enfasi sul materialismo storico, non riesce a spiegare l’ascesa dell’Occidente e specialmente perché l’inglese, e non l’arabo, il cinese o il maya, sia diventata la lingua franca globale. Cos’hanno di così speciale quelle isole piovose e nebbiose?

Lo scrittore australiano Keith Windschuttle disse a un pubblico neozelandese: “I concetti di libertà di ricerca e di espressione, e il diritto di criticare anche le credenze più radicate, sono cose che diamo così per scontate, che sono quasi diventate parte dell’aria che respiriamo. Dobbiamo invece riconoscerle come fenomeni distintamente occidentali”. Avvertì quindi che la sopravvivenza di queste grandi realizzazioni oggi dipende interamente “dal fatto di avere o meno l’intelligenza di capire il loro vero valore, e la volontà di sconfiggere i loro nemici”.

Nessuna altra civiltà della terra ha mai creato un sistema equivalente a quello delle università europee. Una delle più importanti ragioni del perché l’Europa abbia sorpassato la Cina all’inizio dell’età moderna è che godeva di maggior libertà politica e di espressione. Il motivo per cui l’inglese sia diventato la lingua dominante è che la Gran Bretagna è le sue ramificazioni godevano di maggior libertà politica anche secondo gli standard occidentali, e quindi di un corrispondente maggior dinamismo economico.

Probabilmente nessun impero della storia è stato più benevolo di quello britannico, tuttavia un rapporto ministeriale del febbraio 2008 raccomanda di evitare ogni forma di patriottismo nelle lezioni scolastiche perché la storia inglese è “moralmente ambigua”. Devo supporre che la storia islamica, con i suoi quasi 1400 anni di brutale guerra jihadista in numerosi continenti, non lo sia?

Sono sicuro che agli inglesi venga detto che la continua immigrazione di massa sia il risultato della loro “storia coloniale”. Io vivo in un paese, la Norvegia, senza storia coloniale, e tuttavia subiamo la stessa alluvione immigratoria. Ci dicono anche che dovremmo permettere ai pachistani e ai nigeriani di celebrare con le loro bandiere nazionali il nostro Giorno della Costituzione, perché “fa bene all’integrazione”. Tutto questo non c’entra niente con il colonialismo. Con cosa ha a che fare, allora? Sto cominciando a chiedermi se invece non abbia qualcosa a che fare con l’amore degli occidentali per la libertà d’espressione e la libertà politica. Coloro che desiderano un mondo in cui la società è irreggimentata e tutti fanno quello ordinano le autorità teme questa preferenza occidentale per l’autodeterminazione.

Per proteggere la nostra libertà, difendiamo la cultura dalla quale è germogliata

Se guardiamo agli ultimi millenni di storia dell’Occidente, abbiamo in genere goduto di un inusuale alto grado di libertà e di frammentazione del potere. Questa situazione si è verificata maggiormente in certi paesi e in certi periodi che in altri, ma lo schema complessivo rimane vero. Tuttavia, sebbene questo sistema abbia avvantaggiato la nostra civiltà nel suo complesso, parte delle nostre elite sembrano invidiare i tratti più autoritari delle altre culture. Costoro vorrebbero trasformare l’Occidente in una civiltà più “normale”, ossia più corrotta e meno libera, facendo leva sulle forze della mondializzazione. Stiamo assistendo a un nepotismo crescente, e forse coloro che stanno al comando desiderano proprio questo.

Le elite politiche non credono più a cose “stupide” come i confini, le culture e la sovranità nazionale. L’islam ha sconvolto la loro visione del mondo, e così lo ignorano e procedono come niente fosse con il loro progetto di mondializzazione politica. La sinistra più radicale parteggia attivamente con l’islam a causa del suo odio per l’Occidente, e perché il concetto di umma globale coincide con la loro visione mondialista. Sì, lo so che Socrate affermò di non essere ateniese o greco, ma cittadino del mondo, ma non credo che intendesse le sue parole alla lettera, come fanno oggi le elite occidentali. Socrate non si ritrovò con un intero villaggio musulmano trapiantato sotto casa sua nell’arco di una singola generazione, e non assisteva nel proprio paese agli stupri delle figlie o delle donne della sua famiglia commessi quotidianamente dai musulmani.

Le nostre libertà tradizionali sono il risultato di una specifica cultura, sviluppata in secoli di dure lotte. Forse le altre culture devono passare attraverso lotte simili per raggiungere gli stessi risultati, e forse alcune non ce la faranno mai. Dovremmo difendere le nostre libertà a casa nostra prima di cercare di esportarle altrove, e per proteggerle dobbiamo preservare la cultura di derivazione europea che le ha create.

I nostri nemici, esterni ed interni, vogliono distruggere il mondo occidentale perché rappresenta la libertà, e in particolare vogliono distruggere la Gran Bretagna perché tra tutti i paesi di tradizione occidentale ha dato origine alla cultura più favorevole alla libertà. Spero che i britannici riescano a ritrovare la loro forza e a sbarazzarsi della loro classe traditrice, ma devono fare in fretta. Non possiamo permettere che la più grande nazione della storia venga distrutta dalle più barbariche culture del pianeta. Gli inglesi, così come gli olandesi, i tedeschi, gli italiani, gli spagnoli e i danesi hanno ogni diritto di desiderare la propria autodeterminazione e autoconservazione, e di limitare o perfino bloccare completamente l’immigrazione se ritengono di essere in grado di farlo. Coloro che dicono il contrario vanno considerati come dei nemici. Il mondo occidentale è sotto l’attacco della jihad islamica globale, e in questa situazione il continuo sostegno all’immigrazione islamica di massa dovrebbe essere considerato alto tradimento, e come tale punito.
Un bel proclama neonazista. Complimenti!!!
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Old 04-07-2008, 13:49   #3
alarico75
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Gran bell'articolo,grazie per averlo condiviso con noi.
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Old 04-07-2008, 13:50   #4
Sp4rr0W
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Un bel proclama neonazista. Complimenti!!!
uh?
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Old 04-07-2008, 13:53   #5
Froze
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Old 04-07-2008, 14:10   #6
Willy McBride
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La solita merda. Se la cantano e se la suonano tra di loro, con i soliti "fatti" distorti e il solito perfetto disdegno per la realtà che purtroppo non corrisponde alla loro mentalità razzista. Cent'anni fa c'erano i protocolli dei savi di sion, adesso c'è l'eurabia: tra vent'anni il 99% della gente si vergognerà che queste porcate circolassero, tre quarti di chi ci ha creduto se ne vergognerà e il resto farà le manifestazioni di forza nuovissima.
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Old 04-07-2008, 14:12   #7
AntonioBO
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uh?
E' un articolo che - cambiando logicamente gli argomenti - sarebbe stato perfetto per la Germania hitleriana.
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Old 04-07-2008, 14:26   #8
NeroCupo
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....
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Old 04-07-2008, 14:27   #9
trallallero
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E' un articolo che - cambiando logicamente gli argomenti - sarebbe stato perfetto per la Germania hitleriana.
cosa non ti è chiaro di questa parte ?
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Perfino i bambini subiscono queste forme d’intimidazione. Codie Stott, una scolara adolescente, è stata costretta a passare alcune ore in una cella di polizia dopo essere stata accusata dalla sua insegnate di “razzismo”. La sua colpa? Aveva obiettato in termini cortesi il fatto di essere stata inserita in un gruppo di immigrati del sud-est asiatico che parlavano tra loro in una lingua che non capiva. Per questo è stata condotta alla locale stazione di polizia, dove gli sono state prese le foto segnaletiche e le impronte digitali. In un altro episodio la diciottenne Jamie, che ha l’età mentale di cinque anni perché affetta dalla sindrome di Down, è stata incriminata per “razzismo” dopo una sua discussione con un immigrato. Nel frattempo la Gran Bretagna è messa in ginocchio per da un’esplosione di crimini violenti, mentre il numero delle donne inglesi stuprate dagli immigrati ha raggiunto vette spettacolari, come in tutta l’Europa occidentale.
La morte di una civiltà è un fatto normalissimo perchè non si tratta di morte ma di cambiamento, evoluzione, c'è sempre stato.

Ma se il cambiamento avviene in maniera coatta, costringendo i cittadini a sottostare a delle leggi tutte a favore dei "nuoi civili" e chi costringe fa parte dei "vecchi civili", beh no, c'è qualcosa che non và.
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Old 04-07-2008, 14:29   #10
alarico75
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A parte i soliti fanatici,direi che ponga delle domande interessanti sul multiculturalismo portato all'eccesso che e' fonte di fortissime tensioni sfocianti nel razzismo.
Ben vengano quindi tutte le procedure per integrare le immigrazioni con la nostra cultura,male invece tutto quello che impone una cultura altrui al nostro paese.
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Old 04-07-2008, 14:31   #11
AntonioBO
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cosa non ti è chiaro di questa parte ?


La morte di una civiltà è un fatto normalissimo perchè non si tratta di morte ma di cambiamento, evoluzione, c'è sempre stato.

Ma se il cambiamento avviene in maniera coatta, costringendo i cittadini a sottostare a delle leggi tutte a favore dei "nuoi civili" e chi costringe fa parte dei "vecchi civili", beh no, c'è qualcosa che non và.
Tranquillo mi è chiaro tutto fin troppo ed è una merdata di stampo nazista nel senso più puro del termine. Sembrano i proclami di Hitler e Mussolini quando vaneggiavano della potenziale distruzione della razza ad opera degli ebrei. ma andassero affa.....
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Old 04-07-2008, 14:38   #12
trallallero
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Tranquillo mi è chiaro tutto fin troppo ed è una merdata di stampo nazista nel senso più puro del termine. Sembrano i proclami di Hitler e Mussolini quando vaneggiavano della potenziale distruzione della razza ad opera degli ebrei. ma andassero affa.....
mi sa che te lo sogni di notte tu 'sto Hitler
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Old 04-07-2008, 14:41   #13
zerothehero
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Vedremo chi avrà ragione tra 50-60 anni.
Tocca solo aspettare, le società multiculturali
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Old 04-07-2008, 14:41   #14
alarico75
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mi sa che te lo sogni di notte tu 'sto Hitler
Se Hitler buonanotte,li' mettono in galera un Down per razzismo sono messi proprio male!
Bah speriamo per il meglio alla civilta' del mio paese io ci tengo al contrario di altri.
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Old 04-07-2008, 14:45   #15
zerothehero
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Dovete solo sperare che milioni di musulmani (che demograficamente esploderanno nei prossimi 50 anni, con conseguenti migrazioni bibliche)diventino per magia laici, liberali ed occidentali..come se le centinaia di migliaia di europei in Arabia Saudita diventassero improvvisamente tutti wahabiti.
Vabbè, i miracoli possono avvenire..
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Old 04-07-2008, 14:52   #16
Ziosilvio
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Un bel proclama neonazista. Complimenti!!!
Già senza argomenti dopo un solo post?

O ti riferivi alla frase del poliziotto "togli la bandiera inglese dal bauletto della moto"?
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Scienza e tecnica: Matematica - Fisica - Chimica - Informatica - Software scientifico - Consulti medici
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Old 04-07-2008, 14:55   #17
ferste
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Ma le fonti di questi esempi di invasione?!
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Old 04-07-2008, 14:56   #18
zerothehero
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CHe l'articolista esageri su alcuni argomenti non c'è dubbio...ad es. l'europa ha degli accordi di associazione con alcuni stati africani, ma nessuno stato africano (e ci mancherebbe) è mai entrato in Ue (anche se alcuni stati, vedi il Marocco hanno fatto domanda).
Credo che non ci sia neanche un disegno strategico "definito", come pensa l'autore dell'articolo..per il resto il rischio invasione (con annesso sconvolgimento sociale e politico) c'è.
L'integrazione dei "nuovi arrivati" non è esattamente una storia di successi e di trionfi, diciamo così.
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Old 04-07-2008, 14:57   #19
Ziosilvio
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E' un articolo che - cambiando logicamente gli argomenti - sarebbe stato perfetto per la Germania hitleriana.
Questa è un'argomentazione oggettivamente stupida.

Qualsiasi testo, con un numero sufficiente di manipolazioni opportune, può diventare qualsiasi altro testo.
In particolare, l'articolo in oggetto del thread può diventare un brano del Mein Kampf.
Ma questo non vuol dire affatto che l'articolo originale fosse degno (si fa per dire) di stare nel Mein Kampf

Ma evidentemente credi che siamo troppo stupidi per accorgercene.
E così ci insulti.
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Old 04-07-2008, 15:00   #20
zerothehero
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Cmq la speranza c'è.

http://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tm...ione=&sezione=
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