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Old 24-05-2005, 13:51   #1
cprintf
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Calma piatta prima del "botto"?

In questi giorni sono arrivate delle brutte conferme: dall'ISTAT e dall'OCSE.
In giro si vedono moltissime pubblicità su prestiti facili concessi a chiunque e del resto le nostre tasche ce lo dicono da un pezzo che siamo messi male.

Eppure niente si muove: Berlusconi e Fazio sono lì, apparentemente tranquilli. Nulla sembra smuoverli. Nulla sembra succedere in questa Italia sott'acqua: solo il tran-tran quotidiano di chi cerca con tutte le forze di pagare le rate (non solo quelle del mutuo ma anche del supermercato).

Ho la sensazione che questa situazione di calma sia la vigilia di un "botto" di quelli grossi. Non avete anche voi questa sensazione?
__________________
L'amore non ha mai detto di essere eterno. (Osho)

Ultima modifica di cprintf : 24-05-2005 alle 14:13.
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Old 24-05-2005, 14:01   #2
sempreio
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L'Avatar di sempreio
 
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Città: spero ancora per poco in italia
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purtroppo con tutte queste fabbriche che se ne vanno in cina, una grossa fetta della popolazione cadrà nella miseria più nera, in più l' indebitamento degli italiani è sempre più alto, però il botto non lo vedo
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Old 24-05-2005, 14:05   #3
Luther Blissett
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Città: Utopia
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Un botto sarebbe una svolta, tutto sommato meglio di questa staticità deprimente.
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Old 24-05-2005, 14:07   #4
cprintf
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Originariamente inviato da sempreio
purtroppo con tutte queste fabbriche che se ne vanno in cina, una grossa fetta della popolazione cadrà nella miseria più nera, in più l' indebitamento degli italiani è sempre più alto, però il botto non lo vedo
Speriamo bene. In condizioni normali con i debiti ed il precariato che ci sono in giro notizie come quelle date dall'ISTAT e dall'OCSE avrebbero dovuto provocare qualche manifestazione di piazza, quantomeno. Oppure qualche cambio al vertice per far vedere al popolino bue che qualcosa sta cambiando...invece mi pare di sentire un "silenzio assordante" che mi spaventa molto.
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L'amore non ha mai detto di essere eterno. (Osho)
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Old 24-05-2005, 14:08   #5
Lucio Virzì
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Città: Roma Status:Superutente Messaggi totali:38335 Auto:Fiat Stilo 1.9 MJT Moto:Ducati Sport 900 IE
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Originariamente inviato da sempreio
purtroppo con tutte queste fabbriche che se ne vanno in cina, una grossa fetta della popolazione cadrà nella miseria più nera, in più l' indebitamento degli italiani è sempre più alto, però il botto non lo vedo
Fior di imprenditori oggi leghisti hanno aperto le loro prime fabbriche in Cina 20 anni fa.
Complimenti a loro e a chi li segue.

LuVi
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Old 24-05-2005, 14:09   #6
Onisem
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L'Avatar di Onisem
 
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Originariamente inviato da Luther Blissett
Un botto sarebbe una svolta, tutto sommato meglio di questa staticità deprimente.
Condivido, in più sveglierebbe qualcuno...
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Tanto poco un uomo si interessa dell'altro, che persino il cristianesimo raccomanda di fare il bene per amore di Dio. (Cesare Pavese)
"Sono un liberale di destra, come potrei votare uno come Berlusconi?"
Marcello Dell'Utri, fondatore del partito Forza Italia, è stato condannato per mafia.
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Old 24-05-2005, 14:09   #7
Lucio Virzì
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Originariamente inviato da cprintf
In questi giorni sono arrivate delle brutte conferme: dall'ISTAT e dall'OCSE.
In giro si vedono moltissime pubblicità su prestiti facili concessi a chiunque e del resto le nostre tasche ce lo dicono da un pezzo che siamo messi male.

Eppure niente si muove: Berlusconi e Fazio sono lì, apparentemente tranquilli. Nulla sembra smuoverli. Nulla sembra succedere in questa Italia sott'acqua: solo il tram-tram quotidiano di chi cerca con tutte le forze di pagare le rate (non solo quelle del mutuo ma anche del supermercato).

Ho la sensazione che questa situazione di calma sia la vigilia di un "botto" di quelli grossi. Non avete anche voi questa sensazione?
Quoto, a parte il "tram tram", che si scrive "tran tran"
Ormai pago solo rate, e non di oggetti di lusso o non necessari.

LuVi
Lucio Virzì è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 24-05-2005, 14:10   #8
evelon
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Preoccupati dell'esodo di fabbriche (come è stato giustamente detto) non dell'indebitamento.

Quello è il frutto del basso costo attuale del denaro e si usa perchè conviene (e le finanziarie lo sanno bene, da quì la pubblicità che vedi)
__________________
I cattivi a volte si riposano, gli imbecilli mai
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Old 24-05-2005, 14:13   #9
cprintf
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Originariamente inviato da Lucio Virzì
Quoto, a parte il "tram tram", che si scrive "tran tran"
Ormai pago solo rate, e non di oggetti di lusso o non necessari.

LuVi
Ahem...corretto, grazie.
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L'amore non ha mai detto di essere eterno. (Osho)
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Old 24-05-2005, 14:14   #10
Feric Jaggar
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Originariamente inviato da cprintf
In questi giorni sono arrivate delle brutte conferme: dall'ISTAT e dall'OCSE.
In giro si vedono moltissime pubblicità su prestiti facili concessi a chiunque e del resto le nostre tasche ce lo dicono da un pezzo che siamo messi male.

Eppure niente si muove: Berlusconi e Fazio sono lì, apparentemente tranquilli. Nulla sembra smuoverli. Nulla sembra succedere in questa Italia sott'acqua: solo il tram-tram quotidiano di chi cerca con tutte le forze di pagare le rate (non solo quelle del mutuo ma anche del supermercato).

Ho la sensazione che questa situazione di calma sia la vigilia di un "botto" di quelli grossi. Non avete anche voi questa sensazione?
Guarda, sei di un candore disarmante....

Hai buttato lì, come nulla fosse, una questione sulla quale si stanno spaccando la testa una quantità di persone, incluso il sottoscritto.

La domanda che ci poniamo è: sarà "soft landing" o "hard landing"?

Cioè, italicamente: ci sarà una caduta così verticale della situazione, delle prospettive per il futuro, del tenore di vita, da causare un moto di ribellione violento o comunque un rivolgimento sensibile, oppure ci adatteremo tutti, per spirito di sopportazione e incapacità di pensare in modo reattivo, ad uno scivolamento profondo e rapido della nostra situazione?

Fino a che punto saremo capaci di adattarci, evitando di reagire, anzi facendo tutti finta di niente, in un clima di ipocrisia collettiva? E fino a che punto regge, l'ipocrisia? Fino ai primi morsi della fame, oppure oltre?

In altri decenni, situazioni più pesanti della nostra finivano normalmente in un bel colpo di stato, de jure o anche solo de facto. Il golpista andava al potere perchè i meccanismi democratici sembravano incapaci di risollevare le sorti del Paese. Riuscirci o meno, poi, è un'altra storia.

Così sono andati al potere Pinochet, i Colonnelli, Hitler, Mussolini, etc. etc.

Però, oggi bisogna tenere presente che:

1) In USA già oggi si vive peggio che da noi, e nessuno pensa a fare un golpe.

2) Noi non siamo alla fame, e prima di arrivarci ce n'è un bel pezzo. Bene o male si trova ancora qualcun altro da sfruttare. I nuovi Paesi UE dell'Est sono arrivati per darci una boccata di ossigeno.

3) Il botto sarà ben mascherato, così chi vorrà fare finta di non vedere potrà ancora per un bel pezzo. Esiste una cosa che si chiama "propaganda" e che TV e giornali usano a piene mani per dirci che tutto va bene. Un titolo ci dice che va male, poi arrivano 50 reality show a farci distrarre. Il potere si mantiene anche con le telenovelas.

4) Il botto, in una società articolata come la nostra, nella quale tra l'altro il ruolo della produzione industriale di massa è minoritario, arriva in forme così scaglionate e soft da poter essere facilmente mascherato. Se chiude una fabbrica da diecimila addetti fa notizia, se chiudono diecimila aziende tessili una alla volta non fa notizia. La FIAT sta saltando, ma la cosa l'hanno messa in maniera tale che non sta facendo nessun rumore. Diecimila licenziamenti in tronco fanno più notizia di centomila co.co.co. mandati a casa.

5) Siamo inseriti in un sistema internazionale di vincoli tale, che un botto può essere retto e minimizzato; per esempio, se ci fosse stata ancora la Lira, con la Parmalat eravamo al panico, mentre con l'Euro non c'è stato nessun riflesso. E la UE impedirebbe qualunque svolta autoritaria conclamata (anche se di fatto una forma di autoritarismo c'è già in Italia: quella delle grandi Corporations).

Per cui, secondo me il botto sarà quello di una supernova: terribile, inimmaginabile, ma praticamente immobile ad occhio nudo.

Ti dico solo, che quello che viene negato a livello di macro-sistemi, nei comportamenti individuali viene già assimilato quotidianamente; oggi, discutendo in ufficio sulla possibilità di acquistare i farmaci costosi all'estero (POSSIBILITA' CONCRETA - PROVATO), si è sviluppata una furiosa discussione, e i miei colleghi non si sono vergognati di ammettere - orrore! - che non ce la fanno più...
__________________
Se c'è rimedio, perché ti disperi? Se non c'è rimedio, perché ti disperi?
Feric Jaggar è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 24-05-2005, 14:14   #11
alex10
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L'Avatar di alex10
 
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Città: 45°38' 00"N - 8°23' 25"E
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Direi che il botto sarà grosso ...... per fortuna che ho il mio pianeta .....


Ocse: l'Italia è in recessione
nel 2005 Pil -0,6%, deficit 4,4%
Solo per il 2006 si prevede una lenta risalita, con un prodotto interno lordo all'1,1%. A frenare la nostra economia "la forte perdita di competitività"

PARIGI - Dall'inizio dell'anno l'Italia è in recessione: lo sostiene anche l'Ocse, nel suo Outlook annuale (rapporto di previsione), presentato oggi a Parigi. Secondo l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo economico il Pil quest'anno sarà negativo, -0,6%, e il rapporto deficit/Pil si attesterà al 4,4%.

Nel 2005 una lenta risalita. Il deficit, "in assenza di nuove iniziative, continuerà a salire anche nel 2006, come conseguenza della graduale eliminazione delle una tantum. L'indebitamento del settore pubblico si stima che salirà sia nel 2005 sia nel 2006". L'Ocse precisa tuttavia che l'economia italiana ricomincerà a marciare "lentamente" nella seconda metà del 2005 per tornare a crescere all'inizio del 2006 al proprio tasso potenziale di crescita.

Ma il deficit aumenta. Infatti, dopo il -0,6% di quest'anno, l'anno prossimo il Pil italiano dovrebbe attestarsi a +1,1% (la stima di sei mesi fa era +2,1%). Ma il rallentamento impatterà comunque sui conti pubblici, tanto che l'Ocse prevede un ulteriore aumento del rapporto deficit/Pil al 5% nel 2006.

La perdita di competitività. A rallentare l'economia italiana, "caduta in recessione all'inizio del 2005", è la forte perdita di competitività, scesa del 25% negli ultimi quattro anni, anche a causa della "fiacca crescita della produttività".

Una manovra da 24 miliardi. E quindi, l'Ocse suggerisce misure di risparmio "nell'ordine del 2% del Pil" (pari a oltre 24 miliardi di euro) se si vuole raggiungere l'obiettivo prefissato di un deficit al 2,7% e consentire un taglio delle tasse di mezzo punto percentuale del Pil. Per l'organizzazione di Parigi la situazione potrebbe anche peggiorare, anche perchè "le elezioni politiche previste per il 2006 possono ostacolare il necessario consolidamento fiscale".

Risalirà il tasso di disoccupazione. Da Parigi arriva poi un riconoscimento per gli sforzi effettuati nel nostro Paese nella riduzione della disoccupazione, anche se "dopo la metà del 2004 l'impatto delle riforme sul mercato del lavoro ha iniziato ad affievolirsi". L'Ocse pronostica infatti un tasso di disoccupazione di nuovo in crescita all'8,4% nel 2005 e stabile nel 2006 dopo il calo all'8,1% registrato lo scorso anno. Questo fenomeno potrebbe indurre a maggiore prudenza le famiglie italiane, che potrebbero quindi rifugiarsi in misura maggiore sul risparmio a detrimento dei consumi privati, previsti pressochè stagnanti nel 2005 (+0,7%) e in modesta ripresa nel 2006 (+1,7%).

L'inflazione non preoccupa. Non preoccupa invece l'incremento dei prezzi al consumo, che si manterrà sulla soglia del 2% tanto nell'anno in corso che nel prossimo (dal 2,3% del 2004). Il raffreddamento dell'inflazione riflette il declino dei prezzi alimentari, le misure amministrative adottate dall'autunno scorso per limitare i rincari, ma anche l'allargamento del cosiddetto 'output gap'. Quest'ultimo indicatore, che misura la differenza tra il livello di produzione realizzato e quello potenziale, è visto infatti in discesa al -2% nel 2005 e nel 2006 del -0,3% dell'anno scorso.

L'Italia e la Germania frenano l'Ue. I problemi economici italiani, uniti a quelli della Germania, frenano l'Unione Europea: infatti l'Ocse ha drasticamente ridotto le stime di crescita di Eurolandia, dove il Pil crescerà quest'anno solo dell'1,2% per risalire al 2% nel 2006, contro le previsioni di dicembre di una crescita rispettivamente dell'1,9-2,5%.

"Questo forte rallentamento - si legge nel rapporto - è dovuto in larga parte all'euro forte e all'aumento dei prezzi del petrolio". Ma non solo: tutto ciò "è stato in maniera considerevole amplificato da paesi come Italia e Germania contraddistinte da una continua scarsa resistenza agli shock esteri rispetto a economie più piccole come la Spagna e i paesi nordici".

L'Ocse spiega che se in Germania "il problema è della caduta della domanda interna nonostante il forte stimolo dell'export", in Italia il settore commerciale "è minato da anni di costi eccessivi e ha perso quote di mercato in maniera inquietante preparando il terreno della recessione". Una situazione che "rischia di minare la credibilità stessa dell'Unione monetaria" avverte l'osservatorio parigino.
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Old 24-05-2005, 14:15   #12
rob-roy
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Davvero l'atteggiamento di molta gente è strano.
Sono come lobotomizzati e incapaci di capire quello che succederà in un prossimo futuro,purtroppo inserisco anche mio padre tra quelli che ormai sono fuori dal mondo.Qualsiasi discorso sulla politica/economia sembra provochi solo sonnolenza e noia,come se non ci riguardasse in prima persona...
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Old 24-05-2005, 14:16   #13
cprintf
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Originariamente inviato da evelon
Preoccupati dell'esodo di fabbriche (come è stato giustamente detto) non dell'indebitamento.

Quello è il frutto del basso costo attuale del denaro e si usa perchè conviene (e le finanziarie lo sanno bene, da quì la pubblicità che vedi)
A me pare che si usi il finanziamento perchè mancano i soldi. Altrimenti non si vedrebbero le spese a rate al supermercato.
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Old 24-05-2005, 14:23   #14
evelon
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Originariamente inviato da cprintf
A me pare che si usi il finanziamento perchè mancano i soldi. Altrimenti non si vedrebbero le spese a rate al supermercato.

Spese a rate nel supermercato io non ne ho viste ma ammetto che non sono un frequentatore di supermercati

I finanziamenti a rate di beni (auto, moto, case, computer, elettrodomestici, elettronica etc...) sono più frequenti rispetto a prima principalmente per quello, poi è chiaro che se c'è qualcuno che deve fare mutui anche per prendere pane e latte è opportuno analizzare anche quei casi.

Mi pare strano comunque che ci sia una percentuale significativa di persone che debbono aprire mutui per comprare gli alimentari
__________________
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Old 24-05-2005, 14:23   #15
FastFreddy
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Uè raga, non è che si parla di recessione o crisi economica solo perchè non possiamo permetterci il Tv al plasma......

A me sembra che la maggior parte dei finanziamenti servano solo a cose "futili"
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Old 24-05-2005, 14:25   #16
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Originariamente inviato da Lucio Virzì
Fior di imprenditori oggi leghisti hanno aperto le loro prime fabbriche in Cina 20 anni fa.
Complimenti a loro e a chi li segue.

LuVi

qual' è il problema? non dovevano aprire fabbriche in cina? guarda che anche loro
pter avere la possibilità di svilupparsi, se poi questo sviluppo sia stato troppo rapito e difficilmente gestibile non è certo colpa nostra.
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Old 24-05-2005, 14:27   #17
Lucio Virzì
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Originariamente inviato da sempreio
qual' è il problema? non dovevano aprire fabbriche in cina? guarda che anche loro
pter avere la possibilità di svilupparsi, se poi questo sviluppo sia stato troppo rapito e difficilmente gestibile non è certo colpa nostra.
Rapito da che? Non è colpa nostra? Certo, si chiama CECITA' e mancanza di cultura economica a lungo termine.

LuVi
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Old 24-05-2005, 14:28   #18
sempreio
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Originariamente inviato da rob-roy
Davvero l'atteggiamento di molta gente è strano.
Sono come lobotomizzati e incapaci di capire quello che succederà in un prossimo futuro,purtroppo inserisco anche mio padre tra quelli che ormai sono fuori dal mondo.Qualsiasi discorso sulla politica/economia sembra provochi solo sonnolenza e noia,come se non ci riguardasse in prima persona...


una persona di 50-60anni ne ha viste crisi che ormai non glie ne frega più nulla....
sempreio è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 24-05-2005, 14:28   #19
Lucio Virzì
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Originariamente inviato da evelon
Spese a rate nel supermercato io non ne ho viste ma ammetto che non sono un frequentatore di supermercati

I finanziamenti a rate di beni (auto, moto, case, computer, elettrodomestici, elettronica etc...) sono più frequenti rispetto a prima principalmente per quello, poi è chiaro che se c'è qualcuno che deve fare mutui anche per prendere pane e latte è opportuno analizzare anche quei casi.

Mi pare strano comunque che ci sia una percentuale significativa di persone che debbono aprire mutui per comprare gli alimentari
Balle.
Ti sei chiesto mai (forse no, ma chi te la fa la spesa? ) perchè quasi tutte le catene di supermarket propongano carte di credito? Io ce l'ho della COOP e di Carrefour, e in più occasioni ho dovuto premere il tastino magico, "2", per poter pagare ratealmente la spesa, e non m'ero certo comprato il plasma...

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Originariamente inviato da FastFreddy
Uè raga, non è che si parla di recessione o crisi economica solo perchè non possiamo permetterci il Tv al plasma......

A me sembra che la maggior parte dei finanziamenti servano solo a cose "futili"
Anche te, vai a far la spesa e poi raccontaci.

LuVi
Lucio Virzì è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso
Old 24-05-2005, 14:29   #20
cprintf
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Originariamente inviato da Feric Jaggar
Guarda, sei di un candore disarmante....

Hai buttato lì, come nulla fosse, una questione sulla quale si stanno spaccando la testa una quantità di persone, incluso il sottoscritto.

La domanda che ci poniamo è: sarà "soft landing" o "hard landing"?

Cioè, italicamente: ci sarà una caduta così verticale della situazione, delle prospettive per il futuro, del tenore di vita, da causare un moto di ribellione violento o comunque un rivolgimento sensibile, oppure ci adatteremo tutti, per spirito di sopportazione e incapacità di pensare in modo reattivo, ad uno scivolamento profondo e rapido della nostra situazione?

Fino a che punto saremo capaci di adattarci, evitando di reagire, anzi facendo tutti finta di niente, in un clima di ipocrisia collettiva? E fino a che punto regge, l'ipocrisia? Fino ai primi morsi della fame, oppure oltre?

In altri decenni, situazioni più pesanti della nostra finivano normalmente in un bel colpo di stato, de jure o anche solo de facto. Il golpista andava al potere perchè i meccanismi democratici sembravano incapaci di risollevare le sorti del Paese. Riuscirci o meno, poi, è un'altra storia.

Così sono andati al potere Pinochet, i Colonnelli, Hitler, Mussolini, etc. etc.

Però, oggi bisogna tenere presente che:

1) In USA già oggi si vive peggio che da noi, e nessuno pensa a fare un golpe.

2) Noi non siamo alla fame, e prima di arrivarci ce n'è un bel pezzo. Bene o male si trova ancora qualcun altro da sfruttare. I nuovi Paesi UE dell'Est sono arrivati per darci una boccata di ossigeno.

3) Il botto sarà ben mascherato, così chi vorrà fare finta di non vedere potrà ancora per un bel pezzo. Esiste una cosa che si chiama "propaganda" e che TV e giornali usano a piene mani per dirci che tutto va bene. Un titolo ci dice che va male, poi arrivano 50 reality show a farci distrarre. Il potere si mantiene anche con le telenovelas.

4) Il botto, in una società articolata come la nostra, nella quale tra l'altro il ruolo della produzione industriale di massa è minoritario, arriva in forme così scaglionate e soft da poter essere facilmente mascherato. Se chiude una fabbrica da diecimila addetti fa notizia, se chiudono diecimila aziende tessili una alla volta non fa notizia. La FIAT sta saltando, ma la cosa l'hanno messa in maniera tale che non sta facendo nessun rumore. Diecimila licenziamenti in tronco fanno più notizia di centomila co.co.co. mandati a casa.

5) Siamo inseriti in un sistema internazionale di vincoli tale, che un botto può essere retto e minimizzato; per esempio, se ci fosse stata ancora la Lira, con la Parmalat eravamo al panico, mentre con l'Euro non c'è stato nessun riflesso. E la UE impedirebbe qualunque svolta autoritaria conclamata (anche se di fatto una forma di autoritarismo c'è già in Italia: quella delle grandi Corporations).

Per cui, secondo me il botto sarà quello di una supernova: terribile, inimmaginabile, ma praticamente immobile ad occhio nudo.

Ti dico solo, che quello che viene negato a livello di macro-sistemi, nei comportamenti individuali viene già assimilato quotidianamente; oggi, discutendo in ufficio sulla possibilità di acquistare i farmaci costosi all'estero (POSSIBILITA' CONCRETA - PROVATO), si è sviluppata una furiosa discussione, e i miei colleghi non si sono vergognati di ammettere - orrore! - che non ce la fanno più...
Io per "botto" non intendo un golpe. Intendo la situazione Argentina, con la gente che assale i supermercati perchè ha fame (se non hai i soldi per le rate che hai già come fanno a farti un finanziamento?). La rivolta di piazza per fame, insomma.
IMHO possono fare tutte le telenovelas che vogliono...così come possono inventarsi qualsiasi cosa...ma alle necessità primarie non si comanda (cibo/farmaci/vestiti/benzina). E poi il televisore uno se lo vende, se deve comprarsi i medicinali.
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